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mercoledì 28 agosto 2013

"Il giornalista Davide Romano minacciato da Davide Picardo, portavoce del CAIM" di Alessandra Boga



Il giornalista Davide Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo di Milano, ha denunciato che il Coordinamento delle Associazioni Islamiche milanesi (CAIM) ha deciso di invitare per le celebrazioni di fine Ramadan l’imam giordano  Riyadh al Bustanji, il quale esalta l’invio di bambini come terroristi suicidi. Per tutta risposta, Romano rischia di essere denunciato per “diffamazione e istigazione all'odio razziale e religioso” (sic!) da Davide Piccardo, portavoce del CAIM e figlio di Hamza Roberto Picardo, segretario generale dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UC.O.I.I.), legata ai Fratelli Musulmani. Piccardo jr. l'ha minacciato a mezzo stampa.

Ad aggravare il tutto c’è il fatto che il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, non ha neppure preso posizione riguardo ad un episodio così surreale ai danni di un cittadino che ha solo difeso il diritto alla vita dei bambini. Peggio: il Comune di Milano ha partecipato all’iniziativa (Romano si augura che si sia trattato solo “di una svista”).
Perciò su Facebook è nata la fanpage di solidarietà “Non lasciamo Davide Romano da solo a difendere i bambini”: per chiedere con una petizione “chiarezza sulle dichiarazioni a favore del martirio dei bambini-kamikaze”, per domandare che Pisapia faccia sentire la sua voce in difesa del giornalista, e per far capire che Milano non è in balia dei diktat islamici.
Racconta Romano: "Avendo saputo che l'imam Al-Bustanji avrebbe partecipato all'evento di fine Ramadan" (condotto la preghiera di più di oltre10mila musulmani, all’Arena Civica, ndr) mi sono informato su chi fosse . Ho trovato un'intervista in cui racconta, tra le altre cose, di avere incontrato un bambino di meno di 10 anni che voleva farsi martire a Gerusalemme”. Mi aspettavo”, aggiunge, “un racconto dell'imam in cui spiegava come ha fatto a far recedere il bambino da un proposito così folle. Qualunque adulto ragionevole l'avrebbe fermato. Invece no: di fronte a un bambino con propositi suicidi, l'imam inizia a esaltarlo”.
La comunità ebraica milanese ha preso una netta posizione contro l’iniziativa del CAIM, arrivando a sospendere i rapporti con l’organizzazione islamica. Parole di condanna per l’invito all’imam integralista sono arrivate anche da molti consiglieri comunali del capoluogo lombardo e non solo.
Dal canto suo, Romano ha chiesto a Piccardo di puntare il dito contro il terrorismo, in particolare quello che impiega bambini; ma lui nega che l’imam abbia inneggiato all’odio (parola vaga e ambigua) e al martirio (dal che si evince che, a suo avviso, il terrorismo suicida islamico è martirio?). Il giovane Piccardo si limita a continuare a tirare in ballo la “questione palestinese” che il portavoce della sinagoga milanese non ha neanche citato. “La mia presa di posizione”, spiega Davide Romano, “era solo e unicamente legata al comportamento di un leader religioso di fronte a un bimbo con propositi di quel genere. I diritti dell'infanzia vengono prima di tutto”. Perciò il portavoce del Beth Shlomo ha chiesto le dimissioni del portavoce del CAIM, se egli non dovesse “rivedere” le proprie posizioni.
“Mai ho messo piede in un aula di tribunale e mai avrei pensato di doverlo fare per un accusa così assurda”, afferma. “Mi resta la consapevolezza di essere nel giusto, cosa che mi farà affrontare il processo a testa alta”.
Rimane comunque una punta di amarezza, dovuta proprio al fatto che Pisapia non abbia preso posizione e che il Comune abbia avuto parte nelle celebrazioni a cui è stato inviato Al Bustanji.
“Dal sindaco di Milano, un avvocato e un politico noto per il suo garantismo e la difesa dei diritti dei più deboli, mi sarei aspettato qualcosa di più”, dice Romano. “Quando mi capita di andare a parlare nelle scuole parlo spesso di come la qualità delle istituzioni dipenda anche dall'impegno dei cittadini a partecipare alla vita pubblica. Di come sia importante non delegare tutto alla politica. E' quello che ho fatto. Mai mi sarei aspettato di essere lasciato solo. Mai avrei pensato che il mio sindaco non prendesse posizione tra chi difende i diritti dell'infanzia e chi li viola. Mai avrei pensato che proprio lui si voltasse dall'altra parte di fronte a una denuncia così infamante. Ora però, inizio a farlo”.