Un bambino, poi un ragazzo, difficile,
e da sempre con una sensibilità acutissima nascosta dietro una maschera
impenetrabile di indifferenza che niente lascia intuire. Un uomo, un adulto,
che forse avrebbe potuto diventare come lui, con il quale comincia un rapporto
di sguardi e di cose non dette ma percepite. Intorno, madri, sorelle, amiche,
altre storie, altri dolori. La spietata lucidità e la coerenza estrema del
ragazzo lo portano a compiere un atto conclusivo di rifiuto, di sottrazione e
di cancellazione, dal quale salverà solo le pagine di un taccuino. Con una
scrittura attenta e un montaggio quasi cinematografico nella successione delle
scene, Antonio Ammirata costruisce un romanzo che ruota intorno alla mancanza
di senso delle cose e della vita, o piuttosto, delle vite.
Antonio Ammirata (Palermo, 1972),
impegnato nel sociale, si occupa in particolare di infanzia e adolescenza
disagiata. Appassionato di letteratura, ha pubblicato la raccolta di poesie “Lacrime
dell’anima” (1995) e la silloge poetica “Antologia dell’anima” (2009); altre
sue liriche sono contenute in antologie di poesia contemporanea. “La luna
altrove” è il suo primo romanzo.
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