Il romanzo è incentrato sui Mirabella: una famiglia sana, dai principi e
valori saldi da trasmettere ai
posteri. Una sorta di eredità spirituale
che Tommaso, il capofamiglia, lascia ai figli, perché lasciarsi abitare
dall’amore vuol dire farlo risiedere nel cuore come balsamo per le ferite dell’anima e manifestarlo agli
altri con le azioni semplici, quotidiane, altruistiche. I personaggi
introducono tematiche contemporanee sull’adozione, l’omicidio stradale, la violenza
sulle donne e sui minori. Nell’intreccio
non mancano la scoperta di segreti, collegamenti a eventi storici, dubbi e
domande, che danno rilievo a delle personalità in divenire, e sollecitano il
lettore a una visione diversa della vita.
Per poterla dire come Tommaso Mirabella:
“Se ogni uomo si facesse abitare dall’amore, il mondo sarebbe un luogo
migliore”.
Elisabetta
Inviati nasce ad Altofonte (PA) nel 1949. Nell’82 vince il Concorso
di Scuola Materna Statale dove rimane a lavorare per oltre trent’anni. Si
laurea in Filosofia, si abilita all’insegnamento delle Scienze dell’Educazione
e fa esperienza in qualità di Psicopedagogista nella scuola dell’Infanzia e
Primaria statale. Nel 2016 esordisce con il romanzo Un grido dal cuore, e nello stesso anno pubblica anche una silloge
di poesie Uno scorcio d’anima.