venerdì 12 marzo 2010

Il numero di marzo di “Focus Storia” parla del “Maestro del Sonno Eterno” (Edizioni La Zisa) di Dario Piombino Mascali


Il numero di marzo di “Focus Storia” parla del “Maestro del Sonno Eterno” (Edizioni La Zisa) di Dario Piombino Mascali

(…) Naturali sono anche le migliaia di corpi che riposano nella cripta dei Cappuccini di Palermo (la stessa della "bella addormentata" di Salafia). «La nascita delle catacombe dei Cappuccini risale alla fine del 'Soo, quando furono scoperti casualmente, in una fossa comune, i corpi di 45 frati perfettamente conservati. Da allora si sviluppò un grande sito di sepoltura in uso fino alla fine dell'8oo, inizialmente riservato ai Cappuccini e poi esteso a nobili, alti prelati e borghesi» riprende Piombino Mascali. «La stessa Rosalia aveva un permesso solo provvisorio per rimanere nelle catacombe. Ma le peregrinazioni della sua famiglia in Italia e all'estero non consentirono di darle diversa sistemazione».
Le condizioni ambientali di questo luogo (e di altri in Sicilia), come l'assenza di umidità e una temperatura costante, consentivano l'essiccazione naturale. «Favorita tra l'altro da una tecnica rudimentale ma efficace, chiamata "scolatura": i corpi erano a volte posizionati seduti o in piedi per permettere il drenaggio dei liquami cadaverici».
PIETRIFICATI. Avvolti nel più profondo mistero sono stati invece, per anni, i metodi dei "pietrificatori". «Tra la fine del '700 e la prima metà del '900 alchimisti e medici fuori dagli ambienti accademici si misero in testa di pietrificare tessuti animali (e poi corpi) fino a ottenere una durezza simile alla roccia» spiega Luigi Garlaschelli, chimico dell'Università di Pavia.
Il maestro della "pietrificazione", il bellunese Girolamo Segato (1792-1836), fu osannato dai contemporanei: «Gli dedicarono opere teatrali e odi, e quando morì fu sepolto a Firenze, accanto a Michelangelo e Machiavelli» racconta lo studioso. «Alcuni suoi preparati sembrano impregnati di sostanze minerali, altri sembrano più che altro disidratati: di sicuro Segato non rivelò nulla del suo procedimento, nonostante i tanti tentativi di imitazione».
All'epoca l'imbalsamazione era tornata in auge dopo secoli di stop, coincisi col diffondersi del cristianesimo che la riteneva incompatibile con la risurrezione. «Nel 392 d. C. l'imperatore Teodosio vietò riti e pratiche sui cadaveri che andassero oltre la semplice unzione» spiega Piombino Mascali. Anche nel Tardo Medioevo prevalse il rifiuto di ogni tipo di violazione del cadavere limitandosi alla cosiddetta "clisterizzazione" ovvero all'immissione di decotti aromatici nel retto.
«Ma esisteva anche un altro sistema che consisteva nella bollitura e nella separazione dei tessuti molli dalle ossa: era riservato ai crociati caduti in battaglia e ne permetteva il rientro e la sepoltura in patria. Anche il "santo" re di Francia Luigi IX (morto nel 1270) e il teologo Tommaso d'Aquino (morto nel 1274) non sfuggirono al calderone bollente» conclude Piombino Mascali.
E oggi? Chi, per il proprio cadavere, aspirasse a qualcosa di più di una comparsata in tv, può offrirsi volontario all'anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens, il "re" della plastinazione. Con la tecnica da lui brevettata i liquidi corporei sono sostituiti con molecole di silicone e le salme si induriscono diventando opere d'arte. In pose "viventi" per l'eternità.

Anita Rubini

PER SAPERNE DI PIÙ
“Il maestro del sonno eterno”, Dario Piombino Mascali (Edizioni La Zisa). I segreti di Alfredo Salafia, mummificatore.

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