Appuntamento
il 17 dicembre, alle ore 16, presso la Sala delle Lapidi di Palazzo delle
Aquile, a Palermo, per ricordare (e celebrare) i primi trent’anni dalla parte
“sbagliata” delle Edizioni La Zisa. Una piccola ma coraggiosa e significativa
presenza nel panorama culturale palermitano e non solo.
All’iniziativa,
organizzata con il patrocinio del comune di Palermo, intervengono: Leoluca
Orlando, sindaco della Città Metropolitana di Palermo; Nello Musumeci,
presidente della Regione Siciliana; Corrado Lorefice, arcivescovo
metropolita di Palermo; Barbara Cucinella, agente consolare onorario degli
Usa; Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di Libera Sicilia; Haralabos
Tsolakis, presidente Comunità Ellenica Siciliana Trinacria; Evelyne Aouate, presidente
Istituto Siciliano di Studi ebraici; Ibrahima Kobena, presidente della Consulta
delle Culture; Rosario Giuè, scrittore e teologo; Davide Romano, condirettore
Edizioni La Zisa; e Giampiero Tre Re, condirettore Edizioni La Zisa. Modera:
Davide Camarrone, giornalista Rai e scrittore.
Un po’ di noi… Edizioni La Zisa, 1988-2018: trent’anni dalla
parte sbagliata (in trenta libri o
quasi)!
La casa editrice La Zisa,
celebra in questi giorni il trentesimo anniversario della propria attività. Si
cercherà qui di offrire un breve resoconto del cammino fin qui compiuto e di
farlo seguendo un percorso che attraversa una selezione di trenta tra le più
significative opere edite per i nostri tipi.
Una sommaria periodizzazione di
questo trentennale cammino dovrebbe anzitutto distinguere tre grandi tappe
all'interno dell'arco di vita della Zisa.
Una prima fase è quella della
fondazione in cui si precisa gradualmente la fisionomia della Zisa come un
soggetto culturale fortemente legato alla vita ed alla storia politica
siciliana e palermitana in particolare. Questa prima tappa si distende lungo
l'ultimo scorcio del '900 (1988-1999). Molte le firme autorevoli che hanno
scritto per la nascente casa editrice palermitana, tra le quali spiccano quelle
di Napoleone Colaianni, Nicola Barbato, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo
Borsellino, Antonino Caponnetto, Michele di Dio, Mimmo Giarratana, Ennio
Pintacuda, Andrea Camilleri, Giancarlo Caselli, Gherardo Colombo, Saverio
Lodato, Nino Fasullo, Francesco Michele Stabile, Rosario Giuè.
I temi visitati dai Nostri
Autori in questa prima fase rivelano nette scelte di campo da parte della Zisa,
scelte che ritroveremo come una sorta di carattere distintivo delle linee
editoriali anche nelle tappe successive.
Tutti gli ambiti del dibattito
politico degli anni '90 sono presenti e osservati mantenendo costantemente un
punto di vista privilegiato da sinistra: dalla storia politica della Sicilia
alla questione morale, alla tensione tra regionalismo e autonomia, dal
dibattito interno alla sinistra negli anni '90 al dialogo tra cattolicesimo e
cultura di sinistra, per arrivare, proprio al volgere del millennio, alle
grandi domande bioetiche sullo statuto ontologico della persona, sulla dignità
umana e le nuove sfide ai diritti dell'uomo lanciate dal progresso tecnologico.
Un discorso a sé merita la
particolare attenzione dedicata fin dall'inizio alla ricerca sociale sulla
storia, i protagonisti, le trasformazioni del fenomeno mafioso e della lotta
alla mafia. Attraverso le sue numerose pubblicazioni sull'argomento
mafia-mafie, dando spesso spazio e opportunità ai personaggi in prima linea
nell'impegno istituzionale e civile contro la mafia di raggiungere direttamente
il pubblico, La Zisa ha contribuito fin dagli anni della sua fondazione a far
conoscere il carattere proteiforme, pervasivo del fenomeno mafioso, il suo
radicamento sul territorio, il suo tipico insediamento culturale nel nostro
Meridione, in particolare in Sicilia, i suoi intrecci con l'economia e la
politica.
Il secondo periodo nella storia
della nostra casa editrice copre all'incirca il primo decennio del nostro
secolo e può essere indicato come una fase di transizione. I principali ambiti
tematici sono rimasti gli stessi del periodo precedente ma si presentano con
una portata ed una estensione maggiori. Nuovi soggetti politici, come la Lega,
maturano e si affacciano sulla scena politica alternandosi al governo e, ahimè,
talvolta anche nel malaffare, con le formazioni di più lunga tradizione, le
quali stanno a loro volta subendo profonde ristrutturazioni ideologiche e di apparato
organizzativo. Puntualmente autori come Fabio Bonasera e Davide Romano rilevano
queste metamorfosi del panorama del potere nel Paese. Anche lo sguardo su
quanto accade nel mondo ecclesiale si allarga fino ad includere altre “tende”,
oltre quella dei cattolici, come accade col saggio di Teodoro Balma, con
introduzione di Italo Pons e Antonio Di Grado, sulla storia e il martirio dei
Valdesi. Anche l'interesse per le cose siciliane si amplia, non limitandosi più
in maniera prevalente alla storia politica dell'Isola ma includendo altre
prospettive dell'analisi storica della società siciliana, come ad esempio la
storia dell'astronomia in Sicilia firmata da Pippo Battaglia e con
un'introduzione di Margherita Hack. Infine anche la letteratura scientifica sulla
mafia si apre a nuovi argomenti limitrofi a quelli già messi a fuoco nel
decennio precedente. Comincia a farsi strada l'idea di una declinazione al
plurale del fenomeno, emerge la centralità, la ferocia e la capacità
organizzativa della 'ndrangheta. Anche in questo passaggio di consegne tra
l'egemonia di Cosa Nostra e le 'ndrine calabresi La Zisa si è riconosciuta un
proprio ruolo dando un contributo all'analisi con la pubblicazione integrale,
nel 2008, della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul
fenomeno della criminalità organizzata mafiosa sulla 'ndrangheta.
Il terzo periodo nella storia
della nostra casa editrice abbraccia grosso modo gli ultimi dieci anni e
coincide con l'avvento di Davide Romano alla guida della Zisa. Le tradizionali
linee editoriali caratterizzate dalla critica sociale e di costume sui temi
emergenti della politica e della società civile continuano a prolungarsi,
articolarsi e fiorire. Abbiamo, ad esempio, la pubblicazione dell'inchiesta di
Sante Sguotti su pedofilia e celibato nella Chiesa di Papa Francesco, le
biografie dedicate ai protagonisti della lotta alla mafia, come quella di Paolo
Borsellino ad opera di Roberto Rossetti, con prefazione di Nicola Tranfaglia, o
il recentissimo Padre Puglisi, raccontato dalla giovane giornalista palermitana
Federica Raccuglia, con prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini.
Ma Davide Romano col suo
raffinato gusto letterario imprime anche un segno molto chiaro di novità sulle
pubblicazioni della Zisa. Il catalogo si arricchisce così di nuovi generi,
collaborazioni e collane, come le Rondini o Nostos, dedicate alla produzione di
opere e saggi di poesia, narrativa, inchiesta, culinaria. Contemporaneamente
l'orizzonte dell'attività editoriale, pur mantenendo il proprio centro sulla
città di Palermo, la Sicilia e l'Italia, come seguendo una propria naturale
vocazione si allarga fino a includere culture affini come quella greca o del
Vicino Oriente ed abbracciare quel “Mediterraneo esteso” che s'inoltra fino al
centro del continente culturale africano. Vedono così per la prima volta la
luce in lingua italiana opere del premio Nobel per la letteratura Ghiorgos
Seferis (Sei notti sull'Acropoli) le poesie di Ghiorgos Sarandaris (Giorni) le
fiabe di Christos Boulotis (Trilogia gattesca) nelle splendide traduzioni di
Maria Caracausi, i racconti siciliani di Thomas Valentin, tradotti ed
introdotti da Cristina Sanfratello, Poesia nascosta, di Ines De Benedetti,
sulla cucina tradizionale ebraica italiana (prefazione di Tobia Zevi), I mocassini
di 'Īsā, con la presentazione di Cécile Kashetu Kyenge.
Oggi, La Zisa insieme a tante
altre realtà rappresenta un patrimonio civile di Palermo, una riserva di
energie morali ed intellettuali, ma sembra non avere alcuna intenzione di
smettere di crescere e sviluppare il proprio progetto editoriale. Seguendo le
stesse linee di forza che ci hanno condotti fin qui, continuare a produrre il
libro sarà solo l'espressione, ma non l'unica, di un'identità originaria e
ormai consolidata. L'augurio per la nostra città ed il nostro Paese è che di
queste progettualità d'insieme possano esservene miriadi, e continuare ad
evolversi come ha fino ad ora fatto La Zisa, nel suo ruolo di impresa
intellettuale condivisa, di soggetto politico collettivo, con i suoi ideali di
partecipazione, di inclusione, di riduzione delle distanze, di conoscenza
reciproca.
Insomma, che possa realizzarsi in qualche misura
quell'universo di valori, quel mondo di idee che La Zisa ha finora immaginato e
cercato, per la sua parte, di realizzare.