Mercoledì 30 maggio
alla Feltrinelli la prima presentazione per Daniele Ventura, che ha da poco
pubblicato - per Edizioni La Zisa - un volume in cui racconta la sua storia di
vittima del racket. A moderare l'incontro il nostro cronista Andrea Turco. Tanti
gli ospiti che interverranno, da Stefania Petyx a Giancarlo Cancelleri
Si dice «tranquillo, non teso», anche se è la prima
presentazione del suo primo libro. Daniele
Ventura in fondo la scelta di coraggio l'ha fatta da tempo, da
quando ha scelto di denunciare i suoi estortori. Nel 2011 aveva
aperto un locale a Borgo Vecchio, il New Paradise. Una speranza per un giovane
(classe '84) che aveva scelto così di provare a tracciare il proprio futuro. Ma
Daniele non aveva fatto i conti con le richieste di
Cosa nostra. Ora quella storia la racconta in un libro, Cosa nostra non è cosa mia,
pubblicato dalla casa editrice La
Zisa, con la prefazione
di Stefania Petyx e la collaborazione
di Franca Stefania Lo Cicero.
Il
libro racconta la continua lotta alla mafia portata avanti negli anni da
Ventura, ormai ex imprenditore, conosciuto per essere voluto rimanere nel
capoluogo siciliano ma lasciato solo dallo Stato,
che non lo ha supportato nella ricerca di nuovi sbocchi lavorativi. Mentre
Daniele ha trovato solidarietà dalla società civile, e da poco collabora con
l'imprenditore Gianluca Maria Calì
- che ha una storia molto simile alla sua - in un autosalone in viale
Regione Siciliana.
La presentazione
di Cosa nostra non è cosa mia si
terrà mercoledì 30 maggio, alle ore 18, presso
la libreria Feltrinelli. A moderare l'incontro sarà il cronista
di MeridioNews Andrea
Turco. Oltre all'autore, è previsto l'intervento l'intervento di Stefania Petyx - che per Striscia La
Notizia ha seguito la storia di Daniele -, del deputato della Regione Siciliana Giancarlo Cancelleri, di Raffaele Genova di Addiopizzo, della presidente di Up Palermo Beatrice Raffagnino e di
Gaia Perniciario, del giornalista Riccardo Campolo per PalermoToday.
«Il messaggio è
sempre quello . dice Daniele -. Bisogna innanzitutto denunciare, e
poi lo Stato non deve lasciare chi denuncia, deve essere presente
se no la gente si scoraggia. Speriamo che i tanti ospiti
che verranno mercoledì possano sollecitare ulteriormente le attenzioni della
società civile». Alla fine della presentazione l'autore e i ragazzi di Up
Palermo faranno una donazione di giochi alla
casa famiglia "La casa di Nemo".