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venerdì 18 settembre 2020

In libreria Corrada Biazzo Curry, “Pensieri fra due mondi. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp.138, euro 13,90

 


Pensieri fra due mondi è un viaggio interiore fra due mondi: il sud rurale della Louisiana, terra incomprensibile e ammaliante, dove la poetessa è emigrata; e il paese siciliano sacro delle sue origini. La silloge nasce dal contrasto fra questo luogo remoto e selvaggio e il calore dei focolari sacri e antichi, dai conflitti interiori maturati durante questo periodo d’esilio, dall’inevitabile passaggio del tempo, e dalla memoria come unica testimonianza di un vissuto.

Il libro nasce dalla crescente consapevolezza d’appartenenza a un’isola magica, situata al di là dell’oceano, e a un paese di artisti e di poeti, di dei e santi; dalla nostalgia e dai ricordi riemersi dall’incontro fra passato e presente; dalle speranze e dai sogni che sono maturati in suolo straniero; e infine dalla continua ricerca di una Terra Immortale, senza più né tempo né dolore.

Alcune poesie sono dedicate “al paese sacro”, visto come Terra Promessa; altre sottolineano il disagio sentito a causa dell’impenetrabile segreto racchiuso in questa “terra strana e misteriosa”; numerose liriche si concentrano infine sugli aspetti mistici e spirituali dell’universo e sulla precarietà della vita, mettendo in evidenza la necessità del sogno e del divino.

Questo racconto poetico pone quindi diversi quesiti esistenziali, rilevando anche i limiti della parola nel suo tentativo di interpretare la realtà che ci circonda in maniera coerente.

 

CORRADA BIAZZO CURRY è nata a Noto (SR) nel 1958 ed è vissuta a Comiso (RG) fino al 1984. Subito dopo aver conseguito la Laurea, Corrada si è trasferita negli Stati Uniti e nel 1989 ha ottenuto un Dottorato in Letteratura Francese e Italiana alla Louisiana State University, (Baton Rouge, Lousiana) dove ha insegnato per 13 anni. Nel 1999, è ritornata in Italia ed ha insegnato Lingua e Letteratura Italiana e Francese in diverse Università americane a Roma.

Nel 2015, ha ottenuto una posizione di docente di lingua e letteratura francese e italiana nuovamente alla Louisiana State University e si è ristabilita in Louisiana, dove vive attualmente insieme al marito americano. S’interessa molto alla critica letteraria e alla traduzione ed ha pubblicato diversi articoli in italiano, inglese e francese sulla letteratura dell’800 e del ‘900, libri di saggistica e numerose traduzioni.

L’autrice ha particolarmente dedicato tutta la sua vita alla poesia che è il suo più grande amore. Corrada ha pubblicato quattro libri di poesia, di cui uno con Edizioni La Zisa nel 2019, Il senso del male, presentato e discusso a Comiso il 24 maggio 2019 e a Palermo dalla stessa casa editrice il 3 gennaio 2020. Inoltre ha ricevuto un terzo premio per la silloge Preziosi Cimeli dall’Associazione culturale “Lettere e Arti” di Palermo (2005).

 

 Parte del ricavato della vendita del presente volume  sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus


venerdì 24 gennaio 2020

In libreria: Concetta Maria Risplendente, “Parola (in)attesa. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 60, euro 9,90




In Parola (in)attesa recuperiamo, sin dal titolo, un’immagine che si sovrappone a se stessa per significati e significanti ma senza coincidere perfettamente con il suo messaggio ultimo. Forse perché non esiste un messaggio che sia ultimo e univoco, piuttosto una raccolta di quaranta e più immagini che fanno da eco alla Natura, a quella umana, e al suo agire spesso malefico sull’universo tutto. Che sia l’uomo l’attante di un processo in costante degenerazione spirituale e di coscienza, o il contesto sociale da lui stesso creato, importa poco; ciò che invece raccogliamo in mezzo alle parole, mai stanche, dell’autrice è la preziosa e necessaria spinta all’agire senza troppo attendere. In verità l’inattesa azione (malvagia) prima o poi si manifesta ma la si potrebbe affrontare nell’attesa di un silenzio divino, quindi aperto, limpido e onesto che parli alle coscienze, superando il dolore e trovando la forza verso il cambiamento.

CONCETTA MARIA RISPLENDENTE, è nata a Caltanissetta il 20 settembre del 1962. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere moderne presso l’Università di Palermo, vincitrice di concorso, ha subito intrapreso la professione di docente.
Segnalata come voce poetica emergente in Storia della Letteratura italiana. Il Secondo Novecento, vol. III, G. Miano Editore, Milano, 2004, i suoi versi sono stati pubblicati nelle antologie Premio pagine di poesia. Seconda edizione, 2001 e In punta di penna, 2004, a cura della casa editrice Pagine di Roma, e in riviste letterarie tra le quali FOLIVM, n.VI 2, anno 2004, Miscellanea di Scienze Umane, dell’Accademia in Europa di Studi Superiori ARTECOM-onlus, Roma. Nel II e IV Premio Internazionale Salvatore Quasimodo alcune poesie di Risplendente sono state inserite nelle antologie corrispondenti. La scrittrice è annoverata tra le voci poetiche nel Dizionario dei poeti, a cura di R. Venturiello e A. Scavo, 2006, casa editrice Pagine, e nell’Enciclopedia dei Poeti contemporanei italiani, 2017, edita da Aletti Editore. È presente, tra l’altro, nella Mappa sonora poetica mondiale creata dalla scrittrice Giovanna Iorio e inserita nel sito internet Poetry Sound Library, che raccoglie versi in forma di audio recitati dagli autori stessi, poeti famosi e meno conosciuti. Una sua poesia a tema religioso è stata inserita nel volume collettaneo pubblicato dalla casa editrice La Zisa di Palermo, in seguito al concorso Poesie per Dio, quasi una preghiera. Recentemente, nel giugno 2019, le è stato conferito il “Premio Città di New York”, Assegnato Esclusivamente per Merito da La Chimera Arte contemporanea di Lecce.



martedì 21 gennaio 2020

I versi di Giuseppina Guarnera, “Silenzioso canto del cuore. Poesie e un racconto”, Edizioni La Zisa, pp. 76, euro 9,90




«Ciò che sperimentiamo con la Guarnera è il senso della perdita di origini, cose, anni, persone che si accompagna allo smarrimento rispetto al tempo che è passato e passerà. I luoghi che non ci appartengono più, il tempo già stato e che non ritornerà mai, gli incontri che per un attimo sembravano averci cambiato, uno sguardo fugace, un sorriso, una carezza, un amore vissuto e smarrito; a tutto questo si oppone l’altro luogo che niente può cancellare, l’altro tempo che niente consuma. Tra il mai più e il non ancora, ci sono le rovine di quel tempo sul quale è rivolto lo sguardo dell’Angelus Novus di Benjamin: speranze mai realizzate, felicità mai vissute, che attendono un senso, un compimento. Parvenze, anche queste, di una storia la cui nostalgia coincide col sogno di un’altra storia, con la speranza di un mutamento. Guarnera sa che oltre il “mai più”, oltre la nostalgia c’è la malinconia resa possibile dalla coscienza di qualcosa d’altro, coscienza di un altrove, coscienza di un contrasto tra passato e presente, tra presente e futuro. Questa coscienza scrupolosa è l’inquietudine dell’incontro. Ancora possibile.»

GIUSEPPINA GUARNERA, nata a Catania, sposata e madre di due figli, ha insegnato Lettere a Milano, Roma e Catania. È autrice di numerosi progetti per l’aggiornamento dei docenti, il recupero degli alunni svantaggiati e l’educazione alla legalità. Collabora con varie associazioni culturali e di promozione sociale. Finalista in concorsi internazionali, ha pubblicato poesie con la OTMA di Milano e ricevuto una menzione d’onore per il racconto breve. È cultrice di letteratura e lingua tedesca.

Pace, amore, fraternità, rispetto del creato nei versi di Lorenza Bini, “Radici dell’anima., Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 74, euro 9,90




Con Radici dell’anima, Lorenza Bini intende trasmettere un messaggio di pace, di amore, di fraternità. Le sue poesie, ispirate dall’esperienza di vita professionale, spirituale ed interiore dell’autrice, comunicano sentimenti umani esprimendo amore sia verso l’ambiente che verso le persone amate e conosciute con cui ha stretto rapporti di affetto, di amicizia e di pace.
[…] “L’autrice incarna precisamente alcuni vissuti del suo viaggio fatto in America Latina, nel quale assorbe i modi di vivere e di agire della storia messicana del nord e, principalmente, dei Tarahumara, etnia indigena esemplare che, contrariamente a ciò che si possa pensare, ancora vive nella miseria, abita per lo più nelle grotte e, parlando a malapena lo spagnolo, si esprime nel linguaggio della loro etnia” […].Oltre che storia e cultura, i versi di Lorenza Bini raccontano emozioni vive, sensazioni, metafore del proprio intimo.

LORENZA BINI, nata in Toscana nel 1957 in un paese del Valdarno inferiore, a Limite Sull’Arno, è docente nella scuola primaria. Ama insegnare ai bambini a scrivere testi poetici e fiabe da illustrare con tecniche varie. Scrive poesie e racconti personali ed è anche autrice di quadri.

Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus

Se il cambiamento comincia da noi stessi: Rita Clemente, “Sii tu il cambiamento. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 62, euro 9,90





Sii tu il cambiamento è il titolo di una delle composizioni in versi, l’ultima, posta a chiave di lettura di tutta la raccolta delle quaranta che la precedono e che leggiamo come spunto di riflessione e meditazione su alcune problematiche del nostro presente. L’acuta e sentita indagine dell’autrice sui drammi, le oscurità, le incongruenze dell’oggi, forse più di ieri, svela la tormentata visione di un mondo, Un pianeta inospitale?, violentato dalle guerre, dalle devastazioni, dalle tragedie delle migrazioni, dentro un progredire tecnologico che avanza al di là del sentire umano. A tutto questo dilaniare di fatti ed eventi oppositivi che conducono l’anima dell’uomo ad un silenzio crudo e immobilizzante, Rita Clemente reagisce con la parola: quella che lascia fiorire la speranza di un domani migliore. «Il domani, - scrive l’autrice - con il suo nuovo sole e il nuovo sorriso che ispira, è un tema ricorrente. La raccolta si apre con una benedizione, riferita ad ogni aspetto positivo dell’esistenza». Dalla forza dell’ottimismo discende anche la fiducia nei confronti dell’altro e del mondo, un sentimento che esprimiamo attraverso piccoli gesti ma soprattutto nell’azione concorde e solidale di tante “anime sorelle”, che intrecciano la rete della speranza per dire agli uomini Sii tu una maglia della rete; da cui il verso che dà il titolo alla raccolta e che è stato ripreso dal famoso invito gandhiano Sii tu il cambiamento.

RITA CLEMENTE, nasce a Lecce, dove si laurea in Lettere classiche. Ha insegnato in provincia di Brindisi, a Perugia e Torino. Attualmente in pensione, risiede a Chieri con il marito e tre gatti. Scrive poesie, racconti e testi teatrali sin dall’età di dodici anni. Ha pubblicato alcuni suoi componimenti e racconti in diverse antologie. Nel 2013 ha dato alle stampe in proprio il volume Quattro raccolte che è titolo riferito al contenuto di quattro sue raccolte di poesie. Come volontaria in pensione, ha svolto attività di sostegno scolastico su alunni in difficoltà in una scuola secondaria di primo grado, a Chieri. Dal 2012 è coordinatrice del comitato Pace e Cooperazione internazionale del comune di Chieri. Occasionalmente svolge attività di formazione a docenti di scuole di vario ordine e grado sull’adattamento linguistico dei materiali di studio per ragazzi non italofoni o DSA. Avendo frequentato diversi corsi di dizione e di recitazione, si interessa anche di lettura espressiva sia come formatrice, sia come organizzatrice ed interprete di reading pubblici. Ha pubblicato in versi, per Gaidano& Matta, le raccolte Evangelium Foeminae e Un dolore infinito, il testo di narrativa Traversata del deserto: memoriale scolastico. Per l’editore Aletti ha pubblicato la raccolta di poesie Momenti di memorie e di passioni.

Arriva in libreria la silloge poetica di Giuseppina Purpura, “Donna del Sud. La terra, il cielo e l’infinito”, Edizioni la Zisa, pp. 52, euro 9,90




Donna del Sud – la terra, il cielo e l’infinito è un titolo che definisce l’orizzonte tematico di questa raccolta, in ogni sua parte. C’è una donna, l’autrice, che ritorna alle immagini della propria vita nella terra di Sicilia dove conduce, tra l’altro, nel tempo, ricerche genealogiche distinte nella sezione I luoghi della memoria. Da immagini di natura, mistero, albe e luoghi storici ripercorsi con gli occhi della mente unita ai sussulti, l’autrice indaga curiosa sulle manifestazioni della vita, sia essa espressa da creature o fatti, oggetti o sensazioni, scrivendo ciò che scopre in questi versi: espandere se stessi verso l’infinito è la soluzione per dialogare con il mondo sempre alla ricerca di armonia.
«Adesso, più che mai, guardo la vita con occhi che scrutano per cogliere il senso profondo delle cose e delle vicende umane. Con fogli bianchi e una biro blu immortalo le verità che man mano vado scoprendo e le emozioni che le accompagnano nel desiderio di tendere un ponte fra me e gli altri, fra me e l’eternità». Queste, le parole dell’autrice che svelano il particolare senso della ricerca: un lavorio interiore che matura poco a poco, anno dopo anno, rigenerando come il sole in Un giorno d’estate.

Giuseppina Purpura è nata a Palermo il 18 gennaio 1953, città che ha saputo regalarle magiche emozioni nonostante nasconda anch’essa un’anima nera. Introversa, dimostra fin da ragazzina una certa dimestichezza con la penna; ciò che non riesce ad esprimere con le parole, fluisce senza difficoltà tra le pagine del suo primo diario, divenendo così espressione del proprio mondo interiore: inquieto, tenero e un po’ malinconico, come quei primi anni della sua gioventù. Giuseppina ha sempre custodito in sé una naturale predisposizione per la conoscenza e lo studio, nonostante abbia conseguito il diploma magistrale più avanti negli anni, nel 1994. Il matrimonio in giovane età e i conseguenti impegni familiari, dopo la nascita dei figli, sottraggono il tempo necessario ai suoi diari; tempo che maturerà molto dopo e in un’altra città: Verona. Giuseppina si trasferisce dopo il diploma e qui decide di vivere e lavorare come insegnante. Sono gli anni in cui affina la propria sensibilità su nuove esperienze, gli anni in cui riprende a scrivere poesie.

martedì 15 ottobre 2019

In libreria la silloge di poesie di Emilia Maggio, “Trova”, Edizioni La Zisa, pp. 64, euro 9,90




Questo libro raccoglie poesie scritte nell’arco di una trentina d’anni. Ciascuna racconta di un’esperienza: l’incontro con una persona, l’osservazione di animali o di un fenomeno naturale, luoghi di ricordi e mondi paralleli, ma soprattutto le tracce che l’esperienza lascia nella vita interiore. Tracce che formano un percorso alla scoperta della validità dei desideri, per distinguere i desideri a breve termine da quelli a lungo termine – che poi sono quelli che danno maggior soddisfazione perfino quando non sono (ancora) soddisfatti. Sono poesie che vorrei condividere innanzitutto con i miei amici. Penso a Jorge Luis Borges, che evidentemente non cercava la fama quando disse che non scriveva per la critica né per il pubblico, ma solo per sé e per i suoi amici; la comunicazione vera e profonda, che è ciò a cui aspira la poesia, implica, da un lato, un desiderio aperto verso il mistero di sé e delle cose e, dall’altro, un lettore o ascoltatore con la stessa disponibilità.

EMILIA MAGGIO è nata a Palermo nel 1958. Si è laureata in Lingue e letterature straniere presso l’Università di Palermo, nel 1981; nel 1987 ha ottenuto il diploma in Grafica al City of London Polytechnic; nel 1991 ha conseguito il Master in Storia dell’arte all’Università di Londra. Questi tre filoni del curriculum sono alla base del suo lavoro come consulente linguistica, ricercatrice in Storia dell’arte, pittrice e illustratrice, che ha svolto sia in Inghilterra sia in Italia. In seguito al trasferimento a Palermo, nel 2009, ha lavorato prevalentemente come traduttrice dall’italiano all’inglese e come editor di testi accademici in lingua inglese.

venerdì 4 ottobre 2019

In libreria la nuova silloge di poesie di Francesco Porretto, “Orizzonti”, Edizioni La Zisa, pp. 52, euro 8,00




In questa silloge dal titolo Orizzonti l’autore, Francesco Porretto, riesce ad armonizzare tra loro diverse sensazioni, emozioni e sentimenti, ricorrendo talvolta anche a qualche ossimoro; come avviene ad esempio nella poesia “Rancore”: «è come un corso d’acqua sottoterra: va in libertà e può far danno ma s’è controllato, può dare refrigerio e pace.» Nella poesia “Orizzonti” viene esaltato l’effetto fantasmagorico «come un miraggio nel deserto come una verità tradita come uno schiaffo per amore» che fa contrasto con «la sua bellezza irraggiungibile come l’orizzonte, […] che cavalca e morde aria in infinite ma irraggiungibili metafore». Anche il dolore – il cui più alto esempio descritto dall’autore è quello del Cristo condannato a morte –, è affrontato dal poeta con soave e pacata grazia, ma con altrettanta crudezza e verità. Dunque, nel poeta emergono ardimento, generosità, grazia, armonia e speranza.
I versi sono scorrevoli, comprensibili e allo stesso tempo eleganti, pervasi da un senso di dolce nostalgia e aperti dunque anche alla speranza di un’armonia di continuità ed evoluzione. Leggendoli si ha la sensazione di essere sfiorati da una tiepida brezza primaverile; persino il dolore più straziante trova una ragione di esistere e, se affrontato con coraggio e amore, può trasformarsi in qualcosa di sublime e indispensabile.

FRANCESCO PORRETTO nasce a Palermo nel 1963. Dopo il diploma presso l’Istituto Tecnico Nautico “Gioeni-Trabia” di Palermo svolge molti lavori sia in Italia sia all’estero. Consegue in seguito il titolo di Capitano di lungo corso e dopo una breve carriera di Ufficiale di Marina Mercantile e docente presso l’Istituto Tecnico Nautico, lavora oggi presso Poste Italiane da più di vent’anni.
Ha ottenuto dal libro Da un cuore di padre (Edizioni La Zisa) la S.S. Benedizione del Santo Padre Francesco e una menzione per una canzone dedicata alla squadra calcistica del Palermo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ha vinto negli anni Ottanta il premio come migliore artista di compagnia teatrale umoristica nell’evento “Estate Mondelliana” di Palermo. Attualmente concorre come cantautore al torneo internazionale della Sony “Tour Music Fest”.

venerdì 5 aprile 2019

In libreria la silloge di una giovanissima poetessa emergente: Maria Lucrezia Rallo, “La lacrima dell’anima”, Edizioni La Zisa, pp. 64, euro 10,00




Le parole sono i sentimenti che animano il foglio bianco della vita. Ecco cos’è la poesia per la nostra giovane scrittrice. A soli 17 anni deci­de di mettere il suo “io” tra le righe di un libro affinché la sua intera vita possa essere consacrata alla scrittura per sempre. Un percorso di vita vissuta, emozioni provate e sofferenze in parte superate. Il nostro seco­lo visto dagli occhi di un’adolescente che non esita a esortare il mondo che la circonda a essere solidali alla vita ed essere vita stessa. Alcune poesie sono accompagnate da fotografie scattate dall’autrice, come se si volessero immortalare oltre che le emozioni anche le immagini che, più o meno nitide, sulle tonalità del bianco e del nero, danno libero sfogo alla fantasia del lettore. Parole del cuore, per i cuori.

MARIA LUCREZIA RALLO nasce a Palermo, il 19 gennaio 2002. Vive con la sua famiglia a Marineo, un piccolo paese in provincia di Palermo, e frequenta il quarto anno del liceo scien­tifico “Ernesto Basile” di Palermo. Sin da piccola sviluppa una grandissima passione nei confronti della scrittura, in partico­lare della poesia, ricevendo all’età di 8 anni una segnalazione nel concorso di poesia del suo paese con una poesia dal titolo Il vento. Proseguendo negli studi ha l’opportunità di scrivere per il giornalino della scuola media “Mario Francese” di Marineo, e poi per il giornalino del liceo da lei frequentato. Alcuni dei suoi articoli sono stati anche pubblicati da noti giornali online di Palermo. Nell’an­no scolastico 2016-2017 vince il primo concorso di scrittura epistolare “Da questo luogo. Da questo tempo – Lettere a Maria Occhipinti”, diventando co-scrittrice del libro che prende il nome dal concorso stesso. Nell’anno scolastico 2017-2018 vince, classificandosi al primo posto, il “Secondo Concorso di Poesia Calliope” sul tema uo­mo-natura-ambiente. Nel privato si occupa di volontariato, dedicandosi in particolare ai bambini, e collabora con Radio Studio Centro – Consorzio Radiofonico Siciliano che ha sede nel suo paese. Non abbandona mai la scrittura continuando a scrivere nel suo blog (Maria Lucrezia Rallo… scrivendo!).

venerdì 8 marzo 2019

In libreria: Giada Trapani, “Blocco zero. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 96, euro 12,00




Alcune parole toccano la nostra vita con la decisione propria del­le pietre, come piccoli ciottoli rotolano sulla nostra pelle, come la­stra appuntita la feriscono; le parole possono essere come macigni e lasciarci attoniti, possono essere come marmo e diventare sculture d’arte; le parole possono essere come scogli, appigli nel mare che ci regalano salvezza, ma possono anche essere come lapidi, parole che ci tolgono quella stessa salvezza.
Le poesie di Giada Trapani sono composte da questo tipo di parole, sono versi fatti di pietre, ma più che ciottoli insignificanti esse ap­paiono come gemme preziose: per alcuni occhi potranno apparire diamanti allo stato grezzo, ma un occhio abituato alla lirica potrà accorgersi che queste gemme brillano come uno specchio che riflette l’immagine dell’autrice stessa, un’immagine composta da tante tra­sparenti facce, sfaccettature di luce, opere di rara bellezza.

Giada Trapani è nata a Palermo, ivi ha studiato pianoforte pres­so il Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini, ha poi conseguito il Diploma di Laurea in “Canto” a indirizzo “Artistico”, l’abilitazio­ne alla Didattica Musicale Infantile e la Laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Palermo, sviluppando una tesi di filosofia morale. Dopo studi concernenti tematiche ambientali e un Master in “Politiche e Strumenti di Sviluppo Sostenibile”, ha vinto una borsa di studio e ha iniziato a lavorare presso enti e aziende di settore, occu­pandosi di formazione ambientale e progettazione alla sostenibilità. Con Edizioni La Zisa ha pubblicato anche il saggio L’origine del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson nel 2016.

venerdì 1 marzo 2019

In libreria la silloge di Anna Perrone, “Scintille”, Edizioni La Zisa, pp. 48, euro 8,00


«Una delle imprese più difficili è descrivere se stessi.
Forse per questo sono stati scritti tanti libri.
Io adesso sto cercando di scrivere un libro su me stessa, sul mistero di chi siamo in quanto singoli, di tutta l’importanza che ci diamo… e perché forse ce l’abbiamo… qualsiasi sia la sto­ria che ci raccontiamo.
Ho cinquantadue anni e molte cose le sto capendo solo adesso che sono appena uscita dall’adolescenza, con non poca fatica, lo ammetto… Ma arriva un momento che ti facilita, e la vita fluisce meglio perché tu hai deciso così e con le redini sproni o freni e ti godi una perfetta cavalcata nella prateria… libera…
Ho studiato filosofia e lo faccio ancora… Lavoro nel “broke­raggio” assicurativo, non so scolpire né dipingere né suonare strumenti, quindi provo a usare la parola per allineare altri mondi e per cercare di creare il mio David… così come gli dei hanno creato noi… Nominandoci…
Adoro le arti marziali, le arti in genere, lo studio, il silenzio an­che se sono famosa per i miei monologhi spaziali… sono toro, con luna leone e ascendente pesci… Carte e tarocchi in regola.
Ma ora basta… Dovevo essere breve».
(L'Autrice)

mercoledì 19 dicembre 2018

In arrivo in libreria l’“autobiografia in versi” di Maria Ludovica Moro “Controluce”, Edizioni La Zisa, pp. 104, euro 12,00




Questa raccolta poetica è un’autobiografia in versi, la prima, unica “opera” dell’autrice, la lunga storia di tutta la vita, dei momenti topici di un percorso pieno, intenso e senza sconti. È una personale terapia di autoanalisi contro il dolore e una fonte energetica per combattere la quotidianità sovrastante, un insieme di suoni e ritmi che la fanno vivere e respirare.

Maria Ludovica Moro è nata a Roma nel 1953. Dopo gli studi umanistici – diploma di Liceo classico, diplomi vari di Conservatorio e Laurea in Lettere moderne con specializzazione in Filologia romanza –, ha ricoperto alcuni incarichi presso l’Agenzia di Stampa Montecitorio e il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. In seguito ha lavorato per trentacinque anni nell’area della comunicazione (ufficio stampa, organizzazione di concerti, mostre, convegni, fiere, eventi culturali e sponsorizzazioni) di una grande azienda italiana.
Appassionata ed esperta di scrittura, critica letteraria, musicale, cinematografica, teatrale e televisiva, adora leggere e ascolta giorno e notte la radio. Ha studiato tango argentino, di cui è molto appassionata e che la tiene in allenamento meglio di qualsiasi noiosa palestra. Da tre anni ha lasciato Roma per vivere in Umbria.

giovedì 22 novembre 2018

In libreria la silloge di Maria Luigia Di Stefano, “Algos. Poesia”, Edizioni La Zisa, pp. 64, euro 9,90





La letteratura ci ha abituato a poesie che, se nel passato seguivano schemi rigorosi, nel presente seguono sempre di più la libertà espressiva dell’autore. Ma cosa è davvero poesia? È rigore o emozione? Può la poesia essere “dotta”?
Questa è la quarta raccolta di poesie di Maria Luigia Di Stefano, dopo L’ac­qua che ti offrivo, Ithaki e Parole di luna e di sabbia. Lo stile è alto e puro, tocca le corde del mito greco, della storia antica, ma anche quelle vibranti della musica. Ascolta la voce del passato e parla quella dell’oggi. L’autrice aspira al “bello”, che, per sua natura, è essenza dalle molte facce, riflesso di amore, dolore, commozione e speranza. Perché, come dicevano i greci, καλός κα γαθός, il bello non può che essere anche buono.

Maria Luigia Di Stefano, di origine abruz­zese, fin dall’infanzia è itinerante per l’I­talia a causa del lavoro del padre. Infatti frequenta a Bologna il liceo classico Lui­gi Galvani. Si laurea in Lettere Classiche presso l’Università Alma Mater con una tesi in Sanscrito. Dopo un periodo di in­segnamento presso scuole statali, si trasfe­risce in Grecia e vive per lunghi anni ad Atene dove dirige un suo istituto privato di lingua e cultura italiana e un centro di traduzioni. Contemporaneamente si specializza in Greco Moder­no, nell’insegnamento dell’Italiano L2 e nella letteratura e storia di quella che, a suo giudizio, è la patria adottiva. Collabora con le Istituzioni italiane all’estero e con le Istituzioni elleniche, scrive per il giornale della comunità italiana in Grecia.
Nel 2004 rientra in Italia, a Bologna dove vive e lavora. Collabora con il Consolato ellenico e con la comunità greca dell’Emilia Romagna, organizza conferenze e iniziative culturali tra i due paesi, tiene un corso di greco mo­derno presso il CLE Erasmus Mundus dell’Università di Bologna.

venerdì 19 ottobre 2018

In arrivo in libreria la silloge di poesie di Corrado Olivieri Sangiacomo, “Risonanze”, Edizioni La Zisa, pp. 68, euro 10,00




Spesso si pensa alle poesie come parole complesse e irraggiungibili, tecnica espressiva apprezzata da pochi e, da ancora meno, composta. Tuttavia Corrado Olivieri Sangiacomo dimostra con questi brevi com­ponimenti che la poesia è nella semplicità di ogni giorno, nel tempo che accompagna la vita di ogni persona, nei momenti che caratterizza­no la vita di ognuno, perché è nel particolare che si trova l’universale e con queste rime si racconta la realtà del mondo intero vista da due oc­chi, quelli che potrebbero essere di ognuno, ma sono di uno soltanto.

Corrado Olivieri Sangiacomo è nato a Roma nel 1932, si è laureato in Medicina alla Sapienza nel novembre 1956; poi si è specializzato in En­docrinologia, Radiologia e Gastroenterologia.
Oltre a essere medico, Corrado Olivieri San­giacomo diventa libero docente in Istologia ed Embriologia generale, ma non solo: sarà strut­turato anche come professore associato e direttore dell’Istituto di Biolo­gia Generale nella facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore negli anni che vanno dal 1970 al 2000. Nella sua carriera me­dico-scientifica si qualifica anche come microscopista elettronico, con produzione di numerose pubblicazioni anche a livello internazionale.
Da una decina di anni, dando alla luce quel Germe poetico, ha pubbli­cato, collaborando con altri autori, ne Il Federiciano (2015 e ristampa nel 2016), e in cet. Scuola autori di Mogol (2016) con la casa editrice Aletti. Con la casa editrice Pagine, invece, ha collaborato in qualità di autore, alle pubblicazioni di Approdi (2015), Navigare (2016), Colori (2017), Messaggi (2017), La vita e oltre (2017) e Magnolia (2018).


venerdì 12 ottobre 2018

In libreria: Carmela Eleonora Amato, “Pensieri liberi. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 48, euro 8,00




Un poeta porta i segni del mondo addosso. La sua sensibilità è un dono speciale, una sorta di abilità che lo rende più ricettivo degli altri. Questi vivono come se fossero perennemente distanti, al di là di porte chiuse che si impongono fra il poeta e gli altri del mondo. È proprio attraverso la poesia, invece, che le barriere si frantumano e la sensibilità del poeta può entrare in contatto con quella degli altri. Così Carmela Eleonora Amato, grazie alle sue liriche, vuole comunicare vari messaggi e stati d’animo. Non importa cosa avverrà ai lettori, agli altri del mondo, non importa delle scosse, dei sorrisi o delle lacrime; sia nel bene che nel male ne usciranno sempre e comunque arricchiti.

Carmela Eleonora Amato è nata nel 1986 in Germania, vive a Palermo. La sua formazione in pedagogia, le ha permesso di lavorare in comunità per minori stranieri e nelle scuole elementari. La sua vita privata ha influito sulla crescita spirituale; mettendosi in situazioni difficili è riuscita a superarle con risolutezza. Da queste esperienze, la voglia di scrivere poesie per esprimere ciò che ha dentro e farlo conoscere agli altri.

venerdì 14 settembre 2018

A breve fra gli scaffali delle librerie italiane la silloge poetica di Francesco Porretto, “Da un cuore di padre”, Edizioni La Zisa, pp. 66, euro 12,00






Una raccolta di liriche impreziosita da una prosa poetica, Spensierando, compongono il dettato sentimentale di Porretto. Ogni poesia è un estratto di vita vera con le sue gioie e dolori, accolti en­trambi senza riserve per la fede incrollabile in Dio, nella famiglia e nel lavoro. Un padre mette a nudo il suo cuore e dona al figlio la sua vita in versi: le esperienze che lo hanno reso l’uomo che è adesso, gli errori, i rimpianti, ma anche i traguardi raggiunti, le speranze per il futuro. Un ponte fra due generazioni, una sincera missiva da un cuore all’altro per tentare di camminare insieme attraverso i sentieri della vita con passo sicuro e pieno di fiducia, l’uno sorreggendo l’altro.

Francesco Porretto nasce a Palermo nel 1963. Dopo il diploma all’Istituto Nautico di Palermo, svolge vari lavori sia in Italia che all’estero, sia in mare che in terra, ricevendo il titolo di Capitano di lungo Corso. È docente annuale all’Istituto Nautico e impiegato postale da più di vent’anni.



mercoledì 6 giugno 2018

Catarsi in versi in libreria! Tregor Russo, “Catarsi redentrice. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 56, euro 9,90 (ISBN 978-88-31990-03-5)




La catarsi del titolo è il moto dell’anima che attraversa le poesie di Tregor Russo. Il leitmotiv della raccolta è il desiderio (che sia di vita, morte o amore). Affidandosi ad un immaginario suggestivo, ancestrale e a tratti apocalittico, l’autore ci trascina verso il suo abisso. Ma nonostante la vertigine della caduta dia la sensazione di ebbrezza, in realtà quello che spinge le poesie di Russo è un movimento verticale: una salita, una redenzione che si finge precipizio. Catarsi Redentrice si dispiega pagina dopo pagina secondo questa ambivalenza; fra redenzione e dannazione, fra le luci e le ombre dell’uomo.

Tregor Russo è nato a Menfi (Ag) nel 1978. È insegnante accademico di musica, nonché artista internazionale, compositore, arrangiatore, cantante, polistrumentista e poeta. Catarsi Redentrice è la sua opera prima.


In libreria l’esordio di Davide Cataldo, “Vicin’ ò Mare. Poesie”, Edizioni la Zisa, pp. 80, euro 9,90 (ISBN 978-88-3199-005-9)





L’esordio in poesia di Davide Cataldo è un emozionante autoritratto che non smette mai di guardare l’Altro. Nelle liriche, sono gli altri e le cose a determinare l’identità del poeta. Che si tratti della donna amata dagli occhi “colore dell’olio…”, o degli oggetti e luoghi: la panchina, la terrazza, le Dunhill; questi elementi vanno a comporre l’universo interiore di Cataldo. Una dimensione abitata necessariamente sia dalla singolarità che dalla pluralità poiché “L’unione è completezza./L’unione è vita.”. Nonostante, a volte, l’incontro con l’altro da sé sia doloroso e apparentemente irrisolvibile, è nella condivisione, nella fusione tramite la materia poetica che il poeta può finalmente autodeterminarsi. Come scrisse Jean-Luc Nancy: «Noi dobbiamo riappropriarci di ciò che, già, ci ha resi “noi”, oggi, adesso, qui, il noi di un mondo che sente di non avere più senso ma di essere il senso stesso».

Davide Cataldo nasce a Palermo nel 1983. Oggi è titolare di un marchio appena nato d’abbigliamento, un fotografo freelance non professionista, gestore di attività ricettive, a quanto pare un poeta, e continua nel suo intento di realizzare sogni propri e altrui. Con fede in Dio e in se stesso.



Arriva fra gli scaffali delle librerie la silloge in “lingua” siciliana di Valeria Mandalà, “Ti cuntu ‘u cuntu, si ni vò fari cuntu… “, Edizioni La Zisa, pp. 66, euro € 9,90 (Isbn ISBN 978-88-31990-06-6)





“U Cuntu” di Valeria Mandalà è una dichiarazione d’amore in versi per la Sicilia. Le poesie, in dialetto palermitano, sono divise in tre sezioni: Natura e Sintimientu, Sicilia adurata, priestu cuntata e Stuori ri gienti. La Natura di cui si parla, non è solo quella dei paesaggi arsi, del mare attratto e respinto dalle rive, è anche la natura dei monumenti, delle strade di Palermo e provincia: una natura urbana impregnata di Storia e leggende popolari. Le poesie dell’autrice tracciano una mappa poetica dell’Isola raccontando con occhi sinceri e pieni di meraviglia il legame di sangue con la propria terra. I versi richiamano alla luce, al vento e al fuoco, all’anelito costante per la Bellezza che chi è nato in Sicilia porta sulla pelle come una firma.

Valeria Mandalà nasce a Trento nel 1973 da genitori palermitani. Nel 1998 si laurea in Lingue e Letterature inglese e tedesca all’Università degli Studi di Palermo. Dal 2002 è docente di Scuola dell’Infanzia presso la D.D. Alcide De Gasperi di Capaci. È amministratrice e redattrice di due pagine Instagram (@ig_panormus; @ig_sicily) e Facebook (Ig_sicilians) dedicate alle foto di Palermo e della Sicilia.

Novità in libreria: Beatrice Pillitteri, “Tensione Blu. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 50, euro 8,00 (Isbn 9788831990011)




Tensione Blu è il sincero e appassionato esordio di Beatrice Pillitteri in poesia. Il testo raccoglie, in versi, pezzi della sua vita da un presente più remoto a uno più recente. Questa sorta di biografia lirica è divisa in due sezioni: A sorsi ed Entropia, che rappresentano due momenti fondamentali nell’evoluzione dell’io lirico della raccolta. Queste sono le due tappe necessarie nell’educazione sentimentale dell’autrice; sentimenti intesi nella loro totalità e non solo con accezione romantica. Tramite la relazione con l’Altro, Pillitteri ci rende partecipi di tutto ciò che con dolore ha dovuto lasciare dietro di sé per poter crescere e conquistare alcuni doni preziosi della vita: il perdono, la speranza, la rinascita.

Beatrice Pillitteri (Palermo, 1992) frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo. Oltre che di poesia, si diletta anche di musica.