La casa editrice La Zisa nasce nel 1988 a Palermo e in breve tempo si afferma nel settore dell'editoria di qualità proponendo classici ormai dimenticati e nuovi autori di talento.
lunedì 9 luglio 2018
Palermo venerdì 13 luglio, Alla Bottega di Libera si presenta il saggio di Francesco Petrotta, “Salvatore Giuliano, uomo d’onore. Nuove ipotesi sulla strage di Portella della Ginestra”, Edizioni La Zisa
giovedì 21 giugno 2018
“Salvatore Giuliano era mafioso”. L’ultimo mistero negli archivi Usa svelato in un libro pubblicato dalle Edizioni La Zisa
mercoledì 9 maggio 2018
“Salvatore Giuliano era mafioso”. L’ultimo mistero negli archivi Usa svelato in un libro pubblicato dalle Edizioni La Zisa
giovedì 3 maggio 2018
In libreria: Francesco Petrotta, “Salvatore Giuliano, uomo d’onore. Nuove ipotesi sulla strage di Portella della Ginestra”, presentazione di Pino Arlacchi, prefazione di Enzo Campo, Edizioni La Zisa, pp. 180, euro 12,00
venerdì 27 aprile 2018
Piana degli Albanesi (Pa) 30 aprile, Si presenta “Salvatore Giuliano, uomo d’onore. Nuove ipotesi sulla strage di Portella della Ginestra” (Ed. La Zisa) di Francesco Petrotta
martedì 27 marzo 2018
I misteriosi intrecci nella Sicilia del dopoguerra fra gli Usa e il bandito Salvatore Giuliano
mercoledì 25 gennaio 2012
Premio Nobokov 2011: Menzione speciale per la saggistica a Salvatore Badalamenti autore di Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano, La Zisa
Lecce, 25 gen. (Adnkronos) - Atto conclusivo, a Novoli in provincia di Lecce, per l'edizione 2011 del Concorso Nobokov. A vincere, nella sezione narrativa, e' il giornalista Osvaldo Piliego con 'Fino alla fine del giorno', Lupo editore. Nella sezione poesia a vincere e' Cinthia De Luca, con 'Penombra d'oltre', Aletti Editore. Nella sezione saggistica il podio e' per Daniela Musini, 'I 100 piaceri di d'Annunzio', Stampa Alternativa. Durante la cerimonia, che si e' svolta al teatro comunale, sono state poi assegnate alcune menzioni speciali. Per la narrativa: Flavio Venditti con 'Amore in Saldi', Prospettiva editrice e Stefania Jade Trucchi con 'Il candore dell'anima', Sperling Kupfer editori; La menzione speciale per la saggistica e' andata a Gustavo Rinaldi autore di 'Garibaldi, l'avventuriero, il massone, l'opportunista', Controcorrente edizioni e a Salvatore Badalamenti che ha firmato 'Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano', La Zisa. La giuria presieduta da Piergiorgio Leaci ha assegnata anche alcune menzione speciale per la poesia: a riceverle sono Caterina Davinio con 'Fenomenologie seriali', Campanotto editore e Michele Di Virgilio autore di 'Ho visto uomini cadere', Sentieri Meridiani Edizioni. Al termine e' stato reso noto il bando del 2012 che prevede un montepremi per quasi 7000 euro.
lunedì 9 agosto 2010
SALVATORE GIULIANO: IL GIALLO RACCONTATO IN TRE LIBRI (UNO DEI QUALI PUBBLICATO DALLA ZISA)
DIVERSE LE SOLUZIONI: NELLA TOMBA UN SOSIA O SOLO SPECULAZIONI (ANSA) - ROMA, 8 AGO - Giuliano: tre libri di siciliani dedicati al 'segreto' morte Due libri pubblicati da concittadini di Giuliano in tempi recenti e uno, il piu' sconcertante e al contempo interessante, pubblicato da uno scrittore di Castelvetrano. Sono i libri, ben poco conosciuti al grande pubblico (due pubblicati in proprio) che toccano il tema del 'segreto' della morte di Salvatore Giuliano. A Castelvetrano ha pubblicato il suo libro a proprie spese Luigi Simanella che sostiene attraverso una stringente analisi che Giuliano, come sostenuto da tanti negli anni , sarebbe fuggito a New York.
'L'uomo che giace nella tomba di Giuliano e' un sosia', dice.
'Da una disamina dei fatti, delle molte testimonianza raccolte, dai verbali delle forze dell'ordine e dai due colloqui che ho avuto con l'avvocato De Maria, nel cui cortile mori' ufficialmente Giuliano oltre che con il nipote, Giuseppe Sciortino Giuliano, emergono verita' contrastanti. Ho incontrato a New York Giacomo Caiola che mi ha raccontato che Giuliano e' stato ucciso a Monreale la notte tra il 3 e il 4 luglio, per mano di Nunzio Badalamenti che guidava un commando composto Mommo Vittorini, Nitto Minasola e Gaspare Pisciotta. Il cadavere fu poi portato a Castelvetrano. Anche questa versione pero' non trova riscontro con le informazione che ho avuto. Giuliano quella notte rimase vivo e con l'aiuto dei servizi Usa ando' negli Usa grazie a Mike Stern, l'uomo chiave della strage di Portella della ginestra del 1947.
Giuseppe Mazzola, figlio di un componente della banda, ha pubblicato due libri: uno dedicato alla ' Verita' sulla morte di Salvatore Giuliano', l'altro alla mafia e al banditismo.
'Qui da noi era come il Libano. Molti stenteranno a credere cosa e' stato fatto a questo Paese. Mio padre era della banda e ho scritto solo dopo la sua morte'. Mazzola e' molto scettico sulla vicenda del sosia.
' Da sempre - dice - si e' speculato sulla vera o presunta morte perche' a qualcuno e' convenuto mantenere un alone di mistero per mitizzare il personaggio. Purtroppo fanno sempre notizia il 'falso' o le ricostruzioni fantasiose, mentre spesso viene occultata la verita', perche' questa fa sicuramente male a chi detiene il potere. Non capisco, dopo 60 anni, a chi possa giovare rimettere in discussione una delle poche certezze che abbiamo. L'Ufficiale di Stato Civile del Comune di Montelepre, che ben conosceva Giuliano, ne ha riconosciuto ufficialmente la salma al Cimitero di Castelvetrano dopo avere riscontrato una leggera cicatrice al labbro superiore, a lui ben nota, causata, dopo un'accesa discussione al tavolo di biliardo, da un colpo di stecca. Il quasi contemporaneo svenimento della madre alla vista del cadavere nudo del figlio, ne confermo' l'autenticita'.
D'altronde, Giuliano sapeva fin troppo per restare vivo e non potevano rischiare di destabilizzare il Governo. A che pro il doppio cadavere? Per non fare scoprire che era stato drogato?
Pietro Pisciotta, per giustificare l'azione del fratello Gaspare, disse testualmente a mio padre, capo mafia di Montelepre in quegli anni e alla mia presenza, che 'suo fratello, con quello che aveva fatto, aveva salvato la Sicilia'. Salvatore Badalamenti e' anche lui di Montelepre e ha pubblicato con La Zisa un bel libro: “Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano”. Anche lui storce il naso sulla vicenda del sosia e del cadavere doppio. ' Il corpo senza vita che i giornalisti hanno fotografato nel cortile Mannone ( e poi all'obitorio di Castelvetrano) sotto casa dell'avvocato De Maria e' proprio quello del 'sire di Montelepre'', dice Badalamenti. 'Sarebbe stato insensato, e contro qualsiasi logica, lasciare in giro (magari con false generalita') questa pericolosissima bomba ad orologeria. Alcune teste coronate, alcuni inquilini dei piani alti del Palazzo, sarebbero dovuti vivere con questa, perenne, spada di Damocle sulla testa. Impensabile: non sta ne' in cielo, ne' in terra'. I morti hanno il diritto di riposare in pace. Persino il bandito Giuliano. Se si vuole riaprire il 'caso Giuliano' (cosa quanto mai opportuna) non e' dalla sua morte che bisogna ripartire'.
(ANSA).
CP 08-AGO-10 14:16 NNNN
venerdì 30 luglio 2010
Apc-Cultura/ Libri: Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano, Edizioni La Zisa
Milano, 28 lug. (Apcom) - La Procura di Palermo ha recentemente aperto un nuovo fascicolo sulla morte del bandito Salvatore Giuliano, ucciso in circostanze mai del tutto chiarite a Castelvetrano (Trapani) il 5 luglio del 1950. Tutto è nato da un esposto presentato dallo storico Giuseppe Casarrubea, che in passato si è spesso occupato del caso Giuliano.
Dal 1943 al 1950, l'anno della sua morte, Giuliano è stato un protagonista di assoluto rilievo del banditismo siciliano. Tra le decine di delitti che gli sono stati attribuiti, spicca la strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, di cui ancora oggi non si conoscono i mandanti e i favoreggiatori. Ma, vittima inconsapevole della sua trista fama, è anche Montelepre, il piccolo in provincia di Palermo che gli ha dato i natali. E proprio a questo paese, che ancora oggi non è riuscito a scrollarsi la fama che lo circonda, è dedicato il lavoro di Salvatore Badalamenti, "Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano", Edizioni la Zisa. Badalamenti infatti è nato e cresciuto a Montelepre. Attualmente vive a Palermo e lavora nella segreteria di una scuola statale. Dal 1980 al 1985 è stato consigliere comunale Pci del comune di Montelepre.
Red/Gfp - 281519 lug 10
mercoledì 28 luglio 2010
In libreria: Salvatore Badalamenti, “Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano”, Edizioni la Zisa
Dal 1943 al 1950, anno della sua morte, Salvatore Giuliano è stato un protagonista di assoluto rilievo del banditismo siciliano. Tra le decine di delitti che gli sono stati attribuiti, spicca la strage di Portella della Ginestra del I maggio 1947, di cui ancora oggi non si conoscono i mandanti e i favoreggiatori. Ma, vittima inconsapevole della sua trista fama, è anche Montelepre, il piccolo e povero comune in provincia di Palermo che gli ha dato i natali. A questo paese, che ancora oggi non è riuscito a scrollarsi pienamente la sgradevole fama che lo circonda, è soprattutto dedicato il lavoro di Salvatore Badalamenti.
Salvatore Badalamenti è nato e cresciuto a Montelepre. Attualmente vive a Palermo e lavora nella segreteria di una scuola statale. Dal 1980 al 1985 è stato Consigliere comunale, per il Pci, del comune di Montelepre.
Le Edizioni La Zisa aderiscono ad "Addiopizzo" e a "Libera" di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati "pizzo free".
UCCISIONE BANDITO GIULIANO: PROCURA PALERMO APRE FASCICOLO
(ANSA) - PALERMO, 27 LUG - La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo di 'atti relativi' sulla morte del bandito Salvatore Giuliano, ucciso in circostanze mai chiarite a Castelvetrano (Trapani) il 5 luglio del 1950. A dare l'input ai magistrati e' stato un esposto presentato dallo storico Giuseppe Casarrubea, che gia' in passato si e' piu' volte occupato del caso Giuliano.
I pm, coordinati dall'aggiunto Antonio Ingroia, hanno sentito come testimoni lo stesso Casarrubea, il ricercatore argentino Mario Jose' Cereghino, il giornalista dell'Ansa Paolo Cucchiarelli e il dottor Alberto Bellocco, il medico-legale che ha comparato le foto del cadavere del bandito. Sulla vicenda non e' stata ancora aperta alcuna indagine.
Non e' la prima volta che Giuseppe Casarrubea, figlio di una vittima della banda Giuliano, sollecita la riapertura delle indagini su queste torbide vicende. Nel dicembre del 2004 lo storico aveva consegnato un dossier di 67 pagine alla Procura di Palermo sulla strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947. Secondo Casarrubea, centinaia di documenti desecretati e rintracciati dallo studioso negli archivi americani e italiani provano che il contesto politico e sociale siciliano, a partire dal 1944, sarebbe stato dominato da un patto scellerato tra neofascismo, servizi segreti, mafia e bande paramilitari. Nel dossier sono contenuti anche nomi e cognomi di militari ed ufficiali della Decima Mas di Junio Valerio Borghese. (ANSA).