Donna del Sud – la terra, il cielo e l’infinito è un titolo che definisce l’orizzonte tematico di questa
raccolta, in ogni sua parte. C’è una donna, l’autrice, che ritorna alle
immagini della propria vita nella terra di Sicilia dove conduce, tra l’altro, nel
tempo, ricerche genealogiche distinte nella sezione I luoghi della memoria.
Da immagini di natura, mistero, albe e luoghi storici ripercorsi con gli occhi della
mente unita ai sussulti, l’autrice indaga curiosa sulle manifestazioni della
vita, sia essa espressa da creature o fatti, oggetti o sensazioni, scrivendo
ciò che scopre in questi versi: espandere se stessi verso l’infinito è la
soluzione per dialogare con il mondo sempre alla ricerca di armonia.
«Adesso, più che mai, guardo la vita con occhi che
scrutano per cogliere il senso profondo delle cose e delle vicende umane. Con
fogli bianchi e una biro blu immortalo le verità che man mano vado scoprendo e
le emozioni che le accompagnano nel desiderio di tendere un ponte fra me e gli
altri, fra me e l’eternità». Queste, le parole dell’autrice che svelano il
particolare senso della ricerca: un lavorio interiore che matura poco a poco,
anno dopo anno, rigenerando come il sole in Un
giorno d’estate.
Giuseppina Purpura è
nata a Palermo il 18 gennaio 1953, città che ha saputo regalarle magiche
emozioni nonostante nasconda anch’essa un’anima nera. Introversa, dimostra fin da
ragazzina una certa dimestichezza con la penna; ciò che non riesce ad esprimere
con le parole, fluisce senza difficoltà tra le pagine del suo primo diario,
divenendo così espressione del proprio mondo interiore: inquieto, tenero e un
po’ malinconico, come quei primi anni della sua gioventù. Giuseppina ha sempre
custodito in sé una naturale predisposizione per la conoscenza e lo studio,
nonostante abbia conseguito il diploma magistrale più avanti negli anni, nel
1994. Il matrimonio in giovane età e i conseguenti impegni familiari, dopo la
nascita dei figli, sottraggono il tempo necessario ai suoi diari; tempo che
maturerà molto dopo e in un’altra città: Verona. Giuseppina si trasferisce dopo
il diploma e qui decide di vivere e lavorare come insegnante. Sono gli anni in
cui affina la propria sensibilità su nuove esperienze, gli anni in cui riprende
a scrivere poesie.
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