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venerdì 19 novembre 2010

Una bella recensione del volume di Anna Maria Bruno “La scuola è finita” (Ed. la Zisa)



"Se la scuola è piena di colleghi serpenti" di Giancarlo Macaluso
(Giornale di Sicilia, 18 novembre 2010)

Che la scuola sia un luogo di tensioni, piccolo specchio dove si riflettono i vizi e le virtù di un Paese, microcosmo che contiene debolezze e cattiverie, slanci di generosità e cupi rancori, ciascuno di noi lo sa perché è stato studente. Ma se a dare una sbirciatina alle stanze dove il Tricolore sventola a tutela del sapere da trasmettere alle nuove generazioni è una professoressa… le cose cambiano. Spesso in peggio.
Ne esce fuori il ritratto, con tratti surreali, di una istituzione compromessa da troppe invidie, da rendite di posizione non sostenibili, da piccate reazioni e sgambetti che, alla fine, non fanno altro che danneggiare gli alunni, già disastrati di loro. Se a tutto questo aggiungete una secchiata di ironia e un ritmo serrato avrete fra le mani una bella storia come quella scritta da Anna Maria Bruno ("La scuola è finita", pp. 136, Edizioni La Zisa) che oggi pomeriggio alle 18 sarà presentata al Collegio dei Filippini di Agrigento con interventi di Massimo Muglia, Gianni Nanfa (che firma la prefazione del romanzo) ed Egidio Terrana.
La Bruno è una prof, insegna in un liceo. Il suo alter ego romanzesco è Chiara, docente che rimane avviluppata negli esami di stato da cui voleva tirarsi indietro, ma che poi accetta perché non se la sente di dire no alle sue alunne proprio nello snodo fondamentale del curriculum scolastico.
Da quel momento, tuttavia, ne accadono di tutti i colori. I membri esterni che con sadico attivismo tendono a mortificare gli sforzi degli studentelli alla prova finale, colleghi che si atteggiano a sapientoni. E la solidarietà che dalla parte opposta scatta come un meccanismo di salutare compensazione. Fra battute di spirito, situazioni paradossali, travasi di bile e qualche sorriso in soccorso dei momenti di più alta tensione quando proprio verrebbe da dire che la scuola è proprio finita. (‘GIMA’)

lunedì 26 aprile 2010

“BUTTANE DI LUSSO” di ANTONELLA SCANDONE (Repubblica — 25 aprile 2010)



QUANDO la cronaca, come oramai accade sempre più spesso, entra nelle alcove di politici e personaggi famosi, ciò che più di tutto suscita i commenti, sono le ragguardevoli cifre, a parecchi zero, che questi signori sono disposti a spendere per farsi accompagnare ad una cena da una bella donna e poi, ma a volte questo è marginale, portarsela a letto. Giudizi di tipo economico, dunque, più che morale, sembrano accompagnare il mondo a luci rosse dei frequentatori delle escort. Mondo fatto di trasgressioni a cinque stelle, come è raccontato, in prima persona da Chiara, studentessa palermitana approdata nel neppure tanto sommerso universo delle accompagnatrici a pagamento, e raccolto dalla giornalista Alessia Cannizzaro in questo “Buttana di lusso. Confessioni di una escort” (pubblicato dalle Edizioni La Zisa). Dalla prima volta a pagamento, all' ipocrisia di una nobiltà perversa e perbenista; dai giovani rampanti alla ricerca di emozioni forti che li distolgano dal vuoto pneumatico delle loro vite interiori, alle stanze del potere che nascondono una vasta gamma di vizi privati, Chiara sembra muoversi senza alcuna esitazione di tipo morale, guidata solo dalla prospettiva di lauti guadagni, anche oltre i centomila euro annui, mentre, con lucidità manageriale, progetta un massimo di cinque anni di attività per poi convertirsi alla normalità di un lavoro da psicologa ed all' amore di un uomo. Niente di nuovo sotto il sole, dunque, per il mestiere più antico del mondo, se non la possibilità di poter usufruire di una vetrina planetaria come Internet, ideale per moltiplicare e facilitare i contatti.

Alessia Cannizzaro, "Buttana di lusso. Confessioni di una escort", Edizioni La Zisa, pp. 80, euro 9,90

mercoledì 17 febbraio 2010

Dal primo marzo in libreria: Alessia Cannizzaro (a cura di), "Buttana di lusso. Confessioni di una escort", La Zisa


Dal primo marzo in libreria

Alessia Cannizzaro
(a cura di)

Buttana di lusso
Confessioni di una escort

pp. 80, euro 9,90

ISBN 978-88-95709-54-3

Edizioni La Zisa
http://www.lazisa.it/


E l'onorevole mi disse: "Picchiami, sono un bambino cattivo!"


Una città a luci rosse annidata tra le pieghe di un perbenismo di facciata. Palermo è anche questo. E a svelarne il suo lato oscuro è Chiara (o almeno così dice di farsi chiamare), una escort palermitana che da anni lavora proprio nella sua città. Sesso a pagamento, in casa o in trasferta, appartamenti di lusso come alcove, o hotel fuori porta. Tra i suoi clienti politici, avvocati, professionisti in genere, tutta gente della “Palermo bene”. Chiara ci racconta, senza falsi pudori, vizi e virtù di una città sommersa, conditi da particolari piccanti e non sempre prevedibili.

Alessia Cannizzaro è giornalista professionista, laureata in Scienze della Comunicazione e in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale. Da anni lavora per tv e testate locali e nazionali. E proprio per un quotidiano palermitano ha condotto un’inchiesta sulla Palermo a luci rosse.

Introduzione di Alessia Cannizzaro

Ufficialmente si chiamano escort, ovvero accompagnatrici per uomini d’affari in viaggio, che non potendosi portare la moglie o la compagna, affittano una ragazza per affrontare in maniera più piacevole le noiose cene di lavoro e trascorrere in dolce compagnia anche il dopocena.
Esistono decine e decine di agenzie, soprattutto online, che propongono gentil donzelle per tutti i gusti, ma cosa ancora più interessante, anche per tutte le tasche. Navigando tra i vari siti ci si rende subito conto però che le escort tutto sono tranne che semplici accompagnatrici.
Le foto, quasi tutte in desabbillé, mostrano donne dalle curve generose che poco lasciano all’immaginazione. E i messaggi lasciati dalle dirette interessate sono a dir poco inequivocabili. L’offerta è sì di trascorrere una piacevole serata, ma a casa o in albergo, ovvero in luoghi chiusi e lontani da occhi indiscreti. Nessun riferimento, invece, alle eventuali cene di lavoro per cui in teoria dovrebbero essere assoldate. Offrono servizi “particolari” in cui la trasgressione è la parola d’ordine. In altre parole, se siete stanchi della solita routine e volete provare qualcosa di diverso, inventate una cena di lavoro e noleggiate una escort, per un’ora o per tutta la notte, a seconda delle vostre esigenze. Certo, raccattare una ragazza per strada può creare diversi problemi, non solo perché si rischia di essere beccati da amici e conoscenti, ma anche perché si può essere accusati di favoreggiamento della prostituzione con tutto quello che ne consegue. Difficile poi spiegarlo a casa!
Ma attenzione a chiamare le cose con il giusto nome. Il fenomeno delle escort trovate via Internet può essere tranquillamente, e senza paura di essere smentiti, definito prostituzione online, in quanto le ragazze si vendono per scopi dichiaratamente sessuali. I siti, come ci confermano le autorità preposte al controllo, hanno infatti sede legale all’estero per ovviare le misure di chiusura, previste dall’ordinamento italiano. Anche le ragazze, per sfuggire ai controlli non hanno una sede fissa, ma girano per l’Italia. Il gioco è semplice: basta cercare sui principali motori di ricerca, come Google per intenderci, “escort Palermo” e spulciare i vari siti.
Le ragazze sono divise per categoria (Top class, Deluxe, International, oltre che Trans, Gay e Lesbo), per regioni e poi anche per città. Ma a dispetto di un nord brulicante di escort, il sud, e nello specifico Palermo, sembra non disporre di una così vasta scelta. La maggior parte delle ragazze che operano nell’hinterland palermitano in realtà sono straniere o residenti in altre città, disposte comunque ad un bel viaggio isolano.
Si legge chiaramente in tutti i siti che le ragazze sono in tour per le varie città e sono disposte a raggiungere il cliente o a spostarsi da una sede all’altra con un preavviso di minimo tre giorni. I prezzi variano dalle 500 euro all’ora ai 3000 euro per l’intero week-end. Poi ovviamente c’è chi pratica lo sconto fedeltà per i clienti affezionati e chi, per evitare fregature, chiede il pagamento anticipato o una caparra al momento della prenotazione.
Discorso diverso per i siti che raccolgono annunci privati. In questo caso le bacheche vengono aggiornate quotidianamente e la scelta si fa molto più ampia. Le si può facilmente contattare via e-mail o telefonare al numero di cellulare pubblicato nell’annuncio. Messi al bando, stando a quanto scritto nei siti, gli sms e le chiamate anonime. Privacy sì, ma fino ad un certo punto.
Esplorando il mondo a luci rosse dei palermitani, prima che il fenomeno balzasse agli onori della cronaca per le note vicende dei politici italiani, mi sono imbattuta in Chiara, giovane escort nostrana che, per nulla intimorita dall’idea di riferire vizi e virtù dei suoi clienti, ha deciso di raccontarmi la sua vita a luci rosse. (Alessia Cannizzaro)

Indice:
7. Introduzione
11. La mia “prima volta”… a pagamento!
22. Giovani rampanti, belli e insoddisfatti
31. Giochi di potere fuori e dentro le lenzuola
49. Da avvocato a “cliente” abituale
58. Nobiltà perversa e perbenista
66. Quattro chiacchiere con Chiara…
71. Ringraziamenti

giovedì 7 gennaio 2010

Alessia Cannizzaro, “Buttana di lusso. Confessioni di una escort palermitana”, La Zisa, pp. 144, euro 12,00





Una città a luci rosse annidata tra le pieghe di un perbenismo di facciata. Palermo è anche questo. E a svelarne il suo lato oscuro è Chiara (o almeno così dice di farsi chiamare), una escort palermitana che da anni lavora proprio nella sua città. Sesso a pagamento, in casa o in trasferta, appartamenti di lusso come alcove, o hotel fuori porta. Tra i suoi clienti politici, avvocati, professionisti in genere, tutta gente della “Palermo bene”. Chiara ci racconta, senza falsi pudori, vizi e virtù di una città sommersa, conditi da particolari piccanti e non sempre prevedibili. Un libro/confessione che farà tremare i palazzi del potere…

Alessia Cannizzaro è giornalista professionista, laureata in Scienze della Comunicazione e in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale. Da anni lavora per tv e testate locali e nazionali. E proprio per un quotidiano palermitano ha condotto un’inchiesta sulla Palermo a luci rosse.