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venerdì 18 settembre 2020

In arrivo in libreria il romanzo di Carmelo Butticè, “I silenzi della foresta rossa rimbombano su Černobyl’”, Edizioni La Zisa, pp. 210, euro 12,00


Muovendo da un ricordo giovanile, sorta di crogiolo nel quale si fondono le vicissitudini umane dell’autore a quelle storiche, proprie della tragedia, Carmelo Butticè, dà conto, in diverse fasi, di ciò che accadde in quel lontano 26 aprile 1986.

Nella prima parte di I silenzi della foresta rossa rimbombano su Cernobyl’, dichiara impronta autobiografica, viene spiegato il perché della ricostruzione storica intrapresa e le sensazioni percepite, in quell’aprile del 1986, dallo stesso autore. Segue una ricomposizione storica dell’esperienza socialista in Urss, brevemente apparecchiata per meglio comprendere le tare congenite proprie di quel Paese e di quel sistema. Tare che funsero da humus per lo sviluppo di tutte quelle concatenazioni che condussero all’incidente. Nella terza parte si assiste alla storia dello sviluppo del nucleare – sia esso civile, sia militare – dell’URSS, alla costruzione della centrale di Cernobyl’, ai risvolti politici a essa legati e all’incidente stesso. Su tutto, sviluppi e conseguenze, si incanalano le acute riflessioni dell’autore che leggiamo in una scrittura di limpida onestà intellettuale e di profonda cognizione di fatti e misfatti.

CARMELO BUTTICÈ è nato il 20 maggio del 1972 ad Agrigento, città ove attualmente vive e lavora. Dal proprio carismatico insegnante di lettere – professore Pietro Amato – mutua l’amore per lo studio e per Leonardo Sciascia e le sue opere. Da perfetto autodidatta, ha principiato ad approfondire i personali studi inerenti la storia antica della propria città. Le ricerche dello studioso – non senza il fondamentale aiuto e sostegno del noto storico locale dottor Settimio Biondi – hanno permesso la pubblicazione del suo primo volumetto, avvenuta nell’anno 2002 e intitolato Agrigento: la Storia. Dagli albori al 406 a.C. In seguito, l’intima necessità di scoprire e ricomporre avvenimenti storici, sfocerà nella stesura di un altro volumetto sugli effetti dell’Inquisizione nella Girgenti del XVI secolo e di un libello nel quale egli raccoglie una non indifferente quantità di proverbi tipici della propria terra. Opere che tuttavia non hanno ancora visto la luce della pubblicazione. Inoltre, avendo avuto egli la possibilità di impastare gli anni della propria adolescenza con avvenimenti di eccezionale rilevanza storica, come la fi ne della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino e l’estinzione del comunismo e di tutti i regimi del blocco orientale ad esso riconducibili, ha maturato, in virtù di essi, l’interesse per gli accadimenti storici di quella particolare porzione d’Europa.

La fervida curiosità di Butticè, culmina, così, in diversi viaggi nel cuore dell’oramai ex cortina di ferro. Miscelatosi, in un certo qual modo, all’uomo medio dell’est europeo, da egli, dai suoi comportamenti, dalle sue motivazioni, dal suo modo d’intendere e vedere la vita, trae spunto per altre stimolanti ricerche, superando tutte le barriere culturali, e non solo, che possono frapporsi fra un siciliano e un cittadino dell’ex blocco orientale.

 

Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus 

giovedì 26 marzo 2015

Quel papa politico che fece crollare l’Urss



“LA SPALLATA FINALE. Giovanni Paolo II e la Guerra Fredda” di Paola Bergonzoni


La storia, secondo Marc Bloch, è sempre “storia di uomini”. È facendo tesoro di questo pensiero che Paola Bergonzoni, giornalista, sociologa e criminologa, ha ricostruito in questo libro una parte centrale della vita di papa Giovanni Paolo II, ma soprattutto dell’uomo Karol Wojtyla: il suo ruolo nella fine della Guerra fredda e nel crollo del regime sovietico.

Di Karol Wojtyla, proclamato santo da papa Francesco il 27 aprile 2014, è stato detto e scritto tanto. Ma in “La spallata finale”, l’autrice, utilizzando il taglio tipico del giornalismo investigativo e lo stile della cronista, punta i riflettori su un aspetto particolare della vita del papa polacco: la sua azione “politica”, quell’azione che gli ha conferito un ruolo da protagonista all’interno dello scontro tra Est e Ovest, una “par-tita a scacchi” fra Usa e Urss lunga più di quarant’anni e finita con il crollo del muro di Berlino.

Papa Wojtyla è stato l’uomo che ha dato la “spallata finale” all’Urss, la spallata che ha fatto crollare il già traballante impero sovietico. Paola Bergonzoni, dopo aver esplorato il momento storico e l’uomo, evidenzia ogni mossa giocata da Wojtyla attraverso una ricerca inedita: “investiga” nelle pieghe dei reportage di grandi quotidiani italiani sui viaggi europei del papa dal 1979 al 1989, l’anno del crollo del muro. Dalle inchieste dell’epoca, che registravano “a caldo” non solo che cosa facesse e dicesse il papa polacco, ma anche le risposte che arrivavano dalla folla e dalle istituzioni, emerge chiaro quale fosse l’obiettivo di Wojtyla: affondare i leader di oltre cortina, scardinare l’ordine di Yalta e arrivare a un’Europa unitaria e compatta “dall’Atlantico agli Urali”.

In questo percorso l’autrice, inserendosi in un filone storiografico illuminato da importanti studi – tra gli altri di Melloni, Morozzo della Rocca, Riccardi –, apre archivi, memorie e ricordi, mostrando come la dimensione politica del papa non debba mai essere disgiunta da quella culturale e religiosa. E mostra anche come Giovanni Paolo II fosse certamente uno statista ma, nel contempo, anche e sempre un uomo di Chiesa, quindi mai definibile con toni semplicistici, o attraverso etichette di progressista o conservatore: una tentazione a cui stampa e storiografia non hanno quasi mai saputo resistere.


Paola Bergonzoni è nata a Bologna nel 1960. Giornalista professionista, dal 1987 al 1999 e dal 2004 al 2010 ha lavorato a «il Resto del Carlino» dove si è occupata di cronaca politica e di cronaca nera, seguendo anche fatti di rilevanza nazionale come i delitti della Uno bianca. Si è laureata con lode in Sociologia e Scienze criminologiche all’Università di Bologna, con una tesi in Storia contemporanea sul ruolo di Giovanni Paolo II nella fine della Guerra fredda. Dalla tesi, rivista nella scrittura e ampliata nelle fonti, è nato questo libro.



Paola Bergonzoni, “La spallata finale. Giovanni Paolo II e la Guerra Fredda”, Edizioni La Zisa pp. 160, euro 12,00