(Repubblica, 26 settembre 2010)
DICHIARATAMENTE legato alla tradizione letteraria di Liala, Du Veuzit, Delly, Emma Orczy che sancirono la lunga fortuna degli storici "Romanzi della Rosa" di Salani, La rosa del deserto inaugura la collana "Le Rose" della casa editrice palermitana La Zisa. Gli elementi del romanzo d'amore al femminile infatti ci sono tutti: la giovane Elisa è bella, assennata e brava nel suo lavoro - aspira a diventare una stilista e ha compiuto studi in questo senso come la stessa Annalisa Giordano che è Progettista di Moda - ma è anche oppressa dalla datrice di lavoro, la collerica madame Dupré, vecchia signora della moda la cui vena creativa s'è tristemente prosciugata. Nel corso di uno dei tanti viaggi con la Dupré, complici i paesaggi, i cibi e i profumi tunisini, Elisa si imbatte in Shams, fascinoso ed enigmatico figlio del governatore di Gafsa. Combattuta tra l'attrazione per Shams e la paura dell'ignoto, Elisa finisce col cedere all'invito dell'uomo che, dopo averla salvata da un tentativo di violenza carnale, la condurrà attraverso il deserto fino al palazzo del buon padre dove, tra prevedibili avventure, si coronerà il sogno d'amore della ragazza. La narrazione procede tra descrizioni non troppo convincenti e lascia invece allo stato di mero abbozzo anche i personaggi principali che, privati di qualsiasi scavo psicologico, risultano talmente stereotipati da essere decisamente poco credibili. I dialoghi sono ben tagliati nella misura e, sebbene a tratti siano appesantiti da notazioni poco utili alla narrazione, rendono comunque scorrevole il romanzo che non deluderà certamente le amanti dell'happy end. - EMANUELA E. ABBADESSA
DICHIARATAMENTE legato alla tradizione letteraria di Liala, Du Veuzit, Delly, Emma Orczy che sancirono la lunga fortuna degli storici "Romanzi della Rosa" di Salani, La rosa del deserto inaugura la collana "Le Rose" della casa editrice palermitana La Zisa. Gli elementi del romanzo d'amore al femminile infatti ci sono tutti: la giovane Elisa è bella, assennata e brava nel suo lavoro - aspira a diventare una stilista e ha compiuto studi in questo senso come la stessa Annalisa Giordano che è Progettista di Moda - ma è anche oppressa dalla datrice di lavoro, la collerica madame Dupré, vecchia signora della moda la cui vena creativa s'è tristemente prosciugata. Nel corso di uno dei tanti viaggi con la Dupré, complici i paesaggi, i cibi e i profumi tunisini, Elisa si imbatte in Shams, fascinoso ed enigmatico figlio del governatore di Gafsa. Combattuta tra l'attrazione per Shams e la paura dell'ignoto, Elisa finisce col cedere all'invito dell'uomo che, dopo averla salvata da un tentativo di violenza carnale, la condurrà attraverso il deserto fino al palazzo del buon padre dove, tra prevedibili avventure, si coronerà il sogno d'amore della ragazza. La narrazione procede tra descrizioni non troppo convincenti e lascia invece allo stato di mero abbozzo anche i personaggi principali che, privati di qualsiasi scavo psicologico, risultano talmente stereotipati da essere decisamente poco credibili. I dialoghi sono ben tagliati nella misura e, sebbene a tratti siano appesantiti da notazioni poco utili alla narrazione, rendono comunque scorrevole il romanzo che non deluderà certamente le amanti dell'happy end. - EMANUELA E. ABBADESSA