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venerdì 8 febbraio 2019
GIUSTIZIA È UMANIZZARE LA TERRA
In occasione della giornata
mondiale di preghiera contro la tratta delle persone, le Edizioni La Zisa, a
firma dei due direttori editoriali, Giampiero Tre Re e Davide Romano, lanciano
un appello alla disobbedienza contro le “leggi ingiuste e inumane”.
GIUSTIZIA È UMANIZZARE LA TERRA
È scritto: ai giusti e ai miti
appartiene la terra. Dunque non a chi ne tiene fuori gli altri con la
forza.
Ma cos'è la giustizia? Giustizia
è il rispetto della dignità umana, giustizia è umanizzare la terra. Che importa
possedere anche tutto il mondo se perdiamo la nostra dignità umana? Chi
realizza la propria giustizia guadagna se stesso, chi perde la propria
giustizia perde se stesso e perderà alla fine anche la terra.
Il nostro Paese da sempre è
tutto un porto aperto al mondo: per vocazione geografica, per storia e cultura,
per civiltà giuridica e fede religiosa e passione civile; stratificazione di
valori universali da tutto il mondo e faro nel mondo di valori
universali.
Il nostro Paese è un ponte tra i
popoli, che si allunga nel mare culla della civiltà europea e luogo in cui
s'incontra l'umanità di tre continenti.
Non facciamo di questo mare, che
è di tutti, un lager, una fossa comune, una terra di nessuno in cui vige la
sospensione dell'umanità e dei diritti; non facciamone una fortezza, un muro
tra l'inferno altrui e il nostro.
Ai responsabili delle strutture
di accoglienza diciamo: in nome del popolo italiano, disobbedite! Disobbedire
ad ordini abusivi è obbligatorio.
È giusto disobbedire a leggi ingiuste,
inumane, contrarie al diritto alla vita e al dovere di solidarietà, per
sostenerla, la vita umana, ovunque fosse in pericolo, per ottemperare
all'obbligo di venirle in aiuto, al dovere della compassione.
A chi va per mare in soccorso di
vite in pericolo e ne fosse impedito da norme inumane diciamo: salvate vite,
disobbedite!
Da persone a persone diciamo a
noi stessi: ascoltiamo le ragioni del cuore e le ragioni della ragione: non
chiudiamoci nell'egoismo, nei nostri interessi immediati e particolari, nelle
nostre piccole convenienze, nella paura del futuro. Apriamo le porte alla
speranza, alla fiducia nell'uomo, alla fiducia in noi stessi, al futuro del
mondo.
Palermo, 8 febbraio 2019
Giampiero Tre Re e Davide
Romano, condirettori delle Edizioni La Zisa di Palermo
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Palermo
Luigi Ciotti, Libera, Torino
Peter Ciaccio, Chiesa Valdese, Palermo
Russell G. Ruffino, Chiesa Anglicana, Palermo
Gregorio Porcaro, Libera, PalermoSonia Affronti, Impiegata, Palermo
Valeria Bonadies, Commerciante, Barletta (BT)
Petra Borgognone, pensionata, Palermo,
Paola Briccolani, commerciale estero, Castrocaro Terme (FC)
Ettore Castelli, Impiegato, Palermo
Mariapia Cavani, giornalista, Albenga
Salvatrice Chetta, insegnante, Mezzojuso (PA)
Salvatore Coco, Funzionario di Dogana, Valverde (CT)
Carmela Corcella, casalinga, Barletta (BT)
Giacomo Corcella, Agronomo, Barletta (BT)
Maria Luisa Corcella, Ingegnere, Derby (UK)
Chiara De Gregorio, impiegata, Senigallia
Gaetano Giovanni Festa, presbitero ortodosso, Palermo
Nicola Grato, insegnante, Mezzojuso (PA)
Angela Grazioso, Ortottista, Falconara (AN)
Giuliana Iannucci, Impiegata, Alessandria
Lanzetta Angelo, Impiegato, Palermo
Antonino Lanzetta, pensionato, Castrocaro Terme (FC)
Rosetta Magnani, Impiegata, Forlì
Fabio Mantellini, Professore, Urbino (PU)
Paolo Maria Manzalini, Medico, Cernusco sul Naviglio (MI),
Emanuela Mei, casalinga, Senigallia (AN)
Miriam Ortensia Morello, studentessa, Genova
Pietro Noccioli, Informatore scientifico del farmaco, Roma
Salvo Ognibene, Libero professionista, Menfi (AG)
Daniela Orioli, Insegnante, Castrocaro Terme (FC)
Michela Piazzolla, Insegnante, Barletta (BT)
Riccardo Raffaelli, Operaio, Osimo (AN)
Roberto Raffaelli, Assistente Tecnico, Ancona
Isabella Ramassa, Assistente Eures, Responsabile immigrazione, Moncalieri (TO)
Maria Stella Reitano, insegnante, Roma
Federica Scarafiotti, Farmacista, Hone (AO)
Franca Scarfia, Impiegata, Alessandria
Roberto Tre Re, Consulente finanziario, Palermo
Michele Vilardo, docente, Partinico (PA)
Andrea Volpe, Ingegnere, Palermo
Maria Teresa Zito, insegnante, Palermo
Rita Raimondo, insegnante, Palermo
Giuseppe Gambino, impiegato, Gela.
Rosalba Ingrassia, sarta, Palermo
Maurizio Catalano: Maurizio Catalano, funzionario, Treviso
Filippa La Ferrera, insegnante, Gela
Roberto Mammina, impiegato, Palermo
Giovanna salamone insegnante Genova
Cutrera Angela Anna. Inserviente. Palermo
Arianna Provenza insegnante, Palermo
Silvana Fanduzza insegnante,Palermo
Antonella Caronia, insegnante, Palermo
Maria Gullo, impiegata, Torino
Lucia Calabrò, insegnante, Palermo
Maria Zangari impiegata, Roma
Rosalia Gullo, impiegata, Monreale
Roberto Valerio Lopes, insegnante, Palermo
Maria Carmela Giangrosso, impiegata, Torino
Carmelo Polito, funzionario dello Stato, Palermo.
Natale Rosato, pensionato, Trani.
Giacomo Giusto Ripari, pubblico funzionario Palermo
Letizia Scibilla, impiegata, Palermo
Chiara Scandaletti, architetto, Roma
Giampaolo Corradi, biologo, Roma
Matilda Corradi, studentessa, Roma
Francesco Corradi, bambino, Roma
Ombretta Fabiani, Dottoressa, Roma
Annalisa Fontana, informatico, roma
Paolo Autorino, dipendente PA, Roma
Ilaria Autorino, studentessa, Roma
Federico Autorino, studente, Roma
Costanza Manni, Insegnate, Roma
Gianfranco Crimi, dipendente PA, Roma
Livia Crimi, studentessa, Roma
Marco Crimi, studente, Roma
Valerio Crimi, studente, Roma
Fabio Aita, Impiegato, Roma
Monica Sposato, Insegnante, Roma
Marco Martinelli, Impegato, Roma
Vincenza Chiantore, Biologa, Roma
Gabriele Marchetti, Medico, Parigi
Fabio Fratteggiani, Avvocato, Roma
Stefano Vasselli, Direttore Musicale, Roma
Barbara Ceccarini, Farmacista, Roma
Paolo Avesani, Impiegato, Roma
Alessandra Berardi, Insegnante, Roma
Stefano Ascenzi, Impiegato, Roma
Maria Enrichetta Lippi, Medico, Roma
Donatella Bossi
Valeria Mezzasoma, studentessa, Roma
Paolo Scandaletti, giornalista, Roma
Laura Scandaletti, archeologa, Roma
Giustina Scandaletti, giornalista Roma
Marta Benetollo, pensionata, Città della Pieve (PG)
Eugenia Puleo, anestesista, Roma
Mauro Santini, capitano di lungo corso, Frosinone
Donatella Bossi, pensionata, Roma
Per sottoscrivere l’appello basta inviare una mail a: lazisaeditrice@gmail.com o
telefonare allo 091 5509295 o al 327 9053186 o mandare un messaggio WhatsApp sempre
al 327 9053186. E’ anche possibile sottoscrivere l’appello attraverso la pagina
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mercoledì 2 gennaio 2019
Palermo 19 gennaio, Alla Chiesa anglicana un caffè con… il celebre e discusso teologo e paleontologo gesuita Teilhard de Chardin
Un caffè con... Teilhard de Chardin,
teologo e paleontolo gesuita. Appuntamento sabato 19 gennaio,
alle ore 17, presso i locali della Chiesa anglicana
“Santa Croce” di via Roma 467A, a Palermo, per passare un
piacevole pomeriggio discutendo del saggio di Giovanni Ivano Sapienza,
“L’unione creatrice. Amore e creazione secondo Teilhard de Chardin”, Edizioni
La Zisa, insieme ai teologi Augusto Cavadi e Giampiero
Tre Re e al pastore e teologo anglicano Russell Ruffino.
Modererà Davide Romano, giornalista presidente dell’ l’associazione La Tenda di Abramo – Culture e religioni
in dialogo che organizza l’evento insieme alla casa editrice La Zisa.
Il libro: Giovanni Ivano Sapienza,
“L’unione creatrice. Amore e creazione secondo Teilhard de Chardin”, Edizioni
La Zisa, pp. 250, euro 16,00
Teilhard de Chardin, teologo e
paleontologo francese, nel corso di una lunga e intensa attività di ricerca,
che fu scientifica e spirituale allo stesso tempo, seppe inserire i principi
generali dell’evoluzione all’interno di una rigorosa riflessione teologica,
capace di interagire con le diverse discipline andando ben oltre le apparenti
contraddizioni. Il pensatore francese concepisce la realtà come un continuo
divenire che si attua nella forma di un processo evolutivo di interconnessione
dinamica degli elementi più semplici con le unità più vaste e complesse,
secondo un percorso ascensionale che va dal mondo fisico chimico a quello
animale, sino all’umanità autocosciente proiettata verso un Assoluto.
Nell’ambito di questo particolare
itinerario speculativo, Giovanni Ivano Sapienza delinea – con un linguaggio
puntuale e al contempo accessibile anche ai non addetti ai lavori – un profilo
dello scienziato- teologo in cui si evidenziano gli aspetti peculiari del suo
pensiero: un pensiero «che collega in un’unica filigrana evolutiva piani e
livelli del Reale solitamente presentati dall’indagine conoscitiva come ambiti
del tutto irrelati e autonomi. […] Questa visione filosofica complessiva
sottende, teologicamente parlando, la non-contingenza del mondo creato e la
conseguente necessità morale di un impegno fattivo di trasformazione».
“Chino sulla Creazione che sale verso di
Lui, Egli lavora, con tutta la sua potenza, a beatificarla e ad illuminarla.
Come una madre, Egli spia il suo neonato”.
Teilhard de Chardin, La mia fede
(Comment je crois)
Giovanni Ivano Sapienza nasce a Palermo, dove
consegue la laurea in lettere col massimo dei voti. È autore di testi
filosofici e letterari. Su Teilhard ha già pubblicato articoli su riviste e il
saggio teologico-filosofico Sintesi in Cristo-Omega, l’evoluzione
spiritualizzante nel pensiero di Teilhard de Chardin.
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venerdì 21 dicembre 2018
Arriva in libreria il saggio di Luigi Zaccaro, «Mafia debole mafie forti. Post-comunità, peccati strutturali e teologia morale “minima”», Prefazione di Giampiero Tre Re, Edizioni La Zisa, pp. 400, euro 18,00
Esiste una connessione tra le mafie, intese come metodo
criminale di arricchimento e di predazione umana, e la Chiesa? Può il popolo
mafioso intrecciarsi al popolo di Dio? La delinquenza organizzata di tipo
mafioso può essere trattata, quindi, come peccato e specificamente “peccato
strutturale” nella sua essenza, se si considera che: «La prospettazione di un
impalpabile peccato, “personale-strutturale”, di stampo mafioso “individuale” […]
sembra, oltre che contraddittoria, in un discorso di coerenza teologico-morale,
anche, praticamente non “conveniente”, anzi sicuramente pericolosa per la
stessa vita e incolumità del presunto-potenziale “mafioso solitario”»? Il
presente volume, il secondo di una trilogia su teologia-Chiesa-mafie, tenta di
rispondere a questi interrogativi. L’autore, sapientemente, pone un approccio
teologico-morale alle mafie, e, in particolare, alla ’ndrangheta calabrese,
offrendone «una aggiornatissima ricostruzione del dibattito ecclesiale, colmando
una lacuna finora presente, sullo specifico oggetto del rapporto tra ’ndrangheta
e Chiesa».
Il modo d’essere dei mafiosi, degli affiliati, è un
sentire complesso, variegato, che impone, per sua essenza, la creazione e la
riflessione su un tipo di peccato diverso, ontologicamente differente nella sua
genesi e struttura: una sorta di peccato 2.0.
Luigi Zaccaro, nato
a Castrovillari (CS) nel 1955, dopo il liceo scientifico, ha conseguito la
laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno superando,
in seguito, il concorso di avvocato. Successivamente si è laureato in Filosofia
all’ Unical. Ha, quindi, iniziato gli studi teologici presso l’IFT Redemtoris
Custos di Rende (CS); l’iter accademico è proseguito presso la PFTIM, Sezione
san Tommaso d’Aquino di Napoli, con il conseguimento di baccalaureato, licenza
e dottorato in Dogmatica cristologica. Dopo aver superato l’esame per l’ammissione
all’ Accademia Alfonsiana-Istituto Superiore di Teologia morale di Roma, ha,
ivi, conseguito il dottorato in Teologia morale sistematica. Tiene un corso su
teologia/chiesa/’ndrangheta presso l’ITCSPX di Catanzaro, aggregato alla PFTIM.
Ha pubblicato La “teologia” dei mafiosi, Napoli 2013; La
mafia come peccato strutturale, Roma
2015; Per una teologia della
liberazione dalla mafia, Cosenza 2017,
con cui ha vinto il Premio san Tommaso “Theologiae Aliis Tradere”, indetto dall’omonima
Sezione della PFTIM.
venerdì 12 ottobre 2018
Palermo venerdì 19 ottobre, Alla chiesa anglicana un caffè con… padre Pino Puglisi raccontato dalla giornalista Federica Raccuglia
Riprendono
gli appuntamenti culturali mensili presso la chiesa anglicana “Santa Croce” di via Roma 467A, a Palermo. S’incomincia venerdì 19 ottobre, alle ore 17, pressoi
i locali con un caffè con… padre Pino Puglisi raccontato dalla giornalista Federica Raccuglia, autrice del saggio, appena mandato in
libreria dalle Edizioni La Zisa, “L’uomo
del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi” (prefazione
di mons. Giancarlo Maria Bregantini). Sorbendo un ottimo espresso e gustando
degli squisiti biscotti, ne discuteranno con l’autrice: Russell Ruffino, pastore anglicano e parroco della chiesa “Santa
Croce”; Giampiero Tre Re, teologo
cattolico; suor Fernanda di Monte, giornalista
e responsabile eventi Librerie Paoline di Palermo; e Davide Romano, direttore editoriale delle Edizioni La Zisa e
presidente dell’associazione La Tenda di Abramo – Culture e religioni in
dialogo. L’ingresso
è gratuito.
Il libro: Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia.
La storia di padre Pino Puglisi”, Prefazione di mons. Giancarlo Maria
Bregantini, Edizioni La Zisa, pp. 200, euro 15,00
La
vicenda di padre Pino Puglisi, nel tempo, è stata fonte di studi, inchieste,
romanzi, film; tutte produzioni necessarie per mantenerne vivido il ricordo,
per trasmettere un prezioso modello di vita alle nuove generazioni. Questo saggio
si va a inserire nell’insieme di tale produzione creandosi uno spazio
particolare. La vicenda di don Pino viene ripercorsa in modo dettagliato grazie
a vari contributi originali, testimonianze e interviste. Il leitmotiv teorico è
la riflessione linguistico-pedagogica su padre Puglisi, il quale ha tentato di
dialogare con la mafia utilizzando un codice a essa sconosciuto: la parola.
Codice intraducibile per individui che hanno scelto di abitare un mondo in cui
le sole cornici interpretative sono intimidazione, violenza e morte. Secondo
Lev Semënovič Vygotskij, la parola nasce prima del pensiero, il bambino impara
a nominare le cose prima di conoscerle, ed è proprio il linguaggio a
determinare la sua conoscenza e coscienza del mondo. Padre Puglisi ha dato la
vita per la fede in questo principio, per le parole prima di tutto.
Federica
Raccuglia è nata nel 1990 a Palermo. Giornalista pubblicista, scrive per
“Si24.it” e “Il Giornale di Sicilia”. Cura diversi uffici stampa e conduce un
programma di attualità e intrattenimento sulla web tv “Feel Rouge tv”. Nel 2012
ha conseguito la laurea triennale in “Giornalismo per uffici stampa”
all’Università degli Studi di Palermo e nel 2014 la laurea magistrale in
“Scienze dell’Informazione, della Comunicazione e dell’Editoria” presso
l’Università degli Studi di Tor Vergata.
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giovedì 20 settembre 2018
Palermo giovedì 27 settembre, Alla Bottega di Libera si presenta il saggio di Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, Edizioni La Zisa
Appuntamento giovedì 27 settembre, alle ore 17 e 30, presso la Bottega I Sapori ed i Saperi della Legalità di Libera, a piazza Castelnuovo 13, a Palermo, per la presentazione del saggio della giornalista Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini, Edizioni La Zisa
Insieme all’autrice, interverranno: Gregorio Porcaro, collaboratore di padre Pino Puglisi e
coordinatore regionale di Libera; Giampiero Tre Re, teologo; e Pino Martinez,
storico collaboratore e amico di don Pino Puglisi e componente del Comitato
Intercondominiale di Brancaccio. Modererà l’incontro Davide Romano, giornalista
ed editore.
Il libro: Federica Raccuglia, “L’uomo
del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, Prefazione di
mons. Giancarlo Maria Bregantini, Edizioni La Zisa, pp. 200, euro 15,00
La
vicenda di padre Pino Puglisi, nel tempo, è stata fonte di studi, inchieste,
romanzi, film; tutte produzioni necessarie per mantenerne vivido il ricordo,
per trasmettere un prezioso modello di vita alle nuove generazioni. Questo
saggio si va a inserire nell’insieme di tale produzione creandosi uno spazio
particolare. La vicenda di don Pino viene ripercorsa in modo dettagliato grazie
a vari contributi originali, testimonianze e interviste. Il leitmotiv teorico è
la riflessione linguistico-pedagogica su padre Puglisi, il quale ha tentato di
dialogare con la mafia utilizzando un codice a essa sconosciuto: la parola.
Codice intraducibile per individui che hanno scelto di abitare un mondo in cui
le sole cornici interpretative sono intimidazione, violenza e morte. Secondo
Lev Semënovič Vygotskij, la parola nasce prima del pensiero, il bambino impara
a nominare le cose prima di conoscerle, ed è proprio il linguaggio a
determinare la sua conoscenza e coscienza del mondo. Padre Puglisi ha dato la
vita per la fede in questo principio, per le parole prima di tutto.
Federica
Raccuglia è nata nel 1990 a Palermo. Giornalista
pubblicista, scrive per “Si24.it” e “Il Giornale di Sicilia”.
Cura diversi uffici stampa e conduce un programma di attualità e
intrattenimento sulla web tv “Feel Rouge tv”. Nel 2012 ha conseguito la laurea
triennale in “Giornalismo per uffici stampa” all’Università degli Studi di
Palermo e nel 2014 la laurea magistrale in “Scienze dell’Informazione, della
Comunicazione e dell’Editoria” presso l’Università degli Studi di Tor Vergata.
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lunedì 3 settembre 2018
Palermo 13 settembre, Alla Libreria del mare si presenta il saggio di Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi” (Ed. La Zisa)
In occasione della visita di papa Francesco a
Palermo, giovedì 13 settembre, alle ore 17 e 30, presso la Libreria del mare di
via Cala 50, si presenta il saggio della
giornalista Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia
di padre Pino Puglisi”, pubblicato dalle Edizioni La Zisa. Ne parleranno con l’autrice
Giampiero Tre Re, teologo; e Pino Martinez, storico collaboratore e amico di don
Pino Puglisi e componente del Comitato Intercondominiale di Brancaccio.
Modererà l’incontro Davide Romano, giornalista ed editore.
Il libro: Federica
Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino
Puglisi”, Prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini, Edizioni La Zisa, pp.
200, euro 15,00
La vicenda di padre Pino
Puglisi, nel tempo, è stata fonte di studi, inchieste, romanzi, film; tutte
produzioni necessarie per mantenerne vivido il ricordo, per trasmettere un
prezioso modello di vita alle nuove generazioni. Questo saggio si va a inserire
nell’insieme di tale produzione creandosi uno spazio particolare. La vicenda di
don Pino viene ripercorsa in modo dettagliato grazie a vari contributi
originali, testimonianze e interviste. Il leitmotiv teorico è la riflessione
linguistico-pedagogica su padre Puglisi, il quale ha tentato di dialogare con
la mafia utilizzando un codice a essa sconosciuto: la parola. Codice
intraducibile per individui che hanno scelto di abitare un mondo in cui le sole
cornici interpretative sono intimidazione, violenza e morte. Secondo Lev
Semënovič Vygotskij, la parola nasce prima del pensiero, il bambino impara a
nominare le cose prima di conoscerle, ed è proprio il linguaggio a determinare
la sua conoscenza e coscienza del mondo. Padre Puglisi ha dato la vita per la
fede in questo principio, per le parole prima di tutto.
Federica Raccuglia è nata nel
1990 a Palermo. Giornalista pubblicista, scrive per “Si24.it” e “Il Giornale di
Sicilia”. Cura diversi uffici stampa e conduce un programma di attualità e
intrattenimento sulla web tv “Feel Rouge tv”. Nel 2012 ha conseguito la laurea
triennale in “Giornalismo per uffici stampa” all’Università degli Studi di
Palermo e nel 2014 la laurea magistrale in “Scienze dell’Informazione, della
Comunicazione e dell’Editoria” presso l’Università degli Studi di Tor Vergata.
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martedì 27 febbraio 2018
Palermo 16 marzo, Alla libreria del Mare si presenta il saggio di Giada Trapani, “L’origine del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson”, Edizioni La Zisa
Appuntamento venerdì 16 marzo,
alle 17 e 30, alla Libreria del Mare di via Cala 50, a Palermo, per la
presentazione del saggio di Giada Trapani, “L’origine del male. Sul pensiero
filosofico dell’ultimo Pareyson”, Edizioni La Zisa. Dialogheranno con l’autrice
Augusto Cavadi e Giampiero Tre Re.
In libreria: Giada Trapani,
“L’origine del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson”, Edizioni La
Zisa, pp. 112, euro 12,00
“L’analisi e l’approfondimento
dell’ultima riflessione filosofica di Luigi Pareyson nascono dall’esigenza di
accostarmi al problema del male la cui forza oscura di inesauribile desiderio
di distruzione è presente, nel mondo umano, come realtà sconvolgente.
Com’è possibile chiudere gli
occhi di fronte al trionfo del male, alla natura diabolica di certe forme di
malvagità, alle più atroci manifestazioni di perversità umana? Com’è possibile
consegnare queste atrocità al freddo e impietoso giudizio dell’etica e al
debole, compassionevole, buonismo religioso? Il bisogno di parlare del male,
dunque, prende forma dalla necessità di comprenderne l’esistenza e di darne
ragione.
Il male si manifesta nel mondo
in tutta la sua intatta grandezza, vincendo battaglie, gridando violentemente
la sua potenza, nutrendosi di esseri umani senza operare una selezione di cibo,
torturando, mortificando e lacerando ogni forma di bellezza, esultando davanti
al dolore, ridendo davanti alla morte; il male ha il volto dell’uomo. Ecco
allora che, come squarcio lacerante, irrompe dentro di noi la domanda: perché? Perché
guardando il male vediamo noi stessi? Cercando la risposta, cercando la verità
noi ci cerchiamo.
L’ultima meditazione di
Pareyson è volta alla scoperta dell’origine di un male che affonda le sue
radici nella buia e silenziosa profondità della natura umana, in quel luogo
senza spazio, senza tempo, senza leggi, che è la libertà. Il filosofo va alla
ricerca della sorgente, il filosofo ha sete di abisso. Il tema della libertà e
il problema del male, nella loro interna connessione e inscindibilità,
costituiscono il centro pulsante dell’ultima filosofia di Luigi Pareyson.
Una serie di inquietanti e
vertiginose domande sul male e sul dolore incalzano il filosofo: è possibile
che di tutto il male, così smisurato nell’universo, la colpa sia interamente da
porre a carico della libertà dell’uomo? E che egli, tragico realizzatore del
male, ne sia il solo e unico responsabile? Dio è del tutto innocente? Oppure è
compromesso nell’intera vicenda di male e di dolore che marchia ogni vivente?
Pareyson sorvola il vertiginoso
baratro della ragione umana senza cadervi, ritrovando una nuova ragione
filosofica, cosciente dei suoi limiti eppure coraggiosa, forgiando una
filosofia che si costruisce sull’intreccio indissolubile tra ontologia della
libertà, pensiero tragico ed ermeneutica dell’esperienza religiosa. Il filosofo
pone in essere il tentativo di pensare il male non in chiave privativa e di non
giustificare Dio alla maniera della teodicea di Leibniz. Alla domanda del
perché soffrono anche gli innocenti, Pareyson, infatti, tenta di dare una
risposta che egli chiama cristologia laica che assorbe interamente il Dio
sofferente compromesso nella vicenda del dolore umano. Pareyson cerca
l’interesse da parte di tutti gli uomini di fede e non, accomunati dall’uso
della ragione e dalla tragicità della condizione umana”. (dall’Introduzione dell’autrice)
Giada Trapani è nata a Palermo,
ha studiato pianoforte presso il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di
Palermo, ha poi conseguito il diploma di laurea in canto a indirizzo artistico,
l’abilitazione alla didattica musicale infantile e la laurea in filosofia
presso l’Università degli Studi di Palermo, sviluppano una tesi di filosofia
morale.
Dopo gli studi concernenti tematiche
ambientali e un master in Politiche e strumenti di sviluppo sostenibile, ha
vinto una borsa di studio e ha iniziato a lavorare presso enti e aziende di
settore, occupandosi di formazione ambientale e progettazione alla
sostenibilità.
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