Alcune parole toccano la
nostra vita con la decisione propria delle pietre, come piccoli ciottoli
rotolano sulla nostra pelle, come lastra appuntita la feriscono; le parole
possono essere come macigni e lasciarci attoniti, possono essere come marmo e
diventare sculture d’arte; le parole possono essere come scogli, appigli nel
mare che ci regalano salvezza, ma possono anche essere come lapidi, parole che
ci tolgono quella stessa salvezza.
Le poesie di Giada Trapani
sono composte da questo tipo di parole, sono versi fatti di pietre, ma più che
ciottoli insignificanti esse appaiono come gemme preziose: per alcuni occhi
potranno apparire diamanti allo stato grezzo, ma un occhio abituato alla lirica
potrà accorgersi che queste gemme brillano come uno specchio che riflette
l’immagine dell’autrice stessa, un’immagine composta da tante trasparenti
facce, sfaccettature di luce, opere di rara bellezza.
Giada Trapani è nata a Palermo, ivi ha studiato pianoforte presso il
Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini, ha poi conseguito il Diploma
di Laurea in “Canto” a indirizzo “Artistico”, l’abilitazione alla Didattica
Musicale Infantile e la Laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di
Palermo, sviluppando una tesi di filosofia morale. Dopo studi concernenti
tematiche ambientali e un Master in “Politiche e Strumenti di Sviluppo
Sostenibile”, ha vinto una borsa di studio e ha iniziato a lavorare presso enti
e aziende di settore, occupandosi di formazione ambientale e progettazione
alla sostenibilità. Con Edizioni La Zisa ha pubblicato anche il saggio L’origine
del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson nel 2016.