Visualizzazione post con etichetta Marco Palumbo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Marco Palumbo. Mostra tutti i post

mercoledì 13 febbraio 2019

Il debutto letterario di Marco Palumbo. “Sogno (e mistero) di una Sicilia a stelle e strisce” di Riccardo Arena (Giornale di Sicilia, 13 febbraio 2019)



«La stella mancante» e il viaggio nella Trinacria che poteva essere

L’avveniristica Sicilia del 2000 ha il treno superveloce che collega Palermo e Catania, le autostrade senza buche né interruzioni, i grattacieli e le spiagge tipo Malibù e Miami Beach, il turismo e il mare 365 giorni l’anno, i giovani parlano come lingua madre solo l’inglese, anzi l’americano, e chiamano italiani gli stranieri, la Patria è a stelle e strisce e lontana 10mila miglia, ma collegata con re-golari voli di linea diretti. La Sicilia di Marco Palumbo, 54 anni, dirigente regionale alla sua prima fatica letteraria, è una stella, la stella che non c’è e che sarebbe potuta essere, «La stella mancante» (Edizioni La Zisa, 207 pagine, 14 euro, prefazione di Rino Francaviglia) della bandiera americana. In un romanzo gradevole, ben scritto da un esordiente, Palumbo immagina la… tanto immaginata e discussa, possibile annessione della Sicilia agli Stati Uniti, con la sua trasformazione, nel 1950, nella quarantanovesima stella della bandiera americana. Con un governatore che si chiama Alfio Caruso, una conturbante bellezza siculo-americana, di Catania, che si chiama ovviamente Agata, e un professore, il protagonista, Alex Collins, docente di Harvard, che arriva a Palermo per partecipare alle celebrazioni del cinquantennale dell’annessione ma si porta dietro, a sua insaputa, un mistero familiare risalente alla Liberazione da parte delle truppe alleate. Un mistero che Collins andrà scoprendo a poco a poco, in un crescendo che affronta anche questioni irrisolte e ancor oggi controverse, come quella del bandito Giuliano. Perché anche nella Sicilia yankee c’è la mafia. Ma questa è un’altra storia, anzi la solita storia. Purtroppo. (* RAR*)

Il dirigente regionale all’esordio con un romanzo in cui l’Isola è annessa agli Stati Uniti, ci sono grattacieli, un treno superveloce fra Palermo e Catania ma la mafia...

martedì 27 marzo 2018

I misteriosi intrecci nella Sicilia del dopoguerra fra gli Usa e il bandito Salvatore Giuliano




Arriva in libreria il romanzo di Marco Palumbo, “La stella mancante”, prefazione di Rino Francaviglia, Edizioni La Zisa, pp. 212, euro 14,00

In una Sicilia a stelle e strisce, un professore dell’Università di Harvard conduce un’indagine storica sul banditismo e i suoi più celebri esponenti, ignaro, però, dello squarcio che sta aprendo sulla ricerca della sua stessa origine e identità. Immaginando un secondo dopoguerra diverso, l’autore mette in scena un racconto che si tinge di giallo e che ha come palcoscenico una Sicilia indipendente e annessa agli Stati Uniti d’America nel 1950, quando, in seguito all’iniziativa dei movimenti indipendentisti, l’isola si prepara ad un cinquantennio di sviluppo e prosperità. È in questo contesto che un professore venuto da Boston indagherà sulle vicende di un famigerato bandito Salvatore creduto morto dai più.

Marco Palumbo è nato a Palermo nel 1964. Conseguita la laurea in Scienze Politiche e la specializzazione in Diritto Regionale, intraprende la carriera nella pubblica amministrazione. In seguito a esperienze ministeriali svolte in continente, torna definitivamente in Sicilia nel 1996, dove svolge tuttora mansioni dirigenziali presso gli uffici della Regione.