«Pianto nel ventre» è un piccolo vademecum contro ogni
avversità. Sudamericana
naturalizzata, ormai a Palermo è leader motivazionale per le donne del suo
Paese. Il racconto è stato «benedetto» da Paulo Coelho, che la incita: scrivere
è un atto di coraggio
Una peruviana ormai residente in Sicilia, a Palermo,
e un libro, il suo, un racconto lungo «benedetto» da Paulo Coelho. Proprio una
dedica di supporto e incoraggiamento («Combatti per i tuoi sogni e i tuoi sogni
combatteranno per te, segui i sogni e ascolta il tuo cuore. Scrivere è un atto
di coraggio. Che Dio ti benedica») dello scrittore brasiliano di fama
planetaria apre il volume. La peruviana Alcira Acosta è una leader
motivazionale e fonte di ispirazione per migliaia di donne, specie nell’America
centrale e meridionale, una drammaturga e ha portato i suoi monologhi e lavori
teatrali in giro per il mondo, dal 2012 anche in Italia.
Il suo racconto «Pianto nel ventre» (85 pagine, 9,90
euro) pubblicato dalla casa editrice palermitana La Zisa, è un piccolo
vademecum contro ogni avversità («che arrivano nel momento meno sperato»), un
messaggio di coraggio e speranza, un invito a reagire, nella convinzione che «la
tristezza travolge quelli che lo permettono», non quelli che si ribellano e la
affrontano.
La protagonista del libro di Alcira Acosta è Anna
Vilchez, peruviana di orgogliose origini inca, la cui parabola esistenziale è
fatta di alti e bassi, fra Perù e Italia (una storia di sfruttamento nei panni
di migrante, una storia d’amore nata fra Palermo e San Vito Lo Capo, un
matrimonio lungo quindici anni, interrotto da una tragedia aerea, un ritorno in
patria); Anna vivrà una graduale evoluzione, che la condurrà alla fede in Dio,
ma soprattutto sperimenterà il sapersi mettere in gioco continuamente da donna,
moglie, amica e madre, prima spettatrice incredula e ferita per gli errori
della figlia Hazé, poi al suo fianco, senza dubbi. (*SLI*)