lunedì 28 maggio 2018

Cosa nostra non è cosa mia, un libro di testimonianza «Lo Stato non deve lasciare solo chi denuncia il pizzo»




Mercoledì 30 maggio alla Feltrinelli la prima presentazione per Daniele Ventura, che ha da poco pubblicato - per Edizioni La Zisa - un volume in cui racconta la sua storia di vittima del racket. A moderare l'incontro il nostro cronista Andrea Turco. Tanti gli ospiti che interverranno, da Stefania Petyx a Giancarlo Cancelleri

Si dice «tranquillo, non teso», anche se è la prima presentazione del suo primo libro. Daniele Ventura in fondo la scelta di coraggio l'ha fatta da tempo, da quando ha scelto di denunciare i suoi estortori. Nel 2011 aveva aperto un locale a Borgo Vecchio, il New Paradise. Una speranza per un giovane (classe '84) che aveva scelto così di provare a tracciare il proprio futuro. Ma Daniele non aveva fatto i conti con le richieste di Cosa nostra. Ora quella storia la racconta in un libro, Cosa nostra non è cosa mia, pubblicato dalla casa editrice La Zisa, con la prefazione di Stefania Petyx e la collaborazione di Franca Stefania Lo Cicero.

Il libro racconta la continua lotta alla mafia portata avanti negli anni da Ventura, ormai ex imprenditore, conosciuto per essere voluto rimanere nel capoluogo siciliano ma lasciato solo dallo Stato, che non lo ha supportato nella ricerca di nuovi sbocchi lavorativi. Mentre Daniele ha trovato solidarietà dalla società civile, e da poco collabora con l'imprenditore Gianluca Maria Calì - che ha una storia molto simile alla sua - in un autosalone in viale Regione Siciliana. 

La presentazione di Cosa nostra non è cosa mia si terrà mercoledì 30 maggio, alle ore 18, presso la libreria Feltrinelli. A moderare l'incontro sarà il cronista di MeridioNews Andrea Turco. Oltre all'autore, è previsto l'intervento l'intervento di Stefania Petyx - che per Striscia La Notizia ha seguito la storia di Daniele -, del deputato della Regione Siciliana Giancarlo Cancelleri, di Raffaele Genova di Addiopizzo, della presidente di Up Palermo Beatrice Raffagnino e di Gaia Perniciario, del giornalista Riccardo Campolo per PalermoToday

«Il messaggio è sempre quello . dice Daniele -. Bisogna innanzitutto denunciare, e poi lo Stato non deve lasciare chi denuncia, deve essere presente se no la gente si scoraggia. Speriamo che i tanti ospiti che verranno mercoledì possano sollecitare ulteriormente le attenzioni della società civile». Alla fine della presentazione l'autore e i ragazzi di Up Palermo faranno una donazione di giochi alla casa famiglia "La casa di Nemo".


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