Il volume "Non solo caviale" di Tatiana Kalinina
raccoglie ricette semplici e piatti più elaborati, per un approccio facile e
gustoso ai sapori dell'est
Un viaggio nella cucina russa. Per scoprire non solo nuove ricette e sapori diversi, ma anche abitudini e costumi della Russia sovietica e immediatamente post-sovietica. Nel libro, curato dal giornalista Davide Romano, “Non solo caviale. Le ricette della cucina tradizionale russa” di Tatiana Kalinina (edizioni La Zisa) è infatti stata raccolta una selezione di ricette russe, in parte recuperate dall’autrice da alcuni ricettari russi degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso.
“Fin da piccola ho sempre amato cucinare - racconta
l’autrice -. E, da sola o insieme a qualche amica, mi divertivo a rielaborare
piatti già conosciuti. Durante la mia infanzia, però, non c’era una grande
varietà di prodotti, quindi capitava spesso di dover utilizzare fantasia e
creatività per poter realizzare pranzi invitanti, anche se con pochi
ingredienti a disposizione”.
I piatti proposti nel libro, spiega Tatiana Kalinina,
rappresentano un mix di ricette semplici, realizzabili con pochi ingredienti, e
ricette più elaborate. “Al giorno d'oggi in commercio si trovano tantissimi
libri dedicati alla cucina russa - prosegue Kalinina -, ma la mia idea era
quella di realizzare un volume snello che, oltre alle ricette più popolari,
offrisse anche una breve storia dei singoli piatti. Un manuale che consiglierei
soprattutto a coloro che si stanno preparando per un viaggio in Russia, in modo
da poter essere preparati ad assaggiare nuove pietanze, senza pregiudizi, ma
con una sana curiosità”.
Da borsch ai pelmeny, sono tantissimi i piatti particolari
della tradizione russa, spesso sconosciuti agli italiani. “Difficilmente
entreranno nella quotidianità delle famiglie italiane - prosegue -, ma alle
persone più curiose suggerirei di provare qualche insalata fresca, le zuppe di
funghi, i secondi piatti di pesce o i bliny con salmone e caviale”.
E a proposito dei gusti degli italiani verso la cucina
russa: “Mi sembra che gli italiani siano dei buongustai, anche se ho
l’impressione che non amino i sapori troppo forti, come l’eccessivo utilizzo di
sale e di condimenti grassi, che invece le rigide condizioni climatiche del
nostro Paese richiedono”.
(fonte: https://it.rbth.com/)