lunedì 16 febbraio 2015

In libreria: Maria Pia Basso, “Noi due”, prefazione di Maria Cristina Torrisi, Edizioni La Zisa, pp. 112, euro 12,00





“Noi Due” è un inno alla vita che si presenta nell’affascinante sembianza di un “diario” in cui l’autrice esplora se stessa e la propria coscienza attraverso le esperienze di due donne allo specchio. [...] Il diario è un “vademecum di psicologia” che illustra come affrontare le proprie paure, come rivalutare se stessi, non fossilizzando l’attenzione solo al proprio Io individuale, ma esplorando anche i mezzi educativi essenziali per la formazione dei piccoli a cui Maria Pia dedica ampio spazio, così come loro si deve [...]. Il lavoro rappresenta anche il libro dell’“esplorazione”, un percorso fatto nel mondo interiore dell’autrice, dove vivono ricordi d’infanzia a lei cari, alimentati attraverso la sua personale esperienza di donna e di madre. (dalla Prefazione di Maria Cristina Torrisi)

Maria Pia Basso è nata a Catania. Ha frequentato il liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale, città in cui vive, per poi iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza presso l’università di Catania ove si è laureata nel 1995. Ha due figlie che le hanno consentito di esplorare da vicino e con vivo interesse il mondo dell’infanzia. Ad esse è dedicato questo suo primo libro che si è classificato al secondo posto nella sezione “Libro edito narrativa” al Premio “Poesia, prosa e arti figurative” Il Convivio 2014.

La Grecia delle belle lettere l'editrice Zisa le dedica una collana






IN QUESTI giorni è proprio la Grecia ad avere risvegliato una speranza in Europadi di uscire dai diktat Ue, ma fino a poco tempo fa non era così e la patria della civiltà occidentale era sinonimo di deficit. Non si faceva altro che sentire "Finiremo come la Grecia", "Siamo peggio della Grecia": ed è per reazione a questo pericoloso luogo comune che la casa editrice siciliana La Zisa ha deciso, proprio in piena crisi economica, di dedicare un'intera collana alla letteratura neo-ellenica. Dice l'editore Davide Romano: «Ci siamo trovati fra amanti della cultura greca, soprattutto insieme alla professoressa Maria Caracausi, docente di lingua e letteratura neo-greca all'università di Palermo e direttrice della collana, a dirci che bisognava fare qualcosa. Bisognava rendere onore a una cultura che per noi è una folgorazione e che per i siciliani è un ritorno alle origini». Ed è così che nel 2012 viene inaugurata la collana Nostos, che già dal titolo vuole rievocare il ritorno alla propria identità e cultura, a quel sentimento nostalgico che lega greci e siciliani. Il primo titolo uscito è l'unica opera di narrativa del poeta premio Nobel Ghiorgos Seferis, "Sei notti sull'Acropoli", oggi esiste anche Nostos poesia e l'unica traduzione italiana della Trilogia gattesca di Christos Boulotis, scrittore per l'infanzia molto noto in patria. (e. l., la Repubblica, 13 febbraio 2015)

giovedì 5 febbraio 2015

La denuncia dell’editore: «Le librerie boicottano il libro di Sante Sguotti»



ABANO TERME. Il libro dell’ex parroco di Monterosso Sante Sguotti “Preti pedofili si diventa. Pedofilia e celibato nella Chiesa di Papa Francesco”, rischia di non arrivare nelle librerie del Triveneto


ABANO TERME. Il libro dell’ex parroco di Monterosso Sante Sguotti “Preti pedofili si diventa. Pedofilia e celibato nella Chiesa di Papa Francesco”, rischia di non arrivare nelle librerie del Triveneto. Il perché lo spiega l’editore siciliano Davide Romano responsabile della casa editrice Zisa di Palermo che ha accettato di stampare il volume scritto dell’ex sacerdote che parla della pedofilia nella Chiesa. «Temiamo che sia in atto nel Triveneto e a Padova in particolare un’azione di boicottaggio nei confronti di quest’opera con la quale l’ex sacerdote mette a nudo una realtà piuttosto scabrosa presente negli ambienti del clero», rivela Romano senza troppi giri di parole. «Lo fanno pensare i segnali che ci arrivano da alcuni operatori del Triveneto che si rifiuterebbero di distribuire il volume. È un fatto grave, per certi versi incomprensibile, anche se sappiamo che la Chiesa veneta ha un enorme potere».

La casa editrice Zisa di Palermo si contraddistingue per pubblicazioni su problematiche scomode, come appunto la pedofilia nella Chiesa e le tematiche legate alla mafia. Il libro di Sante Sguotti, il secondo dell’ex prete dopo “Il mio amore non è peccato”, ha trovato subito il consenso dell’editore”. «Con Sante Sguotti ci siamo conosciuti all’epoca della sua diatriba con la Curia padovana», aggiunge Romano. «Lo ritengo una persona seria e intelligente che combatte con grande impegno per tentare di risolvere, lui che li ha vissuti da dentro, i problemi che affliggono il clero. Come casa editrice siamo una piccola realtà e non abbiamo la forza di andare contro i cosiddetti poteri forti. Una cosa è certa: in Sicilia e nella maggior parte delle regioni italiane finora non abbiamo avuto quei segnali di rifiuto nei confronti di una pubblicazione che può sembrare scomoda ma che rivela la realtà raccontata da un ex prete».(g.b., “il mattino di Padova, 4 febbraio 2015)

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/02/04/news/le-librerie-boicottano-il-libro-di-sante-sguotti-1.10799750?ref=search

mercoledì 4 febbraio 2015




"Pubblicato il secondo libro del sacerdote ridotto allo stato laicale: denuncia la durezza utilizzata solo con i preti sposati" di Gianni Biasetto (“Il mattino di Padova”, 3 febbraio 2015)

«Un atto di coscienza». Sante Sguotti, ex parroco di Monterosso, reso allo stato laicale dalla Santa Sede a seguito della scelta maturata nell 2007 di farsi una famiglia con una parrocchiana dalla quale ha avuto un figlio, definisce così il suo secondo lavoro editoriale dal titolo: “Prete pedofilo si diventa. Pedofilia e celibato nella Chiesa di Papa Francesco”. Un libro di 224 pagine finito di stampare giovedì scorso dalle edizioni La Zisa di Palermo (prezzo di copertina 16 euro).
«Questo libro doveva uscire prima de “Il mio amore non è peccato”, solo che la Mondadori nel 2007 ha preferito pubblicare un libro sulla mia esperienza di vita di quel momento, in cui comunque avevo messo in risalto sia il problema della pedofilia nella Chiesa che l’obbligo al celibato da cui la pedofilia a mio avviso deriva. Del problema dei preti pedofili ho cominciato a interessarmi dopo lo scandalo scoppiato in America».

Vuole dire che la piaga della pedofilia nel clero è figlia dell’obbligo imposto dalla Chiesa cattolica ai propri ministri di non prendere moglie? 

«I preti sono messi in condizione di diventare pedofili, questa è l’amara realtà. I due fenomeni, quello del divieto di sposarsi e della pedofilia sono strettamente legati tra loro».

A chi le chiede chi è il prete pedofilo, lei risponde che è il miglior prete che si possa immaginare. Cosa vuole dire con questa affermazione così forte?

«Che per la gente che non lo sa il prete pedofilo è una persona insospettabile, bravo a parlare e intessere relazioni con tutti. Insomma il miglior prete che si può immaginare».

Parliamo del suo secondo libro. Perché ha scelto una casa editrice siciliana?

«Al Nord non ho trovato nessuno disposto a pubblicarlo. Temo che succeda perché c’è il timore di mettersi contro i poteri forti su un tema scottante, come quello della pedofilia nel clero. In questo caso, è chiaro, non ci si vuole mettere contro la Chiesa. Ho saputo che la casa editrice La Zisa in passato aveva pubblicato un altro libro su questo tema e l’ho contattata. Dopo aver letto la bozza mi hanno risposto che erano interessati. Le difficoltà però non sono finite. Ora che il libro è pronto, mi è giunta voce che alcuni distributori del Nord si sono rifiutati di proporlo alle librerie. Il problema non è ancora risolto».

Lei dice che si tratta per la maggior parte di un’opera autobiografica. Significa che riporta episodi di pedofilia di alcuni suoi confratelli vissuti in seminario o quand’era parroco a Monterosso?

«Riporto articoli di giornale che evidenziano il problema ma anche esperienze personali. Fatti successi anche nella Chiesa padovana negli anni in cui ero parroco. Racconto anche di confidenze che mi sono state fatte da sacerdoti della Diocesi di Padova che hanno vissuti momenti tremendi a causa di questa piaga».

Per la prefazione del libro ha scelto un prete famoso, uno battagliero come lei sulla problematica della pedofilia nella chiesa.

«Si, don Franco Barbero, un prete di Pinerolo che si trova nelle mie stesse condizioni per aver combattuto contro questa “Chiesa delle ipocrisie”, dimostrando con i fatti che un parroco con moglie può dedicarsi alla vita pastorale con efficacia. Lui ha fondato una sua chiesa e lavora per portare avanti questa causa».

Oggi Papa Francesco è sulla sua stessa linea, ha dichiarato che i pedofili vanno condannati senza se e senza ma. Pensa riesca questo Papa che si è dimostrato sensibile nei confronti delle vittime dei preti pedofili a cambiare le cose all’interno della Chiesa?

«Finora ho sentito solo proclami. Almeno sta facendo emergere il problema e sta scuotendo le coscienze. Temo che non arriverà a cambiare le cose, perché si trova anche lui con le mani legate da un sistema che ha difficoltà a rinnovarsi».


http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/02/03/news/sante-sguotti-e-la-pedofilia-nella-chiesa-1.10794117?ref=search

Il ritorno di «don» Sante Sguotti: libro-denuncia sui preti pedofili.



Le rivelazioni dell’ex parroco di Monterosso salito alla ribalta per la storia d’amore con una parrocchiana da cui ha avuto un figlio, poi sospeso «a divinis» dal Papa
 
PADOVA Il libro dice molto, se non tutto, fin dalla copertina e dal titolo: «Prete pedofilo si diventa. Pedofilia e celibato nella Chiesa di papa Francesco». A firmarlo è Sante Sguotti l’ex parroco di Monterosso, frazione di Abano ai piedi dei Colli Euganei, sospeso «a divinis» da papa Benedetto VXI per la storia d’amore con la sua parrocchiana Tamara Vecil, divenuta di dominio pubblico nel 2007. Pochi mesi dopo, vestito in clergyman blu scuro, dal salotto pomeridiano di «Buona Domenica» annunciava la nascita di suo figlio. Da quel momento, dalla riduzione allo stato laicale, di don Sante si erano un po’ perse le tracce: sospeso da papa Ratzinger aveva lasciato Monterosso per trasferirsi con la nuova famiglia sui colli Berici, a Lovertino di Albettone e lavorare come camionista in una cooperativa. 

Ora l’ex sacerdote innamorato torna a far parlare di sé con un libro scandalo sulla pedofilia nel clero. Duecento pagine (con la prefazione di don Franco Barbero, anche lui sospeso da papa Wojtyla nel 2003 per le critiche al celibato dei preti) sulla pedofilia nel clero, respinte nel 2007 da Mondadori e pubblicate poche settimane fa dall’editrice palermitana «La Zisa», a cui Sante Sguotti affida «una parte della propria esperienza di sacerdote e un’analisi completa e commentata di fatti presi dalla cronaca, italiana e non solo». 

Ammettendo: «Cito anche tre casi che ho conosciuto nel mio vissuto all’interno della chiesa padovana». L’intenzione è sempre quella, la stessa che ormai otto anni fa lo spinse ad abbandonare Roma per guidare l’esperienza (naufragata) di una «chiesa cattolica dei peccatori »: denunciare l’immobilismo della gerarchia ecclesiastica. «Nemmeno con l’elezione di papa Francesco – attacca l’ex prete – ci sono stati dei cambiamenti, si è solo un po’ più prudenti. Nella concretezza però si tenta di nascondere. Si cambierà solo quando ci sarà la volontà di denunciare, anche in procura, chi si macchia di un reato così infamante: bisogna pensare che c’è una vittima che deve avere giustizia e non solo delle poltrone o dei poteri da difendere. Da noi non c’è la volontà di far emergere certi fatti ». E quando deve descrivere il prototipo del prete-pedofilo, Sante Sguotti tratteggia «il prete perfetto: quello che si presenta in pubblico come il miglior sacerdote possibile. L’insospettabile». Non mancheranno le polemiche. (Corriere della Sera, 03 febbraio 2015)