lunedì 17 dicembre 2018

“Edizioni La Zisa festeggia 30 anni di… versi”di Salvatore Lo Iacono (Giornale di Sicilia, 16 dicembre 2018)



Grandi firme: da Falcone al poeta premio Nobel Seferis

Da Falcone e Borsellino a Margherita Hack, passando per il poeta Ghiorgos Seferis, Nobel per la Letteratura 1963, e per Camilleri, per non parlare di insigni studiosi, sconosciuti al grande pubblico, ma noti nel mondo accademico italiano e internazionale. Sono alcune firme – compagni di viaggio, a vario titolo, autori, collaboratori, prefatori – di un catalogo storico, quello delle Edizioni La Zisa. Una casa editrice orgogliosamente piccola ma audace, indipendente in mezzo ai colossi, libera. E con una tradizione che dura da trent’anni. La ricorrenza è di quelle che non passano inosservate e, infatti, domani (lunedì  17 dicembre) la città la celebra. L’appuntamento è alle 16, a Palazzo delle Aquile. Nella Sala delle Lapidi, moderati dal giornalista e scrittore Davide Camarrone, saranno presenti oltre al sindaco Orlando e al presidente della Regione Musumeci, tanti amici della casa editrice ed esponenti di varie confessioni religiose (Corrado Lorefice, arcivescovo metropolita di Palermo; Barbara Cucinella, agente consolare degli Usa; Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di Libera Sicilia; Haralabos Tsolakis, presidente Comunità Ellenica Siciliana Trinacria; Evelyne Aouate, presidente Istituto Siciliano di Studi ebraici; Ibrahima Kobena, presidente della Consulta delle Culture; Rosario Giuè, scrittore e teologo).

“E’ un bel traguardo, quello della nostra storia – commenta Davide Romano,  condirettore delle Edizioni La Zisa, come Giampiero Tre Re – e appartiene alla città. Abbiamo trent’anni e inevitabilmente è tempo di bilanci. Abbiamo guardato al mar Mediterraneo, alla complessità della Sicilia e dell’Italia. L’abbiamo fatto a modo nostro, dalla parte ‘sbagliata’, come recita lo slogan della nostra festa, controcorrente. Quando la Grecia era in default abbiamo avviato una collana di letteratura neogreca, Nostos, memori del fatto che la cultura greca ha fondato anche l’identità del nostro Paese, basti pensare solo alla parola democrazia. Adesso che c’è un governo ostile all’accoglienza, guardiamo all’Africa Nera e destineremo parte dei nostri guadagni del 2019 a concreti progetti di sviluppo in Ruanda, d’intesa con un’associazione locale, non con una ong europea. Chiederemo a Orlando di accogliere la richiesta dell’associazione Ibuka di intitolare un luogo pubblico alle vittime di etnia tutsi del genocidio ruandese”.

Se c’è una cifra distintiva de La Zisa è il coraggio. A cominciare dalla dirigenza storica che iniziò a pubblicare scritti di Falcone e Borsellino, quando erano attaccati da tutti. O mandando in libreria “La zona grigia” di Nino Amadore, sulla mafia dei colletti bianchi, o tre anni fa “Prete pedofilo si diventa” di Sante Sguotti, volume molto discusso, attaccato e anche boicottato. Ed è un coraggio destinato a non attenuarsi, nel nome della ricerca culturale e della libertà. “Proporremo – conclude Romano – classici inediti o ritradotti delle letterature slave, punteremo a quella maltese. Il nostro mercato? Estero e nord Italia. Non è un paradosso, se a Palermo ci sono dieci librerie e a Milano duecento… Guardiamo a Usa e Russia, ma anche a Malta e Grecia. Non siamo pro o contro. Siamo dalla parte dell’uomo, magari sbagliamo, ma in buona fede. Io e la mia squadra entusiasta continueremo a fornire strumenti per pensare in modo intelligente e oltre ogni steccato. Il nostro mestiere è lanci are messaggi in bottiglia”.

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