“Storia moderna dell’agricoltura siciliana: dall’anteguerra
ai giorni nostri” è il racconto puntuale e scrupoloso
di quanto accaduto nell’agricoltura siciliana negli ultimi novant’anni. Un
racconto che parte dalla narrazione temporale degli avvenimenti più significativi
dell’agricoltura regionale, analizzati nel contesto della evoluzione degli
eventi internazionali, europei e nazionali e all’interno della politica e delle
istituzioni regionali, e si conclude con il confronto fra i due comparti
economicamente più rilevanti dell’agricoltura siciliana: l’agrumicolo e il
vitivinicolo.
Il quadro che ne viene fuori è quello di una società
fortemente intrisa, come piace dire all’autore, di quella massiccia dose di “sicilitudine”,
concetto molto diverso da quello di “sicilianità”, che ha impedito nel tempo e
impedisce ancora all’agricoltura siciliana di divenire quello che dovrebbe
essere: «risorsa strategica significativa, produttrice di reddito e
occupazione, specialmente per i giovani, creatrice di paesaggi, di tutela dell’ambiente,
di sviluppo per la gastronomia, per l’immagine, per la cultura, per l’economia
terziaria, diffusiva della sua immagine di isola “felice” e altro ancora».
Antonino Bacarella ha
conseguito la laurea in Scienze agrarie nel 1960 presso la facoltà di Agraria
dell’Università degli Studi di Palermo, dove ha insegnato fino al 2010, ed è
stato direttore di Istituto e di Dipartimento, preside della Facoltà (1987-93)
e delegato del Rettore alla Presidenza della Fondazione Angelo e Salvatore Lima
Mancuso. Presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di
Palermo (1980-82) e consulente tecnico-scientico del ministero dell’Agricoltura
e delle Foreste (1989- 1990), Bacarella ha avuto numerosi incarichi scientifici
e ha svolto un’intensa attività di insegnamento, di studio e professionale
nelle discipline di competenza del settore scientifico disciplinare di economia
e politica agraria, per incarico di istituzioni scientifiche pubbliche (Cnr,
Inea, Formez, Ismea), enti pubblici (Espi, Esa, Irvv, UnionCamere, Camere di
commercio, Consorzi di bonifica, ecc.), enti locali e provinciali, società e
centri studi privati.
Nell’ambito
dell’Amministrazione regionale siciliana è stato consulente tecnico-scientifico
della Direzione regionale della Programmazione (1981-92) e dell’Assessorato per
l’Agricoltura e per le Foreste (1985-96) e presidente del Coreras, il Consorzio
regionale per la ricerca e la sperimentazione (1998-2011). Dalla seconda metà
degli anni Sessanta e fino all’inizio degli anni Duemila ha seguito le
politiche e le manifestazioni sindacali delle organizzazioni professionali
regionali di categoria (Confcoltivatori, Coldiretti e Confagricoltura).