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lunedì 14 febbraio 2011

Roma 15 febbraio, Dario Piombino-Mascali presenta a Unomattina il libro “Il maestro del sonno eterno” (La Zisa)


Domani, martedì 15 febbraio, i mummiologi Albert Zink e Dario Piombino-Mascali dell'EURAC, Istituto per le Mummie e l'Iceman, saranno ospiti della trasmissione televisiva Unomattina che va in onda su Rai 1. I due studiosi, impegnati da anni in un'attento studio delle mummie attraverso tecniche non invasive, interverranno a proposito dei nuovi sviluppi nell'indagine scientifica dei resti mummificati. In particolare, Dario Piombino Mascali parlerà delle ricerche da lui condotte e contenute nel volume “Il maestro del sonno eterno”, Pubblicato dalla casa editrice La Zisa e già alla seconda edizione.

IL LIBRO: Quali segreti custodisce Rosalia Lombardo, la ‘Bella Addormentata’ delle Catacombe di Palermo, ritenuta a ragione la più bella mummia del mondo? Quali alchimie hanno permesso la perfetta conservazione di una bambina di due anni, a quasi un secolo dalla sua morte? Chi ne è stato l’artefice? Tali interrogativi, rimasti per lunghissimo tempo irrisolti, trovano ora finalmente risposta in questo saggio dell’antropologo Dario Piombino-Mascali. Una ricostruzione appassionante della vicenda che lega la piccola Rosalia Lombardo ad Alfredo Salafia, imbalsamatore palermitano dai contorni finora velati dalla leggenda. Un viaggio avvincente, che l’autore compie prendendo per mano il lettore e conducendolo nel cuore di una storia mai rivelata prima, se non attraverso frammenti e contraddizioni.

Dario Piombino-Mascali, nato a Messina nel 1977, è ricercatore presso l’Accademia Europea (EURAC) di Bolzano, dove coordina il Progetto “Mummie Siciliane”. Borsista della National Geographic Society, è stato recentemente insignito del titolo di membro onorario dall’American Society of Embalmers. Collabora attivamente con il Museo Archeologico dell’Alto Adige, i Musei Vaticani ed i Musei Reiss-Enghelhorn per lo studio scientifico di mummie umane.

mercoledì 10 novembre 2010

Ötzi alla Florence Tattoo Convention




Dal 5 al 7 novembre, la Fortezza Da Basso di Firenze ha ospitato la terza edizione della Florence Tattoo Convention.
Un percorso interamente dedicato al tatuaggio e alla sua storia senza tempo, oltre 120 partecipanti da tutto il mondo e una serie di eventi collaterali, come le danze tribali della Polinesia e la mostra “Eternal Signs: Mummies of the World”, sulle mummie tatuate. Un viaggio di tre giorni incentrato quindi non soltanto su tatuaggi e tatuatori che oggi affollano le città, ma anche sulla storia di quest'arte millenaria. In questo contesto si sono inseriti gli interventi del ricercatore EURAC Dario Piombino-Mascali e dell'antropologo statunitense Lars Krutak, conduttore della trasmissione Tattoo hunter/Global ink su Discovery Channel.
Autore del noto saggio “Il Maestro del Sonno Eterno” (pubblicato dalla casa editrice la Zisa di Palermo) in cui è stato finalmente svelato il mistero della formula di imbalsamazione di Rosalia Lombardo - la piccola mummia conservata alle Catacombe di Palermo e preparata dal finora ignoto imbalsamatore Alfredo Salafia - Piombino-Mascali ha presentato un excursus sulle mummie tatuate e sulla ragione di tale pratica, dalle precolombiane Cinchorro agli esemplari egizi e siberiani. Lars Krutak si è invece soffermato sulla storia e le origini del tatuaggio tribale e sul suo significato spirituale.
Particolare attenzione è stata riservata dal ricercatore dell'EURAC ad Ötzi, la mummia di Similaun custodita al Museo Archeologico dell'Alto-Adige ed ai suoi 57 tatuaggi, probabilmente fra le prime evidenze di agopuntura.
“L'interesse crescente che riscuote una mummia come Ötzi è indice di una forte volontà da parte di un numero sempre maggiore di fruitori di accostarsi a un mondo remoto e affascinante, a modi di vita e usi, compreso quello del tatuaggio, che valicano le barriere del tempo”, commenta Albert Zink, direttore dell'Istituto per le Mummie e l'Iceman dell'EURAC.
Scoperto accidentalmente nel 1991, Ötzi è presto diventato per molti il simbolo di un mondo ancora tutto da scoprire e da portare con sé, come dimostra il tatuaggio della mummia sull'avambraccio sinistro di Brad Pitt.

venerdì 12 marzo 2010

Il numero di marzo di “Focus Storia” parla del “Maestro del Sonno Eterno” (Edizioni La Zisa) di Dario Piombino Mascali


Il numero di marzo di “Focus Storia” parla del “Maestro del Sonno Eterno” (Edizioni La Zisa) di Dario Piombino Mascali

(…) Naturali sono anche le migliaia di corpi che riposano nella cripta dei Cappuccini di Palermo (la stessa della "bella addormentata" di Salafia). «La nascita delle catacombe dei Cappuccini risale alla fine del 'Soo, quando furono scoperti casualmente, in una fossa comune, i corpi di 45 frati perfettamente conservati. Da allora si sviluppò un grande sito di sepoltura in uso fino alla fine dell'8oo, inizialmente riservato ai Cappuccini e poi esteso a nobili, alti prelati e borghesi» riprende Piombino Mascali. «La stessa Rosalia aveva un permesso solo provvisorio per rimanere nelle catacombe. Ma le peregrinazioni della sua famiglia in Italia e all'estero non consentirono di darle diversa sistemazione».
Le condizioni ambientali di questo luogo (e di altri in Sicilia), come l'assenza di umidità e una temperatura costante, consentivano l'essiccazione naturale. «Favorita tra l'altro da una tecnica rudimentale ma efficace, chiamata "scolatura": i corpi erano a volte posizionati seduti o in piedi per permettere il drenaggio dei liquami cadaverici».
PIETRIFICATI. Avvolti nel più profondo mistero sono stati invece, per anni, i metodi dei "pietrificatori". «Tra la fine del '700 e la prima metà del '900 alchimisti e medici fuori dagli ambienti accademici si misero in testa di pietrificare tessuti animali (e poi corpi) fino a ottenere una durezza simile alla roccia» spiega Luigi Garlaschelli, chimico dell'Università di Pavia.
Il maestro della "pietrificazione", il bellunese Girolamo Segato (1792-1836), fu osannato dai contemporanei: «Gli dedicarono opere teatrali e odi, e quando morì fu sepolto a Firenze, accanto a Michelangelo e Machiavelli» racconta lo studioso. «Alcuni suoi preparati sembrano impregnati di sostanze minerali, altri sembrano più che altro disidratati: di sicuro Segato non rivelò nulla del suo procedimento, nonostante i tanti tentativi di imitazione».
All'epoca l'imbalsamazione era tornata in auge dopo secoli di stop, coincisi col diffondersi del cristianesimo che la riteneva incompatibile con la risurrezione. «Nel 392 d. C. l'imperatore Teodosio vietò riti e pratiche sui cadaveri che andassero oltre la semplice unzione» spiega Piombino Mascali. Anche nel Tardo Medioevo prevalse il rifiuto di ogni tipo di violazione del cadavere limitandosi alla cosiddetta "clisterizzazione" ovvero all'immissione di decotti aromatici nel retto.
«Ma esisteva anche un altro sistema che consisteva nella bollitura e nella separazione dei tessuti molli dalle ossa: era riservato ai crociati caduti in battaglia e ne permetteva il rientro e la sepoltura in patria. Anche il "santo" re di Francia Luigi IX (morto nel 1270) e il teologo Tommaso d'Aquino (morto nel 1274) non sfuggirono al calderone bollente» conclude Piombino Mascali.
E oggi? Chi, per il proprio cadavere, aspirasse a qualcosa di più di una comparsata in tv, può offrirsi volontario all'anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens, il "re" della plastinazione. Con la tecnica da lui brevettata i liquidi corporei sono sostituiti con molecole di silicone e le salme si induriscono diventando opere d'arte. In pose "viventi" per l'eternità.

Anita Rubini

PER SAPERNE DI PIÙ
“Il maestro del sonno eterno”, Dario Piombino Mascali (Edizioni La Zisa). I segreti di Alfredo Salafia, mummificatore.

venerdì 5 marzo 2010

Ecco la formula segreta del signore delle mummie. La Zisa pubblica un libro che svela i segreti del maestro del sonno eterno.


IL SUO "fluido della perfezione" ha spopolato nei primi anni del Novecento, non soltanto nella sua Palermo, ma persinoa New York dove impiantò la Salafia permanent method embalming company offrendo anche una sorta di pacchetto "soddisfatti o rimborsati". Alfredo Salafia, nato nel capoluogo siciliano nel 1869, di professione era imbalsamatore. Così si legge anche sulla sua carta identità del tempo. M a poco o nulla si è mai saputo della sua vita e della sua formula miracolosa di imbalsamazione che ha trasformato la piccola Rosalia Lombardo, morta nel 1920 a causa di una broncopolmonite o forse di una malattia "esotica", e custodita con altre duemila mummie nelle catacombe dei Cappuccini, in una sorta di simbolo dell' immortalità che ha fatto il giro del mondo. Adesso il manoscritto di Salafia dal titolo "Nuovo metodo speciale per la conservazione del cadavere umano intero allo stato permanentemente fresco", rimasto inedito per quasi un secolo, è al centro del libro "Il maestro del sonno eterno", scritto da Dario Piombino-Mascali, giovane antropologo e ricercatore messinese dell' Accademia Europea di Bolzano, pubblicato dalla casa editrice La Zisa, che sarà presentato il 5 marzo alle 18 alla libreria Feltrinelli. Per la prima volta si ripercorre nel dettaglio il metodo di imbalsamazione di Salafia che in vita non si specializzò mai in Medicina, ma coltivò un costante esercizio nella chimica, nell' anatomia e nell' estetica inoltrandosi nella professione partendo con esperimenti tassidermici sui corpi degli animali per arrivare poi agli esseri umani. Alla base del metodo c' era la famosa formula segreta che Salafia non rivelò mai pubblicamente prima della sua morte, ma che in qualche modo dovette diffondersi tra alcuni allievi come testimoniano un paio di documenti - riportati nella pubblicazione - successivi alla morte dell' imbalsamatore. «Il fatto - scrive Piombino-Mascali - che Salafia abbia perfezionato il proprio fluido entro il 1901 suggerisce che egli sia stato uno dei primi a mettere a punto una formula d' imbalsamazione "moderna" non più costituita da sostanze tossiche come l' arsenico e il mercurio, altamente nocive per l' operatore». La formula scovata dal ricercatore fra le carte sepolte dall' oblio è molto precisa: una parte di glicerina, una di formalina al quaranta per cento satura di zolfato di zinco e con il dieci per cento di cloruro di zinco secco, una ancora di alcool satura di acido salicilico. Tutto somministrato con una sola iniezione, come suggerisce Salafia, preferibilmente attraverso un' arteria femorale. «Messa a nudo un' arteria femorale - riporta l' autore attingendo al manoscritto di Salafia - si incide la parete superiore per una lunghezza capace di lasciare il tubetto di vetro con la direzione verso il tronco: si lega bene il tubetto di vetro all' arteria e si lega pure l' altro lato dell' arteria; si apre il rubinetto e così sarà iniziata l' iniezione endovasale». Si legge ancora nel manoscritto dell' imbalsamatore: «Per ottenere una pressione uguale e costante, l' iniezione endovasale, deve eseguirsi a mezzo di una vaschetta di vetro con tubo di gomma posta a m. 1,50 più alta dell' arteria da cui si vuole introdurre il liquido conservativo». Con questa procedura la piccola Lombardo si è mostrata per decenni con un viso turgido e rotondeggiante, grazie anche a iniezioni di paraffina disciolta in etere. «La glicerina - spiega l' autore del libro - faceva sì che il cadavere non si disidratasse troppo, oltre a donare elasticità e uniformità di colore ai tessuti. La formalina esercita un' azione disinfettante e disidratante e i sali di zinco una funzione antisettica e preservativa. Infine l' alcool agiva sia come veicolo che come sostanza conservativa e penetrante, mentre l' acido salicilico preveniva la formazione di funghi». All' interno del corpo di Rosalia Lombardo, grazie all' impiego di una sofisticata apparecchiatura radiografica, Piombino-Mascali ha potuto anche rivelare nel cranio ancora intatti entrambi gli emisferi cerebrali, nella cavità toracica la struttura polmonare e a livello addominale il fegato. Oggi, però, il ricercatore lancia un serio allarme sulle condizioni del corpo della bambina: «Sono evidenti - scrive Piombino-Mascali - un certo oscuramento del volto così come lo sbiadimento dei capelli e tessuti per un processo di fotossidazione. È in atto un progressivo deterioramento imputabile alla continua esposizione alla luce. Inoltre l' aumento dell' umidità e l' inquinamento atmosferico all' interno delle catacombe forma acidi corrosivi che minacciano la sua conservazione». Così l' incuria e i tempi lunghi degli iter burocratici rischiano di rovinare un processo che aveva il sapore dell' eternità. Per intervenire sulla bambina adesso si attende un immediato benestare dalla Soprintendenza ai Beni culturali. Ma Salafia imbalsamò oltre cento corpi, fra cui personaggi illustri come Francesco Crispi, di cui restaurò il corpo, e ancora il cardinale Michelangelo Celesia, il senatore Giacomo Armò, l' etnografo Giuseppe Pitrè e il conte di Francavilla. E fra quelli ancora oggi conservati nella cripta dei cappuccini, oltre alla piccola Rosalia, il fratello Ernesto Salafia e il vice console Giovanni Paterniti. Del corpo dello stesso Salafia, invece, come fosse una beffa del destino, non rimane nulla. Forse l' abito blu che indossava al momento della morte avvenuta nel 1933 per un' emorragia cerebrale, giace dimenticato sul fondo di una tomba del cimitero di Santa Maria di Gesù. - CLAUDIA BRUNETTO

martedì 16 febbraio 2010

Libri/ Salafia, il maestro imbalsamatore che vinceva la morte




-- IL VELINO -- Roma, 15 FEB (Velino) - Leggenda vuole che Alfredo Salafia, il piu' importante imbalsamatore del Novecento, abbia portato con se' il segreto della sua mistura in grado di vincere la morte, come mostra il caso della piccola Rosalia Lombardo, la bambina di due anni morta nel 1920 di broncopolmonite e perfettamente conservata nella cripta dei Cappuccini a Palermo. Dopo una lunga e trionfale carriera, Salafia - che aveva lavorato fra l'altro al corpo di Francesco Crispi e il cardinal Michelangelo Celesia - aveva invece intenzione di rendere note il suo metodo di conservazione. Probabilmente avrebbe dato anche alle stampe i risultati della sua esperienza decennale se non fosse morto improvvisamente nel 1933 a causa di un ictus. Lo ha scoperto l'antropologo e ricercatore Dario Piombino-Mascali, che ha scoperto gli appunti autografi di Salafia, contenenti peraltro la formula della sua mistura "magica", e adesso confluiti in un saggio pubblicato in questi giorni dalla casa editrice palermitana La Zisa, "Il Maestro del Sonno Eterno".
E' stato cosi' possibile scoprire che a permettere ai cadaveri di sopravvivere al tempo era una composizione di glicerina, formalina, sali di zinco, alcol e acido salicilico. "Niente di straordinario dal punto di vista degli ingredienti, a eccezione della formalina, il cui primo utilizzo risale solo a pochi anni prima che Salafia iniziasse la sua attivita' - afferma al VELINO Dario Piombino -. Ma la vera caratteristica era una soluzione di paraffina sciolta in etere, che iniettata sotto pelle era in grado di dare un effetto di turgore al volto". E proprio la paraffina e' il componente che a distanza di 90 anni fa sembrare la piccola Rosala Lombardo una qualsiasi bambina dormiente.

A conservare gli appunti di Salafia erano dei discendenti della sua seconda moglie, nemmeno loro consapevoli dell'importanza di quegli scritti ne' del lontano parente acquisito, ai quali Piombino e' arrivato ricostruendo l'albero genealogico dell'imbalsamatore. Tramite la loro lettura, e' stato anche possibile scoprire le quantita' che questi raccomandava per gli interventi sui corpi da mummificare (almeno sette litri di fluido, da iniettare per via endovasale nel sistema arterioso) e la decisione di non ricorrere all'arsenico e al mercurio, nocivi per la salute. Ma Salafia sembra aver realizzato anche un'altra magia, oltre al lato estetico delle sue "opere": la conservazione degli organi interni dei cadaveri. L'analisi radiografica della piccola Rosalia Lombardo ha infatti permesso anche di sfatare una leggenda metropolitana tanto diffusa a Palermo, ovvero il fatto che l'intervento dell'imbalsamatore fosse limitato alla testa della bambina e che la copertina che la ricopre servisse in realta' a coprire lo scheletro del corpicino. Niente di piu' falso, assicura Piombino: "cervello, fegato e parte di uno dei due polmoni appaiono radiodensi e nonostante l'essiccazione appaiono perfettamente conservati". Conoscendo la formula utilizzata da Salafia, adesso sara' possibile studiare le corrette misure per la conservazione dei suoi principali lavori, a cominciare proprio da Rosalia Lombardo.
(fan) 151903 FEB 10 NNNN

lunedì 15 febbraio 2010

Invito-Palermo 5 marzo, Presentazione volume di Dario Piombino-Mascali, "Il Maestro del Sonno Eterno", Ed. La Zisa




La S.V. è invitata alla presentazione del volume


di Dario Piombino Mascali
"Il Maestro del Sonno Eterno”


Presentazione di Arthur C. Aufderheide
Prefazione di Albert R. Zink


ISBN 978-88-95709-52-9
Edizioni La Zisa
http://www.lazisa.it/


pp. 128, euro 12,00

che avrà luogo il 5 marzo alle ore 18
presso la libreria Feltrinelli
di via Cavour, 133
a Palermo

Interverranno:
Franco Nicastro, presidente Ordine dei giornalisti di Sicilia
Mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, già ministro provinciale dei Frati minori Cappuccini di Palermo.
Albert R. Zink, direttore scientifico Eurac di Bolzano – Istituto per le mummie e l’iceman
Dario Piombino-Mascali, ricercatore e paleopatologo presso l’Eurac di Bolzano e autore del saggio

Modererà: Alessia Franco, giornalista


Quali segreti custodisce Rosalia Lombardo, la ‘Bella Addormentata’ delle Catacombe di Palermo, ritenuta a ragione la più bella mummia del mondo? Quali alchimie hanno permesso la perfetta conservazione di una bambina di due anni, a quasi un secolo dalla sua morte? Chi ne è stato l’artefice? Tali interrogativi, rimasti per lunghissimo tempo irrisolti, trovano ora finalmente risposta in questo saggio dell’antropologo Dario Piombino-Mascali. Una ricostruzione appassionante della vicenda che lega la piccola Rosalia Lombardo ad Alfredo Salafia, imbalsamatore palermitano dai contorni finora velati dalla leggenda. Un viaggio avvincente, che l’autore compie prendendo per mano il lettore e conducendolo nel cuore di una storia mai rivelata prima, se non attraverso frammenti e contraddizioni. Un’attenta e meticolosa indagine, che coniuga il rigore scientifico ad uno stile accattivante ed esaustivo.
Dario Piombino-Mascali, nato a Messina nel 1977, è ricercatore presso l’Accademia Europea (EURAC) di Bolzano, dove coordina il Progetto “Mummie Siciliane”. Borsista della National Geographic Society, è stato recentemente insignito del titolo di membro onorario dall’American Society of Embalmers. Collabora attivamente con il Museo Archeologico dell’Alto Adige, i Musei Vaticani ed i Musei Reiss-Enghelhorn per lo studio scientifico di mummie umane.

martedì 12 gennaio 2010

Dario Piombino-Mascali, “Il Maestro del Sonno Eterno”, pp. 144, euro 12,00, Edizioni La Zisa




Dario Piombino-Mascali, “Il Maestro del Sonno Eterno”, Presentazione di Arthur C. Aufderheide, Prefazione di Albert R. Zink, pp. 144, euro 12,00, Edizioni La Zisa-Palermo

Quali segreti custodisce Rosalia Lombardo, la ‘Bella Addormentata’ delle Catacombe di Palermo, ritenuta a ragione la più bella mummia del mondo? Quali alchimie hanno permesso la perfetta conservazione di una bambina di due anni, a quasi un secolo dalla sua morte? Chi ne è stato l’artefice? Tali interrogativi, rimasti per lunghissimo tempo irrisolti, trovano ora finalmente risposta in questo saggio dell’antropologo Dario Piombino-Mascali. Una ricostruzione appassionante della vicenda che lega la piccola Rosalia Lombardo ad Alfredo Salafia, imbalsamatore palermitano dai contorni finora velati dalla leggenda. Un viaggio avvincente, che l’autore compie prendendo per mano il lettore e conducendolo nel cuore di una storia mai rivelata prima, se non attraverso frammenti e contraddizioni. Un’attenta e meticolosa indagine, che coniuga il rigore scientifico ad uno stile accattivante ed esaustivo.


Dario Piombino-Mascali (dario.piombino@eurac.edu), nato a Messina nel 1977, è ricercatore presso l’Accademia Europea (EURAC) di Bolzano, dove coordina il Progetto “Mummie Siciliane”. Borsista della National Geographic Society, è stato recentemente insignito del titolo di membro onorario dall’American Society of Embalmers. Collabora attivamente con il Museo Archeologico dell’Alto Adige, i Musei Vaticani ed i Musei Reiss-Enghelhorn per lo studio scientifico di mummie umane.