“Del
delitto e della pena nel pensiero di Leonardo Sciascia” è il titolo del saggio
di Salvo Battaglia, edito da La Zisa, che verrà presentato giovedì 27 febbraio, alle ore 17.30, presso l’ex fonderia alla Cala, piazza Fonderia a
Palermo. Oltre all’autore interverranno Renato Albiero, Vincenzo Militello e
Vincenzo Zummo. Modererà il giornalista ed editore Davide Romano.
Il libro: L’analisi di alcuni brani
dell’intellettuale siciliano, pregni di considerazioni inerenti il diritto e la
giustizia penale, ha consentito in questo saggio di svolgere approfondite
riflessioni di carattere prettamente penalistico sui rapporti tra il diritto e
l’opera sciasciana. Sotto certi profili l’attività di Sciascia ha precorso
l’emanazione di alcune importanti norme (si veda ad esempio il contributo de Il
giorno della civetta nell’introduzione del delitto di associazione di tipo
mafioso, art. 416 bis, e delle misure di prevenzione patrimoniali). Sotto altri
punti di vista, invece, si sono messi in luce gli aspetti più critici di alcuni
scritti dell’autore siciliano, insofferenti verso il sistema sanzionatorio
penale (vedi Porte aperte), le Istituzioni (L’affaire Moro) e più in generale
verso l’amministrazione della giustizia (Todo modo e Il contesto).
Salvo
Battaglia (Palermo, 1984) dopo la maturità classica ha
conseguito con il massimo dei voti sia la Laurea in Scienze Giuridiche che la
Laurea Specialistica in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Palermo.
Nel 2008 ha vinto il “Premio Libero Grassi” con un progetto di ricerca sul
fenomeno criminale dell’usura. Agli inizi del 2013 ha concluso il Master di
secondo livello in “Analisi, prevenzione e contrasto della corruzione e della criminalità
organizzata” dell’Università di Pisa e ha frequentato il “Corso di
perfezionamento in criminologia” organizzato dal Dipartimento IURA
dell’Università di Palermo. Ha conseguito l’abilitazione forense ed esercita la
professione di penalista a Palermo. Inoltre collabora con l’Ufficio Legale di
“Libera – Associazioni, nomi e numero contro le mafie”.