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martedì 11 febbraio 2020

Palermo 26 marzo, Alla chiesa anglicana si presenta “L’Apologia dell’Islam” di Laura Veccia Vaglieri



Sebbene di Islam si parli sempre più spesso, il più delle volte associandolo al fenomeno del terrorismo o della condizione femminile, la conoscenza di quello che è - insieme al Cristianesimo e all’Ebraismo - uno dei tre grandi monoteismi, è davvero assai nebulosa, per utilizzare un eufemismo.

Per rimediare a questa situazione le Edizioni La Zisa hanno da poco rimandato in libreria un prezioso testo della nota arabista e islamista Laura Vecchia Vaglieri, “Apologia dell’Islamismo”, che sarà presentato giovedì 26 marzo, alle ore 17,00, presso la chiesa anglicana “Santa Croce” di via Mariano Stabile 118b (angolo via Roma), a Palermo.

Insieme al vicario della comunità anglicana della città, padre Russell Ruffino,  interverranno: l’imam Ahmad Francesco Macaluso del Coreis (Comunità Religiosa Islamica Italiana), il domenicano padre Marcello Di Tora, docente di Storia e teologia delle religioni alla Facoltà teologica di Sicilia; Adham Darawsha, assessore alla cultura del Comune di Palermo; ed Emna Nefzi, docente di lingua araba presso l’Università di Palermo. Modererà l’incontro Davide Romano, giornalista e responsabile della Chiesa protestante unita “Koinonia” di Palermo.

L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale La tenda di Abramo – Culture e religioni in dialogo,  dalla Chiesa anglicana “Holy cross” di Palermo e dalla Chiesa protestante unita “Koinonia” di Palermo.

martedì 20 marzo 2012

“Apologia degli Ebrei” di AUGUSTO CAVADI (La Repubblica, DOMENICA 11 MARZO 2012)


“CATANESI cani ed ebrei!”: la scritta, per anni campeggiante su diversi muri della Palermo bene, sintetizza efficacemente il livello culturale di certi strati della tifoseria palermitana. A questo genere di “sportivi” bisognerebbe spiegare, sia pur con scarsissime probabilità di riuscirvi, che ai cani non scappano mai simili scivoloni. Quanto agli ebrei, poi, che si tratta di uno dei popoli di più fertile creatività dell'unica grande razza umana.

Per cominciare a capirne qualcosa – liberando la mente dai veli che la politica dei governi israeliani moltiplica fastidiosamente – si può partire da un opuscolo di Dante Lattes, “Apologia dell'ebraismo”, edito nel 1923 e meritoriamente ripubblicato. L’autore (noto come scrittore e, rabbino) focalizza quattro temi centrali della sua confessione religiosa: Dio (non di un popolo, ma di tutti gli uomini, anzi di tutto il cosmo); i profeti (per i quali la conversione autentica è «la giustizia e l'amore in luogo della prepotenza e dell’avidità»); il Messia (concepito non come un uomo che è già venuto una volta,ma come il continuo avvento di Dio nella storia umana); il fariseisrno (diventato sinonimo di ipocrisia e di legalismo, ma solo perché si èvoluto assolutizzare una caricatura della corrente farisaica e dimenticare la sua fisionomia autentica di fedeli rispettosi del Volere divino).

Dante Lattes, “Apologia dell'ebraismo”, Ed. La Zisa, Prefazione di Rav Giuseppe Laras, Nota di Claudio Vercelli, Pagine 112, euro 9,90 (ISBN: 978-88-95709-90-1)