lunedì 8 aprile 2019

L’incredibile storia vera di una donna sola contro la mafia e che la mafia vuole ancora morta




Anna Lenart, “Una viva nella lista dei morti ammazzati”, Edizioni la Zisa, pp. 128, euro 12,00

Questo libro è una testimonianza documentata, un reportage piuttosto che un romanzo. Non è soltanto la descrizione dei fatti e misfatti della mafia. Valutando gli eventi si capisce il perché la società degli uomini d'onore risulti così stabile e da che cosa dipenda il funziona­mento perfetto della mafia.

Si racconta nei dettagli come da un momento all'altro, senza colpa, si può capitare dentro il vortice del sistema mafioso e non riuscire a tirarsene fuori.

Quando le circostanze spingono alla disperazione più straziante, e inoltre si sa che domani, dopodomani e in un lontano futuro sarà ancora peggio, come si supera una situazione del genere? Il grande pensatore Hegel propone la propria ricetta: “se gli insulti della vita diventano insopportabili, è giusto rinunciare alla vita stessa”. La protagonista del racconto, al contrario, non rinnega l'esistenza e con tutte le sue forze combatte l'oltraggio.

La storia è tutta italiana, ma alcuni episodi si svolgono negli Stati Uniti. Infine viene evidenziata l'attività mafiosa in Austria.

Il messaggio del libro è semplice: credere nelle proprie forze. Anche quando sembra di trovarsi in un lunghissimo tunnel oscuro e ci si rende conto della propria fragilità, non bisogna lasciarsi spaventare dalle minacce circostanti.

Come nella toccante ultima scena del film “La strada” di Fellini, esiste la splendida luce in fondo al tunnel, per la quale vale la pena di passare attraverso le sofferenze.

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