lunedì 3 ottobre 2011

Arriva in libreria, “La casa con i balconi”, Prefazione di Daniela Werth, Ed. La Zisa, pp. 176, euro 14,90

"La casa con i balconi” prima di diventare un libro è stato un desiderio. Un desiderio di riscatto sociale per la famiglia dell’autrice, maturato in un ambiente dove si poteva credere che la linea di demarcazione tra il benessere e la miseria risiedesse nel livello dell’abitazione, nella prospettiva concreta, bassa o alta, dalla quale era consentito guardare alla vita. Adesso è il libro di chi, arrivata a una certa età, si volge all’indietro, non tanto per fare un bilancio bensì per riannodare il presente al passato, per ribadire e ricordarci che le prospettive di un futuro gratificante sono imprescindibili dal grado di cultura acquisito. Un libro che fa emergere i ricordi come l’unico patrimonio che può dare la certezza dell’onestà intellettuale in cui si è svolta un’esistenza. Così nel raccontarci dell’ignoranza, tramandata di padre in figlio ma che nella sua apparente banalità diventa cardine dell’insegnamento di un popolo di rassegnati “Munnu ha statu e munnu è”, mescola continui inviti a una conoscenza “che rende liberi”, richiami al diritto all’istruzione, appelli alla denuncia dei palesi comportamenti devastatori di un popolo per il quale “ la mafia non esiste”. Giuseppina Baldanza, in questo suo ripercorrere la propria esistenza e metterla per iscritto con semplicità e notevole efficacia apre un’immaginaria trattazione con chi leggerà, e siamo certi che alla fine ci sentiremo pervasi da quella grande consapevolezza che è propria di chi ha amato insegnare non soltanto dietro una cattedra.

Giuseppina Iacono Baldanza, è nata e vice ad Agrigento. Ha conseguito l’abilitazione magistrale presse l’istituto “R. Politi” della sua città. Ha iniziato la sua prima esperienza lavorativa in Baviera presso un centro elettronico come perforatrice, traduttrice ed interprete. Nel ’69 ha lasciato il posto di lavoro per dedicarsi definitivamente alla docenza nelle pluriclassi d’inserimento nella regione della Renania. Rientrata in Italia, ha continuato l’insegnamento nella scuola materna fino al suo naturale ritiro in pensione.


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