Usualmente quando ci si accosta all’argomento Islam si è portati ad eseguire una ricerca atta a consolidare e legittimare la propria diffidenza ed ostilità nei suoi confronti e non si cerca mai di comprendere ciò che si distingue da noi.
Se andiamo in libreria troviamo una vasta
bibliografia capace di raffigurare il Medio Oriente come il vicino dal quale
diffidare o come il nemico da combattere. Una costante rafforzata dal
bombardamento mediatico sul medesimo tema.
Questo libro appare rivoluzionario sia in
occidente – andandosi a collocare come innovativa in una bibliografia per lo
più di condanna e antagonista nei confronti dell’Islam – sia nel mondo arabo –
in quanto derivante dai testi di Gamal al-Banna ritenuti “eretici” dal mondo
islamico.
Gamal al-Banna è stato un filosofo egiziano
(1920-2013) che lungo la sua vita ha perseguito un profondo studio del Corano
andandone a rivoluzionare prima la visione (strumento per l’uomo e non
viceversa) e poi l’interpretazione. Numerose le opere di quest’autore che
paradossalmente è fratello di Hasan al-Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani,
ma dal quale ha sempre dimostrato distacco allontanando da se la visione
tradizionalista dell’Islam. Il primo lavoro dell’autrice palestinese AmalHazen
è proprio quello di ricercare all’interno della bibliografia di Gamal al-Banna,
il libro ed il capitolo cardine del suo pensiero rivoluzionario (capitolo V in La
strategia dell’appello islamico nel XXI secolo come la presenta il movimento
dell’appello alla vivificazione islamica – Il Cairo 2000). Secondo grande
merito dell’autrice è donarcene la traduzione e l’esplicazione proprio in
quest’opera: un lavoro che dà la possibilità di sviluppare una nuova visione
dell’Islam diametralmente opposta per intenderci a quella salafita caldeggiata
dall’ISIS. Gamal al-Banna ergeva il suo pensiero su tre pilastri: il Corano (la
sorgente), l’uomo (la foce) e il tempo (la cornice che contestualizza l’uomo e
l’interpretazione del testo sacro). Gli islamisti tradizionali tendono a
glissare completamente il fattore tempo e trasformare l’uomo in strumento per
la realizzazione della parola del Corano. Per Gamal al-Banna quella descritta
non è altro che una condizione che costringe alla cronica arretratezza e
chiusura culturale le popolazioni islamiche fomentandole all’antagonismo verso
chi non riconosce il medesimo culto.
Equiparazione di genere e di razza, apertura al
dialogo e all’interazione con altre culture e religioni, libertà di pensiero,
ingiudicabilità del prossimo se non dinanzi a Dio e molto altro troverete a
gran sorpresa in questa pregevole opera di matrice islamica. L’augurio è che
testi di questo tipo si moltiplichino e siano fonte di dibattito e discussione
sia in Occidente che in Medio Oriente per giungere, finalmente, al superamento
di barriere mentali dannose per tutti.
Amal Hazen
Gamal al-Banna, Una nuova visione dell’Islam
LA Zisa, 2014
pp.96, Euro 12,00