martedì 19 marzo 2013

“Bambino per sempre” di Antonella Scandone (la Repubblica, domenica 10/03/2013)



IN UNA società che ha fatto della velocità il suo punto di forza, affrontare l' esistenza con una marcia più bassa, costringe ad una vita da perdente, da spettatore delle vite altrui. Liborio, il quarantenne protagonista di Occhio magico, li avverte dolorosamente gli spazi vuoti della propria, ma li accetta passivamente un po' per abitudine e un po' perché, a cominciare da sua madre, gli hanno sempre fatto intendere che va così perché è così che deve andare: «Suo figlio era forte e sano, a parte i periodi in cui si demoralizzava e si abbandonava a se stesso. Era soltanto perché era una persona delicata nei sentimenti, sensibile. Lei lo aveva capito sin da bambino che sarebbe restato sempre un bambino. A lei il compito di proteggerlo come ogni madre fa con il proprio figlio, per sempre e senza l' intromissione di nessuno, almeno fino a quando una donna sarebbe stata in grado di amarlo tanto quanto lei». Nella monotonia di un' esistenza fatta di giornate sempre uguali, improvvisamente, l' amore per una ragazza e la prospettiva di un lavoro che potrebbe consentirgli l' autonomia, sconvolgono il suo piccolo mondo fragile. Aurora Rainieri è brava nel dipingere con efficacia gli smarrimenti della mente di Liborio, la sua ricerca di una svolta che lo renda, finalmente, protagonista della propria esistenza. La sua scrittura è un pugno nello stomaco che invita a riflettere sull' esistenza di quanti, non riuscendo a star dietro al ritmo della vita, ne restano ai margini.

Aurora Rainieri, “Occhio magico”, Edizioni La Zisa, Pagine 160, Euro 12


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