La casa editrice La Zisa è nata a Palermo
nel 1988: un periodo di vigore culturale che ha visto fiorire autori siciliani
e nascere nuove chiavi di lettura della "sicilianità"
Questo 2018 vede Palermo al centro del mirino per
tutto ciò che riguarda la cultura ed è una fortunata coincidenza che veda anche
compiere i primi trenta anni di età (e di impegno) di
uno dei fiori all'occhiello dell'editoria siciliana.
Le Edizioni La Zisa infatti sono
state fondate nel 1988: un momento di vigore culturale iniziato alla fine degli
anni Sessanta e che ha visto Maurizio Rizza e gli altri soci fondatori
rilanciare l'editoria siciliana trovando nuove chiavi di lettura per i
fenomeni dell'Isola.
L’intento iniziale era quello di recuperare e
rimettere nuovamente in circolo testi di autori siciliani che avevano avuto una
eco nazionale e internazionale e, insieme a essi, quelli di autori stranieri
che si erano lanciati ad affrontare argomenti e temi siciliani.
Era tangibile l'esigenza di riannodare alcuni fili di
una presenza meno angusta e provinciale dell’isola, che un certo
sicilianismo deteriore aveva spezzato facendola apparire come un corpo separato
dal contesto nazionale, europeo e mondiale.
Perfino il fenomeno mafioso è stato oggetto di
pubblicazione: alcuni volumi sono infatti stati diffusi con il chiaro intento
di rivedere in modo nuovo, inusuale e anche scientifico Cosa Nostra.
In particolare va ricordata l’inedita relazione
sulla mafia del territorio corleonese presentata dal generale
Carlo Alberto Dalla Chiesa alla Commissione nazionale antimafia, che diede alla
casa editrice nascente una certa notorietà su scala nazionale.
A metà degli
anni Novanta l’attività editoriale venne applaudita dagli ambienti accademici
palermitani, ma non solo: un riconoscimento che si tradusse nella pubblicazione
di alcuni volumi di affermati studiosi di diverse discipline e che diedero vita a nuove
collane di storia, sociologia, antropologia,
architettura, critica letteraria, economia.
Tra gli autori, solo per citarne alcuni, si trovano i premi Nobel
per la letteratura François Mauriac, Maurice Maeterlinck, e Ghiorgos Seferis ma
anche i magistrati Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Tra essi anche il fondatore del Partito popolare don
Luigi Sturzo, l’archeologo Vincenzo Tusa, lo storico liberale Antonio Jannazzo,
i sociologi Mario Grasso, Mario G. Giacomarra e Alessandra Dino, l’architetto
Giuseppe Esposito e tanti altri.
Come appare chiaro da alcuni dei nomi sopra
menzionati, sebbene le Edizioni La Zisa abbiano privilegiato la saggistica, non
di rado hanno rivolto il loro interesse alla narrativa mantenendo il livello
della loro produzione sempre medio-alto e lanciando talvolta anche talentuosi
emergenti alcuni dei quali hanno poi continuato la propria
carriera con prestigiosi e affermati marchi nazionali.
Nel 2007 prende il comando della casa editrice Davide Romano, che
ha continuato l’avventura editoriale intrapresa dai fondatori, riscuotendo un
buon successo con alcune pubblicazioni come il saggio scritto col collega giornalista Fabio
Bonasera “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord”
(Prefazione di Furio Colombo) o il pamphlet del cronista del Sole24Ore, Nino
Amadore, “La zona grigia. Professionisti al servizio della mafia”.
Inoltre, vanno menzionati la relazione della
Commissione parlamentare Antimafia sulla ‘Ndrangheta o, ancora, le recenti
pubblicazioni di Pompeo Colajanni “Le cospirazioni parallele” e di Girolamo Li
Causi “Terra di frontiera”, con la prefazione dell’ex ministro della Repubblica
Oliviero Di Liberto.
Ma la casa editrice ha iniziato anche una fruttuosa
collaborazione con enti internazionali per le traduzioni delle letterature
straniere grazie alle quali ha realizzato due collane di letteratura neogreca
(Nostos/poesia Nostos/narrativa), uniche in Italia, che
annoverano fra i propri titoli opere di grande prestigio come il romanzo del
già citato premio Nobel Ghiorgos Seferis “Sei notti sull’Acropoli”, l’opera del
Premio Lenin Kostas Vàrnalis “Il diario di Penelope” e l’autobiografia di
Nikiforos Vrettakos, “Dolore”, e poeti come Titos Patrikios, Ghiorgos
Sarandaris, Alexandra Galanù, Anestis Evanghelu.
A breve, inoltre, debutterà una collana interamente
dedicata alle letterature slave (russa, polacca, etc.)
che si chiamerà “Slavika” e che comprenderà opere come quelle di autori come
Pushkin, Tolstoj, Turgenev, Sienkiewicz, Bunin, Gor’Kij, Esenin, Cveteva,
Majakovskij, Blok e tanti altri. Senza dimenticare che sono già state inaugurate una
collana di letteratura rumena (“Dor”) e una di letteratura franco-belga
(“Belgica”).
Anni, trenta, di politiche aziendali e occhio
all'editoria d'impatto per la casa editrice che intanto aderisce anche ad
"Addiopizzo": tutti i suoi volumi sono
certificati pizzo-free e collabora con l’ associazione “Libera” di don Luigi
Ciotti per la divulgazione del binomio sviluppo e legalità quale unico mezzo
per contrastare la mentalità mafiosa che da troppo tempo soffoca l’ economia
siciliana e non solo.
La casa Editrice La Zisa si è quindi ritagliata uno
spazio importante e significativo tra realtà editoriali di qualità del nostro
Paese, anche attraverso una nuova rete di distribuzione con depositi tutte le
regioni d’Italia e all’estero (l’ultimo contratto, in ordine di tempo, è quello
siglato con Malta).
(Balarm.it, 7 febbraio 2018)