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mercoledì 2 gennaio 2019

Palermo 19 gennaio, Alla Chiesa anglicana un caffè con… il celebre e discusso teologo e paleontologo gesuita Teilhard de Chardin




Un caffè con... Teilhard de Chardin, teologo e paleontolo gesuita. Appuntamento sabato 19  gennaio, alle ore 17, presso i locali della Chiesa anglicana “Santa Croce” di via Roma 467A, a Palermo, per passare un piacevole pomeriggio discutendo del saggio di Giovanni Ivano Sapienza, “L’unione creatrice. Amore e creazione secondo Teilhard de Chardin”, Edizioni La Zisa, insieme ai teologi Augusto Cavadi e Giampiero Tre Re e al pastore e teologo anglicano Russell Ruffino. Modererà Davide Romano, giornalista presidente dell’ l’associazione La Tenda di Abramo – Culture e religioni in dialogo che organizza l’evento insieme alla casa editrice La Zisa.


Il libro: Giovanni Ivano Sapienza, “L’unione creatrice. Amore e creazione secondo Teilhard de Chardin”, Edizioni La Zisa, pp. 250, euro 16,00

Teilhard de Chardin, teologo e paleontologo francese, nel corso di una lunga e intensa attività di ricerca, che fu scientifica e spirituale allo stesso tempo, seppe inserire i principi generali dell’evoluzione all’interno di una rigorosa riflessione teologica, capace di interagire con le diverse discipline andando ben oltre le apparenti contraddizioni. Il pensatore francese concepisce la realtà come un continuo divenire che si attua nella forma di un processo evolutivo di interconnessione dinamica degli elementi più semplici con le unità più vaste e complesse, secondo un percorso ascensionale che va dal mondo fisico chimico a quello animale, sino all’umanità autocosciente proiettata verso un Assoluto.
Nell’ambito di questo particolare itinerario speculativo, Giovanni Ivano Sapienza delinea – con un linguaggio puntuale e al contempo accessibile anche ai non addetti ai lavori – un profilo dello scienziato- teologo in cui si evidenziano gli aspetti peculiari del suo pensiero: un pensiero «che collega in un’unica filigrana evolutiva piani e livelli del Reale solitamente presentati dall’indagine conoscitiva come ambiti del tutto irrelati e autonomi. […] Questa visione filosofica complessiva sottende, teologicamente parlando, la non-contingenza del mondo creato e la conseguente necessità morale di un impegno fattivo di trasformazione».

“Chino sulla Creazione che sale verso di Lui, Egli lavora, con tutta la sua potenza, a beatificarla e ad illuminarla. Come una madre, Egli spia il suo neonato”.
Teilhard de Chardin, La mia fede (Comment je crois)


Giovanni Ivano Sapienza nasce a Palermo, dove consegue la laurea in lettere col massimo dei voti. È autore di testi filosofici e letterari. Su Teilhard ha già pubblicato articoli su riviste e il saggio teologico-filosofico Sintesi in Cristo-Omega, l’evoluzione spiritualizzante nel pensiero di Teilhard de Chardin.



venerdì 21 dicembre 2018

Arriva in libreria il saggio di Luigi Zaccaro, «Mafia debole mafie forti. Post-comunità, peccati strutturali e teologia morale “minima”», Prefazione di Giampiero Tre Re, Edizioni La Zisa, pp. 400, euro 18,00




Esiste una connessione tra le mafie, intese come metodo criminale di arricchimento e di predazione umana, e la Chiesa? Può il popolo mafioso intrecciarsi al popolo di Dio? La delinquenza organizzata di tipo mafioso può essere trattata, quindi, come peccato e specificamente “peccato strutturale” nella sua essenza, se si considera che: «La prospettazione di un impalpabile peccato, “personale-strutturale”, di stampo mafioso “individuale” […] sembra, oltre che contraddittoria, in un discorso di coerenza teologico-morale, anche, praticamente non “conveniente”, anzi sicuramente pericolosa per la stessa vita e incolumità del presunto-potenziale “mafioso solitario”»? Il presente volume, il secondo di una trilogia su teologia-Chiesa-mafie, tenta di rispondere a questi interrogativi. L’autore, sapientemente, pone un approccio teologico-morale alle mafie, e, in particolare, alla ’ndrangheta calabrese, offrendone «una aggiornatissima ricostruzione del dibattito ecclesiale, colmando una lacuna finora presente, sullo specifico oggetto del rapporto tra ’ndrangheta e Chiesa».
Il modo d’essere dei mafiosi, degli affiliati, è un sentire complesso, variegato, che impone, per sua essenza, la creazione e la riflessione su un tipo di peccato diverso, ontologicamente differente nella sua genesi e struttura: una sorta di peccato 2.0.

Luigi Zaccaro, nato a Castrovillari (CS) nel 1955, dopo il liceo scientifico, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno superando, in seguito, il concorso di avvocato. Successivamente si è laureato in Filosofia all’ Unical. Ha, quindi, iniziato gli studi teologici presso l’IFT Redemtoris Custos di Rende (CS); l’iter accademico è proseguito presso la PFTIM, Sezione san Tommaso d’Aquino di Napoli, con il conseguimento di baccalaureato, licenza e dottorato in Dogmatica cristologica. Dopo aver superato l’esame per l’ammissione all’ Accademia Alfonsiana-Istituto Superiore di Teologia morale di Roma, ha, ivi, conseguito il dottorato in Teologia morale sistematica. Tiene un corso su teologia/chiesa/’ndrangheta presso l’ITCSPX di Catanzaro, aggregato alla PFTIM. Ha pubblicato La “teologia” dei mafiosi, Napoli 2013; La mafia come peccato strutturale, Roma 2015; Per una teologia della liberazione dalla mafia, Cosenza 2017, con cui ha vinto il Premio san Tommaso “Theologiae Aliis Tradere”, indetto dall’omonima Sezione della PFTIM.

venerdì 12 ottobre 2018

Palermo venerdì 19 ottobre, Alla chiesa anglicana un caffè con… padre Pino Puglisi raccontato dalla giornalista Federica Raccuglia



Riprendono gli appuntamenti culturali mensili presso la chiesa anglicana “Santa Croce” di  via Roma 467A, a Palermo.  S’incomincia venerdì 19 ottobre, alle ore 17, pressoi i locali con un caffè con… padre Pino Puglisi raccontato dalla giornalista Federica Raccuglia, autrice del saggio, appena mandato in libreria dalle Edizioni La Zisa, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi” (prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini). Sorbendo un ottimo espresso e gustando degli squisiti biscotti, ne discuteranno con l’autrice: Russell Ruffino, pastore anglicano e parroco della chiesa “Santa Croce”; Giampiero Tre Re, teologo cattolico; suor Fernanda di Monte, giornalista e responsabile eventi Librerie Paoline di Palermo; e Davide Romano, direttore editoriale delle Edizioni La Zisa e presidente dell’associazione La Tenda di Abramo – Culture e religioni in dialogo. L’ingresso è gratuito.



Il libro: Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, Prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini, Edizioni La Zisa, pp. 200, euro 15,00



La vicenda di padre Pino Puglisi, nel tempo, è stata fonte di studi, inchieste, romanzi, film; tutte produzioni necessarie per mantenerne vivido il ricordo, per trasmettere un prezioso modello di vita alle nuove generazioni. Questo saggio si va a inserire nell’insieme di tale produzione creandosi uno spazio particolare. La vicenda di don Pino viene ripercorsa in modo dettagliato grazie a vari contributi originali, testimonianze e interviste. Il leitmotiv teorico è la riflessione linguistico-pedagogica su padre Puglisi, il quale ha tentato di dialogare con la mafia utilizzando un codice a essa sconosciuto: la parola. Codice intraducibile per individui che hanno scelto di abitare un mondo in cui le sole cornici interpretative sono intimidazione, violenza e morte. Secondo Lev Semënovič Vygotskij, la parola nasce prima del pensiero, il bambino impara a nominare le cose prima di conoscerle, ed è proprio il linguaggio a determinare la sua conoscenza e coscienza del mondo. Padre Puglisi ha dato la vita per la fede in questo principio, per le parole prima di tutto.

Federica Raccuglia è nata nel 1990 a Palermo. Giornalista pubblicista, scrive per “Si24.it” e “Il Giornale di Sicilia”. Cura diversi uffici stampa e conduce un programma di attualità e intrattenimento sulla web tv “Feel Rouge tv”. Nel 2012 ha conseguito la laurea triennale in “Giornalismo per uffici stampa” all’Università degli Studi di Palermo e nel 2014 la laurea magistrale in “Scienze dell’Informazione, della Comu­nicazione e dell’Editoria” presso l’Università degli Studi di Tor Vergata.


giovedì 20 settembre 2018

Palermo giovedì 27 settembre, Alla Bottega di Libera si presenta il saggio di Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, Edizioni La Zisa




Appuntamento giovedì 27 settembre, alle ore 17 e 30, presso la Bottega I Sapori ed i Saperi della Legalità di Libera, a piazza Castelnuovo 13, a Palermo, per la presentazione del saggio della giornalista Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini, Edizioni La Zisa


Insieme all’autrice, interverranno: Gregorio Porcaro, collaboratore di padre Pino Puglisi e coordinatore regionale di Libera; Giampiero Tre Re, teologo; e Pino Martinez, storico collaboratore e amico di don Pino Puglisi e componente del Comitato Intercondominiale di Brancaccio. Modererà l’incontro Davide Romano, giornalista ed editore.


Il libro: Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, Prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini, Edizioni La Zisa, pp. 200, euro 15,00

La vicenda di padre Pino Puglisi, nel tempo, è stata fonte di studi, inchieste, romanzi, film; tutte produzioni necessarie per mantenerne vivido il ricordo, per trasmettere un prezioso modello di vita alle nuove generazioni. Questo saggio si va a inserire nell’insieme di tale produzione creandosi uno spazio particolare. La vicenda di don Pino viene ripercorsa in modo dettagliato grazie a vari contributi originali, testimonianze e interviste. Il leitmotiv teorico è la riflessione linguistico-pedagogica su padre Puglisi, il quale ha tentato di dialogare con la mafia utilizzando un codice a essa sconosciuto: la parola. Codice intraducibile per individui che hanno scelto di abitare un mondo in cui le sole cornici interpretative sono intimidazione, violenza e morte. Secondo Lev Semënovič Vygotskij, la parola nasce prima del pensiero, il bambino impara a nominare le cose prima di conoscerle, ed è proprio il linguaggio a determinare la sua conoscenza e coscienza del mondo. Padre Puglisi ha dato la vita per la fede in questo principio, per le parole prima di tutto.

Federica Raccuglia è nata nel 1990 a Palermo. Giornalista pubblicista, scrive per “Si24.it” e “Il Giornale di Sicilia”. Cura diversi uffici stampa e conduce un programma di attualità e intrattenimento sulla web tv “Feel Rouge tv”. Nel 2012 ha conseguito la laurea triennale in “Giornalismo per uffici stampa” all’Università degli Studi di Palermo e nel 2014 la laurea magistrale in “Scienze dell’Informazione, della Comu­nicazione e dell’Editoria” presso l’Università degli Studi di Tor Vergata.

lunedì 3 settembre 2018

Palermo 13 settembre, Alla Libreria del mare si presenta il saggio di Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi” (Ed. La Zisa)



In occasione della visita di papa Francesco a Palermo, giovedì 13 settembre, alle ore 17 e 30, presso la Libreria del mare di via Cala 50, si presenta  il saggio della giornalista Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, pubblicato dalle Edizioni La Zisa. Ne parleranno con l’autrice Giampiero Tre Re, teologo; e Pino Martinez, storico collaboratore e amico di don Pino Puglisi e componente del Comitato Intercondominiale di Brancaccio. Modererà l’incontro Davide Romano, giornalista ed editore.

 

 

Il libro: Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, Prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini, Edizioni La Zisa, pp. 200, euro 15,00


La vicenda di padre Pino Puglisi, nel tempo, è stata fonte di studi, inchieste, romanzi, film; tutte produzioni necessarie per mantenerne vivido il ricordo, per trasmettere un prezioso modello di vita alle nuove generazioni. Questo saggio si va a inserire nell’insieme di tale produzione creandosi uno spazio particolare. La vicenda di don Pino viene ripercorsa in modo dettagliato grazie a vari contributi originali, testimonianze e interviste. Il leitmotiv teorico è la riflessione linguistico-pedagogica su padre Puglisi, il quale ha tentato di dialogare con la mafia utilizzando un codice a essa sconosciuto: la parola. Codice intraducibile per individui che hanno scelto di abitare un mondo in cui le sole cornici interpretative sono intimidazione, violenza e morte. Secondo Lev Semënovič Vygotskij, la parola nasce prima del pensiero, il bambino impara a nominare le cose prima di conoscerle, ed è proprio il linguaggio a determinare la sua conoscenza e coscienza del mondo. Padre Puglisi ha dato la vita per la fede in questo principio, per le parole prima di tutto.

Federica Raccuglia è nata nel 1990 a Palermo. Giornalista pubblicista, scrive per “Si24.it” e “Il Giornale di Sicilia”. Cura diversi uffici stampa e conduce un programma di attualità e intrattenimento sulla web tv “Feel Rouge tv”. Nel 2012 ha conseguito la laurea triennale in “Giornalismo per uffici stampa” all’Università degli Studi di Palermo e nel 2014 la laurea magistrale in “Scienze dell’Informazione, della Comu­nicazione e dell’Editoria” presso l’Università degli Studi di Tor Vergata.

martedì 27 febbraio 2018

Palermo 16 marzo, Alla libreria del Mare si presenta il saggio di Giada Trapani, “L’origine del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson”, Edizioni La Zisa



Appuntamento venerdì 16 marzo, alle 17 e 30, alla Libreria del Mare di via Cala 50, a Palermo, per la presentazione del saggio di Giada Trapani, “L’origine del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson”, Edizioni La Zisa. Dialogheranno con l’autrice Augusto Cavadi e Giampiero Tre Re.

In libreria: Giada Trapani, “L’origine del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson”, Edizioni La Zisa, pp. 112, euro 12,00

“L’analisi e l’approfondimento dell’ultima riflessione filosofica di Luigi Pareyson nascono dall’esigenza di accostarmi al problema del male la cui forza oscura di inesauribile desiderio di distruzione è presente, nel mondo umano, come realtà sconvolgente.

Com’è possibile chiudere gli occhi di fronte al trionfo del male, alla natura diabolica di certe forme di malvagità, alle più atroci manifestazioni di perversità umana? Com’è possibile consegnare queste atrocità al freddo e impietoso giudizio dell’etica e al debole, compassionevole, buonismo religioso? Il bisogno di parlare del male, dunque, prende forma dalla necessità di comprenderne l’esistenza e di darne ragione.

Il male si manifesta nel mondo in tutta la sua intatta grandezza, vincendo battaglie, gridando violentemente la sua potenza, nutrendosi di esseri umani senza operare una selezione di cibo, torturando, mortificando e lacerando ogni forma di bellezza, esultando davanti al dolore, ridendo davanti alla morte; il male ha il volto dell’uomo. Ecco allora che, come squarcio lacerante, irrompe dentro di noi la domanda: perché? Perché guardando il male vediamo noi stessi? Cercando la risposta, cercando la verità noi ci cerchiamo.

L’ultima meditazione di Pareyson è volta alla scoperta dell’origine di un male che affonda le sue radici nella buia e silenziosa profondità della natura umana, in quel luogo senza spazio, senza tempo, senza leggi, che è la libertà. Il filosofo va alla ricerca della sorgente, il filosofo ha sete di abisso. Il tema della libertà e il problema del male, nella loro interna connessione e inscindibilità, costituiscono il centro pulsante dell’ultima filosofia di Luigi Pareyson.

Una serie di inquietanti e vertiginose domande sul male e sul dolore incalzano il filosofo: è possibile che di tutto il male, così smisurato nell’universo, la colpa sia interamente da porre a carico della libertà dell’uomo? E che egli, tragico realizzatore del male, ne sia il solo e unico responsabile? Dio è del tutto innocente? Oppure è compromesso nell’intera vicenda di male e di dolore che marchia ogni vivente?

Pareyson sorvola il vertiginoso baratro della ragione umana senza cadervi, ritrovando una nuova ragione filosofica, cosciente dei suoi limiti eppure coraggiosa, forgiando una filosofia che si costruisce sull’intreccio indissolubile tra ontologia della libertà, pensiero tragico ed ermeneutica dell’esperienza religiosa. Il filosofo pone in essere il tentativo di pensare il male non in chiave privativa e di non giustificare Dio alla maniera della teodicea di Leibniz. Alla domanda del perché soffrono anche gli innocenti, Pareyson, infatti, tenta di dare una risposta che egli chiama cristologia laica che assorbe interamente il Dio sofferente compromesso nella vicenda del dolore umano. Pareyson cerca l’interesse da parte di tutti gli uomini di fede e non, accomunati dall’uso della ragione e dalla tragicità della condizione umana”. (dall’Introduzione dell’autrice)

Giada Trapani è nata a Palermo, ha studiato pianoforte presso il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Palermo, ha poi conseguito il diploma di laurea in canto a indirizzo artistico, l’abilitazione alla didattica musicale infantile e la laurea in filosofia presso l’Università degli Studi di Palermo, sviluppano una tesi di filosofia morale.
Dopo gli studi concernenti tematiche ambientali e un master in Politiche e strumenti di sviluppo sostenibile, ha vinto una borsa di studio e ha iniziato a lavorare presso enti e aziende di settore, occupandosi di formazione ambientale e progettazione alla sostenibilità.