Muovendo da un ricordo giovanile, sorta di crogiolo nel
quale si fondono le vicissitudini umane dell’autore a quelle storiche, proprie
della tragedia, Carmelo Butticè, dà conto, in diverse fasi, di ciò che accadde
in quel lontano 26 aprile 1986.
Nella prima parte di I
silenzi della foresta rossa rimbombano su Cernobyl’, dichiara
impronta autobiografica, viene spiegato il perché della ricostruzione storica intrapresa
e le sensazioni percepite, in quell’aprile del 1986, dallo stesso autore. Segue
una ricomposizione storica dell’esperienza socialista in Urss, brevemente apparecchiata
per meglio comprendere le tare congenite proprie di quel Paese e di quel
sistema. Tare che funsero da humus per lo sviluppo di tutte quelle concatenazioni
che condussero all’incidente. Nella terza parte si assiste alla storia dello
sviluppo del nucleare – sia esso civile, sia militare – dell’URSS, alla
costruzione della centrale di Cernobyl’, ai risvolti politici a essa legati e all’incidente
stesso. Su tutto, sviluppi e conseguenze, si incanalano le acute riflessioni
dell’autore che leggiamo in una scrittura di limpida onestà intellettuale e di
profonda cognizione di fatti e misfatti.
CARMELO BUTTICÈ è nato il 20 maggio del 1972 ad Agrigento, città ove attualmente vive e lavora. Dal proprio carismatico insegnante di lettere – professore Pietro Amato – mutua l’amore per lo studio e per Leonardo Sciascia e le sue opere. Da perfetto autodidatta, ha principiato ad approfondire i personali studi inerenti la storia antica della propria città. Le ricerche dello studioso – non senza il fondamentale aiuto e sostegno del noto storico locale dottor Settimio Biondi – hanno permesso la pubblicazione del suo primo volumetto, avvenuta nell’anno 2002 e intitolato Agrigento: la Storia. Dagli albori al 406 a.C. In seguito, l’intima necessità di scoprire e ricomporre avvenimenti storici, sfocerà nella stesura di un altro volumetto sugli effetti dell’Inquisizione nella Girgenti del XVI secolo e di un libello nel quale egli raccoglie una non indifferente quantità di proverbi tipici della propria terra. Opere che tuttavia non hanno ancora visto la luce della pubblicazione. Inoltre, avendo avuto egli la possibilità di impastare gli anni della propria adolescenza con avvenimenti di eccezionale rilevanza storica, come la fi ne della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino e l’estinzione del comunismo e di tutti i regimi del blocco orientale ad esso riconducibili, ha maturato, in virtù di essi, l’interesse per gli accadimenti storici di quella particolare porzione d’Europa.
La
fervida curiosità di Butticè, culmina, così, in diversi viaggi nel cuore dell’oramai
ex cortina di ferro. Miscelatosi, in un certo qual modo, all’uomo medio dell’est
europeo, da egli, dai suoi comportamenti, dalle sue motivazioni, dal suo modo d’intendere
e vedere la vita, trae spunto per altre stimolanti ricerche, superando tutte le
barriere culturali, e non solo, che possono frapporsi fra un siciliano e un
cittadino dell’ex blocco orientale.
Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus