Recensione del volume curato da
ERNESTO DE CRISTOFARO, “Le verità nascoste. Da Aldo Moro a Piersanti Mattarella e Pio La Torre”, con
la partecipazione di Antonio Fisichella, Edizioni La Zisa, pp. 156, euro 14,90
Piersanti Mattarella e Pio La
Torre. Due rappresentanti di opposte fazioni, ma uniti da un solo credo: la
lotta a Cosa Nostra. DC il primo, comunista l’altro. Due posizioni da sempre in
conflitto eppure unite, in quella terra di Sicilia dove lo Stato porta il nome di
spietati criminali i quali, colti da delirio di onnipotenza e con la complicità
dei poteri forti presenti in parlamento, hanno seminato panico e sangue per decenni
attuando la così ribattezzata “strategia della tensione”. Due vittime, prima
che di mafia, dello Stato, che li ha abbandonati come tanti altri. Non è un caso
se il volume curato da Ernesto De Cristofaro con la partecipazione di Antonio
Fisichella ha per incipit il delitto Moro, apripista di un oscuro intreccio tra
Stato e gruppi armati, tra politica e terrorismo. Già, perché con il termine
terrorismo non intendiamo soltanto mani armate al servizio della politica o
della religione, bensì tutte quelle organizzazioni che attraverso la violenza
mirano alla realizzazione dei propri obiettivi.
Una raccolta di saggi che
vogliono far luce sul ruolo fondamentale di questi uomini di Stato, ma che non tralasciano
altri martiri: Peppino Impastato, Falcone e Borsellino, Dalla Chiesa. Un
omaggio all’impegno e al coraggio di questi uomini che hanno affrontato lo
Stato combattendolo dall’interno, e che per questo hanno pagato con la vita.
Attraverso una meticolosa
descrizione del contesto sociale dell’epoca, gli storici Settanta-Ottanta, gli
studiosi raccoltisi attorno a questo volume mirano a far luce su due fatti di
sangue ‘eccellenti’ per troppo tempo lasciati sepolti. Un volume necessario, da
utilizzare nelle scuole. Per non dimenticare, perché la situazione attuale è
conseguenza di quanto raccolto in queste pagine. Attraverso la violenza si può
trasmettere la paura, si può forse intimare all’omertà. Ma il coraggio e le
vite (troncate) di questi uomini non saranno mai dimenticate, non finché ci sarà
qualcuno pronte a ripercorrerle. Perché “i libri non muoiono mai”. Parola di Luigi
Bernardi.