Salvatore Giuliano era semplicemente un bandito oppure un
eroe che lottava per l’Indipendenza della Sicilia? Era assoldato dai servizi
segreti degli Stati Uniti d’America o apparteneva alle formazioni clandestine
neofasciste? Aveva stretti rapporti con la mafia o lui stesso era un uomo di
Cosa Nostra? E ancora: non tutti ritengono Salvatore Giuliano esecutore della
strage di Portella della Ginestra, ma se una parte degli storici asserisce che
con essa si tentò di fermare il primo movimento antimafia di massa, un’altra
parte sostiene che gettò le condizioni in Italia per un golpe anticomunista.
Numerosi gli interrogativi che avvolgono questo fatto storico e che ancora oggi
alimenta dibattiti e crea miti popolari. Con sguardo critico questo saggio
cerca di far luce sulla questione che, nonostante gli anni, non risulta ancora
sopita.
Francesco Petrotta, studioso della strage di Portella della
Ginestra e del movimento contadino e socialista a Piana degli Albanesi. Ha
pubblicato diversi lavori, tra i quali: Quando Scelba imperava. Inchiesta
sull’uccisione di Damiano Lo Greco (Istituto Poligrafico Europeo, 2016); La
strage e i depistaggi. Il castello d’ombre su Portella della Ginestra (Ediesse,
2010); La repubblica contadina di Piana degli Albanesi del 1945 (La Zisa,
2006); Politica e mafia a Piana dei Greci da Giolitti a Mussolini (La Zisa,
2001). Ha inoltre curato i volumi: Girolamo Li Causi, Portella della Ginestra.
La ricerca della verità (Ediesse, 2007); Mafia e banditismo nella Sicilia del
dopoguerra: la sentenza del processo di Viterbo per i fatti di Portella della
Ginestra (La Zisa, 2002).