“Il diario di Penelope” è il titolo del romanzo di Kostas Vàrnalis,
mandato in questi giorni in libreria dalle Edizioni La Zisa, che verrà
presentato mercoledì 22 ottobre, alle ore 16 e 30, presso l’aula Seminari Edificio 12
(ex Facoltà di Lettere) di viale delle Scienze, a Palermo. Interverranno: Vincenzo Rotolo, Daniela Cappadonia, Maria Caracausi e Davide Romano
In libreria: Kostas Vàrnalis, “Il diario di Penelope.
Cronaca (1193 a. C. - ?), traduzione e note di Daniela Cappadonia, Edizioni La
Zisa - Palermo, Nostos 3, pp. 128, euro 14,90 (ISBN 978-88-9911-304-9)
Una Penelope
trasgressiva, audace e crudele. Calcolatrice, opportunista e fortemente legata
alle logiche spietate dei potenti. In apparenza fragile nel suo ruolo mitico,
si rivela in tutta la sua genialità malvagia pur di sostituire Odisseo, ormai
lontano, in ogni ambito. I Proci diventano suoi concubini a loro insaputa; i
sudditi – nobili e popolo – devono sottostare al suo pugno di ferro che
strazierà Itaca nel sangue; Omero – in una comparsata anacronistica – tra i
fumi del vino è costretto a comporre un poema su Penelope e a raccontare la
verità sulla guerra di Troia; uno pseudo- Odisseo – le cui origini si perdono
nel porcile di Circe – giunge sull’isola assediata da invasori che rimandano al
passato più recente della Grecia del XX secolo. Situazioni esilaranti e
drammatiche si intrecciano nel Diario di Penelope, conducendo il lettore
dal sorriso alla riflessione più amara.
Kostas Vàrnalis nasce nel 1884 a Burgas
(Bulgaria). Esordisce come poeta di ispirazione parnassiana e simbolista con la
raccolta Favi,
sulle orme di Palamàs, ma è il 1919, anno in cui si reca a Parigi con una borsa
di studio, che segna una “svolta” ideologica e letteraria in direzione
marxista: il materialismo storico, l’osservazione delle masse proletarie e il
loro ingresso nella vita politica europea stravolgono la sua personale visione
della letteratura. Ne verrà fuori una produzione che analizza la realtà sociale
attraverso un nuovo strumento, la satira e la dissacrazione del Mito: La luce che arde (1922), Il popolo degli
eunuchi (1923),
Solomòs senza metafisica (1925), Schiavi assediati (1927), La vera apologia
di Socrate (1931),
Uomini vivi (1938).
Frutto dell’esperienza bellica e della tenace opposizione ad ogni forma di
dittatura è la produzione successiva: Il diario di Penelope (1946), ardita
rivisitazione della regina d’Itaca, e Dittatori (1956), una galleria di
imperatori che gli valse il premio “Lenin” per la pace nel 1959. Si spegne ad
Atene il 16 dicembre 1974.
NOSTOS
Collana di testi
dalla Grecia moderna ideata e diretta da Maria Caracausi. Nostos è parola antica
che indica il ritorno al luogo natìo. Scegliendo questo nome per la nostra
collana di testi dalla Grecia moderna vogliamo indicare il ritorno alle
origini, in una dimensione ideale in cui si compenetrano passato e presente,
l’Ellade dell’eredità classica e la moderna “Romiosini” nella sua realtà più
autentica.
Ghiorgos SEFERIS, Sei notti
sull’Acropoli (trad.
Maria Caracausi)
Kostas VARNALIS, Il diario di Penelope
(trad.
Daniela Cappadonia)
Nikiforos VRETTAKOS, Dolore (trad. Angela Daniela
Sortino)
Lena DOUKIDOU, Elsa e gli altri (trad. Vera Cerenzia)
Vasilis BOUTOS, La calunnia del
sangue (trad.
Maria Caracausi)
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