Il mercato editoriale italiano è caratterizzato da una forte concentrazione e da una serie di problematiche legate alla distribuzione e alla crisi delle librerie. Secondo i dati dell'Associazione Italiana Editori (AIE), nel 2023 il fatturato del settore ha superato i 3,5 miliardi di euro, con un mercato sempre più dominato da grandi gruppi editoriali, a discapito della varietà di editori indipendenti. In questo scenario, la distribuzione e le sfide delle librerie rappresentano un punto critico per l'intero ecosistema editoriale.
Concentrazioni editoriali: il dominio dei grandi gruppi
Le concentrazioni nel mercato
editoriale italiano sono una delle tendenze più significative degli ultimi
anni. Un gruppo ristretto di grandi editori domina la produzione e la
distribuzione di libri, determinando forti squilibri nella competizione.
Gruppo Mondadori è il leader indiscusso del mercato librario
italiano. Con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro nel 2022, Mondadori
detiene circa il 27% della quota di mercato. Negli ultimi anni, il gruppo ha
consolidato la propria posizione attraverso acquisizioni strategiche, come
l’acquisizione di Rizzoli Libri per 127,5 milioni di euro nel 2015 e di
Bompiani nel 2016. Mondadori controlla circa 50 marchi editoriali, tra cui
Einaudi, Sperling & Kupfer e Piemme, coprendo tutti i principali generi
editoriali.
Gruppo Editoriale Mauri Spagnol (GeMS) è il secondo player per
dimensioni, con una quota di mercato del 15% e un fatturato annuo stimato di
circa 500 milioni di euro. GeMS comprende marchi come Garzanti, Longanesi,
Nord, e Salani, e ha costruito il suo successo su un portafoglio editoriale
diversificato, puntando sia sulla narrativa che sulla saggistica.
Gruppo Feltrinelli, con una quota di mercato del 9%, integra
attività editoriali e distributive, gestendo oltre 120 punti vendita attraverso
la catena di librerie omonima. Sebbene meno orientato alle acquisizioni,
Feltrinelli ha cercato di espandersi attraverso partnership strategiche e
l'e-commerce, diventando azionista di maggioranza di IBS.it, uno dei maggiori
rivenditori di libri online in Italia.
Il problema della distribuzione: un collo di bottiglia per i piccoli
editori
La distribuzione dei libri
rappresenta uno degli aspetti più critici per gli editori indipendenti. In
Italia, la distribuzione è altamente concentrata in mano a pochi attori,
lasciando poco spazio alle piccole realtà editoriali.
Messaggerie Italiane è il più grande distributore di libri in
Italia, con una quota di mercato del 60%.
Questo significa che la maggior parte dei libri presenti nelle librerie
italiane passa attraverso Messaggerie, che lavora principalmente con i grandi
editori. La centralizzazione del potere distributivo rende difficile per i
piccoli editori ottenere visibilità nelle librerie.
PDE (Promozione Distribuzione Editoria), di proprietà del Gruppo Feltrinelli, copre circa il 20%
del mercato distributivo e si concentra principalmente sulla promozione e
distribuzione di libri per catene e librerie indipendenti. Anche PDE, tuttavia,
tende a favorire i marchi più redditizi e con alto potenziale di vendita.
Distribuzione limitata per i piccoli editori: I piccoli editori
devono spesso affidarsi a distributori specializzati o a piccole reti di
distribuzione, che non riescono a competere con i colossi del settore. Questo
crea un collo di bottiglia, dove i loro libri faticano a entrare nelle librerie
e sono costretti a trovare canali alternativi, come vendite online dirette o
partecipazioni a fiere ed eventi letterari.
La crisi delle librerie indipendenti
Le librerie indipendenti sono un
altro anello debole della catena editoriale italiana. Negli ultimi dieci anni,
più di 1.500 librerie indipendenti hanno chiuso i battenti, travolte dalla
concorrenza delle grandi catene e dalle piattaforme online come Amazon.
Dati sulla chiusura delle
librerie: Nel 2019, l’Italia contava
circa 3.500 librerie, ma entro il 2023 questo numero è sceso a meno di 2.800. Solo il 12% delle librerie italiane sono indipendenti, mentre il
resto è costituito da catene o affiliati a grandi gruppi editoriali come
Mondadori e Feltrinelli.
Concorrenza delle catene: Le catene di librerie come Mondadori Store e Feltrinelli, con oltre
600 punti vendita complessivi,
possono contare su una rete capillare e su economie di scala che consentono di
applicare politiche di sconto aggressive. Le piccole librerie, al contrario,
spesso non riescono a competere in termini di prezzi e offerta.
Effetto Amazon: Le vendite di libri online hanno rappresentato
circa il 40% del mercato nel 2023,
con Amazon che domina il settore dell’e-commerce librario. Il gigante
statunitense è in grado di offrire sconti superiori a quelli consentiti dalla
Legge Levi, aggirando le normative attraverso promozioni sugli accessori,
spedizioni gratuite e programmi di abbonamento come Amazon Prime. Le librerie fisiche non possono reggere
questo tipo di concorrenza.
Prospettive per il Futuro
Nonostante queste sfide, esistono
alcuni segnali positivi e strategie innovative che potrebbero aiutare a
rilanciare il settore.
Iniziative locali e sostegni
pubblici: Il governo italiano ha avviato diversi programmi per sostenere le
librerie indipendenti e la biblio-diversità. Tra le iniziative più rilevanti
c’è il Fondo per le Librerie di
Prossimità, che prevede contributi a fondo perduto per le librerie che operano
in comuni con meno di 15.000 abitanti. Tuttavia, questi aiuti spesso non bastano a compensare le perdite
dovute alla diminuzione della clientela e alla concorrenza online.
Nuove piattaforme di
distribuzione: Piattaforme digitali come Bookdealer
stanno cercando di dare nuova vita alle librerie indipendenti, permettendo
loro di vendere online mantenendo il rapporto diretto con i clienti. Lanciata
durante la pandemia, Bookdealer consente ai lettori di acquistare libri da
librerie indipendenti locali, supportando il tessuto culturale del territorio.
Il futuro delle librerie come spazi culturali: Alcune librerie
stanno cercando di reinventarsi come centri culturali, puntando su eventi dal
vivo, presentazioni di libri, caffetterie e spazi di co-working per attrarre
una clientela più ampia. La Feltrinelli,
ad esempio, ha aperto nuovi concept store chiamati RED (Read Eat Dream), che
uniscono l’esperienza del libro a quella gastronomica.
Conclusioni
Il mercato editoriale italiano si
trova in un momento cruciale, segnato da concentrazioni editoriali, crisi delle
librerie e una distribuzione squilibrata.
I grandi gruppi editoriali, grazie a un controllo sempre più stretto su
produzione e distribuzione, continuano a dominare il settore, mentre i piccoli
editori e le librerie indipendenti lottano per trovare spazi di visibilità e
sopravvivenza.
Il futuro del mercato dipenderà
dalla capacità degli editori di innovare e adattarsi alle nuove tecnologie,
dalla capacità di resistere alle pressioni concorrenziali delle piattaforme
online e dalle politiche pubbliche volte a sostenere la diversità culturale.
Solo così il panorama editoriale italiano potrà continuare a essere una fonte
ricca di produzione intellettuale e culturale.
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