Pietro Nastasi, «Verso Verso Timimoun,“La
rossa”. Cronaca di un viaggio in Algeria», con foto dell’autore, Edizioni La
Zisa, pp. 72, euro 12,00 (Isbn 978-88-319-9074-5)
Chi
ha conosciuto il Deserto non può più farne a meno. È un luogo magico, che
conquista fin dal primo istante e che rimane dentro per sempre. Lo so bene, io
che ne ho attraversati sette da sola, e lo sa bene anche l’autore Pietro
Nastasi che descrive con passione la sua esperienza di viaggiatore tra oasi e
sabbie del Sahara, un percorso che lo porta a contatto con le realtà locali e
con la storia e le tradizioni di popoli, che da sempre abitano luoghi
inaccessibili per la maggior parte degli esseri umani.
Eccolo
viaggiare attraverso la Tunisia, l’Algeria, la Libia, percorrere con le jeep
recenti e antiche piste alla scoperta di luoghi indimenticabili ma soprattutto
alla scoperta della propria anima, come sempre succede a chi viaggia nel
Deserto. Tra dune mozzafiato e notti stellate, tra il sole implacabile, che
solo le tempeste di sabbia riescono a smorzare, Pietro Nastasi racconta il suo
viaggio, con semplicità, senza trascurare i dettagli che ben descrivono i ritmi
quotidiani là dove il tempo e lo spazio sembrano quasi irreali. Il rito del tè,
l’ospitalità mai ostentata, i silenzi pieni di pensieri e di gesti, gli sguardi
profondi di chi conosce e sa accettare le regole di una vita essenziale.
Viene
subito voglia di partire, di ritrovare colori, sapori ed emozioni che solo la
sabbia sa regalare. “Ciò che il Deserto vuole è del Deserto” recita un antico
proverbio Tuareg. E così deve essere, se si vuole davvero comprenderlo ed
amarlo.
(Carlo
Perrotti)
PIETRO
NASTASI nasce nel 1975 a Castelvetrano, un piccolo paese della Sicilia. Sogna i
suoi viaggi già dall’adolescenza e raggiunta la matura età si scopre
interessato e incuriosito dalle diverse culture del Mondo, ma è grazie alle
esperienze road trip che si scopre appassionato della cultura sahariana e di
fotografia. Le sue esperienze in Africa sono continuate negli anni, spesso in
compagnia anche del padre; ha partecipato in veste di pilota a diverse gare
automobilistiche di orienteering con buoni piazzamenti che gli hanno consentito
di approfondire sul campo le tracce storiche delle vecchie vie carovaniere.
Decide di scrivere il primo libro per raccontare le esperienze vissute durante
questi viaggi ma narra anche delle sue sensazioni, dei suoi pensieri che
corrono uno dopo l’altro, quasi confondendosi tra loro nell’immensità delle
serate trascorse nel deserto. Colpito già da ragazzo dalla malattia del “Mal
d’Africa”, ha letto di avventure, di storie, di romanzi ambientati in Africa e
mai si è stancato di conoscere e esplorare questa cultura.
Parte del
ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti
dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus