giovedì 7 marzo 2019

Palermo 6 aprile, Giornata in ricordo di Alfio Gennaro di Medici senza frontiere

Una giornata per ricordare la figura di Alfio Gennaro, medico scomparso da qualche anno e impegnato per tutta la sua vita in Africa.  Un’iniziativa per raccoglierne e rilanciarne la preziosa eredità di attenzione e d’impegno nel Continente nero.

Appuntamento sabato 6 aprile, alle ore 16 e 30, presso la sala proiezioni dell’Istituto salesiano don Bosco Ranchibile di via Libertà 199, a Palermo.

S’inizierà con la proiezione del documentario “La sua Africa” realizzato da Vittorio Brusca e Filippo Gennaro in memoria di Alfio Gennaro. A seguire, la presentazione della riedizione del suo libro, pubblicato dalle Edizioni La Zisa, “Le radici del baobab”. A condurre la giornata, insieme alle figlie, il giornalista Davide Romano.

I proventi della vendita del volume saranno destinati all’associazione World Friends onlus (www.world-friends.it/it) per il programma Safe Motherhood, un’iniziativa sviluppata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in collaborazione con molti partner, tra cui le Nazioni Unite (United Nations Populations Fund, UNFPA) e diverse ong, con lo scopo di promuovere la salute riproduttiva delle donne e di tutelare la maternità sicura e responsabile.

ll programma mira a garantire che tutte le adolescenti possano conoscere e avere accesso a informazioni, educazione, supporto, servizi e cure necessarie nell’ambito della salute riproduttiva.
L’obiettivo principale è quello di sviluppare strategie che rendano le adolescenti consapevoli del proprio corpo e di come averne il controllo, in modo da raggiungere un livello di salute ottimale. 

Il target del programma sono le ragazze delle scuole primarie che vivono negli slum di Nairobi. 


Il libro: Alfio Gennaro, “Alfio Gennaro, “La radice del baobab”, Prefazione di Sino Mazza, Edizioni La Zisa, pp. 128 con illustrazioni, euro 12,00

“Mi ha spinto a scrivere il bisogno di comunicare le emozioni che tante volte, nei giorni trascorsi in Africa, mi hanno scosso l’animo, nel bene e nel male. Sensazioni difficilmente esprimibili sulla carta, ma sicuramente scolpite nel cuore di chi, almeno una volta, si è trovato in quelle terre lontane. Ho sentito il bisogno di quei tanti uomini, neri o bianchi che siano, conosciuti nel mio vagabondare sulle piste africane, uomini e naturalmente anche donne, che hanno dedicato interamente la loro vita a questa terra che quasi sempre li ha ripagati offrendo loro il fascino dei suoi “ritmi d’amore”. Ricorderò proprio questi uomini e le situazioni in cui li ho conosciuti, ma principalmente cercherò di capire io stesso, mentre ve ne parlo, il segno che hanno lasciato nel mio animo. Cercherò di scoprirlo insieme a voi...”.

Alfio Gennaro, palermitano, medico specialista ginecologo, esperto di etnoantropologia africana e medicina tropicale, da oltre 28 anni viaggia in Africa nelle regioni più remote venendo a contatto con le tribù più primitive. Ha collaborato con il Touring Club Italiano e il Touring Club Suisse rispettivamente per l’aggiornamento di “Africa facile e no” e “Transafrique”. In occasione della Medivacanze 1984 ha allestito una mostra etnologica e presentato alcuni documentari cinematografici di suoi viaggi africani, sponsor la British Leyland. Presso il Laboratorio d’If in collaborazione con Lega Ambiente e Cooperazione Internazionale Sud Sud ha presentato i cortometraggi L’inquinamento del fiume Athi e L’Occidente inquina l’Africa (Kenia 1987). Da nove anni si occupa quasi esclusivamente delle tradizioni e dei popoli dell’Etiopia su cui sta realizzando dei cortometraggi. Ha concluso la sua esistenza lavorando in Africa negli ultimi anni per Medici senza frontiere.

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