Chi nel suo primo
aprirsi al mondo e nell’affacciarsi alla relazione ha sperimentato la
comunicazione verbale in un dialetto ne resta segnato per tutta la vita.
Immagini, suoni, paragoni con cui si nomina la realtà che ci circonda avranno
il timbro di quella lingua nativa. La lingua successiva, la lingua di tutti,
non cancellerà il primo modo con cui abbiamo dato nome agli affetti, ai
sentimenti, alle cose, al mondo. Nei momenti di maggiore concitazione emotiva
questa lingua originaria risalirà dalle profondità nelle quali sembrava
definitivamente sepolta e ci tornerà alle labbra quasi per istinto. La poesia,
infatti, nasce da momenti di alta concentrazione dei sentimenti e della
riflessione più calda, intima; può trovare, quindi, congeniale l’uso del codice
linguistico primario: quello appunto con cui abbiamo percepito e nominato gli
affetti, il pensiero, il sentimento della realtà e abbiamo cominciato a dirli e
ricambiarli. (dalla Presentazione di don Franco Roggiani)
Mario G. B. Tamburello
nasce nel 1962 a Milano da genitori siciliani. Insegnante di matematica e
biologia, impiegato all’ospedale Sacco di Milano quale referente della qualità
per la Direzione medica di Presidio. Dal 2010 all’azienda ospedaliera di Legnano
nel ruolo amministrativo prima presso il Comitato etico, ora presso l’Unità di
cure palliative e terapia del dolore. Già vicepresidente di un’associazione
onlus dedicata alla disabilità da malattie neurologiche e difensore civico
comunale, è stato anche assessore ai servizi sociali a Cuggiono (MI) dove
risiede con la moglie M. Carmela e i figli Jacopo e Antonio. Nel 2012 segnalato
per la poesia inedita Vinu e castagni (ora in Diapason ) al Concorso Nazionale
di Poesia Città di Seregno, e finalista con la poesia Sacristia tratta dalla
raccolta “On-Off” al Premio Nazionale di Poesia Città di Civitavecchia. Nel
2013 la raccolta di poesie “On-Off”, come libro edito in lingua siciliana, ha
ottenuto il Premio speciale della giuria al Concorso Internazionale di Letteratura
“Targa Marcocci” e il secondo posto al 39° Premio Internazionale di Poesia
Città di Marineo.
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