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martedì 3 dicembre 2019

Palermo 7 dicembre, Si presenta il romanzo di Alfredo Sant’Angelo “Gabriello. L'amore nella Palermo Felicissima”

Gabriello. L'amore nella Palermo Felicissima” è il titolo del nuovo romanzo storico di Alfredo Sant’Angelo che sarà presentato sabato 7 dicembre, alle ore 17,30, presso la nuova sede delle Edizioni La Zisa in via Vann’Antò 16, a Palermo. Insieme all’autore, saranno presenti Biagio Balistreri, Nicola Macaione e Davide Romano. Letture di Vince Cannizzaro.


Una storia d'amore nella "Palermo Felicissima" ottocentesca. Gabriello, rampollo della nobile famiglia Armendari, deve affrontare le vicissitudini che il destino gli pone davanti, quando l'amore lo coglie in un momento particolare della sua vita. Sullo sfondo i moti rivoluzionari carbonari e le alterne vicende del Regno delle due Sicilie, grande storia dei primi decenni del XIX secolo, nella quale si inseriscono le piccole storie della famiglia, fatte di amori sopiti che poi riaffiorano prepotentemente, narrate senza dimenticare anche i canoni del "romanzo d'appendice" caro ai siciliani lettori di Luigi Natoli.

martedì 10 aprile 2018

Arriva in libreria il romanzo di Antonino Gancitano, “Talagea dell'amor profano”, Edizioni la Zisa, pp. 192, euro 14,90




Il racconto di Talagea, con le voci che fioriscono da dentro, ci racconta la nostra storia con la lingua della nostra storia. Una lingua coagulatasi attorno agli eventi di questa terra, coniata dai ricchi linguaggi dei tanti dominatori che l’hanno vulnerata, hanno inferto un vurnu a lu so cori, un vulnus, provocato un urcu, un’ulcera chi ruri e ad un tempo forgiato una lingua rutilante, reattiva, incline all’onomatopea e docile alla simbolica poetica ed alla liricità del canto. […] In realtà «l’amor profano», che è l’oggetto narrativo della storia di Talagea, si rivela nel sogno come “amore profanato”. L’amore violentato e ucciso dall’insipienza umana che si ammanta di consuetudini, di censo, di spirito di casta, di volontà di dominio e di potenza, di prevaricazione e di sopruso, di violenza e di morte. E intanto, ciò nonostante, sulla soglia del sogno l’anima «grida al Dio dell’amore» […]. (dalla Prefazione di Leo Di Simone)

Antonino (Nino) Gancitano è nato a Mazara del Vallo, dove vive. Di professione medico, è un appassionato cultore della storia mazarese – specialmente di quella medievale  e delle tradizioni locali. Ha collaborato con il periodico dell’Associazione Culturale “L’Arco” di Mazara del Vallo. Ha ricercato, tradotto e pubblicato canti della tradizione popolare mazarese di terra e di mare. È inoltre autore di numerosi articoli di storia locale e tradizione mazarese. “Talagea dell’amor profano è il suo primo romanzo”.


mercoledì 20 dicembre 2017

In libreria il romanzo storico di Filippo Ferrandi, “Labieno”, Edizioni La Zisa, pp. 168, euro 15,90 (ISBN 978-88-9911382-7)

Le sorti della Repubblica romana dipendono dai destini di due temibili schieramenti, quello dell’impavido Cesare e quello aristocratico, capeggiato dagli irriducibili generali pompeiani. Ma ciò che realmente guiderà le mosse di questo duello è una diversa concezione del potere: lasciare che sia un uomo solo alla guida di Roma, con l’effetto immediato di esautorare il Senato, e con esso un’intera tradizione politica, o credere a rischio il destino del Popolo romano, e lottare per una causa chiamata “Libertà” e “Repubblica”? In un clima di tensione, tra il frastuono delle armi e le urla di battaglia, emerge il profilo di un nobile stratega dall’indiscusso talento per la guerra: Tito Labieno. Un tempo amatissimo alleato di Cesare, Labieno opporrà resistenza alla solitaria corsa al potere del Dittatore, fronteggiandolo nel ruolo di una perfetta nemesi lungo l’arco del racconto.

Filippo Ferrandi è nato a Palermo nel 1988. Si è laureato in Studi Storici, Antropologici e Geografici presso l’Università degli Studi di Palermo, lavora come docente nelle scuole secondarie superiori e ha insegnato Italiano agli stranieri. Animato da un profondo interesse per la Storia Romana, e i suoi illustri personaggi, si dedica alla ricerca sul tema.

mercoledì 26 aprile 2017

Arriva in libreria il romanzo storico di Silvano Messina, “Accadde all’alba. Nella Sicilia feudale del Seicento primi cenni di modernità”, Edizioni La Zisa, pp. 336, euro 16,00




Le vicende narrate in questo romanzo, frutto della fantasia dell’autore, si riferiscono a un fatto realmente accaduto, uno dei tanti della saga dei Del Carretto, Signori di Racalmuto, antico centro della Val di Mazara, oggi in provincia di Agrigento. Lo spunto – come ben spiega lo stesso autore – trae origine dalla scarna storia di Girolamo II Del Carretto, ucciso in giovane età nel 1622 sul balcone della facciata principale del suo castello. Di questo conte la storia, la storia vera, altro non dice. Da qui si dipana dunque una intricata trama incentrata sull’indagine affidata al giudice Pedro Enriquez de Guzman per portare alla luce il responsabile della misteriosa morte del conte. La matassa, pagina dopo pagina, si mostrerà sempre più ingarbugliata agli occhi del lettore, poiché chiunque a Rahalmuto può essere colpevole di quello e di altri misfatti. Altri morti, altri segreti… tutti collegati a ciò che quel lontano dì accadde all’alba… all’alba di una nuova era.



Silvano Messina (Racalmuto, 1949), medico ospedaliero specialista in Cardiologia e in Pneumologia ormai in quiescenza. Da tempo impegnato nel sociale, scrive articoli su testate giornalistiche e su giornali telematici e organizza convegni su discipline umanistiche e scientifiche. Per motivi di lavoro si è dedicato alla scrittura dal 2012, anno di pubblicazione del suo primo romanzo, L’Ultima Matriarca, a cui segue, nel 2015, la serie di racconti Cronache della Deriva per la quale è stato insignito del premio nazionale “Libro dell’anno” – sezione Narrativa, nella 15esima mostra del libro di tradizioni popolari e di cultura d’arte della Sicilia dal ’700 al ’900 con aggiornamenti al 2000. Nel marzo 2016 per i nostri tipi ha pubblicato L’urlo e il vagito; di recente è uscito anche il suo saggio Dica trentatré.

venerdì 16 settembre 2011

In libreria il romanzo di Mariano Lanza, “Il tesoro di re Ruggero”, Prefazione di Pasquale Hamel, Ed. La Zisa, pagg. 320, euro 19,50


Il romanzo di Mariano Lanza si inserisce nel recente rinnovato interesse per la storia del normanno Regno di Sicilia, della sua leggendaria edificazione, dei traguardi notevoli raggiunti specialmente sotto lo scettro di Ruggero II, e del suo drammatico e repentino tracollo di fronte all’avanzare delle truppe germaniche di Enrico di Hohenstaufen. Proprio a questa ultima fase si collega, tra fantasia e realtà storica, il lavoro in questione. L’Autore, con le dovute licenze consentite ad un’opera di invenzione che tratti eventi realmente accaduti, offre una sua personalissima interpretazione della fine di quella che resta, nell’età medievale, una delle più riuscite e moderne esperienze di governo, sulla quale gli storici, anche per la mancanza di fonti certe, sono ancora lontani dal proporre chiavi di lettura più che soddisfacenti. Il lavoro di Mariano Lanza, dunque, può essere letto come un romanzo e, per la sua accurata ricostruzione degli ambienti, dei fatti e degli uomini, come un saggio di storia. Godibile nell’un caso e nell’altro, al pari della migliore produzione letteraria di Luigi Natoli, il grande Maestro del romanzo storico siciliano.

Mariano Lanza (Marsala, 1961), docente di ruolo di Lingua e Civiltà Inglese nelle scuole superiori, ha pubblicato: “Pagine di vita palermitana” (Palermo, 2000) e “La baronia di Solanto (Palermo, 2011).

martedì 12 aprile 2011

In libreria il romanzo di Mariano Lanza, “Il tesoro di re Ruggero”, Prefazione di Pasquale Hamel, Ed. La Zisa, pagg. 320, euro 19,50



Il romanzo di Mariano Lanza si inserisce nel recente rinnovato interesse per la storia del normanno Regno di Sicilia, della sua leggendaria edificazione, dei traguardi notevoli raggiunti specialmente sotto lo scettro di Ruggero II, e del suo drammatico e repentino tracollo di fronte all’avanzare delle truppe germaniche di Enrico di Hohenstaufen. Proprio a questa ultima fase si collega, tra fantasia e realtà storica, il lavoro in questione. L’Autore, con le dovute licenze consentite ad un’opera di invenzione che tratti eventi realmente accaduti, offre una sua personalissima interpretazione della fine di quella che resta, nell’età medievale, una delle più riuscite e moderne esperienze di governo, sulla quale gli storici, anche per la mancanza di fonti certe, sono ancora lontani dal proporre chiavi di lettura più che soddisfacenti. Il lavoro di Mariano Lanza, dunque, può essere letto come un romanzo e, per la sua accurata ricostruzione degli ambienti, dei fatti e degli uomini, come un saggio di storia. Godibile nell’un caso e nell’altro, al pari della migliore produzione letteraria di Luigi Natoli, il grande Maestro del romanzo storico siciliano.

Mariano Lanza (Marsala, 1961), docente di ruolo di Lingua e Civiltà Inglese nelle scuole superiori, ha pubblicato: “Pagine di vita palermitana” (Palermo, 2000) e “La baronia di Solanto” (Palermo, 2011).

Le Edizioni La Zisa aderiscono ad "Addiopizzo" e a "Libera" di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati "pizzo free".