Sono aperte le iscrizioni il corso base di lingua
russa “Kharasho!” organizzato dall’associazione culturale La Tenda di Abramo,
dalla casa editrice La Zisa e dall’Istituto di lingua e cultura russa “Alexandr
Pushkin”. Le lezioni, che avranno cadenza settimanale e che saranno tenute da un
insegnante madrelingua qualificata, si
svolgeranno presso i locali dell’associazione La Tenda di Abramo, in via
Lungarini 60, a Palermo. Il corso ha un costo
complessivo di soli 70 euro (materiale incluso) per 4 incontri di 2 ore
ciascuno, più 4 ore di attività interattiva e laboratorio. Al termine del
percorso formativo verrà rilasciato un attestato. Info: tel. 091 5509295 -
cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com
La casa editrice La Zisa nasce nel 1988 a Palermo e in breve tempo si afferma nel settore dell'editoria di qualità proponendo classici ormai dimenticati e nuovi autori di talento.
mercoledì 13 aprile 2016
mercoledì 16 marzo 2016
Palermo 7 aprile 2016, Al via il corso base di lingua russa “Kharasho!”
Partirà giovedì 7 aprile 2016, alle ore 18, presso i
locali dell’Associazione culturale La Tenda di Abramo, in via Lungarini 60, a
Palermo, il corso base di lingua russa “Kharasho!” organizzato
dall’associazione La Tenda di Abramo, dalla casa editrice La Zisa e
dall’Istituto di lingua e cultura russa “Alexandr Puskin”. Il corso, che sarà
tenuto da un insegnante madrelingua qualificata, ha un costo complessivo di
soli 70 euro (materiale incluso) per 4 incontri di 2 ore ciascuno, più 4 ore di
attività interattiva e laboratorio. Al termine del corso verrà rilasciato un
attestato. Info: tel. 091 5509295 - cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com
Iscrizioni entro il 31 marzo.
martedì 8 marzo 2016
Una bella recensione del volume del pastore Stretti. “La fede vissuta dei testimoni. Alcuni ritratti di uomini e donne protestanti” di Samuele Carrari (Riforma, 11 marzo 2016)
Dall’inizio
del 2016 è disponibile il nuovo lavoro del pastore Eugenio Stretti, edito dalla
casa editrice palermitana La Zisa. Fin dal titolo è possibile inquadrare il
tema del libro: Testimoni della libertà. Donne e uomini tra fede e storia.
Questo agile libro sviluppa, attraverso il racconto della vita di alcune
importanti figure storiche del protestantesimo nazionale e internazionale, un
ricordo, rivolto alle giovani e alle meno giovani generazioni, e un monito: non
dimenticare, nella nostra opera di testimonianza dell’Evangelo, le donne e gli
uomini che ci hanno fin qui preceduto, attraverso significativi episodi di vita
e di lotta.
Le figure
prese in esame sono diverse e varie, oltre che importanti, e annoverano nomi
noti per la nostra storia nazionale – pensiamo all’azione politica e antifascista
di Vincenzo Paolo Nitti – e altri di respiro più letterario e internazionale:
si pensi alle poetesse Emily Dickinson e Sylvia Plath, di cui, magari,
conoscevamo poco del «cristianesimo familiare» e dei grandissimi contributi
portati alla libertà dalla religiosità formale. Ma quali sono i motivi che portano
Eugenio Stretti a scrivere di questi personaggi, quali gli snodi? Evidentemente la parola chiave è libertà. E
nel periodo storico attuale, nel quale questa viene abusata, distorta e piegata
alle esigenze più disparate, l’autore, in maniera asciutta, la riconduce, senza
forzature, su campi cari alla nostra tradizione: essa infatti non può
discostarsi dal concetto di testimonianza, ben espresso e rappresentato dalla
cronaca, volutamente asciutta, del credo, del pensiero e dell’azione di queste
donne e di questi uomini. In tempi di cui rischiamo di perdere il confronto per
la nostra testimonianza nel mondo, è importante non perdere di vista gli esempi
di lotta per la libertà di sorelle e fratelli del passato. L’intenzione non è
eleggerli a monumenti lontani e irraggiungibili cui tendere; l’intenzione è
rinvigorire, ristorare noi stessi nel nostro credere e nella nostra azione
sociale.
E questa
considerazione non trova osta colo nelle differenze di genere e di provenienza,
che caratterizzano la persona, ma non l’opera di testimonianza in determinati
momenti storici descritti. Perché oggi, in fondo, dovrebbero? In queste pagine,
vi è un’esortazione al recupero delle differenze, affinché, anzi, queste rappresentino
oggi una ricchezza di doni e talenti da mettere a frutto nella nostra opera di
testimonianza.
Una testimonianza,
poi, che Stretti ci racconta spesso come una lotta laica contro gli ostacoli posti
dagli oppositori all’unità d’Italia, prima, e contro il giogo di coloro che non
la volevano libera, dopo. In questa chiave, come ben illustrato anche dalla postfazione
di Francesco Paolo Barbanente, molto interessanti risultano i legami, spesso
forti, che queste donne e questi uomini intessevano con la Massoneria: un
ambiente laico e anticlericale, molto variegato, avverso perlopiù alla Chiesa
cattolica, in lotta per l’unità e la libertà. Una sezione del libro è poi
dedicata a un’analisi del pensiero evangelico e al mondo moderno, con
particolare riferimento alle esperienze di E. Dickinson e di Alfredo Poggi. In
questa sezione vi è occasione per ulteriori analisi dell’opera di grandi
protagonisti di questa storia neoprotestante, come Giuseppe Gangale e Giovanni
Miegge.
Come questo
libro possa raccontare «tanto» in così «poco» è indicativo della sua prosa e
della sua funzione: un’efficace cronaca di avvenimenti che altrimenti rischierebbero
di perdersi, insieme a loro importanti, se non eccezionali, episodi di vita del
mondo evangelico.
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Il volume: Eugenio Stretti, “Testimoni della libertà.
Donne e uomini tra fede e storia, Edizioni La Zisa, pp. 56, euro 10,00 (ISBN
978-88-9911-348-3)
“La testimonianza quotidiana delle proprie
convinzioni religiose e politiche appare nel nostro tempo a livello globale
sempre più problematica. Eppure la mia generazione (1951) e quelle più giovani
sono entrambe debitrici nei confronti di donne e di uomini differenti per doni
e per situazioni esistenziali. La parità
donne-uomini nei percorsi biografici indica la necessità di recuperare la
differenza di genere in secoli nei quali contava poco rispetto al tempo
attuale”. (dall’Introduzione dell’autore)
Eugenio Stretti, pastore valdese a Genova. Poeta
e ricercatore in Storia contemporanea, ha scritto due volumi di poesie:
Universo anteriore (1991) e Il samaritano: silenzio e preghiera (2015). Si è
occupato della storia del movimento evangelico in Italia: Presenza evangelica
in Salento (1990), Le Chiese evangeliche a Venezia (1993), Storia del movimento
pentecostale: le Assemblee di Dio in Italia (1998); con Enzo Pace ha scritto il
volume: Religioni universali: i nuovi movimenti religiosi (2002) e con Italo
Pons ha curato l’introduzione al volume di Jacques Ellul: Il fondamento
teologico del diritto (2012).
Palermo 5 aprile 2016, Al via il corso di lingua russa “Dasvidania!”
Inizierà
martedì 5 aprile 2016, alle ore 18, presso i locali dell’Associazione culturale
La Tenda di Abramo, in via Lungarini 60, a Palermo, il corso di lingua russa “Dasvidania!”
organizzato dall’associazione La Tenda di Abramo e dalla casa editrice La Zisa.
Il corso, che sarà tenuto da una insegnante madrelingua qualificata, avrà
cadenza settimanale (due ore di lezione a incontro), avrà un costo di soli 80 euro mensili (materiale
incluso) e durerà tre mesi. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato.
Info: tel. 091 5509295 - cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com
giovedì 3 marzo 2016
In libreria: Chiara Rizzatti, “L’episodio di Egeo nella Medea di Euripide”, Edizioni La Zisa, pp. 144, euro 12,00
La scena del terzo episodio della Medea di
Euripide, incentrata sull’arrivo a Corinto del leggendario re ateniese Egeo, è
stata a lungo sottovalutata dalla critica e ha subìto nel corso del tempo una
molteplicità di interpretazioni. L’assenza di una sua esegesi univoca si deve
al carattere pacato della scena, all’apparenza poco rilevante rispetto ai
celeberrimi monologhi di Medea e ai dialoghi con Creonte e Giasone, carichi di
un pathos che il breve scambio di battute tra la protagonista
ed Egeo non può vantare.
A dispetto di ciò, Chiara Rizzatti ha rivalutato questo
episodio, dimostrandone la centralità all’interno dell’opera, alla luce del
fatto che proprio in esso confluiscono i temi principali della Medea – dal
problema dei figli all’abbandono, dai giuramenti violati alla brama di
vendetta. È con questo passo che Euripide sconvolge la consolidata immagine del
re di Atene come magnanimo e generoso, per offrirne il ritratto di un uomo
opportunista e subdolo, abile nel distorcere la parola tanto da tenere sotto
scacco l’astuta donna della Colchide. Non solo: l’incontro con Egeo si rivela l’anello
di congiunzione tra le due facies di Medea, dapprima vittima degli eventi e carnefice in
seguito, pronta a vendicarsi nei confronti di Giasone.
Nata a Bologna nel 1990, Chiara
Rizzatti si è diplomata al liceo classico San
Carlo di Modena, dove ha sviluppato la passione per la cultura greca. Si è poi
laureata in Lettere Classiche presso l’Università di Bologna e coltiva un certo
interesse per scritture antiche quali i geroglifici egiziani, le rune nordiche e
per la lingua micenea, argomento sul quale ha presentato alcune relazioni alle
università di Bologna e Madrid. L’episodio
di Egeo nella Medea di
Euripide è la sua prima pubblicazione.
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