La
casa editrice La Zisa nasce nel 1988 a Palermo e in
breve tempo si afferma nel settore dell'editoria di qualità proponendo classici
ormai dimenticati e nuovi autori di talento. Oggi è un giorno speciale per la
casa editrice, che rivendica con orgoglio di stare «dalla parte
sbagliata»: festeggia infatti i 30 anni. E lo fa con
un appuntamento in grande stile, che culmina oggi alle ore 16 -
presso la Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile -
attraverso un incontro che vede molti partecipanti illustri.
All’iniziativa,
organizzata con il patrocinio del comune di Palermo, intervengono: Leoluca
Orlando, sindaco della Città Metropolitana di Palermo; Nello
Musumeci, presidente della Regione Siciliana; Corrado Lorefice, arcivescovo
metropolita di Palermo; Barbara Cucinella, agente consolare
onorario degli Usa;Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di Libera
Sicilia;Haralabos Tsolakis, presidente Comunità Ellenica Siciliana
Trinacria; Evelyne Aouate, presidente Istituto Siciliano di Studi
ebraici; Ibrahima Kobena, presidente della Consulta delle
Culture; Rosario Giuè, scrittore e teologo; Davide Romano,
condirettore Edizioni La Zisa; e Giampiero Tre Re, condirettore
Edizioni La Zisa. Modera: Davide Camarrone, giornalista Rai e
scrittore.
Un po’ di noi…
Edizioni La Zisa, 1988-2018: trent’anni dalla parte sbagliata (in
trenta libri o quasi)
La casa editrice La
Zisa, celebra in questi giorni il trentesimo anniversario della propria
attività. Si cercherà qui di offrire un breve resoconto del cammino fin qui
compiuto e di farlo seguendo un percorso che attraversa una selezione di trenta
tra le più significative opere edite per i nostri tipi. Una sommaria
periodizzazione di questo trentennale cammino dovrebbe anzitutto distinguere
tre grandi tappe all'interno dell'arco di vita della Zisa.
Una prima fase è
quella della fondazione in cui si precisa gradualmente la fisionomia della Zisa
come un soggetto culturale fortemente legato alla vita ed alla storia politica
siciliana e palermitana in particolare. Questa prima tappa si distende lungo
l'ultimo scorcio del '900 (1988-1999). Molte le firme autorevoli che hanno
scritto per la nascente casa editrice palermitana, tra le quali spiccano quelle
di Napoleone Colaianni, Nicola Barbato, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo
Borsellino, Antonino Caponnetto, Michele di Dio, Mimmo Giarratana, Ennio
Pintacuda, Andrea Camilleri, Giancarlo Caselli, Gherardo Colombo, Saverio
Lodato, Nino Fasullo, Francesco Michele Stabile, Rosario Giuè.
I temi visitati dai
nostri autori in questa prima fase rivelano nette scelte di campo da parte
della Zisa, scelte che ritroveremo come una sorta di carattere distintivo delle
linee editoriali anche nelle tappe successive.
Tutti gli ambiti del
dibattito politico degli anni '90 sono presenti e osservati mantenendo
costantemente un punto di vista privilegiato da sinistra: dalla storia politica
della Sicilia alla questione morale, alla tensione tra regionalismo e
autonomia, dal dibattito interno alla sinistra negli anni '90 al dialogo tra
cattolicesimo e cultura di sinistra, per arrivare, proprio al volgere del
millennio, alle grandi domande bioetiche sullo statuto ontologico della
persona, sulla dignità umana e le nuove sfide ai diritti dell'uomo lanciate dal
progresso tecnologico.
Un discorso a sé
merita la particolare attenzione dedicata fin dall'inizio alla ricerca sociale
sulla storia, i protagonisti, le trasformazioni del fenomeno mafioso e della
lotta alla mafia. Attraverso le sue numerose pubblicazioni sull'argomento
mafia-mafie, dando spesso spazio e opportunità ai personaggi in prima linea
nell'impegno istituzionale e civile contro la mafia di raggiungere direttamente
il pubblico, La Zisa ha contribuito fin dagli anni della sua fondazione a far
conoscere il carattere proteiforme, pervasivo del fenomeno mafioso, il suo
radicamento sul territorio, il suo tipico insediamento culturale nel nostro
Meridione, in particolare in Sicilia, i suoi intrecci con l'economia e la
politica.
Il secondo periodo
nella storia della nostra casa editrice copre all'incirca il primo decennio del
nostro secolo e può essere indicato come una fase di transizione. I principali
ambiti tematici sono rimasti gli stessi del periodo precedente ma si presentano
con una portata ed una estensione maggiori. Nuovi soggetti politici, come la
Lega, maturano e si affacciano sulla scena politica alternandosi al governo e,
ahimè, talvolta anche nel malaffare, con le formazioni di più lunga tradizione,
le quali stanno a loro volta subendo profonde ristrutturazioni ideologiche e di
apparato organizzativo. Puntualmente autori come Fabio Bonasera e Davide Romano
rilevano queste metamorfosi del panorama del potere nel Paese. Anche lo sguardo
su quanto accade nel mondo ecclesiale si allarga fino ad includere altre
“tende”, oltre quella dei cattolici, come accade col saggio di Teodoro Balma,
con introduzione di Italo Pons e Antonio Di Grado, sulla storia e il martirio
dei Valdesi. Anche l'interesse per le cose siciliane si amplia, non limitandosi
più in maniera prevalente alla storia politica dell'Isola ma includendo altre
prospettive dell'analisi storica della società siciliana, come ad esempio la
storia dell'astronomia in Sicilia firmata da Pippo Battaglia e con
un'introduzione di Margherita Hack. Infine anche la letteratura scientifica
sulla mafia si apre a nuovi argomenti limitrofi a quelli già messi a fuoco nel
decennio precedente. Comincia a farsi strada l'idea di una declinazione al
plurale del fenomeno, emerge la centralità, la ferocia e la capacità
organizzativa della 'ndrangheta. Anche in questo passaggio di consegne tra
l'egemonia di Cosa Nostra e le 'ndrine calabresi La Zisa si è riconosciuta un
proprio ruolo dando un contributo all'analisi con la pubblicazione integrale,
nel 2008, della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul
fenomeno della criminalità organizzata mafiosa sulla 'ndrangheta.
Il terzo periodo nella
storia della nostra casa editrice abbraccia grosso modo gli ultimi dieci anni e
coincide con l'avvento di Davide Romano alla guida della Zisa. Le tradizionali
linee editoriali caratterizzate dalla critica sociale e di costume sui temi
emergenti della politica e della società civile continuano a prolungarsi,
articolarsi e fiorire. Abbiamo, ad esempio, la pubblicazione dell'inchiesta di
Sante Sguotti su pedofilia e celibato nella Chiesa di Papa Francesco, le
biografie dedicate ai protagonisti della lotta alla mafia, come quella di Paolo
Borsellino ad opera di Roberto Rossetti, con prefazione di Nicola Tranfaglia, o
il recentissimo Padre Puglisi, raccontato dalla giovane giornalista palermitana
Federica Raccuglia, con prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini.
Ma Davide Romano col
suo raffinato gusto letterario imprime anche un segno molto chiaro di novità
sulle pubblicazioni della Zisa. Il catalogo si arricchisce così di nuovi
generi, collaborazioni e collane, come le Rondini o Nostos, dedicate alla
produzione di opere e saggi di poesia, narrativa, inchiesta, culinaria.
Contemporaneamente l'orizzonte dell'attività editoriale, pur mantenendo il proprio
centro sulla città di Palermo, la Sicilia e l'Italia, come seguendo una propria
naturale vocazione si allarga fino a includere culture affini come quella greca
o del Vicino Oriente ed abbracciare quel “Mediterraneo esteso” che s'inoltra
fino al centro del continente culturale africano. Vedono così per la prima
volta la luce in lingua italiana opere del premio Nobel per la letteratura
Ghiorgos Seferis (Sei notti sull'Acropoli) le poesie di Ghiorgos Sarandaris
(Giorni) le fiabe di Christos Boulotis (Trilogia gattesca) nelle splendide
traduzioni di Maria Caracausi, i racconti siciliani di Thomas Valentin,
tradotti ed introdotti da Cristina Sanfratello, Poesia nascosta, di Ines De
Benedetti, sulla cucina tradizionale ebraica italiana (prefazione di Tobia Zevi),
I mocassini di 'Īsā, con la presentazione di Cécile Kashetu Kyenge.
Oggi, La Zisa insieme
a tante altre realtà rappresenta un patrimonio civile di Palermo, una riserva
di energie morali ed intellettuali, ma sembra non avere alcuna intenzione di
smettere di crescere e sviluppare il proprio progetto editoriale. Seguendo le
stesse linee di forza che ci hanno condotti fin qui, continuare a produrre il
libro sarà solo l'espressione, ma non l'unica, di un'identità originaria e
ormai consolidata. L'augurio per la nostra città ed il nostro Paese è che di
queste progettualità d'insieme possano esservene miriadi, e continuare ad
evolversi come ha fino ad ora fatto La Zisa, nel suo ruolo di impresa
intellettuale condivisa, di soggetto politico collettivo, con i suoi ideali di
partecipazione, di inclusione, di riduzione delle distanze, di conoscenza
reciproca.
Insomma, che possa
realizzarsi in qualche misura quell'universo di valori, quel mondo di idee che
La Zisa ha finora immaginato e cercato, per la sua parte, di realizzare.
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