Il
pensiero è per sua natura inafferrabile, mentre esiste nella nostra mente già
muta, si evolve e mai resta uguale a sé. Proprio per questo è difficilissimo
fermarlo nel suo presente, cogliere quell’attimo eterno prima che altri
pensieri lo cambino, prima che la forma lo renda estraneo a se stesso. Maria
Rosa Bencivinni tenta quest’impresa in questi versi, cercando di fermare con
l’inchiostro e con la carta le immagini, i colori, i suoni, i ricordi che, altrimenti,
resterebbero un vapore leggero e subito dissolto nell’aria.
Maria
Rosa Bencivinni,
nativa di Petralia Sottana (provincia di Palermo), dove ama tornare quando
può, subito dopo la maturità, si è trasferita per motivi di studio nel capoluogo
siciliano, dove ha sempre vissuto. Attualmente in pensione, ha insegnato
materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria, ha partecipato a
numerosi progetti di sperimentazione ed ha anche svolto, per circa dieci anni,
attività di formatrice presso la scuola di specializzazione per insegnanti
dell’Università di Palermo. Estimatrice della letteratura francese
contemporanea, predilige la poesia di Jacques Prévert.