martedì 31 ottobre 2017

Arriva in libreria la struggente raccolta di poesie di Giulia Chines, “L’ombra della morte e il diaspro sanguigno”, prefazione di Annalisa Vetro, Edizioni la Zisa, pp. 72, euro 8,00




Le poesie di Giulia Chines incorniciano l’antico sforzo umano di avvicinare il senso ultimo di vita e morte, tempo e divenire.
Le immagini di un’anima tormentata alla ricerca di un’Alterità da interrogare si susseguono senza risparmiare al lettore un clima di crescente tensione.
Le idee del Limite e della Finitezza, come prerogative della condizione umana, solcano quindi le pagine di questa raccolta di esordio, in cui la – seppur giovane – autrice intreccia le fila di un dialogo serrato tra il desiderio di vita e l’ineluttabilità della morte.

Giulia Chines, 23 anni, è laureata in Studi Filosofici e Storici presso l’Università degli Studi di Palermo. Appassionata lettrice di narrativa e mitologia, si avvicina alla poesia ancora bambina, iniziando a coltivare un rapporto privilegiato con temi quali la perdita e la morte.

lunedì 30 ottobre 2017

In libreria: Daniela Li Muli, “Ipotesi di una hālākhāh ebraico-cristiana”, prefazione di Pawel Andrzej Gajewski, Edizioni La Zisa, pp. 80, euro 12,00





«La Shekhinà (presenza di Dio) dimora permanentemente in tutto il creato, vi abita per aiutarci a trarre gioia e benedizione da essa e per tale fine il profeta ricorderà costantemente all’umanità che Dio li ha chiamati ad essere conformi al Suo progetto originario d’amore.
Non vi è alcun limite all’intelligenza del Creatore, che mai ha voluto farsi ingabbiare nelle Scritture, seppur queste ultime, da LUI ispirate, restino punto di riferimento irremovibile per preservare l’uomo dalla propria autodistruzione.» (D. Li Muli)

Daniela Li Muli nasce nel 1973 a Palermo, dove attualmente risiede e lavora. Nel 2016 consegue la laurea triennale in Scienze bibliche e teologiche presso la Facoltà Valdese di Teologia con una tesi che indaga il rapporto tra la fede cristiana e quella ebraica.

lunedì 23 ottobre 2017

In libreria il saggio di Girolamo Rotolo “La funzione del cibo come strumento di relazione interculturale”, Edizioni La Zisa, pp. 96, euro 9,90 (Isbn 978-88-99113-76-6)





L’indagine antropologica sul cibo nelle diverse culture fornisce una ulteriore chiave interpretativa dei consumi alimentari, quali pratiche di senso culturale, e assurge a importante prospettiva di studio sulle culture degli immigrati. Nell’ottica di una ricerca sulle pratiche interculturali connesse all’educazione, il cibo costituisce un nodo di riflessione fondamentale sui possibili parametri e canali di comunicazione, sulla scorta anche delle analisi interpretative che l’Autore considera a partire dai classici dell’antropologia come Il crudo e il cotto di Claude Lévi-Strauss, fino alle teorie contemporanee di Franco Cambi.

Girolamo Rotolo è dal 2006 dottore in Scienze dell’Educazione, indirizzo Educatore Professionale, presso l’Università degli Studi di Palermo e docente di Scienze Umane e Tecniche di Comunicazione e Relazione Professionale Aziendale presso varie scuole e associazioni pubbliche e private. Componente della Commissione Istruzione e Formazione, beni culturali e servizi librari dell’Uici di Palermo, è autore di alcuni articoli, già pubblicati con la testata giornalistica dell’Uici, che si occupa della vita dei non vedenti e ipovedenti, come Le Donne Cieche e il loro make-up (2016), Inclusione di Qualità (2016) e La condizione degli anziani nella società odierna (2017).

A breve in libreria la silloge di Salvatore Bordino , Fantastiche passioni”, Edizioni La Zisa, pp. 64, euro 9,90 (978-88-99113-72-8)



«L’amore, la passione, la speranza, l’attesa e il tempo si compongono e si scompongono in un minuzioso gioco di parti dove magistralmente l’autore dipinge la tela della vita. La poesia è un sogno, un desiderio che non trovando le condizioni per realizzarsi chiama in causa indirettamente la coscienza, e così, se da una parte rappresenta la realtà nei suoi aspetti a volte anche più dolorosi, dall’altra rimanda a immagini e pensieri del come dovrebbe essere. […] Le liriche di Salvatore Bordino possiedono tutti i tratti peculiari della grande poesia e anche se in essa non vengono scanditi i canoni della metrica ritroviamo sempre una regola che ne coglie la particolare ricchezza espressiva, costituita dal sogno.» (dalla Prefazione di Maria Palma)



Salvatore Bordino (Palma di Montechiaro, 1950) ha conseguito il diploma di maturità scientifica ad Agrigento. Esercita l’attività di educatore con amore e convinzione e ha lavorato per tre anni a Torino, dove ha avuto modo di apprezzare momenti formativi che l’hanno portato a intuire il valore delle nostre radici. Attualmente lavora presso l’Educandato Statale “Maria Adelaide” di Palermo. Ama scrivere e leggere molto perché trova nella scrittura e soprattutto nella poesia la forza evocativa che permette di entrare nella sfera delle emozioni.


Arriva in libreria il romanzo di Fabrizio Vasile “Il destino di Nidia”, prefazione di Beatrice Agnello, Edizioni La Zisa, pp. 80, euro 12,00 (Isbn 978-88-99113-74-2)




Palermo nella morsa del colera e tra le braccia della Santuzza, passione e devozione testimoniate anche da una targa commemorativa, misteriosamente sfregiata. Quando l’Autore si imbatte in questo documento davanti al quale sfrecciano i passanti e il traffico prosegue indolente, comprende che ha il dovere di narrare una storia importante legata a una delle vicende più dolorose della sua città.
«Chissà in quanti ci saremo passati davanti senza dedicarle più di una frettolosa occhiata, o forse neppure quella. Fabrizio Vasile invece, abituato, come chi ama scrivere, a interrogare i dettagli tirandone fuori ipotesi di storie, inventa sulla base di quella piccola traccia reale un racconto che mescola veri documenti su quell’epidemia di colera e sulla Palermo di allora all’invenzione, con cui dà vita a un giallo […]» (dalla Prefazione di Beatrice Agnello)

Fabrizio Vasile è nato a Palermo il 27 agosto 1953. Chimico, ha lavorato come tecnico nel campo della tutela dell’ambiente e delle energie rinnovabili dal 1982 al 2015. Negli ultimi quindici anni ha partecipato a laboratori di scrittura e ad altre attività culturali con diverse associazioni e promuove reading letterari
radiofonici. Ha pubblicato alcuni racconti brevi sulla rivista Margini e nelle raccolte Guerre (ed. La Luna, 2003) e La Spranga (ed. Pontegobbo, 2007). Del 2011 è la sua raccolta di racconti dal titolo Smettere di fumare, pubblicata per i tipi della casa editrice Robin, che comprende dodici racconti scritti tra il 2003 e il 2009.