martedì 8 marzo 2016

Una bella recensione del volume del pastore Stretti. “La fede vissuta dei testimoni. Alcuni ritratti di uomini e donne protestanti” di Samuele Carrari (Riforma, 11 marzo 2016)





Dall’inizio del 2016 è disponibile il nuovo lavoro del pastore Eugenio Stretti, edito dalla casa editrice palermitana La Zisa. Fin dal titolo è possibile inquadrare il tema del libro: Testimoni della libertà. Donne e uomini tra fede e storia. Questo agile libro sviluppa, attraverso il racconto della vita di alcune importanti figure storiche del protestantesimo nazionale e internazionale, un ricordo, rivolto alle giovani e alle meno giovani generazioni, e un monito: non dimenticare, nella nostra opera di testimonianza dell’Evangelo, le donne e gli uomini che ci hanno fin qui preceduto, attraverso significativi episodi di vita e di lotta.

Le figure prese in esame sono diverse e varie, oltre che importanti, e annoverano nomi noti per la nostra storia nazionale – pensiamo all’azione politica e antifascista di Vincenzo Paolo Nitti – e altri di respiro più letterario e internazionale: si pensi alle poetesse Emily Dickinson e Sylvia Plath, di cui, magari, conoscevamo poco del «cristianesimo familiare» e dei grandissimi contributi portati alla libertà dalla religiosità formale. Ma quali sono i motivi che portano Eugenio Stretti a scrivere di questi personaggi, quali gli snodi?  Evidentemente la parola chiave è libertà. E nel periodo storico attuale, nel quale questa viene abusata, distorta e piegata alle esigenze più disparate, l’autore, in maniera asciutta, la riconduce, senza forzature, su campi cari alla nostra tradizione: essa infatti non può discostarsi dal concetto di testimonianza, ben espresso e rappresentato dalla cronaca, volutamente asciutta, del credo, del pensiero e dell’azione di queste donne e di questi uomini. In tempi di cui rischiamo di perdere il confronto per la nostra testimonianza nel mondo, è importante non perdere di vista gli esempi di lotta per la libertà di sorelle e fratelli del passato. L’intenzione non è eleggerli a monumenti lontani e irraggiungibili cui tendere; l’intenzione è rinvigorire, ristorare noi stessi nel nostro credere e nella nostra azione sociale.

E questa considerazione non trova osta colo nelle differenze di genere e di provenienza, che caratterizzano la persona, ma non l’opera di testimonianza in determinati momenti storici descritti. Perché oggi, in fondo, dovrebbero? In queste pagine, vi è un’esortazione al recupero delle differenze, affinché, anzi, queste rappresentino oggi una ricchezza di doni e talenti da mettere a frutto nella nostra opera di testimonianza.

Una testimonianza, poi, che Stretti ci racconta spesso come una lotta laica contro gli ostacoli posti dagli oppositori all’unità d’Italia, prima, e contro il giogo di coloro che non la volevano libera, dopo. In questa chiave, come ben illustrato anche dalla postfazione di Francesco Paolo Barbanente, molto interessanti risultano i legami, spesso forti, che queste donne e questi uomini intessevano con la Massoneria: un ambiente laico e anticlericale, molto variegato, avverso perlopiù alla Chiesa cattolica, in lotta per l’unità e la libertà. Una sezione del libro è poi dedicata a un’analisi del pensiero evangelico e al mondo moderno, con particolare riferimento alle esperienze di E. Dickinson e di Alfredo Poggi. In questa sezione vi è occasione per ulteriori analisi dell’opera di grandi protagonisti di questa storia neoprotestante, come Giuseppe Gangale e Giovanni Miegge.

Come questo libro possa raccontare «tanto» in così «poco» è indicativo della sua prosa e della sua funzione: un’efficace cronaca di avvenimenti che altrimenti rischierebbero di perdersi, insieme a loro importanti, se non eccezionali, episodi di vita del mondo evangelico.



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Il volume: Eugenio Stretti, “Testimoni della libertà. Donne e uomini tra fede e storia, Edizioni La Zisa, pp. 56, euro 10,00 (ISBN 978-88-9911-348-3)


“La testimonianza quotidiana delle proprie convinzioni religiose e politiche appare nel nostro tempo a livello globale sempre più problematica. Eppure la mia generazione (1951) e quelle più giovani sono entrambe debitrici nei confronti di donne e di uomini differenti per doni e per situazioni esistenziali. La parità donne-uomini nei percorsi biografici indica la necessità di recuperare la differenza di genere in secoli nei quali contava poco rispetto al tempo attuale”. (dall’Introduzione dell’autore)


Eugenio Stretti, pastore valdese a Genova. Poeta e ricercatore in Storia contemporanea, ha scritto due volumi di poesie: Universo anteriore (1991) e Il samaritano: silenzio e preghiera (2015). Si è occupato della storia del movimento evangelico in Italia: Presenza evangelica in Salento (1990), Le Chiese evangeliche a Venezia (1993), Storia del movimento pentecostale: le Assemblee di Dio in Italia (1998); con Enzo Pace ha scritto il volume: Religioni universali: i nuovi movimenti religiosi (2002) e con Italo Pons ha curato l’introduzione al volume di Jacques Ellul: Il fondamento teologico del diritto (2012).

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