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venerdì 18 settembre 2020

Lo storico Michele Vilardo racconta la vita, la spiritualità e l’impegno sociale del vescovo mons. Nicolò Maria Audino

 


Michele Vilardo

Sua Ecc. Rev.ma Mons. Nicolò Maria Audino da Vallelunga Pratameno α (1861) a Mazara del Vallo ω (1933).  CATTOLICESIMO SOCIALE, SPIRITUALITÀ EUCARISTICA E MARIANA

Prefazione di don Pietro Pisciotta

Passato e Presente 13

Edizioni La Zisa,

pp. 390 (con illustrazioni a colori)

euro 24,00


In I piaceri di Brancati si legge che «Molte generazioni evitano di abbruttirsi solo perché uno dei loro componenti ha il dovere di ricordare». Questa profonda verità si identifica con le appassionate ricerche che per anni Michele Vilardo ha portato avanti, condensando in queste pagine la storia del “viaggio” spirituale di Nicolò Maria Audino, dal 1861 al 1933.

La culla che vede nascere e accrescere le eccelse virtù sacerdotali del futuro vescovo Audino è la Chiesa nissena, eretta da papa Gregorio XVI il 25 maggio 1844, “in un’area costellata da un clero e laicato aperto alle nuove istanze religioso-sociali e dove per primo emerse il legame con don Luigi Sturzo, amico e confidente delle famiglie Audino e Criscuoli”.

Il momento di più alto significato cattolico è quello che copre i trent’anni di episcopato a Mazara di mons. Audino, incorniciato dall’autore in una brillante sintesi storico-sociale che fa da sfondo ad una storia tutta da ricordare.

 

MICHELE GIUSEPPE VILARDO è nato a Vallelunga Pratameno (Cl) nel 1964. Ha compiuto gli studi liceali a Caltanissetta e ha conseguito il Magistero in Scienze religiose presso la FA.TE.SI. San Giovanni Evangelista di Palermo. È docente presso il Liceo scientifico Santi Savarino di Partinico. Si occupa di studi etno-antropologici e in particolar modo delle forme della pietà popolare in Sicilia, di storia locale ed è appassionato di fotografia. Ha pub­blicato i volumi: "Il lutto e la luce. La Settimana Santa nella Sicilia centro occidentale. Pietà popolare quale teologia del popolo", Arti Grafiche Abbate, dicembre 2016; "Giovanni Castrogiovanni di Vallelunga Pratameno. Un educatore dimenticato del Risorgi­mento italiano" (in collaborazione con la dott.ssa Michela D’Adamo), aprile 2018, Arti Grafiche Abbate; "Ippolito ed Ignazio Santangelo Spoto di Vallelunga Pratameno. Il Fuoco e le Ceneri", gennaio 2019, Arti Grafiche Abbate; "Senza toccu di campani. La Memoria, la Storia, la Nostalgia", giugno 2019, Arti Grafiche Abbate.


Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus

martedì 10 aprile 2018

Arriva in libreria il romanzo di Antonino Gancitano, “Talagea dell'amor profano”, Edizioni la Zisa, pp. 192, euro 14,90




Il racconto di Talagea, con le voci che fioriscono da dentro, ci racconta la nostra storia con la lingua della nostra storia. Una lingua coagulatasi attorno agli eventi di questa terra, coniata dai ricchi linguaggi dei tanti dominatori che l’hanno vulnerata, hanno inferto un vurnu a lu so cori, un vulnus, provocato un urcu, un’ulcera chi ruri e ad un tempo forgiato una lingua rutilante, reattiva, incline all’onomatopea e docile alla simbolica poetica ed alla liricità del canto. […] In realtà «l’amor profano», che è l’oggetto narrativo della storia di Talagea, si rivela nel sogno come “amore profanato”. L’amore violentato e ucciso dall’insipienza umana che si ammanta di consuetudini, di censo, di spirito di casta, di volontà di dominio e di potenza, di prevaricazione e di sopruso, di violenza e di morte. E intanto, ciò nonostante, sulla soglia del sogno l’anima «grida al Dio dell’amore» […]. (dalla Prefazione di Leo Di Simone)

Antonino (Nino) Gancitano è nato a Mazara del Vallo, dove vive. Di professione medico, è un appassionato cultore della storia mazarese – specialmente di quella medievale  e delle tradizioni locali. Ha collaborato con il periodico dell’Associazione Culturale “L’Arco” di Mazara del Vallo. Ha ricercato, tradotto e pubblicato canti della tradizione popolare mazarese di terra e di mare. È inoltre autore di numerosi articoli di storia locale e tradizione mazarese. “Talagea dell’amor profano è il suo primo romanzo”.