lunedì 29 marzo 2010

Palermo 30 marzo, Presentazione del volume di Dario Piombino Mascali, "Il maestro del sonno eterno", Edizioni La Zisa


Palermo 30 marzo 2010, ore 17.00
Dario Piombino-Mascali
incontra gli studenti del liceo Scientifico Cannizzaro di via Arimondi, 14, a Palermo
per presentare il libro
IL MAESTRO DEL SONNO ETERNO
Presentazione di Arthur C. Aufderheide
Prefazione di Albert R. Zink
ISBN 978-88-95709-52-9
Edizioni La Zisa
http://www.lazisa.it/
pp. 128, euro 12,00


Quali segreti custodisce Rosalia Lombardo, la ‘Bella Addormentata’ delle Catacombe di Palermo, ritenuta a ragione la più bella mummia del mondo? Quali alchimie hanno permesso la perfetta conservazione di una bambina di due anni, a quasi un secolo dalla sua morte? Chi ne è stato l’artefice? Tali interrogativi, rimasti per lunghissimo tempo irrisolti, trovano ora finalmente risposta in questo saggio dell’antropologo Dario Piombino-Mascali. Una ricostruzione appassionante della vicenda che lega la piccola Rosalia Lombardo ad Alfredo Salafia, imbalsamatore palermitano dai contorni finora velati dalla leggenda. Un viaggio avvincente, che l’autore compie prendendo per mano il lettore e conducendolo nel cuore di una storia mai rivelata prima, se non attraverso frammenti e contraddizioni. Un’attenta e meticolosa indagine, che coniuga il rigore scientifico ad uno stile accattivante ed esaustivo.


Dario Piombino-Mascali, nato a Messina nel 1977, è ricercatore presso l’Accademia Europea (EURAC) di Bolzano, dove coordina il Progetto “Mummie Siciliane”. Borsista della National Geographic Society, è stato recentemente insignito del titolo di membro onorario dall’American Society of Embalmers. Collabora attivamente con il Museo Archeologico dell’Alto Adige, i Musei Vaticani ed i Musei Reiss-Enghelhorn per lo studio scientifico di mummie umane.
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Davide Romano - Resp. Uffcio stampa "Edizioni La Zisa"
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giovedì 25 marzo 2010

Arriva in libreria il romanzo di Manlio Elio Massara, “La notte sognavamo Brigitte Bardot”, Edizioni La Zisa


Arriva in libreria il romanzo di Manlio Elio Massara, “La notte sognavamo Brigitte Bardot”, Edizioni La Zisa, pp. 176, euro 9,90

Manlio Elio Massara esordisce con questa opera prima, offrendoci la sua personale esperienza, comune ai giovani borghesi non politicizzati formatisi negli anni Sessanta e i cui sogni notturni erano abitati dalla visione dell’attrice francese Brigitte Bardot.
Lungo il filo della memoria, attraverso lettere autentiche – nel modo in cui allora si comunicava con gli amici al posto degli odierni striminziti SMS – conservate e ritrovate per caso, ripercorre episodi autobiografici in uno stile scorrevole, gradevole da gustare, in cui talvolta traspare la sua profonda sicilianità.

Manlio Elio Massara nasce a Palermo il 14 giugno del 1945. Nel 1966 prende il diploma di Geometra e nel 1967 entra alla Olivetti nel settore commerciale. Nel 1972, insieme alla moglie Franca, intraprende l’attività d’imprenditore, sempre in collaborazione con Olivetti. Attività che mantiene sino ai nostri giorni.

Sergio Cristoforo Infuso, “Un miscelino per Rosa. Storia d’amore e di passioni”, Presentazione di Rita Borsellino, Edizioni La Zisa




“Alcune notti, tuttavia, fra il mese di dicembre e gennaio, il disturbo arrecato dalla malattia era tale da non permetterle più di stare sdraiata, con il risultato di doverci alzare diverse volte nel cuore della notte. […] Andavamo in cucina, sedevamo sul divanetto e cominciava una carezza sulla spalla in prossimità del polmone destro, un «miscelino per Rosa»”. Siamo al drammatico epilogo di una intensa storia d’amore – sembra un romanzo, ma è tutto vero: luoghi, personaggi, avvenimenti – che si intreccia, per un trentennio, con quella più generale del capoluogo siciliano. Una vicenda privata che nel contempo diventa metafora di quanti, in questa città, non hanno voluto rassegnarsi al degrado collettivo e al progressivo disfacimento delle speranze – la cosiddetta ‘Primavera di Palermo’ – maturate nel corso di lunghe ed estenuanti battaglie civili. Ma la memoria di ciò che è stato e di ciò che poteva essere resta comunque dentro coloro che con passione sino alla fine hanno creduto nel valore catartico di quelle lotte. Un patrimonio, questo, che va comunque salvaguardato e trasmesso a chi, con altrettanto slancio, saprà raccoglierne il testimone. Così come il ricordo di Rosa, protagonista principale di questo racconto, discreta ed incisiva donna dei nostri tempi.

Sergio Cristoforo Infuso, impiegato presso l’Assemblea regionale siciliana, è da lungo tempo impegnato in attività politiche, di volontariato e di promozione del territorio.

martedì 23 marzo 2010

Elenco distributori delle Edizioni La Zisa


Piemonte
INTERLIBRI s.n.c.
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Toscana - Umbria
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40129 BOLOGNA
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Lazio
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Campania
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Via della Stadera, 85
80143 Napoli
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Puglia - Basilicata - Molise
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Via Risorgimento, 9
71100 Foggia
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Sicilia - Calabria
PDE SICILIA SRL
V.le Regione Siciliana, 3540
90145 Palermo
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Sardegna
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Vico Arno 3,
09128 Cagliari
tel. 070 280454
fax 0702081943

Estero
Casalini Libri s.p.a.
Via Benedetto da Maiano, 3
50014 Fiesole FI - Italy
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Promozione e distribuzione nelle biblioteche
L.S. distribuzione editoriale
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40050 Quarto Inferiore (BO)
tel. 051 768165 - 6061167 fax 051 6058752
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lunedì 22 marzo 2010


II PREMIO LETTERARIO REGIONALE CITTÀ DI VIAGRANDE

ULTIMI GIORNI PER PARTECIPARE, SCADENZA MERCOLEDI' 31 MARZO

E' iniziato il countdown alla scadenza del bando di partecipazione al “Premio letterario regionale Città di Viagrande”: restano infatti pochi giorni di tempo per essere protagonsiti della seconda edizione di un concorso che registra un gran riscontro di adesioni su scala regionale e nazionale.
Anche quest’anno è stato dato ampio spazio agli autori siciliani editi in tutta Italia, nell’intento di valorizzare la cultura nostrana superando i confini regionali e di dare il giusto riconoscimento alla storia senza fine di una “sicilitudine” che vive attraverso i cantori del passato e quelli del presente, da Verga a Pirandello, da Tomasi di Lampedusa, a De Roberto, passando per Vittorini, Brancati, Patti, Bufalino, Sciascia e Camilleri.

Fortemente voluto dall'assessore provinciale alle Politiche Culturali Nello Catalano, dal sindaco di Viagrande Venera Cavallaro e dall’assessore comunale alla cultura Caterina Muscuso, il Premio si rivolge agli autori siciliani di opere di narrativa edite da marzo 2008 a marzo 2010, scritte in lingua italiana e dotate di codice “ISBN” (international standard book number), il codice numerico utilizzato internazionalmente per la classificazione dei libri.
I partecipanti - autori ed editori (non solo siciliani) - potranno spedire (a titolo gratuito) cinque copie cartacee dell’opera – non premiata in precedenti concorsi - alla segreteria del premio Comune di Viagrande (Area Servizi Socio-Culturali, via della Regione, 24 - 95029 - Viagrande) entro il 31 marzo 2010, compilando contestualmente la domanda di partecipazione, da scaricare sui siti www.comune.viagrande.ct.it e http://www.i-press.it/

La Giuria, composta dal Sindaco del Comune di Viagrande nella qualità di presidente onorario e da cinque professionisti scelti tra scrittori, giornalisti e studiosi, effettuerà una pre-selezione individuando tra le opere inviate quelle da sottoporre al Comitato tecnico-scientifico, formato da tre docenti, che provvederà alla selezione dei vincitori. I componenti della Giuria e del Comitato saranno resi noti in sede di premiazione.
Il primo premio in palio è di 1.200 euro; il secondo e il terzo classificato riceveranno i premi rispettivamente di 1000 euro e 800 euro.

Per eventuali informazioni contattare i numeri 095/ 7901327 (telefono) e 095/7901326 (fax)
oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica servizi.sociali@comune.viagrande.ct.it.

Palermo 26 marzo, Presentazione silloge poesie "Foto senza cornici" (Ed. La Zisa) di Lorenzo Avola


La Casa Editrice “La Zisa”
ha il piacere di invitare la S.V.
alla presentazione della silloge di poesie
"Foto senza cornici"
di Lorenzo Avola
Che avrà luogo
venerdì 26 marzo 2010 ore 18.00
presso il Centro Scolastico “Altavilla” di Via Principe di Belmonte 105 , a Palermo


Introdurrà: Paolo Virone - Dirigente del Centro Scolastico “Altavilla”
Interverrà Roberto Oddo - Docente del Centro Scolastico “Altavilla”
Modererà: Davide Romano - Giornalista

(…) “Lorenzo, si espone e si dona con quella generosità ottimista e affettuosa che riconosceranno non solo le persone che, a vario titolo e con vari ruoli, vivono e lavorano con lui, ma anche un lettore occasionale che si imbatta nelle sue cose, nelle sue visioni, nella sua amatissima terra. La generosità di chi apprezza il sacrificio e l'amore, ma lotta perché non ogni sacrificio e non tutto l'amore debbano sempre diventare ineluttabile martirio. E questo si chiama speranza”. (dalla Prefazione di Roberto Oddo)
Lorenzo Avola è nato e vive a Palermo dove sta conseguendo la laurea in lettere classiche. Nel 2007 ha vinto il premio speciale Le nuove voci della poesia del Premio internazionale “Nicola Mirto”. È attivo nel mondo del volontariato e organizza incontri a scopo educativo e formativo per il centro culturale “Sant’Eugenio” della sua città. Collabora con il sito internet www.cogitoetvolo.it per il quale si occupa prevalentemente di tematiche di bioetica ed attualità. Questo è il suo primo libro.

Ad aprile in libreria - Ugo Pettenghi, “La grande crisi del ’29. Una storia che si ripete”, Edizioni La Zisa



Ad aprile in libreria - Ugo Pettenghi, “La grande crisi del ’29. Una storia che si ripete”, Prefazione di Nino Amadore, Con una nota di Michelangelo Bellinetti, Edizioni La Zisa (www.lazisa.it), pp. 80, euro 9,90

La Grande depressione del 1929 ha “molte analogie con i nostri tempi, fatti di drammi e numerosi suicidi, ma anche di economisti birbanti e truffatori. Un mondo costruito sul debito e sui castelli di carta che ha portato al crollo di grandi banche: […] Allora come oggi cittadini creduloni e ingenui […] hanno creduto alle magnifiche sorti e progressive dello stock exchange, della forza senza pari del mercato borsistico: Pettenghi descrive con minuzia l’euforia del 1928, le proposte che oggi appaiono pittoresche per rilanciare l’economia, il ruolo deficitario del governo degli Stati Uniti, l’entusiasmo di certi economisti pronti a scommettere che il valore delle azioni era destinato a crescere”. Allora come oggi i “birbanti” riescono a farla franca, e tocca ai poveri illusi di pagarne le amare conseguenze.

Ugo Pettenghi, giornalista di vaglia, maestro di intere generazioni di cronisti italiani: prima alla Notte, il giornale reso grande da Nino Nutrizio, poi al Corriere d’informazione e alla Domenica del Corriere e, infine, al Corriere Medico. Qui chiuse con i giornali e di lì a poco anche con la vita.

giovedì 18 marzo 2010

E' in libreria: Alessia Cannizzaro (a cura di), "Buttana di lusso. Confessioni di una escort", La Zisa





E' in in libreria

Alessia Cannizzaro
(a cura di)

Buttana di lusso
Confessioni di una escort

pp.80, euro 9,90

ISBN 978-88-95709-54-3

Edizioni La Zisa
http://www.lazisa.it/


E l'onorevole mi disse: "Picchiami, sono un bambino cattivo!"


Una città a luci rosse annidata tra le pieghe di un perbenismo di facciata. Palermo è anche questo. E a svelarne il suo lato oscuro è Chiara (o almeno così dice di farsi chiamare), una escort palermitana che da anni lavora proprio nella sua città. Sesso a pagamento, in casa o in trasferta, appartamenti di lusso come alcove, o hotel fuori porta. Tra i suoi clienti politici, avvocati, professionisti in genere, tutta gente della “Palermo bene”. Chiara ci racconta, senza falsi pudori, vizi e virtù di una città sommersa, conditi da particolari piccanti e non sempre prevedibili.

Alessia Cannizzaro è giornalista professionista, laureata in Scienze della Comunicazione e in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale. Da anni lavora per tv e testate locali e nazionali. E proprio per un quotidiano palermitano ha condotto un’inchiesta sulla Palermo a luci rosse.

Introduzione di Alessia Cannizzaro

Ufficialmente si chiamano escort, ovvero accompagnatrici per uomini d’affari in viaggio, che non potendosi portare la moglie o la compagna, affittano una ragazza per affrontare in maniera più piacevole le noiose cene di lavoro e trascorrere in dolce compagnia anche il dopocena.
Esistono decine e decine di agenzie, soprattutto online, che propongono gentil donzelle per tutti i gusti, ma cosa ancora più interessante, anche per tutte le tasche. Navigando tra i vari siti ci si rende subito conto però che le escort tutto sono tranne che semplici accompagnatrici.
Le foto, quasi tutte in desabbillé, mostrano donne dalle curve generose che poco lasciano all’immaginazione. E i messaggi lasciati dalle dirette interessate sono a dir poco inequivocabili. L’offerta è sì di trascorrere una piacevole serata, ma a casa o in albergo, ovvero in luoghi chiusi e lontani da occhi indiscreti. Nessun riferimento, invece, alle eventuali cene di lavoro per cui in teoria dovrebbero essere assoldate. Offrono servizi “particolari” in cui la trasgressione è la parola d’ordine. In altre parole, se siete stanchi della solita routine e volete provare qualcosa di diverso, inventate una cena di lavoro e noleggiate una escort, per un’ora o per tutta la notte, a seconda delle vostre esigenze. Certo, raccattare una ragazza per strada può creare diversi problemi, non solo perché si rischia di essere beccati da amici e conoscenti, ma anche perché si può essere accusati di favoreggiamento della prostituzione con tutto quello che ne consegue. Difficile poi spiegarlo a casa!
Ma attenzione a chiamare le cose con il giusto nome. Il fenomeno delle escort trovate via Internet può essere tranquillamente, e senza paura di essere smentiti, definito prostituzione online, in quanto le ragazze si vendono per scopi dichiaratamente sessuali. I siti, come ci confermano le autorità preposte al controllo, hanno infatti sede legale all’estero per ovviare le misure di chiusura, previste dall’ordinamento italiano. Anche le ragazze, per sfuggire ai controlli non hanno una sede fissa, ma girano per l’Italia. Il gioco è semplice: basta cercare sui principali motori di ricerca, come Google per intenderci, “escort Palermo” e spulciare i vari siti.
Le ragazze sono divise per categoria (Top class, Deluxe, International, oltre che Trans, Gay e Lesbo), per regioni e poi anche per città. Ma a dispetto di un nord brulicante di escort, il sud, e nello specifico Palermo, sembra non disporre di una così vasta scelta. La maggior parte delle ragazze che operano nell’hinterland palermitano in realtà sono straniere o residenti in altre città, disposte comunque ad un bel viaggio isolano.
Si legge chiaramente in tutti i siti che le ragazze sono in tour per le varie città e sono disposte a raggiungere il cliente o a spostarsi da una sede all’altra con un preavviso di minimo tre giorni. I prezzi variano dalle 500 euro all’ora ai 3000 euro per l’intero week-end. Poi ovviamente c’è chi pratica lo sconto fedeltà per i clienti affezionati e chi, per evitare fregature, chiede il pagamento anticipato o una caparra al momento della prenotazione.
Discorso diverso per i siti che raccolgono annunci privati. In questo caso le bacheche vengono aggiornate quotidianamente e la scelta si fa molto più ampia. Le si può facilmente contattare via e-mail o telefonare al numero di cellulare pubblicato nell’annuncio. Messi al bando, stando a quanto scritto nei siti, gli sms e le chiamate anonime. Privacy sì, ma fino ad un certo punto.
Esplorando il mondo a luci rosse dei palermitani, prima che il fenomeno balzasse agli onori della cronaca per le note vicende dei politici italiani, mi sono imbattuta in Chiara, giovane escort nostrana che, per nulla intimorita dall’idea di riferire vizi e virtù dei suoi clienti, ha deciso di raccontarmi la sua vita a luci rosse. (Alessia Cannizzaro)

Indice:
7 Introduzione
11 La mia “prima volta”… a pagamento!
22 Giovani rampanti, belli e insoddisfatti
31 Giochi di potere fuori e dentro le lenzuola
49 Da avvocato a “cliente” abituale
58 Nobiltà perversa e perbenista
66 Quattro chiacchiere con Chiara…
71 Ringraziamenti



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Davide Romano - Ufficio stampa "La Zisa"via Francesco Guardione n. 5/E, 90139 - PalermoTel. +39 091 331104 - fax +39 091 6127870cell. +39 328 4728708, e-mail: presidente@lazisa.itstampa@lazisa.it - http://www.lazisa.it/

martedì 16 marzo 2010

Rosalia e i segreti del suo imbalsamatore. Parla il paleologo Dario Piombino Mascali autore del libro «Il maestro del sonno eterno» (Edizioni La Zisa)




Mummie siciliane.
Rosalia e i segreti del suo imbalsamatore. Parla il paleologo Dario Piombino Mascali autore del libro «Il maestro del sonno eterno» (Edizioni La Zisa).
Da La Sicilia, 15/03/2010


Chiunque abbia visitato le catacombe dei Cappuccini di Palermo non ha potuto sottrarsi al fascino quasi ipnotico emanato dalla mummia della piccola Rosalia Lombardo, una bambina di due anni tanto perfettamente conservata da sembrare quasi dormiente. Del mistero che ha avvolto la piccola Rosalia e il suo imbalsamatore, professor Salafia, si è occupato Dario Piombino Mascali, un giovane paleopatologo siciliano, nel saggio "Il maestro del sonno eterno", edito dalla casa editrice La Zisa e appena presentato alla libreria Feltrinelli di Palermo.
Ricercatore dell'Eurac di Bolzano, dove coordina il Progetto "Mummie siciliane", ne conclude con questo saggio la prima fase. Lo abbiamo incontrato.
- Il contenuto del suo saggio somiglia al plot di un film tanto intrigante quanto inquietante. Quali fonti hanno supportato il suo lavoro per donargli il rigore scientifico che lo contraddistingue?
«Le fonti di cui mi sono avvalso sono i documenti conservati presso vari archivi palermitani, come quello comunale, quello universitario e quello dei Cappuccini. Ho inoltre consultato documenti privati appartenenti agli eredi di Alfredo Salafia, che mi sono stati temporaneamente affidati al fine di condurre ricerche storico-scientifiche».
- Quale legame esiste tra Rosalia Lombardo e il suo imbalsamatore?
«Un legame indissolubile, se si considera che Rosalia rappresenta il miglior risultato tra i casi ancora esposti mummificati dal Salafia».
- La riscoperta della formula di Alfredo Salafia quali nuove prospettive scientifiche può aprire?
«Anzitutto ha restituito alla città di Palermo e a noi Siciliani un tassello di storia mancante, quello relativo ai rituali funerari del primo novecento, e poi ha resuscitato un palermitano geniale, caratterizzato da un'intelligenza brillante e da spirito imprenditoriale. Le componenti chimiche della formula (glicerina, sali di zinco) indicano che bisognerebbe trattare Rosalia con parametri ben precisi, diversi da quelli per le mummie secche (si tratta infatti di una mummia "umida"). Le altre fasi previste dal progetto "Mummie siciliane" comprendono lo studio del DNA antico e delle strategie di restauro».
AGATA MOTTA

sabato 13 marzo 2010

In libreria il romanzo storico di Alfredo Sant’Angelo, “La spada di Roma”, Edizioni La Zisa



In libreria il romanzo storico di Alfredo Sant’Angelo, “La spada di Roma”, Edizioni La Zisa (pp. Pp 128, euro 10 ISBN 978-88-95709-08-6)
http://www.lazisa.it/

“Alfredo Sant’Angelo con questo romanzo storico ci fa entrare nell’atmosfera dell’antica Roma con una intensità coinvolgente. Il libro narra le gesta di uno dei tanti eroi romani, per l’appunto Marco Claudio Marcello detto la spada di Roma, che hanno segnato i secoli della città eterna. Marcello, per cinque volte Console, fu un eroe amato dal popolo e fu lui a logorare l’armata di Annibale quando questi portò la guerra sul suolo italiano sconfiggendo duramente le legioni romane. L’autore ci regala bellissime pagine di quel periodo, riesce a creare, con una scrittura semplice e ricettiva, una curiosità tale da volere iniziare subito il capitolo successivo, riesce a farci vivere le vicende e i personaggi come se di fronte ai nostri occhi ci fossero delle immagini. Bene o male tutti noi siamo a conoscenza che Annibale fu sconfitto da Publio Cornelio Scipione nella pianura di Zama, ma in questo libro ci rendiamo conto dei sedici anni che trascorsero con l’invasione cartaginese, le pesanti sconfitte iniziali subite dalle legioni romane e la successiva condotta della guerra del nostro eroe che logorò Annibale suscitando l’ammirazione del famoso Generale cartaginese. Si, credo proprio che questo libro vada letto!” (Salvatore Lucania, Presidente della OPUS Ass. Art. Cult. di Palermo)

Scheda: Il romanzo è ispirato alla figura, realmente esistita, del console romano Marco Claudio Marcello, al tempo della seconda guerra punica. Sullo sfondo, le lotte politiche interne alla Roma repubblicana, colta in un uno dei momenti più drammatici della sua storia millenaria, allorquando si trovò impegnata ad affrontare, sul proprio territorio l'esercito cartaginese comandato dal grande condottiero Annibale Barca. Il racconto, appassionante e coinvolgente, scorre veloce, quasi sui ritmi di un reportage giornalistica sino all'amara e tragica conclusione.
Alfredo Sant'Angelo, barone di Sant'Angelo (Palermo, 1965), laureato in filosofia, ha pubblicato nel 1996 la raccolta di poesie Poèsis et Peièsis. ha partecipato con successo a diversi concorsi letterari. E' responsabile del settore letterario dell'Associazione Opus. dalla sua grande passione per gli studi storici ha tratto stimolo ed alimento per la stesura di questa prima opera narrativa.

venerdì 12 marzo 2010

Le Edizioni la Zisa bandiscono il 1° Concorso nazionale di narrativa “Racconti d’Italia. L’Italia si racconta”.


In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, le Edizioni la Zisa bandiscono il 1° Concorso nazionale di narrativa “Racconti d’Italia. L’Italia si racconta”.

dal sito http://www.lazisa.it/

Art. 1 In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Le Edizioni La Zisa bandiscono il I Concorso nazionale di narrativa “Racconti d’Italia. L’Italia si racconta” finalizzato alla selezione di racconti da pubblicare gratuitamente in un volume curato dalla stessa casa editrice.

Art. 2 Per partecipare alla selezione basterà acquistare due volumi a scelta dal catalogo delle Edizioni La Zisa (www.lazisa.it), come parziale contributo alle spese organizzative.


Art. 3 Il racconto dovrà essere inviato, entro e non oltre il 30 dicembre 2010, direttamente al nostro indirizzo di posta elettronica: edizionilazisa@gmail.com
o per al seguente indirizzo:
Edizioni La ZisaVia F.Guardione 5/E90139 Palermo
allegando la prova d’acquisto dei due volumi (scontrino fiscale o fattura in cui risultino i titoli dei volumi acquistati) o, in alternativa, sarà possibile fare l’ordine direttamente dal nostro sito www.lazisa.it specificando nell’e-mail di conferma ACQUISTO LIBRI PER CONCORSO “Racconti d’Italia. L’Italia si racconta”.

Art. 4 L'opera inviata (non più di una per autore) dovrà essere inedita (o comunque l'autore dovrà ancora detenerne i diritti; a tal fine l'autore dovrà dichiarare l'opera frutto della sua inventiva e di sua libera disponibilità) e dovrà essere tassativamente compresa fra un minimo di 10 cartelle (o 18.000 caratteri spazi inclusi) e un massimo di 25 cartelle (o 45.000 caratteri spazi inclusi).


Art. 5 Il partecipante dovrà allegare un breve curriculum vitae con dati anagrafici, indirizzo tradizionale, e-mail e recapito telefonico.


Art. 6 I primi 3 classificati della verranno pubblicati congiuntamente in un libro a cura e a spese dell'editore, che si riserverà gli interventi editoriali che riterrà opportuni. Gli autori pubblicati riceveranno 3 copie omaggio godendo dello sconto del 40% (+ spese di spedizione) sulle altre copie che volessero eventualmente acquistare.


Art. 7 Ogni autore selezionato per la pubblicazione riceverà un contratto editoriale.


Art. 8 Il giudizio verrà operato insindacabilmente dall'editore e da una giuria di esperti lettori di sua fiducia. I risultati verranno comunicati ai partecipanti via posta elettronica e nel web entro la fine del mese di febbraio 2011, mentre la pubblicazione del volume è prevista entro la fine del primo quadrimestre trimestre del 2011.


Art. 9 L’opera pubblicata verrà promossa e distribuita attraverso i consueti canali delle Edizioni La Zisa. Copie del volume verranno inviate in omaggio al Presidente della Repubblica ed ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

Art. 10 Qualora si ritenesse non soddisfacente la quantità e/o la qualità delle opere pervenute, la pubblicazione premio potrà non aver luogo o essere rimandata alla selezione successiva.


Art. 11 La partecipazione al concorso “Racconti d’Italia. L’Italia si racconta” implica l'accettazione di tutte le norme indicate nel presente bando.


Art. 12 Ai sensi della legge 96/675 i partecipanti al concorso consentono alle Edizioni La Zisa il trattamento dei dati personali e delle loro opere secondo quanto previsto dal presente bando.

Il numero di marzo di “Focus Storia” parla del “Maestro del Sonno Eterno” (Edizioni La Zisa) di Dario Piombino Mascali


Il numero di marzo di “Focus Storia” parla del “Maestro del Sonno Eterno” (Edizioni La Zisa) di Dario Piombino Mascali

(…) Naturali sono anche le migliaia di corpi che riposano nella cripta dei Cappuccini di Palermo (la stessa della "bella addormentata" di Salafia). «La nascita delle catacombe dei Cappuccini risale alla fine del 'Soo, quando furono scoperti casualmente, in una fossa comune, i corpi di 45 frati perfettamente conservati. Da allora si sviluppò un grande sito di sepoltura in uso fino alla fine dell'8oo, inizialmente riservato ai Cappuccini e poi esteso a nobili, alti prelati e borghesi» riprende Piombino Mascali. «La stessa Rosalia aveva un permesso solo provvisorio per rimanere nelle catacombe. Ma le peregrinazioni della sua famiglia in Italia e all'estero non consentirono di darle diversa sistemazione».
Le condizioni ambientali di questo luogo (e di altri in Sicilia), come l'assenza di umidità e una temperatura costante, consentivano l'essiccazione naturale. «Favorita tra l'altro da una tecnica rudimentale ma efficace, chiamata "scolatura": i corpi erano a volte posizionati seduti o in piedi per permettere il drenaggio dei liquami cadaverici».
PIETRIFICATI. Avvolti nel più profondo mistero sono stati invece, per anni, i metodi dei "pietrificatori". «Tra la fine del '700 e la prima metà del '900 alchimisti e medici fuori dagli ambienti accademici si misero in testa di pietrificare tessuti animali (e poi corpi) fino a ottenere una durezza simile alla roccia» spiega Luigi Garlaschelli, chimico dell'Università di Pavia.
Il maestro della "pietrificazione", il bellunese Girolamo Segato (1792-1836), fu osannato dai contemporanei: «Gli dedicarono opere teatrali e odi, e quando morì fu sepolto a Firenze, accanto a Michelangelo e Machiavelli» racconta lo studioso. «Alcuni suoi preparati sembrano impregnati di sostanze minerali, altri sembrano più che altro disidratati: di sicuro Segato non rivelò nulla del suo procedimento, nonostante i tanti tentativi di imitazione».
All'epoca l'imbalsamazione era tornata in auge dopo secoli di stop, coincisi col diffondersi del cristianesimo che la riteneva incompatibile con la risurrezione. «Nel 392 d. C. l'imperatore Teodosio vietò riti e pratiche sui cadaveri che andassero oltre la semplice unzione» spiega Piombino Mascali. Anche nel Tardo Medioevo prevalse il rifiuto di ogni tipo di violazione del cadavere limitandosi alla cosiddetta "clisterizzazione" ovvero all'immissione di decotti aromatici nel retto.
«Ma esisteva anche un altro sistema che consisteva nella bollitura e nella separazione dei tessuti molli dalle ossa: era riservato ai crociati caduti in battaglia e ne permetteva il rientro e la sepoltura in patria. Anche il "santo" re di Francia Luigi IX (morto nel 1270) e il teologo Tommaso d'Aquino (morto nel 1274) non sfuggirono al calderone bollente» conclude Piombino Mascali.
E oggi? Chi, per il proprio cadavere, aspirasse a qualcosa di più di una comparsata in tv, può offrirsi volontario all'anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens, il "re" della plastinazione. Con la tecnica da lui brevettata i liquidi corporei sono sostituiti con molecole di silicone e le salme si induriscono diventando opere d'arte. In pose "viventi" per l'eternità.

Anita Rubini

PER SAPERNE DI PIÙ
“Il maestro del sonno eterno”, Dario Piombino Mascali (Edizioni La Zisa). I segreti di Alfredo Salafia, mummificatore.

martedì 9 marzo 2010

L'IMBALSAMATORE CHE FINI' IN UN MUCCHIO DI CENERE. UN LIBRO DELLE EDIZIONI LA ZISA NE RACCONTA LA STRAORDINARIA VICENDA UMANA


(LA STAMPA - VENERDÌ 5 MARZO 2010)

L'IMBALSAMATORE CHE FINI' IN UN MUCCHIO DI CENERE

di LAURA ANELLO - PALERMO

Nella città che ha genera­to Cagliostro, il mago della truffa e dell'impo­stura, molti dubitava­no che quella bambina addormentata da novant'anni fos­se di carne e di ossa. È di cera, è una bambola, è una replica recen­te, è frutto di un incantesimo, peg­gio, di una diavoleria. Tutto si è scritto su Rosalia, l'ospite più cele­bre delle catacombe dei Cappucci­ni di Palermo, dove centinaia di corpi sono esposti a sfidare titani­camente il tempo e i suoi sfregi. L'incursione più choccante e pro­fonda nella sicilianità che odora di muffe, di incenso e di morte.

E invece Rosalia Lombardo, spi­rata i16 dicembre 1920, una settima­na prima di compiere due anni, è «la più bella mummia del mondo, supe­riore a quelle di Lenin e di Evita Pe­ron, un capolavoro assoluto». Paro­la di Dario Piombino-Mascali, il ri­cercatore dell'Istituto Eurac di Bol­zano che ha appena portato alla luce la storia del suo autore - Alfredo Sa­lafia, classe 1869 - e i segreti del suo «Fluido della Perfezione», fino­ra sconosciuto. Non un prodigio, ma una miscela di glicerina, for­malina, zinco, al­col saturo di aci­do salicilico.

La storia l'aveva dimenti­cato, Dario Piom­bino-Mascali l'ha disseppellito, interpellando i pronipoti, mettendo le mani sulle sue memorie incompiute (titolo: «Nuovo metodo speciale per la con­servazione del cadavere umano allo stato permanentemente fresco»), seguendone la storia fino alla tom­ba. Gli esiti della ricerca sono finiti in un libretto agile e a tratti sbalordi­tivo, “Il maestro del sonno eterno” (Edizioni La Zisa), tri­buto a un uomo che ha dedicato la sua vita alla «consuetudine gentile di tramandare alla posterità intatte le sembianze dei nostri più cari».

Uno scienziato (anche se i suoi studi di chimica e anatomia furono da autodidatta), ma anche un arti­sta. Il suo momento di gloria con la «rimessa in forma» del cadavere del­lo statista siciliano Francesco Cri­spi, morto nell'agosto 1901 a Napoli e sottoposto lì a un procedimento non efficace. «Salafia, nove mesi do­po, gli fece una serie di iniezioni sot­tocutanee - racconta Piombino-Ma­scali -: riempì di paraffina disciolta in etere le porzioni temporali e le guance, sostituì i bulbi oculari con protesi vitree, rimodellò naso, orec­chie e labbra, chiuse la bocca, rein­nestò capelli e baffi ormai caduti». La vedova era strabiliata.

Tre mesi dopo, nell'agosto 1902, quel cadavere sul catafalco faceva un figurone. E così in tutte le com­memorazioni successive in cui il povero corpo-feticcio veniva mostrato al pubbli­co: nel 1904, nel 1905, nel 1910 e ancora nel 1914. Inorriditi? Già. Adesso è diffici­le parlare di morte, superare la rimozione col­lettiva, vincere il tabù. Ma dagli an­tichi Egizi agli anni Trenta del No­vecento le cose sono andate diver­samente, attraverso tecniche di pietrificazione, eviscerazione, disi­dratazione, bendaggi. «Un'arte mil­lenaria - dice Piombino-Mascali - in­terrotta con le due guerre mondiali, quando le perdite umane all'ordine del giorno segnano una caduta di inte­resse verso i costu­mi funebri, verso la dignità del corpo».

Da Crispi in poi, per le mani di Sa­lafia, passarono prelati, aristocratici e altoborghesi, mentre i poveracci continuavano a finire nelle fosse co­muni senza alcun maquillage. Inevita­bile allora nel 1909, lo sbarco a New York, dove l'imbalsamatore fondò una società, garantendo pure il servi­zio «soddisfatti o rimborsati». Qui congreghe di scienziati e cassamorta­ri si stupirono compiaciuti dei prodigi del professore, ispezionando cadave­ri ed eccependo su colorito, consisten­za, aspetto. Parabola veloce, che si concluse nel 1912. Poi il ritorno in Sici­lia e altri corpi da eternare.

Tra questi, Rosalia, la bambina delle catacombe. La sua radiografia rivela la presenza di tutti gli organi interni, di una struttura ossea intat­ta e pure di una boccetta di vetro collocata dietro la testa, probabil­mente riempita di illuministici elisir di lunga morte, sostanze anti-muffa. Sulle cause della sua fine è ancora mistero: nel verbale necroscopico si parla di broncopolmonite, ma altre testimonianze si dividono tra difteri­te e tifo addominale.

«Se fosse stata difterite - scrive Piombino-Mascali - l'imbalsamazio­ne del corpo sarebbe stata vietata dal regolamento igienico-sanitario del tempo. La causa di morte, quin­di, fu forse ridimensionata per con­servare per sempre il corpo della piccola». Per Salafia la morte non fu meno inattesa: arrivò il 31 gennaio 1933, tre mesi dopo le sue seconde nozze, per emorragia cerebrale. Ave­va 62 anni. Delle sue spoglie, esuma­te nel 2007, non era rimasto quasi nulla: pochi frammenti dentro un abito blu. Cenere di cenere.

«Se fosse stata difterite - scrive Piombino-Mascali - l'imbalsamazio­ne del corpo sarebbe stata vietata dal regolamento igienico-sanitario del tempo. La causa di morte, quin­di, fu forse ridimensionata per con­servare per sempre il corpo della piccola». Per Salafia la morte non fu meno inattesa: arrivò il 31 gennaio 1933, tre mesi dopo le sue seconde nozze, per emorragia cerebrale. Ave­va 62 anni. Delle sue spoglie, esuma­te nel 2007, non era rimasto quasi nulla: pochi frammenti dentro un abito blu. Cenere di cenere.

«Se fosse stata difterite - scrive Piombino-Mascali - l'imbalsamazio­ne del corpo sarebbe stata vietata dal regolamento igienico-sanitario del tempo. La causa di morte, quin­di, fu forse ridimensionata per con­servare per sempre il corpo della piccola». Per Salafia la morte non fu meno inattesa: arrivò il 31 gennaio 1933, tre mesi dopo le sue seconde nozze, per emorragia cerebrale. Ave­va 62 anni. Delle sue spoglie, esuma­te nel 2007, non era rimasto quasi nulla: pochi frammenti dentro un abito blu. Cenere di cenere.


L'autrice:

LAURA ANELLO VIVE A PALERMO E SCRIVE PER «LA STAMPA» DI CRONACA, COSTUME E CULTURA. E' AUTRICE DI «AMORE DI MADRE», DEDICATO ALLA MADRE DI FULVIO FRISONE, IL FISICO NUCLEARE CATANESE IN SEDIA A ROTELLE DALLA NASCITA, DALLA CU I STORIA È STATA TRATTA UNA FICTION RAI.

venerdì 5 marzo 2010

Ecco la formula segreta del signore delle mummie. La Zisa pubblica un libro che svela i segreti del maestro del sonno eterno.


IL SUO "fluido della perfezione" ha spopolato nei primi anni del Novecento, non soltanto nella sua Palermo, ma persinoa New York dove impiantò la Salafia permanent method embalming company offrendo anche una sorta di pacchetto "soddisfatti o rimborsati". Alfredo Salafia, nato nel capoluogo siciliano nel 1869, di professione era imbalsamatore. Così si legge anche sulla sua carta identità del tempo. M a poco o nulla si è mai saputo della sua vita e della sua formula miracolosa di imbalsamazione che ha trasformato la piccola Rosalia Lombardo, morta nel 1920 a causa di una broncopolmonite o forse di una malattia "esotica", e custodita con altre duemila mummie nelle catacombe dei Cappuccini, in una sorta di simbolo dell' immortalità che ha fatto il giro del mondo. Adesso il manoscritto di Salafia dal titolo "Nuovo metodo speciale per la conservazione del cadavere umano intero allo stato permanentemente fresco", rimasto inedito per quasi un secolo, è al centro del libro "Il maestro del sonno eterno", scritto da Dario Piombino-Mascali, giovane antropologo e ricercatore messinese dell' Accademia Europea di Bolzano, pubblicato dalla casa editrice La Zisa, che sarà presentato il 5 marzo alle 18 alla libreria Feltrinelli. Per la prima volta si ripercorre nel dettaglio il metodo di imbalsamazione di Salafia che in vita non si specializzò mai in Medicina, ma coltivò un costante esercizio nella chimica, nell' anatomia e nell' estetica inoltrandosi nella professione partendo con esperimenti tassidermici sui corpi degli animali per arrivare poi agli esseri umani. Alla base del metodo c' era la famosa formula segreta che Salafia non rivelò mai pubblicamente prima della sua morte, ma che in qualche modo dovette diffondersi tra alcuni allievi come testimoniano un paio di documenti - riportati nella pubblicazione - successivi alla morte dell' imbalsamatore. «Il fatto - scrive Piombino-Mascali - che Salafia abbia perfezionato il proprio fluido entro il 1901 suggerisce che egli sia stato uno dei primi a mettere a punto una formula d' imbalsamazione "moderna" non più costituita da sostanze tossiche come l' arsenico e il mercurio, altamente nocive per l' operatore». La formula scovata dal ricercatore fra le carte sepolte dall' oblio è molto precisa: una parte di glicerina, una di formalina al quaranta per cento satura di zolfato di zinco e con il dieci per cento di cloruro di zinco secco, una ancora di alcool satura di acido salicilico. Tutto somministrato con una sola iniezione, come suggerisce Salafia, preferibilmente attraverso un' arteria femorale. «Messa a nudo un' arteria femorale - riporta l' autore attingendo al manoscritto di Salafia - si incide la parete superiore per una lunghezza capace di lasciare il tubetto di vetro con la direzione verso il tronco: si lega bene il tubetto di vetro all' arteria e si lega pure l' altro lato dell' arteria; si apre il rubinetto e così sarà iniziata l' iniezione endovasale». Si legge ancora nel manoscritto dell' imbalsamatore: «Per ottenere una pressione uguale e costante, l' iniezione endovasale, deve eseguirsi a mezzo di una vaschetta di vetro con tubo di gomma posta a m. 1,50 più alta dell' arteria da cui si vuole introdurre il liquido conservativo». Con questa procedura la piccola Lombardo si è mostrata per decenni con un viso turgido e rotondeggiante, grazie anche a iniezioni di paraffina disciolta in etere. «La glicerina - spiega l' autore del libro - faceva sì che il cadavere non si disidratasse troppo, oltre a donare elasticità e uniformità di colore ai tessuti. La formalina esercita un' azione disinfettante e disidratante e i sali di zinco una funzione antisettica e preservativa. Infine l' alcool agiva sia come veicolo che come sostanza conservativa e penetrante, mentre l' acido salicilico preveniva la formazione di funghi». All' interno del corpo di Rosalia Lombardo, grazie all' impiego di una sofisticata apparecchiatura radiografica, Piombino-Mascali ha potuto anche rivelare nel cranio ancora intatti entrambi gli emisferi cerebrali, nella cavità toracica la struttura polmonare e a livello addominale il fegato. Oggi, però, il ricercatore lancia un serio allarme sulle condizioni del corpo della bambina: «Sono evidenti - scrive Piombino-Mascali - un certo oscuramento del volto così come lo sbiadimento dei capelli e tessuti per un processo di fotossidazione. È in atto un progressivo deterioramento imputabile alla continua esposizione alla luce. Inoltre l' aumento dell' umidità e l' inquinamento atmosferico all' interno delle catacombe forma acidi corrosivi che minacciano la sua conservazione». Così l' incuria e i tempi lunghi degli iter burocratici rischiano di rovinare un processo che aveva il sapore dell' eternità. Per intervenire sulla bambina adesso si attende un immediato benestare dalla Soprintendenza ai Beni culturali. Ma Salafia imbalsamò oltre cento corpi, fra cui personaggi illustri come Francesco Crispi, di cui restaurò il corpo, e ancora il cardinale Michelangelo Celesia, il senatore Giacomo Armò, l' etnografo Giuseppe Pitrè e il conte di Francavilla. E fra quelli ancora oggi conservati nella cripta dei cappuccini, oltre alla piccola Rosalia, il fratello Ernesto Salafia e il vice console Giovanni Paterniti. Del corpo dello stesso Salafia, invece, come fosse una beffa del destino, non rimane nulla. Forse l' abito blu che indossava al momento della morte avvenuta nel 1933 per un' emorragia cerebrale, giace dimenticato sul fondo di una tomba del cimitero di Santa Maria di Gesù. - CLAUDIA BRUNETTO

martedì 2 marzo 2010

CONCORSO NAZIONALE DI POESIA "CYRANO". PUBBLICA GRATIS CON LA ZISA




1. È possibile partecipare con opere poetiche inedite o in parte edite.


2. Per partecipare alla selezione basta acquistare due volumi a scelta nel catalogo della Casa Editrice La Zisa, come contributo alle spese organizzative.


3. Bisogna, quindi, inviare le poesie allegando la prova d’acquisto dei due volumi (scontrino fiscale o fattura in cui risultino i titoli dei volumi acquistati) o in alternativa è possibile fare l’ordine direttamente dal nostro sito http://www.lazisa.it/ specificando nell’e-mail di conferma ACQUISTO LIBRI PER SELEZIONE “PUBBLICA GRATIS”.


4. Le opere poetiche possono essere inviate in forma cartacea, al seguente indirizzo:
La Zisa Comunicazione soc. coop.
Via F.Guardione 5/E
90139 Palermo


o via e-mail al seguente indirizzo
edizionilazisa@gmail.com


5. In allegato alle poesie è necessario inviare una scheda bio-bibliografica, dati anagrafici e recapito dell’autore.


6. Le opere inviate saranno valutate da esperti lettori della casa editrice La Zisa. A selezione ultimata l’opera vincitrice verrà segnalata sul sito internet http://www.lazisa.it/. Saranno inoltre assegnate delle menzioni alle altre opere finaliste.


7. L’opera vincitrice della selezione verrà pubblicata gratuitamente nella collana di poesia italiana contemporanea “Le Rondini” della Casa Editrice La Zisa.


8. Il vincitore di ogni sessione riceverà 20 copie dell’opera pubblicata.


9. L’opera pubblicata verrà promossa e distribuita attraverso i consueti canali della Casa Editrice La Zisa.


10. Oltre alla pubblicazione in volume dell’opera vincitrice, è prevista la segnalazione e/o eventuale pubblicazione antologica di opere ritenute particolarmente meritevoli.


11. Le opere dovranno essere inviate entro e non oltre il 30 dicembre del 2010. La pubblicazione dell’opera premiata è prevista per il primo trimestre del 2011.