lunedì 16 novembre 2020

Novità in libreria: Dino Paternostro, “La strage più lunga. Calendario della memoria dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la mafia (1893-1966)”, Edizioni La Zisa, pp. 336, euro 24,90


In Sicilia, dall’Unità d’Italia alla metà degli anni Sessanta del ‘900, si è consumata “la strage più lunga” della nostra storia. Una strage “al rallentatore”, potremmo definirla, snodatasi nel corso di un secolo, il cui “filo rosso” è dato dalla pervicace volontà con cui mafia, agrari e “pezzi” di politica han no colpito il movimento contadino e bracciantile, guidato dal sindacato, che coraggiosamente rivendicava lavoro, diritti, libertà. Sono tanti i caduti di questa lunga strage, la maggior parte dimenticati. Questo libro recupera le loro storie e i loro volti, rendendo a tutti almeno la giustizia della memoria. Raccolti in questo “calendario”, voluto fortemente dalla Camera del lavoro di Palermo e dalla Cgil siciliana, ci sono i nomi dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la mafia. Di questi personaggi Dino Paternostro racconta le storie, così come emergono dagli archivi dello Stato e dagli archivi privati, dai documenti pubblici e privati, dai giornali e dalle interviste dei familiari. Le verità che emergono consentono una lettura aggiornata della nostra storia e del ruolo importante del sindacato e dei suoi dirigenti che, a pugni nudi, hanno lottato contro la mafia e per la costruzione di una Sicilia del lavoro, libera, giusta, civile e democratica.

 

DINO PATERNOSTRO, laureato in Filosofia, per anni segretario della Camera del lavoro “Placido Rizzotto” di Corleone, è oggi responsabile del dipartimento legalità della Cgil di Palermo. Giornalista pubblicista, dirige dal 1989 il giornale (adesso online) “Città Nuove Corleone” (cittanuove-corleone.net). Ha scritto diversi saggi storici, tra cui Placido Rizzotto e le lotte popolari a Corleone (Palermo, 1992), Corleone, l’antimafia sconosciuta 1893-1993 (Palermo, 1994), Antologia di un’epopea contadina (Palermo, 2011), Placido Rizzotto. I funerali di Stato (Palermo, 2016), Pio La Torre e la Cgil. L’impegno sindacale a Palermo e in Sicilia (Roma, 2018).

 

 Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus 

lunedì 19 ottobre 2020

Arriva in libreria il romanzo storico di Vincenzo Crosio, “Storia di Eleonora de Esneider e del suo giovane amante Carlos de Oliviera”, Edizioni La Zisa, pp. 160, 13,90 € (ISBN: 978-88-319-9067-7)

 


Come un vero capitano, l’Autore conduce con vigore e sagacia lungo un suggestivo e avvincente viaggio fantastico nella Storia europea e americana di inizio Novecento. Avventure, amori, passioni si intessono in un excursus narrativo che ravviva, commuove, scava e riempie l’anima. Con ritmi intensi e imprevedibili. Eleonora, Carlos, Oscar, Re e Governatori animano un’epoca ormai remota che, tuttavia, attualizzano dinamiche sociali contraddittorie e mai risolte, inquietudini e ingiustizie della condizione umana sempre vive. La vita stessa è una continua e ardua lotta, ma i personaggi non la vivono affatto pavidamente sfiorandola o ignorandola! Con ardore, ne percorrono i sentieri tortuosi e l’impregnano di sentimenti e valori profondi, curandosi di «elaborare un’altra ragione e un altro tempo» per gustarne il fascino e il mistero, renderla veramente più umana e autentica. Un invito a condividere la necessità di saper «guardare l’altro e la natura in modo incantato».

 

VINCENZO CROSIO, è nato a Napoli il 2-2-1950. Si è occupato di letteratura, di epistemologia semantica con Salomon Rauchenberg e Paul Davies; è pèoeta, scrittore, saggista. Ha scritto Ferlinghetti bar Ælia Lælia; Napoli narrata per Agalev, Rap poesia e comunicazione sempre per Agalev; Guardando le luci che scorrono come in un quadro di Hopper. Poems songs, blues and ballads, Ed. alla Biblioteca; Il Koan del Ramo spezzato; Storia e civiltà dei Campi flegrei e della Campania antica, Vulcano wordpress. Con Mascia Marini, Vera d’Atri, Erri De Luca, Habib Tiwuoni e la “No war band” ha fatto parte del coordinamento nazionale e poi internazionale di “Poets against the war”. È stato Redattore del Seminario teologico/politico di Fudenji, Salsomaggiore, redattore della rivista Scienze e ricerche. Ha in preparazione per le Edizioni della Biblioteca la sua ultima raccolta di poetica Idilli, bozzetti per una cartografia semantica del nuovo mondo. Attiva Jazz Poetry e reading nei luoghi aperti del pensiero libero e sociale.

 

Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus.

venerdì 18 settembre 2020

In libreria Corrada Biazzo Curry, “Pensieri fra due mondi. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp.138, euro 13,90

 


Pensieri fra due mondi è un viaggio interiore fra due mondi: il sud rurale della Louisiana, terra incomprensibile e ammaliante, dove la poetessa è emigrata; e il paese siciliano sacro delle sue origini. La silloge nasce dal contrasto fra questo luogo remoto e selvaggio e il calore dei focolari sacri e antichi, dai conflitti interiori maturati durante questo periodo d’esilio, dall’inevitabile passaggio del tempo, e dalla memoria come unica testimonianza di un vissuto.

Il libro nasce dalla crescente consapevolezza d’appartenenza a un’isola magica, situata al di là dell’oceano, e a un paese di artisti e di poeti, di dei e santi; dalla nostalgia e dai ricordi riemersi dall’incontro fra passato e presente; dalle speranze e dai sogni che sono maturati in suolo straniero; e infine dalla continua ricerca di una Terra Immortale, senza più né tempo né dolore.

Alcune poesie sono dedicate “al paese sacro”, visto come Terra Promessa; altre sottolineano il disagio sentito a causa dell’impenetrabile segreto racchiuso in questa “terra strana e misteriosa”; numerose liriche si concentrano infine sugli aspetti mistici e spirituali dell’universo e sulla precarietà della vita, mettendo in evidenza la necessità del sogno e del divino.

Questo racconto poetico pone quindi diversi quesiti esistenziali, rilevando anche i limiti della parola nel suo tentativo di interpretare la realtà che ci circonda in maniera coerente.

 

CORRADA BIAZZO CURRY è nata a Noto (SR) nel 1958 ed è vissuta a Comiso (RG) fino al 1984. Subito dopo aver conseguito la Laurea, Corrada si è trasferita negli Stati Uniti e nel 1989 ha ottenuto un Dottorato in Letteratura Francese e Italiana alla Louisiana State University, (Baton Rouge, Lousiana) dove ha insegnato per 13 anni. Nel 1999, è ritornata in Italia ed ha insegnato Lingua e Letteratura Italiana e Francese in diverse Università americane a Roma.

Nel 2015, ha ottenuto una posizione di docente di lingua e letteratura francese e italiana nuovamente alla Louisiana State University e si è ristabilita in Louisiana, dove vive attualmente insieme al marito americano. S’interessa molto alla critica letteraria e alla traduzione ed ha pubblicato diversi articoli in italiano, inglese e francese sulla letteratura dell’800 e del ‘900, libri di saggistica e numerose traduzioni.

L’autrice ha particolarmente dedicato tutta la sua vita alla poesia che è il suo più grande amore. Corrada ha pubblicato quattro libri di poesia, di cui uno con Edizioni La Zisa nel 2019, Il senso del male, presentato e discusso a Comiso il 24 maggio 2019 e a Palermo dalla stessa casa editrice il 3 gennaio 2020. Inoltre ha ricevuto un terzo premio per la silloge Preziosi Cimeli dall’Associazione culturale “Lettere e Arti” di Palermo (2005).

 

 Parte del ricavato della vendita del presente volume  sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus


Gabriella Cascio racconta il suo incontro con don Pino Puglisi

 


 

Gabriella Cascio

Ho incontrato padre Pino Puglisi

Prefazione di don Luigi Ciotti

Presentazione di don Calogero Cerami

Immagini di Marcella Ciraulo e Valentina Ghezzi

Edizioni La Zisa

pp. 138

euro 12,00

 

«Ho incontrato padre Pino Puglisi. È stato un incontro ravvicinato anche se avvenuto dopo la sua morte per mafia. L’ho incontrato nel marzo del 2016 e da allora il suo effetto su di me continua. Non è stato un incontro reale ma ravvicinato sì, intenso e coinvolgente. L’ho incontrato per caso come avvengono tanti incontri e tante conoscenze, ma non l’ho conosciuto di persona. Ho compreso che era un piccolo grande uomo. Questo incontro l’ho fatto nel territorio della sua ultima parrocchia dialogando con la gente che lo ha conosciuto e lo ha amato; le interviste sul campo nel quartiere di Brancaccio mi hanno fatto incontrare don Pino nella voce e nei ricordi della sua gente, la cui anima ho scoperto recare un segno della passione che “3P” metteva nella sua missione». È la sua, una figura affascinante, a motivo della sua testimonianza di vita forte e semplice. Prima di essere un grande prete, Puglisi è stato un grande uomo: è stato questo a far nascere in me la voglia di esplorare, di sviscerare la sua figura e la sua identità. Sono state proprio la voce e le parole delle persone di Brancaccio con i loro racconti, carichi ancora del sentimento della sua presenza in mezzo a loro, a farmi riflettere su di lui. Egli operò in un quartiere dove regnava la mafia e il nulla; laddove la Parola di Gesù era da tempo scomparsa, oppure, se mai c’era stata, era se­polta sotto la coltre della tradizione e dell’omertà mafiosa. Don Pino seminò una speranza nuova. In quel luogo che sembrava ormai da troppo tempo abbandonato da Dio e dagli uomini, il ministero pastorale di don Pino risuonò e si radicò con forza travolgente. La figura di padre Puglisi è una fi­gura religiosa di singolare rilievo soprattutto oggi, in una società consumistica, una società liquida, dove tutto scorre alla velocità della luce e non c’è più tempo per l’altro; in cui domina il vuoto e si sente la mancanza di un modello esemplare di prete quale fu padre Puglisi che di certo oggi sarebbe riuscito a ridare, a chi li ha persi, la speranza, il sorriso, la voglia di cambiare.

 

GABRIELLA CASCIO, originaria di Isnello, vive a Palermo, dove nel 2016 ha conseguito la laurea magistrale in Scienze religiose. Ha costruito sul campo questo saggio, confrontandosi con la gente di Brancaccio e riscoprendo la figura di padre Pino Puglisi. Insegna Religione cattolica nelle scuole di Palermo e provincia.

 

Parte del ricavato della vendita del presente volume  sarà destinato ai progetti dell’Associazione  INSHUTI Italia-Rwanda onlus

In libreria tredici storie macabre di Federico Virzì


Federico Virzì

Perle nere, tredici storie macabre

Racconti

Edizioni La Zisa

pp. 152

euro 14,90


Queste tredici Perle nere raccontano un viaggio dentro l’immaginario tenebroso, macabro e volutamente inquietante di menti che sconfinano dall’umano al mostruoso, dentro la rete della normalità. Un’intrigante sequenza di quotidiane azioni sociali fa da cornice a personaggi noir che prendono il posto delle nostre emozioni più profonde, dando voce alle paure, alla rabbia, al dolore, alla cattiveria, e a tutte le immagini che da esse derivano. Federico Virzì le analizza e le esorcizza a partire da un oggetto che diventa metafora del suo viaggio narrativo: la valigia; dentro, troviamo questi racconti che, come i sogni, ci appaiono vivere di regole proprie, tutte da scoprire.


FEDERICO VIRZÌ nasce a Palermo il 14 maggio del 2000. Sin da bambino dimostra una propensione alla lettura e alla scrittura, guidato dall’influsso del suo amato nonno, il poeta Giuseppe Forestieri. In seguito questa passione verrà approfondita nonché incentivata dagli studi classici intrapresi. Durante il percorso liceale scoprirà la propria propensione per il teatro e per i romanzi gotici facendo la conoscenza di autori come Poe, Lovecraft e King. Consegue il diploma di maturità classica e si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, di cui oggi è attuale studente. Nel 2018 pubblica Eccesso di creatività, il suo primo romanzo fantastico; l’anno seguente pubblica la silloge Vagando tra le poesie di mio nonno, in omaggio al poeta Giuseppe Forestieri.

Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus

Lo storico Michele Vilardo racconta la vita, la spiritualità e l’impegno sociale del vescovo mons. Nicolò Maria Audino

 


Michele Vilardo

Sua Ecc. Rev.ma Mons. Nicolò Maria Audino da Vallelunga Pratameno α (1861) a Mazara del Vallo ω (1933).  CATTOLICESIMO SOCIALE, SPIRITUALITÀ EUCARISTICA E MARIANA

Prefazione di don Pietro Pisciotta

Passato e Presente 13

Edizioni La Zisa,

pp. 390 (con illustrazioni a colori)

euro 24,00


In I piaceri di Brancati si legge che «Molte generazioni evitano di abbruttirsi solo perché uno dei loro componenti ha il dovere di ricordare». Questa profonda verità si identifica con le appassionate ricerche che per anni Michele Vilardo ha portato avanti, condensando in queste pagine la storia del “viaggio” spirituale di Nicolò Maria Audino, dal 1861 al 1933.

La culla che vede nascere e accrescere le eccelse virtù sacerdotali del futuro vescovo Audino è la Chiesa nissena, eretta da papa Gregorio XVI il 25 maggio 1844, “in un’area costellata da un clero e laicato aperto alle nuove istanze religioso-sociali e dove per primo emerse il legame con don Luigi Sturzo, amico e confidente delle famiglie Audino e Criscuoli”.

Il momento di più alto significato cattolico è quello che copre i trent’anni di episcopato a Mazara di mons. Audino, incorniciato dall’autore in una brillante sintesi storico-sociale che fa da sfondo ad una storia tutta da ricordare.

 

MICHELE GIUSEPPE VILARDO è nato a Vallelunga Pratameno (Cl) nel 1964. Ha compiuto gli studi liceali a Caltanissetta e ha conseguito il Magistero in Scienze religiose presso la FA.TE.SI. San Giovanni Evangelista di Palermo. È docente presso il Liceo scientifico Santi Savarino di Partinico. Si occupa di studi etno-antropologici e in particolar modo delle forme della pietà popolare in Sicilia, di storia locale ed è appassionato di fotografia. Ha pub­blicato i volumi: "Il lutto e la luce. La Settimana Santa nella Sicilia centro occidentale. Pietà popolare quale teologia del popolo", Arti Grafiche Abbate, dicembre 2016; "Giovanni Castrogiovanni di Vallelunga Pratameno. Un educatore dimenticato del Risorgi­mento italiano" (in collaborazione con la dott.ssa Michela D’Adamo), aprile 2018, Arti Grafiche Abbate; "Ippolito ed Ignazio Santangelo Spoto di Vallelunga Pratameno. Il Fuoco e le Ceneri", gennaio 2019, Arti Grafiche Abbate; "Senza toccu di campani. La Memoria, la Storia, la Nostalgia", giugno 2019, Arti Grafiche Abbate.


Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus

In arrivo in libreria il romanzo di Carmelo Butticè, “I silenzi della foresta rossa rimbombano su Černobyl’”, Edizioni La Zisa, pp. 210, euro 12,00


Muovendo da un ricordo giovanile, sorta di crogiolo nel quale si fondono le vicissitudini umane dell’autore a quelle storiche, proprie della tragedia, Carmelo Butticè, dà conto, in diverse fasi, di ciò che accadde in quel lontano 26 aprile 1986.

Nella prima parte di I silenzi della foresta rossa rimbombano su Cernobyl’, dichiara impronta autobiografica, viene spiegato il perché della ricostruzione storica intrapresa e le sensazioni percepite, in quell’aprile del 1986, dallo stesso autore. Segue una ricomposizione storica dell’esperienza socialista in Urss, brevemente apparecchiata per meglio comprendere le tare congenite proprie di quel Paese e di quel sistema. Tare che funsero da humus per lo sviluppo di tutte quelle concatenazioni che condussero all’incidente. Nella terza parte si assiste alla storia dello sviluppo del nucleare – sia esso civile, sia militare – dell’URSS, alla costruzione della centrale di Cernobyl’, ai risvolti politici a essa legati e all’incidente stesso. Su tutto, sviluppi e conseguenze, si incanalano le acute riflessioni dell’autore che leggiamo in una scrittura di limpida onestà intellettuale e di profonda cognizione di fatti e misfatti.

CARMELO BUTTICÈ è nato il 20 maggio del 1972 ad Agrigento, città ove attualmente vive e lavora. Dal proprio carismatico insegnante di lettere – professore Pietro Amato – mutua l’amore per lo studio e per Leonardo Sciascia e le sue opere. Da perfetto autodidatta, ha principiato ad approfondire i personali studi inerenti la storia antica della propria città. Le ricerche dello studioso – non senza il fondamentale aiuto e sostegno del noto storico locale dottor Settimio Biondi – hanno permesso la pubblicazione del suo primo volumetto, avvenuta nell’anno 2002 e intitolato Agrigento: la Storia. Dagli albori al 406 a.C. In seguito, l’intima necessità di scoprire e ricomporre avvenimenti storici, sfocerà nella stesura di un altro volumetto sugli effetti dell’Inquisizione nella Girgenti del XVI secolo e di un libello nel quale egli raccoglie una non indifferente quantità di proverbi tipici della propria terra. Opere che tuttavia non hanno ancora visto la luce della pubblicazione. Inoltre, avendo avuto egli la possibilità di impastare gli anni della propria adolescenza con avvenimenti di eccezionale rilevanza storica, come la fi ne della guerra fredda, la caduta del muro di Berlino e l’estinzione del comunismo e di tutti i regimi del blocco orientale ad esso riconducibili, ha maturato, in virtù di essi, l’interesse per gli accadimenti storici di quella particolare porzione d’Europa.

La fervida curiosità di Butticè, culmina, così, in diversi viaggi nel cuore dell’oramai ex cortina di ferro. Miscelatosi, in un certo qual modo, all’uomo medio dell’est europeo, da egli, dai suoi comportamenti, dalle sue motivazioni, dal suo modo d’intendere e vedere la vita, trae spunto per altre stimolanti ricerche, superando tutte le barriere culturali, e non solo, che possono frapporsi fra un siciliano e un cittadino dell’ex blocco orientale.

 

Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus 

martedì 15 settembre 2020

Inglese base o avanzato, cinese, francese, portoghese e arabo: a Palermo aperte le iscrizioni a corsi di lingua dell’associazione La Tenda di Abramo e della casa editrice La Zisa

 

L’Associazione culturale “La Tenda di Abramo”, in collaborazione con le Edizioni La Zisa, offre cinque diversi corsi base per apprendere alcune delle lingue più parlate nel mondo. Attualmente sono aperte le iscrizioni per i corsi Easy English, Nuove Lezioni Americane, Nihao!, Voilà, Saudade e Salam!; rispettivamente corsi di inglese, cinese, francese, portoghese e arabo.

Easy English – L’inglese è facile… se lo si conosce! Imparare l’inglese, la lingua universale per eccellenza, è alla portata di tutti. Il nostro corso ha il vanto di garantire un insegnante assolutamente bilingue, capace di rendere subito chiare le differenze e le similitudini tra inglese e italiano.

Il corso consiste di 10 lezioni, della durata di 2 ore ciascuna, tenute da un insegnante qualificato bilingue; queste inizieranno lunedì 5 ottobre e si svolgeranno con cadenza settimanale tutti i lunedì dalle ore 16.00 alle ore 18.00; al termine, a richiesta, sarà rilasciato un attestato.

Costo: 160 euro (materiale didattico incluso).

Nuove Lezioni Americane – Questo corso è invece rivolto a chi padroneggia già la lingua inglese, ma vuole approfondire la cultura degli USA che ha dato i natali a personaggi come i pittori Hopper e Kinkade, o i politici Barack Obama e Donald Trump. Gli incontri saranno tenuti esclusivamente in lingua inglese dall’ex-diplomatica Anna Lane, palermitana per nascita, ma con un curriculum internazionale.

Il corso consiste di 10 lezioni, della durata di 2 ore ciascuna, a partire da mercoledì 23 settembre e si svolgeranno con cadenza settimanale tutti i mercoledì dalle ore 18.00 alle ore 20.00.

Costo: 160 euro per il corso completo (materiale didattico incluso) o, in alternativa, 18 euro per ogni singola lezione (due ore).

Nihao! – Il nuovo corso di Mandarino, la lingua comune della Cina, offerto dall’Associazione non si propone soltanto di insegnare una nuova lingua, ma soprattutto di aprire le porte a un nuovo mondo, mettendo a confronto non solo due lingue, ma anche due culture di paesi di paesi così lontani tra loro, come la Cina e l’Italia.

Il corso consiste di 10 lezioni, della durata di 2 ore ciascuna, tenute da un insegnante qualificato; queste inizieranno lunedì 5 ottobre e si svolgeranno con cadenza settimanale tutti i lunedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00; al termine, a richiesta, sarà rilasciato un attestato.

Costo: 160 euro.

Voilà – Un insegnante madrelingua qualificato illustrerà le basi della lingua e della cultura francese permettendo di sostenere, a fine corso, una conversazione di tipo basilare e non solo. Al secondo posto come lingua più parlata in Europa, il francese rimane una delle lingue più diffuse e utili del nostro tempo.

Il corso consiste di 5 lezioni, della durata di 2 ore ciascuna; queste inizieranno martedì 13 ottobre e si svolgeranno con cadenza settimanale tutti i martedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00.

Costo: 90 euro (materiale didattico incluso); al termine, a richiesta, sarà rilasciato un attestato.

Saudade – Il portoghese è la lingua ufficiale di nove paesi del mondo e presente nel panorama internazionale come la settima lingua più parlata al mondo (superando anche tedesco, francese e italiano).

Il corso consiste di 5 lezioni, della durata di 2 ore ciascuna, tenute da un insegnante madrelingua qualificato; queste inizieranno giovedì 1 ottobre e si svolgeranno con cadenza settimanale tutti i giovedì dalle ore 18.00 alle ore 20.00; al termine, a richiesta, sarà rilasciato un attestato.

Costo: 90 euro.

Salam! – Quarta lingua più parlata al mondo, tra le sei lingue ufficiali delle Nazione Unite, l’arabo è una delle lingue più utili nell’ambito lavorativo e non solo. All’interno del corso un insegnante madrelingua qualificato si occuperà di illustrare lingua e cultura araba.

Il corso consiste di 5 lezioni, della durata di 2 ore ciascuna, tenute da; queste inizieranno venerdì 9 ottobre e si svolgeranno con cadenza settimanale tutti i venerdì dalle ore 18.00 alle ore 20.00; al termine, a richiesta, sarà rilasciato un attestato.

Costo: 90 euro.

Tutte le lezioni si terranno nella sede dell’Associazione “La Tenda di Abramo”, in via Vann’Antò n.16, a Palermo.

In rispetto alle norme sul distanziamento sociale, il corso è riservato a un numero massimo di 10 persone.

Per info e iscrizioni:

tel. 091 5509295;

cell. 327 9053186;

mail. ass.latendadiabramo@gmail.com

mercoledì 9 settembre 2020

In libreria la seconda edizione del saggio di Chiara Antonina Messina, “Testimone di Cristo fino alle profondità più nascoste. La parabola di don Puglisi”, Prefazione di mons. Vincenzo Bertolone, Postfazione di Giampiero Tre Re, Edizioni La Zisa, pp. 192, euro 14,90


«Il testimone è colui che penetra la realtà nella sua totalità, oltre le apparenze esterne, fino alle profondità più riposte». Don Pino Puglisi ha testimoniato Cristo come la novità capace di rispondere alle attese e alle speranze più profonde dell’uomo di oggi. Un nuovo modo di vivere il sacerdozio, che in una Chiesa che esce da poco dal Concilio fa fatica ad essere compreso.

«Servendosi di un metodo originale, fatto di arditi accostamenti biografici, l’autrice riflette sul senso specificamente teologico della “parabola puglisiana”, portando alla luce una sorprendente rete di connessioni non solo tra Puglisi ed altre figure di santità antiche e recenti, ma anche di idee-guida della sua azione pastorale e sociale». Questo saggio è un contributo per ricostruire l’insieme complesso di un evento di santità contemporanea, feriale e pure eccezionale, che sa leggere i segni dei tempi e quelli del territorio, vicina al sentimento popolare e specchio dei mutamenti culturali. Una narrazione diversa, nuova, più spirituale ed intima che ci guida alla scoperta di un sacerdote vero, che tra le pieghe della quotidianità è stato oggetto dell’odio feroce di quanti sono al servizio della morte, ma soprattutto ha generato amore per Cristo, i piccoli, i giovani, i poveri, la gente di Brancaccio, la Chiesa tutta.


Chiara Antonina Messina è nata a Palermo nel 1992. Ha conseguito la Laurea magistrale presso la Pontificia facoltà teologica di Sicilia nel 2016, e insegna Religione cattolica presso alcuni istituti della città. Ha partecipato come animatrice volontaria, nel luglio 2016, al Campo Scuola di Brancaccio per iniziativa del CDV. L’esperienza vissuta è stata feconda per la realizzazione di un saggio. Appassionata della figura di don Pino, Chiara Antonina Messina ha cominciato a raccogliere materiale per ricostruire la vita di 3P che è riuscito ad affrontare il presente grazie alla forza dirompente del Vangelo.

 

Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus


mercoledì 8 luglio 2020

Libri: "Positiva di spirito. Il bello della pandemia. DIARIO di chi è da sempre in rinascita" di Valentina Frinchi, Edizioni La Zisa, pp. 80, euro 11,90




“Positiva di spirito” è un libro che dona leggerezza. È a tratti esilarante, a volte sensibile e profondo, altre volte ancora ironico e pungente. L’autrice racconta del suo diario di Facebook in una quarantena trascorsa in casa da vera positiva di spirito, scontra i “catastrofisti del web” e risorge in una persona nuova e rinnovata. Scrive dimostrando di avere una personalità al perfetto centro tra il sentirsi un po’ Anna Frank e un po’ Bridget Jones. Affronta paure e nuove curiosità, scopre nuove virtù per vivere casa, riflette sul senso della vita, accarezza l’essenziale, analizza il web. In un momento critico mondiale cerca di andare oltre il fenomeno del terrorismo mediatico, e l’attendibilità di alcune fonti di notizie che abbiano potuto manipolare la sensibilità di un popolo dinanzi ad un avvenimento improvviso ed epocale.

VALENTINA FRINCHI, Palermitana, classe ’71, è una grafomane, come ella stessa si definisce, sente fortemente la comunicazione, in maniera semplice, fino a farne una scelta di vita. Vive e ama vivere tutte le sfide della vita distraendosi con ciò che trova più complice. Ama scoprirsi e riscoprirsi tutte le volte che la vita gliene offre opportunità.
Già autrice di “Parlami di musica... e non andare via”, Valentina Frinchi, con la musica nel Dna e con grande passione e tenacia, ha ridisegnato la sua vita non solo nella comunicazione, ma in una strada intensa che le ha attribuito il titolo della “signora degli eventi”.

lunedì 29 giugno 2020

"Nuove Lezioni americane”. Viaggio linguistico-culturale nel Continente sempre nuovo insieme ad Anna Lane


Da Hopper a Kinkade alla scoperta della tradizione pittorica americana, o al seguito delle truppe americane nel pantano mediorientale, l’America del rap, della Gilded Age o dei Padri Fondatori in tenuta da massoni mentre edificano la nuova nazione, non può che affascinare e trascinare ancora oggi.


Al Paese del fratello muratore George Washington e dello spregiudicato tycoon Donald Trump sono dedicate le "Nuove Lezioni americane” dell’ex diplomatico Anna Lane, tutte rigorosamente in lingua inglese e utili a chi, con la lingua più parlata e studiata nel mondo, vuole far pratica o iniziare una vera e propria “love story” linguistica e culturale.

Dieci gli incontri organizzati dalla casa editrice La Zisa e dall’Associazione La Tenda di Abramo, insieme ad Anna Lane, che si svolgeranno a partire da mercoledì 23 settembre, sempre lo stesso giorno, per dieci settimane (20 ore di lezioni frontali in tutto), dalle ore 18,00 alle ore 20,00, presso la sede dell’associazione in via Vann’Antò 16, a Palermo. Il costo? Solo 160 euro (materiale didattico incluso) o, in alternativa, 18 euro per ogni singola lezione (due ore). 

A causa norme sul distanziamento sociale, il corso è riservato a un numero massimo di 10 persone

“L’iniziativa – spiega Anna Lane – è diretta a chi vuole davvero conoscere la storia e la cultura dell’America di cui si parla così tanto e si sa, in verità, così poco. E’ necessaria, naturalmente, una conoscenza almeno di base della lingua inglese. Le lezioni saranno  l’occasione per perfezionare le proprie competenze linguistiche attraverso la lettura di articoli, sui vari argomenti, tratti dalla stampa statunitense e non solo”.

Per informazioni e iscrizioni: tel. 091 5509295; cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

A conclusione del corso, un piccolo “good-bye party” in puro stile yankee.

Chi è Anna Lane

Nata a Palermo, ha conseguito la laurea in lettere classiche presso l'Università di Palermo. Dopo aver insegnato nella propria città italiano, latino e greco all'Istituto Mamiani e storia dell'arte al liceo Umberto I, si è trasferita a Roma dove ha insegnato italiano e latino all'Istituto San Gabriele.
Trasferitasi negli USA nel 1980, ha insegnato italiano ai diplomatici americani presso il Foreign Service Institute di Arlington Virginia. Nel 1985 ha lavorato a Bonn, in Germania, come insegnante d'italiano presso "In Lingua Sprachschule".  Presa la cittadinanza americana, ha iniziato la carriera diplomatica lavorando come vice console a Città del Messico, a Londra e Pechino.  Ritornata negli Usa, a Washington, ha lavorato al Dipartimento di Stato ai tempi in cui Hillary Clinton era Segretario di Stato, in particolare si è occupata di cittadinanza e immigrazione fino al 2015. Tornata a vivere a Palermo,  insegna privatamente inglese, Yoga e studia filosofia orientale.

martedì 23 giugno 2020

Arriva in libreria un altro libro di Massimo Boscarino, “Piacevoli contraddizioni. Romanzo”, Edizioni La Zisa, pp. 230, euro 13,90



Piacevoli contraddizioni continua il percorso tormentato e rigenerante di Elia, protagonista dell’ultimo scritto di Massimo Boscarino, Le fermate del piacere. Dentro una terra di “sicilitudine” in lotta costante con la sicilianità sepolta in radici profonde e a volte costretta da una morsa di variopinti impulsi popolari, Elia cresce, rinnova il suo essere incoerente, agisce ed esorcizza il dolore, dentro una cornice di personaggi, deliziosamente interpreti del più ricco panorama delle azioni umane, all’ombra di un maestoso “millicucco”.

MASSIMO BOSCARINO, nasce a Comiso nel 1966. Vive a Ragusa. Noto massaggiatore olistico e scrittore, l’autore riesce, attraverso le sue storie, a tratti immaginarie e fantastiche, a trascinare il lettore in profonde riflessioni esistenziali e spirituali. Le Piacevoli contraddizioni qui raccolte, sono precedute da tre opere: La mia e la tua guarigione, Dissensi Edizioni, maggio 2016 (tradotta in inglese); La fine o l’inizio Esseno, Edizioni Creativa, novembre 2016 (tradotta in inglese); Le fermate del piacere, Edizioni La Zisa, maggio 2019.



venerdì 19 giugno 2020

Presentazione con degustazione di specialità russe. A Palermo sabato 4 luglio si presenta il ricettario di Tatiana Kalinina “Non solo caviale. Le ricette della cucina tradizionale russa”, Edizioni La Zisa




Presentazione con degustazione di specialità russe, sabato 4 luglio, alle ore 17,00, presso il “Mix Markt” di piazza Giulio Cesare 38/A, a Palermo. A guidare i lettori in questo saporito viaggio il giornalista e curatore del volume Davide Romano.
Mix Markt fa parte di una catena di supermercati in cui è possibile acquistare prelibatezze dell'Europa orientale, in particolare prodotti alimentari (https://www.mixmarkt.eu/it).


Il libro: Tatiana Kalinina, “Non solo caviale. Le ricette della cucina tradizionale russa”, Edizioni La Zisa, pagg. 128, euro 15,00

Non solo caviale! Spesso ci si accosta alla cultura gastronomica di un paese straniero in maniera stereotipata e scontata, per cui Russia a tavola è, quasi sempre, sinonimo di caviale, insalata e vodka. In realtà, le ricette della cucina tradizionale russa, qui presentate – dagli innumerevoli antipasti ai primi come il borsc, ai secondi come la kascia, alla pasticceria con i suoi bliny e i suoi piroghi, fino alle bevande e al rituale del tè –, offrono al lettore una visione molto più ampia di ciò che il cibo rappresenta per i russi.
Non un semplice ricettario, dunque, ma un vero e proprio racconto per far conoscere, a grandi linee, la storia della cucina russa e, allo stesso tempo,  sperimentare le ricette base che spiegano, in modo molto semplice, come preparare alcuni dei piatti tradizionali più amati dai russi. Seguendo il consiglio dell’autrice, è un libro da leggere quasi come un piccolo romanzo, lasciandosi trasportare nel tempo alla scoperta di odori e sapori sconosciuti.

Tatiana Kalinina, nata a San Pietroburgo nel 1975. Dopo la laurea e il dottorato presso l’Università Statale Pedagogica di San Pietroburgo A.I. Herzen, ha insegnato per alcuni anni come docente di scuola elementare e media ed è stata organizzatrice di eventi e programmi culturali a San Pietroburgo. Trasferitasi poi in Italia, ha conseguito la laurea in Scienze per la Comunicazione Internazionale, presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania. Vive in Sicilia dal 2004, dove lavora, attualmente, come guida turistica

mercoledì 20 maggio 2020

Le Edizioni La Zisa sostengono la campagna dell’associazione Ibuka Italia per i sopravvissuti del genocidio






Le Edizioni la Zisa hanno deciso di sostenere la campagna lanciata in questi giorni dall’associazione Ibuka Italia per il sostegno ai sopravvissuti del genocidio. “Visto il nostro particolare legame con la comunità ruandese – scrive Davide Romano della casa editrice palermitana -, abbiamo deciso di accogliere e di rilanciare l’appello di Ibuka in questo particolare e difficile momento che, per la comunità ruandese, è però ancora più difficile. Siamo sicuri che i nostri amici sapranno rispondere con la solita generosità”.

“Questa campagna – si legge nel comunicato della organizzazione no profit - è lanciata dall’Associazione Ibuka Italia, che si occupa della memoria del Genocidio dei Tutsi del Rwanda e del sostegno ai sopravvissuti, insieme alle associazioni gemelle in Ruanda, in numerosi Paesi d’Europa e negli Stati Uniti. Proprio in queste settimane si commemora il Genocidio dei Tutsi del Ruanda, che nei cento giorni tra l’aprile e il luglio 1994 costò oltre un milione di morti. Per i sopravvissuti è un periodo di rinnovata angoscia e dolore. Ma a causa dell’emergenza coronavirus, quest’anno molti di loro, impossibilitati a provvedere al proprio fabbisogno, vedono la sopravvivenza nuovamente minacciata”.

“Come nella maggior parte dei Paesi del mondo – spiega -, anche in Ruanda è in vigore un lockdown. Le fonti di sostentamento si interrompono, le reti di solidarietà non riescono a funzionare a dovere. Non possono raggiungere i centri più piccoli, i villaggi. Nelle società più povere della nostra sono giorni molto difficili. In Ruanda i sopravvissuti non sono soli. Ma in questo periodo eccezionale sono spesso isolati e hanno bisogno di noi”.

“Non hanno bisogno di molto – conclude -: con 25 euro possiamo sostenere una famiglia di quattro persone per un mese. Qualunque donazione è gradita. Di seguito le coordinate bancarie per donare: Beneficiario: Ibuka Memoria e Giustizia; IBAN: IT54E0306909606100000149619 ; BIC: BCITITMM; Causale: Covid19.  Chi desidera una ricevuta ai fini fiscali, può contattare Ibuka Italia all'indirizzo e-mail ibuka.italia2015@gmail.com. Rimaniamo a disposizione per qualsiasi domanda in merito. Aiutateci anche condividendo questa campagna con i vostri amici”.

giovedì 19 marzo 2020

“Una vita spirituale in un contesto storico ben preciso” di Pier Giovanni Vivarelli (Riforma, 19 marzo 2020, pag. 4)


L’autobiografia del pastore Giulio Vicentini: una vocazione nell’Italia uscita dalla guerra 

Con il titolo Signore, tu mi hai chiamato per nome – memorie 1932-1960*, la casa editrice palermitana La Zisa dà alle stampe un intenso “diario spirituale” del pastore Giulio Vicentini, scomparso pochi mesi or sono, nell’ottobre 2019. Introdotto da una bella prefazione di Paolo Ricca, che sottolinea la sostanziale continuità del percorso vocazionale dell'autore, il volume è composto da tre capitoli, scritti tra l’agosto e il settembre del 1994, anno della sua emeritazione. Nella migliore tradizione evangelica del Sola Scriptura, ognuno di questi capitoli trae ispirazione anche dai versetti biblici suggeriti dalle Losungen di alcune domeniche di quel periodo.

Primo di una numerosa famiglia contadina, Giulio Vicentini nasce nel 1924 a Lonigo, in provincia di Vicenza (nomen omen), nel Veneto rurale (e “cattolicissimo”) di inizio secolo. Fin dalla più tenera età, rimane profondamente colpito dalle predicazioni di alcuni religiosi della sua zona e ben presto esprime ai suoi genitori la vocazione a seguire le loro orme. Nel ’35 entrerà dunque come “fratino” nel collegio dei frati minori francescani del suo paese. Sarà l’inizio di tutto per il piccolo Giulio, che amerà fin da subito l’idea di povertà evangelica.

La vita e lo studio proseguiranno quindi per diversi anni, con la loro rassicurante, seppur rigida, regolarità, fino al noviziato nel ’39, anno nel quale il suo nome di battesimo viene sostituito con il nome di Ulderico e che si concluse con il pronunciamento dei voti cosiddetti “semplici”. Fra’ Ulderico, nella sua felicemente ingenua, ma genuina, innocenza giovanile, continuerà dunque il suo percorso formativo prima a Gemona e poi a Padova, appena sfiorato dai tragici eventi che al di fuori delle mura conventuali sconvolgono il mondo intero. Anche l’Italia è in guerra, ma le uniche difficoltà per fra’ Ulderico sono di natura alimentare, niente e nessuno riesce a scalfire la coscienza evangelica e il generico patriottismo del giovane religioso, che prosegue i suoi studi a Venezia fino al ’48. Ma il ’48 segna anche il suo definitivo (o almeno tale sarebbe dovuto essere) ingresso nel clero cattolico-romano, con l’ordinazione al sacerdozio, motivo di grande orgoglio per tutta la sua famiglia. Trasferito a Roma, nel pontificio Ateneo Antoniano, i suoi studi teologici si fecero sempre più intensi e generalmente apprezzati.

Pochi anni dopo però, dal 51 circa, si affacciano i primi dubbi a tormentare l’anima del giovane sacerdote: la scoperta dell’eccidio delle Fosse Ardeatine e degli orrori nazifascisti in generale, alcune questioni di “coscienza sacerdotale” legate alla confessione auricolare di alcuni (e alcune) fedeli, a cui si aggiunsero la conoscenza di alcune forme di devozione popolare (molto prossime all’idolatria) che egli incontrerà in alcuni suoi viaggi in Calabria e infine l’ingerenza in politica dell’establishment cattolico del dopoguerra. Tutto ciò comincia a minare le “fondamenta spirituali” del sacerdote Ulderico (frattanto tornato a Venezia), sempre alla ricerca della libertà cristiana e della coerenza evangelica, che lo stesso Vicentini riassume in una (apparentemente) semplice domanda: “«Cristo dov’è?» (p. 107).

In una domenica del ’55 sarà proprio questa indifferibile domanda a condurlo a fissare un appuntamento con l’allora pastore della chiesa valdese di Venezia, Liborio Naso. Un incontro che gli cambierà la vita per sempre. «I capisaldi della Riforma (solo Cristo, sola Grazia, sola Scrittura) presero ad ancorarsi presto al fondo di me stesso, tanto che ebbi ripulsa a continuare a dire messa e a confessare […] Non sopportavo più di ingannarmi e di ingannare» (p.109). Vicentini giunge quindi a una drastica e radicale scelta, una sorta di salto nel buio (ma con Cristo a fungere da “rete di protezione”): ecco dunque la sua rocambolesca fuga (quasi un’evasione) dal convento dove viveva, la fraterna ospitalità ricevuta da tutta la famiglia del pastore Naso, il suo primo impatto con il mondo evangelico al Centro Ecumene di Velletri, che contribuirà a costruire e dove incontrerà la sua futura moglie Evangelina, a cui seguiranno gli studi a Roma nella Facoltà valdese di Teologia e la consacrazione a pastore nel 1960.

Questa autobiografia non si limita solo all’aspetto spirituale della vicenda umana di Giulio/Ulderico Vicentini, ma ha il grande merito di inserire questa vicenda all’interno di un più ampio affresco storico e sociale. Un libro “orgogliosamente umile”, così come lo furono le vite e le opere di Francesco d’Assisi e Valdo da Lione, e che rappresenta un’ulteriore, preziosa testimonianza della vocazione alla vita nella fede in Cristo. Una vocazione che Dio, nel suo infinito amore, può donare a ciascuno e ciascuna di noi chiamandoci per nome (Giulio, Ulderico o altro, poco importa), una vocazione capace di stravolgere la vita di chiunque trovi il coraggio di accogliere la libertà che viene dall’Evangelo.

* G. Vicentini, Signore, tu mi hai chiamato per nome – memorie 1932-1960. Palermo, La Zisa, 2020, pp. 136.