venerdì 10 settembre 2021

Palermo 16 settembre, In occasione delle celebrazioni dedicate al martire di Brancaccio si presenta il saggio di Gabriella Cascio “Ho incontrato padre Pino Puglisi” (Edizioni La Zisa)

Appuntamento giovedì 16 settembre, alle ore 18 e 30, presso Al Fresco - giardino e bistrot, vicolo Brugnò 1 a Palermo, per la presentazione del saggio di Gabriella Cascio, “Ho incontrato padre Pino Puglisi”, prefazione di don Luigi Ciotti (Edizioni La Zisa). Insieme all’autrice, interverranno: padre Antonio Zito, responsabile  del servizio Diocesano Irc di  Palermo; padre Francesco Aleo, docente  di Patristica presso lo Studio Teologico “S. Paolo” di Catania e docente  di Storia della Chiesa antica e medievale e di Metodologia presso l’ISSR della Pontificia Facoltà Teologica “S. Giovanni Evangelista” di Palermo; e Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro di Palermo. 


 

Il libro: Gabriella Cascio, “Ho incontrato padre Pino Puglisi”Prefazione di don Luigi Ciotti, Presentazione di don Calogero Cerami, Immagini di Marcella Ciraulo e Valentina Ghezzi, Edizioni La Zisa, pp. 138, euro 12,00

 


«Ho incontrato padre Pino Puglisi. È stato un incontro ravvicinato anche se avvenuto dopo la sua morte per mafia. L’ho incontrato nel marzo del 2016 e da allora il suo effetto su di me continua. Non è stato un incontro reale ma ravvicinato sì, intenso e coinvolgente. L’ho incontrato per caso come avvengono tanti incontri e tante conoscenze, ma non l’ho conosciuto di persona. Ho compreso che era un piccolo grande uomo. Questo incontro l’ho fatto nel territorio della sua ultima parrocchia dialogando con la gente che lo ha conosciuto e lo ha amato; le interviste sul campo nel quartiere di Brancaccio mi hanno fatto incontrare don Pino nella voce e nei ricordi della sua gente, la cui anima ho scoperto recare un segno della passione che “3P” metteva nella sua missione». È la sua, una figura affascinante, a motivo della sua testimonianza di vita forte e semplice. Prima di essere un grande prete, Puglisi è stato un grande uomo: è stato questo a far nascere in me la voglia di esplorare, di sviscerare la sua figura e la sua identità. Sono state proprio la voce e le parole delle persone di Brancaccio con i loro racconti, carichi ancora del sentimento della sua presenza in mezzo a loro, a farmi riflettere su di lui. Egli operò in un quartiere dove regnava la mafia e il nulla; laddove la Parola di Gesù era da tempo scomparsa, oppure, se mai c’era stata, era se­polta sotto la coltre della tradizione e dell’omertà mafiosa. Don Pino seminò una speranza nuova. In quel luogo che sembrava ormai da troppo tempo abbandonato da Dio e dagli uomini, il ministero pastorale di don Pino risuonò e si radicò con forza travolgente. La figura di padre Puglisi è una fi­gura religiosa di singolare rilievo soprattutto oggi, in una società consumistica, una società liquida, dove tutto scorre alla velocità della luce e non c’è più tempo per l’altro; in cui domina il vuoto e si sente la mancanza di un modello esemplare di prete quale fu padre Puglisi che di certo oggi sarebbe riuscito a ridare, a chi li ha persi, la speranza, il sorriso, la voglia di cambiare.

 

GABRIELLA CASCIO, originaria di Isnello, vive a Palermo, dove nel 2016 ha conseguito la laurea magistrale in Scienze religiose. Ha costruito sul campo questo saggio, confrontandosi con la gente di Brancaccio e riscoprendo la figura di padre Pino Puglisi. Insegna Religione cattolica nelle scuole di Palermo e provincia.

giovedì 5 agosto 2021

Palermo 30 agosto, Si presenta “Gli sguardi splendenti” di Cola Francu, Edizioni La Zisa



“Gli sguardi splendenti” è il titolo dell’opera autobiografica del misterioso Cola Francu (evidente nome d’arte) che sarà presentato lunedì 30 agosto, alle 18 e 30, presso la libreria Zacco di via Vittorio Emanuele 423, a Palermo. Ne discuteranno con l’autore Alfredo San’Angelo e Davide Romano. Farà gli onori di casa Maurizio Zacco.

martedì 27 luglio 2021

Covid 19, Edizioni La Zisa, Un libro in regalo a tutti i neovaccinati


Un libro in regalo a tutti quelli che si faranno vaccinare nei prossimi giorni. È la singolare iniziativa messa in campo dalle storiche Edizioni La Zisa di Palermo per incoraggiare i nostri concittadini a immunizzarsi contro il Covid 19.

“Ci siamo chiesti più volte cosa poter fare come casa editrice per convincere le persone a vaccinarsi – spiegano dalla casa editrice – e ci è venuta l’idea di batterci coi nostri mezzi: i libri. Regaleremo, infatti, un libro da noi pubblicato a ogni persona che si vaccinerà nei prossimi giorni. Basterà portare presso la nostra sede di via Vann’Antò 16, a Palermo, il certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione per ricevere in omaggio un romanzo o anche un saggio o una silloge di poesie da gustarsi sotto l’ombrellone”.

E concludono: “Chissà che non riusciamo a incoraggiare qualcuno a vaccinarsi con la promessa di un buon libro!”.

http://edizionilazisa.blogspot.com/

edizionilazisa.it

lazisa.it


giovedì 22 luglio 2021

In libreria: Antonino Bacarella, “Storia moderna dell’agricoltura siciliana. Dall’anteguerra ai giorni nostri”, Voll. 2, seconda edizione riveduta e ampliata, pp. 1120, euro 69,00




Storia moderna dell’agricoltura siciliana: dall’anteguerra ai giorni nostri, è il racconto di quanto accaduto nell’agricoltura siciliana negli ultimi novant’anni. Un racconto che parte dalla narrazione temporale degli avvenimenti più significativi dell’agricoltura regionale, analizzati nel contesto della evoluzione degli eventi internazionali, europei e nazionali e all’interno della politica e delle istituzioni regionali, e si conclude con il confronto fra i due comparti economicamente più rilevanti dell’agricoltura siciliana: l’agrumicolo e il vitivinicolo. Il quadro che ne viene fuori è quello di una società fortemente intrisa, come piace dire all’autore, di quella massiccia dose di “sicilitudine”, concetto molto diverso da quello di “sicilianità”, che ha impedito nel tempo e impedisce ancora all’agricoltura siciliana di divenire quello che dovrebbe essere: «risorsa strategica significativa, produttrice di reddito e occupazione, specialmente per i giovani, creatrice di paesaggi, di tutela dell’ambiente, di sviluppo per la gastronomia, per l’immagine, per la cultura, per l’economia terziaria, diffusiva della sua immagine di isola “felice” e altro ancora».

 

 ANTONINO BACARELLA ha conseguito la laurea in Scienze agrarie nel 1960 presso la facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Palermo, dove ha insegnato fino al 2010, ed è stato direttore di Istituto e di Dipartimento, preside della Facoltà (1987-93) e delegato del Rettore alla Presidenza della Fondazione Angelo e Salvatore Lima Mancuso. Presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Palermo (1980-82) e consulente tecnico-scientifico del ministero dell’Agricoltura e delle Foreste (1989- 1990), Bacarella ha avuto numerosi incarichi scientifici e ha svolto un’intensa attività di insegnamento, di studio e professionale nelle discipline di competenza del settore scientifico disciplinare di economia e politica agraria, per incarico di istituzioni scientifiche pubbliche (Cnr, Inea, Formez, Ismea), enti pubblici (Espi, Esa, Irvv, UnionCamere, Camere di commercio, Consorzi di bonifica, ecc.), enti locali e provinciali, società e centri studi privati.

Nell’ambito dell’Amministrazione regionale siciliana è stato consulente tecnico-scientifico della Direzione regionale della Programmazione (1981-92) e dell’Assessorato per l’Agricoltura e per le Foreste (1985-96) e presidente del Coreras, il Consorzio regionale per la ricerca e la sperimentazione (1998-2011).

Dalla seconda metà degli anni Sessanta e fino all’inizio degli anni Duemila ha seguito le politiche e le manifestazioni sindacali delle organizzazioni professionali regionali di categoria (Confcoltivatori, Coldiretti e Confagricoltura).

 

 Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione  INSHUTI Italia-Rwanda onlusS


lunedì 12 luglio 2021

Arriva in libreria… Roberto Taormina, “È l’ora di Facebook”, Prefazione di Ale Cacciato, Edizioni La Zisa, pp. 222, euro 16,00

 


In questo libro l’autore racconta il funzionamento di Facebook e l’utilità che può avere se lo si conosce a fondo. L’autore si propone di prendere per mano il lettore per fare in modo che il social sia una reale risorsa di business per chiunque. Partendo dalle nozioni base, sarà possibile imparare come aprire una pagina Fb, come ottimizzarla e renderla attraente per il visitatore.

Nell’opera vengono analizzati i contenuti che si possono realizzare, grazie alla spiegazione delle metodologie di lavoro utilizzate dall’autore cosicché il lettore possa es-sere facilitato e supportato nello sviluppo del Facebook marketing plan. Attraverso preziosi consigli potranno essere apprese le best practices antecedenti alla pubblicazione di un post, alla realizzazione di una campagna Ads e al coinvolgimento di un determinato segmento di utenti, riuscendo in tal modo ad offrire un valore aggiunto alla propria attività.

Partendo dalle nozioni di marketing pubblicitario, sarà possibile imparare a sviluppare il funnel di Fb, delineare da soli un piano editoriale e realizzare diversi tipi di contenuto, anche grazie alla presenza di importanti contributi di specialisti di settore. L’autore ci aiuta a comprendere come siano importanti un impegno assiduo e una cura costante nel presiedere i vari canali comunicativi così da rendere più semplice e agevole il contatto con un potenziale cliente.

Se sei un imprenditore, un professionista, un artigiano o hai una nuova idea da lanciare e vuoi fare marketing in modo semplice e concreto con Facebook, allora questo manuale fa proprio al caso tuo.

 

ROBERTO TAORMINA nasce a Corleone, un paesino dell’entroterra siciliano. Non ancora maggiorenne si appassiona al mondo del web. Nel corso degli anni progetta diversi siti web e ogni volta sente pronunziare la solita frase dall’imprenditore di turno: “Il sito è stupendo, ma dobbiamo vendere”. Sente che può fare di più ed ecco che inizia a studiare prima e a mettere in pratica poi le varie tecniche di digital marketing, tra cui anche quelle di Facebook. Oggi si occupa di consulenza digital marketing per aziende e professionisti e cura l’immagine web a tutto tondo: dalla progettazione del sito internet, fino alla pianificazione della strategia di web marketing. Collabora con diverse aziende in Italia e anche all’estero. È l’ora di Facebook è il suo primo lavoro editoriale.


lunedì 7 giugno 2021

In libreria: Cola Francu, "Gli sguardi splendenti. Storia di una famiglia", Edizioni La Zisa, pp. 180, euro 15,90

 


Gli occhi splendenti di due giovani donne sono il ricordo più vivo di Cola Francu. Due donne, molto diverse e che la vita ha allontanato, forse troppo presto, ma che hanno segnato, ognuna a suo modo, la vita dell’autore. La storia è raccontata da un uomo adulto che ha accettato il suo passato fatto di necessità, di ristrettezze e di pochi gesti di amore. Una vita trascorsa tra le difficoltà negli anni in cui, un po’ per le situazioni sociali un po’ per incapacità ad esprimerli, i sentimenti venivano meno e lasciavano il posto alla necessità. Troviamo in questo racconto una famiglia che si ritrova a dover affrontare le difficoltà di ogni giorno e gli occhi di un bambino che registrano tutto e non riescono a darsi spiegazioni plausibili per ciò che avviene. Quel bambino, oggi uomo, però non può non notare, e oggi non ricordare, gli occhi delle sue due sorelle che gli hanno fatto da madri. 

Una schiva, più dura, ma, allo stesso tempo, costretta dalla vita ad esprimere la sua fragilità e il suo bisogno di af­fetto; l’altra, invece, piena di forza e di capacità, ma obbligata ad accettare il suo destino: accudire la famiglia in quanto sorella maggiore e accettare scelte comode per tutti i parenti. Pina e Cettina sono le figure predominanti di que­sto racconto, insieme a quella dell’autore. Infine, un ruolo significativo è svolto dall’ambiente: la campagna che addolcisce e rende tutto più piacevole, ma che poi finisce per essere un ricordo amaro nella vita del protagonista, co­stretto dagli eventi, a cui da bambino non trova spiegazioni, ad abbandonarla.

Gli sguardi splendenti è il racconto di una vita in tempi difficili.

 

COLA FRANCU nasce a Giuliana nell’ottobre del 1945 e lì trascorre parte della sua giovinezza, per poi spostarsi in varie città, tra cui Roma e Palermo, dove vive tuttora con la famiglia. L’autore, con lo pseudonimo Cola Francu, per amore nei confronti della sua famiglia, ha scritto questa storia nella sua avanzata età. Appassionato di lettura e, in special modo, di autori suoi conterranei, tra cui Antonino Giuseppe Marchese, ha già scritto e pubblicato per la stessa casa editrice, Edizioni La Zisa, La Marchesa Diana Folch de Cardona de Luna y Aragona, nel gennaio 2019.

mercoledì 19 maggio 2021

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ringrazia le Edizioni La Zisa per il volume di Paternostro

 


Dalla segreteria di Sergio Mattarella ci scrivono per farci sapere che il presidente della Repubblica ha gradito il volume da noi edito di Dino Paternostro, “La strage più lunga. Calendario della memoria dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la mafia (1893-1966)”, Edizioni La Zisa.

mercoledì 12 maggio 2021

Il libro di Dino Paternostro "La strage più lunga": gli anni di piombo della Sicilia che chiedeva diritti


dUMBERTO SANTINO

 

Primo Levi, nel suo I sommersi e i salvati, parla di «derive della memoria», una reazione difensiva, da parte dei superstiti dell’Olocausto, per rendere meno intollerabile il ricordo di «un’offesa insanabile» . Ma più che una “ deriva” forse si dovrebbe parlare di una vera e propria rimozione, se si pensa che tanti sopravvissuti si sono decisi a raccontare quello che avevano vissuto soltanto dopo moltissimi anni. E non c’è solo l’Olocausto, una realtà tanto inaccettabile, al limite dell’incredibile, da doverla rimuovere. Gennaro Jovine, il protagonista di Napoli milionaria, di Eduardo De Filippo, tenta di raccontare gli orrori della guerra, ma i familiari non vogliono ascoltarlo. « La guerra è ‘ fernuta » , gli dicono, aggrappati come sono alla ragnatela dei contrabbandi, ma per lui la guerra non è “fernuta”, poiché per chi l’ha vissuta la guerra è un’esperienza incancellabile.

Questa rimozione della memoria è avvenuta anche per i protagonisti di questo libro di Dino Paternostro (“ La strage è più lunga. Calendario della memoria dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino caduti nella lotta contro la mafia”, Edizioni della Zisa), che finalmente ricostruisce, nome per nome, vita per vita, una storia che è stata in gran parte cancellata o rievocata per frammenti e con imprecisioni o fraintendimenti. E bisogna chiedersi perché e come è potuto accadere. La memoria non è un automatismo, ha bisogno di chi se ne assume l’impegno: una persona o un’organizzazione, un partito, un sindacato, un comitato, un’associazione che la considerano essenziale per la loro storia e la loro identità.

Facciamo qualche esempio. La memoria dei Fasci siciliani, che destarono interesse a livello internazionale, suscitarono consensi entusiastici e stroncature implacabili, è stata sotterrata perché il Partito socialista, che ne resse le fila, almeno per buona parte, è andato per altre vie, fino a naufragare nel pantano di Tangentopoli. Ma questo è accaduto anche per molti dei sindacalisti, militanti e dirigenti del movimento contadino caduti nel corso del Novecento. Non ne hanno mantenuto viva la memoria i familiari, tranne alcune eccezioni, perché non se la sono sentita, perché sono stati lasciati soli, perché sono andati via e, anno dopo anno, giorno dopo giorno, è sopravvissuto solo un ricordo sempre più sbiadito. Come la fotografia, spesso una fototessera, che mostrano a chi cerca di ridestare quel ricordo. Ma è un ricordo lontano, il fantasma di un’altra epoca, perché la storia è andata per altri percorsi, con i flussi migratori che spopolavano i paesi che avevano visto maturare quelle lotte, che erano stati insanguinati da quelle stragi e da quegli assassinii. Dei primi anni del Novecento si sono salvati i nomi di alcuni dirigenti sindacali o di partito che hanno lasciato tracce del loro operato, ma il nome di Giovanni Orcel, che ebbe un ruolo significativo come segretario della Fiom e tessitore di rapporti con il movimento contadino, non figura nei libri più noti su mafia e antimafia. Orcel è una figura scomoda, in contrapposizione con una linea “ riformista”, svilita da una pratica compromissoria con il padronato. E questo, assieme all’eliminazione del capomafia, indicato come responsabile del suo assassinio, una sorta di “giustizia proletaria”, in sostituzione dell’impunità istituzionale, può aver pesato nelle “ ragioni dell’oblio”.

Per i sindacalisti e i manifestanti uccisi nel secondo dopoguerra, c’è incertezza pure sul numero. Si parla di 39 vittime, compresi i caduti di Portella, dal 1944 al 1955; sarebbero 52 i dirigenti politici e sindacali morti per mano mafiosa dal 1944 al 1960, secondo l’elenco contenuto nella legge regionale n. 20 del 13 settembre 1999; 60 dal 1944 al 1968; 150 se si considerano anche le vittime della banda Giuliano e di altre bande e i caduti ad opera delle forze dell’ordine durante manifestazioni popolari, come la “ strage del pane” del 19 ottobre 1944 a Palermo. Ma in questi elenchi figura anche qualche personaggio vittima di scontri all’interno del mondo mafioso, come se la morte avesse azzerato conflitti e prese di posizione che hanno segnato un confine tra mafia e antimafia.

Questo libro è il frutto più maturo della strategia di recupero della memoria che ha visto la Cgil negli ultimi anni colmare un vuoto, con segni materiali, lapidi, targhe stradali, che possono essere i primi passi per rinnovare una toponomastica ferma al mito monarchico e risorgimentale, con pesanti risvolti sicilianisti: a Palermo, sul piedistallo del monumento a Francesco Crispi, il massacratore dei Fasci, c’è scritto: ”La monarchia ci unisce...” e le scuole sono intitolate a re e regine sabaudi, tra cui Vittorio Emanuele III, che aprì le porte al fascismo e firmò le leggi razziali. Sono questi gli esempi che offriamo ai nostri studenti. Le commemorazioni di figure dimenticate, considerate non come eventi rituali, ma parte integrante dell’azione sindacale, hanno tracciato un nuovo cammino e un buon tratto di strada è stato percorso con il Centro Impastato. Alla luce di queste esperienze si spiega l’adesione della Camera del lavoro di Palermo come partner del Centro nel progetto del Memoriale- laboratorio della lotta alla mafia.

Il sottotitolo del libro è “Calendario della memoria”, ma questo libro è più che un calendario, non è solo una sorta di santorale laico. Ricostruisce biografie individuali e le inserisce in un contesto. Riscopre una storia. La storia di un percorso di Liberazione che può considerarsi la Resistenza della Sicilia in lotta, a mani nude, contro un nemico che fa uso delle armi e considera la violenza come risorsa e strategia. Troppo spesso vincente. E la memoria, che ripercorre questa storia, come viene sottolineato nella citazione che apre il libro, è « una memoria d’amore » , come quella del soldato Mizushima del film di Kon Ichikawa,“ L’arpa birmana”, ma la Spoon River siciliana più che un cimitero abbandonato è un luogo d’incontro in cui ognuno ha il suo volto e il suo nome e racconta la sua vita.

(La Repubblica Palermo, 29 aprile 2021)

 

In libreria: Francesco Bonanno e Maria Antonietta Spinosa (a cura di), "Ripensare la comunità Jean-Luc Nancy incontra il Liceo Mandralisca", Edizioni La Zisa, pp. 86, euro 10,00

Il Liceo Classico Mandralisca è un’istituzione scolastica storica, nata nel novembre 1890; fu Enrico Pirajno di Mandralisca (1809-1864) a volerlo suo erede universale. Così detta il testamento olografo del barone: «voglio dell’annua rendita di tutti i miei beni […] si fondasse e si mantenesse nella mia patria Cefalù un Liceo, con le norme che qui appresso detterò. Detto corpo morale voglio che fosse il mio erede universale». Il Liceo fu ospitato nei locali del palazzo baronale, diventando Pareggiato nel 1895, Regio nel 1933 e, poco dopo, Liceo-Ginnasio Statale.

Il progetto “Umanesimo dell’altro uomo. Per una cittadinanza attiva”, sin dal 2009, nelle sue ormai undici edizioni, ha voluto definire la mission del Liceo Mandralisca in termini di impegno e solidarietà nel sociale, per sostenere la crescita integrale della persona. Elaborando nella riflessione e spe-rimentando con buone pratiche modelli di convivenza per una comunità rigenerata, aliena da pregiudizi e connotata da interculturalità e interazioni, ha promosso la cittadinanza attiva nella costruzione dell’identità di ciascuno attraverso il confronto con l’altro. L’edizione 2019-20, dal tema Ripensare la comunità, ha avuto come suo momento conclusivo il dialogo, in videoconferenza, del filosofo Jean-Luc Nancy con gli alunni dell’ultimo anno del liceo.

Testo inedito di J.-L. Nancy, prefazione di G. Nicolaci, contributi di A. Paola, M.A. Spinosa, C. Arrigo, M.D. Randone, S. Cimino, A. Pagano e F. Bonanno.


venerdì 7 maggio 2021

Inside America. Corso online di lingua e cultura angloamericana, aperte le iscrizioni

 



Un ciclo di cinque incontri per conoscere il cuore della cultura made in Usa, al di là di pregiudizi e luoghi comuni. Dai presidenti americani massoni come George Washington, Franklin Delano Roosevelt e Gerard Ford alla favolosa Gilded Age; dal problema sempre attuale dei nuovi migranti, in un Paese fondato, paradossalmente, da migranti, agli scandali legati al movimento #me too che hanno travolto una, ormai ex, star del partito democratico quale Andrew Cuomo, fino a poco tempo fa popolare governatore dello Stato di New York. Per finire col ritratto impietoso della nuova America, che ormai non crede più nello stesso sogno americano, magnificamente cristallizzata nelle pagine del romanzo di successo di J.D, Vance, “Hillbilly Elegy”.

Cinque intensi incontri, fra esercitazioni linguistiche, attualità, letteratura e storia organizzati dalla casa editrice La Zisa e dall’Associazione La Tenda di Abramo, insieme ad Anna Lane, che si svolgeranno a partire da martedì 25 maggio, sempre lo stesso giorno, per 5 settimane (10 ore di lezione in tutto), dalle ore 18,00 alle ore 20,00, in modalità online utilizzando la piattaforma Google Meet.

 Il costo? Solo 90 euro (materiale didattico incluso) o, in alternativa, 18 euro per ogni singola lezione (due ore).

“L’iniziativa – spiega Anna Lane –  è unica a Palermo al di fuori dal contesto puramente accademico è diretta a chi vuole davvero conoscere la storia e la cultura dell’America di cui si parla così tanto e si sa, in verità, così poco. E’ necessario un livello intermedio-avanzato per usufruire appieno del corso. Le lezioni saranno  l’occasione per perfezionare le proprie competenze linguistiche attraverso la lettura di articoli, sui vari argomenti, tratti dalla stampa statunitense e non solo”.

Per informazioni e iscrizioni: tel. 091 5509295; cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

A conclusione del corso (norme sul distanziamento sociale permettendo), un piccolo “good-bye party” in puro stile yankee.

 

Chi è Anna Lane

Nata a Palermo, ha conseguito la laurea in lettere classiche presso l'Università di Palermo. Dopo aver insegnato nella propria città italiano, latino e greco all'Istituto Mamiani e storia dell'arte al liceo Umberto I, si è trasferita a Roma dove ha insegnato italiano e latino all'Istituto San Gabriele.

Trasferitasi negli USA nel 1980, ha insegnato italiano ai diplomatici americani presso il Foreign Service Institute di Arlington Virginia. Nel 1985 ha lavorato a Bonn, in Germania, come insegnante d'italiano presso "In Lingua Sprachschule".  Presa la cittadinanza americana, ha iniziato la carriera diplomatica lavorando come vice console a Città del Messico, a Londra e Pechino.  Ritornata negli Usa, a Washington, ha lavorato al Dipartimento di Stato ai tempi in cui Hillary Clinton era Segretario di Stato, in particolare si è occupata di cittadinanza e immigrazione fino al 2015. Tornata a vivere a Palermo,  insegna privatamente inglese, Yoga e studia filosofia orientale.

martedì 30 marzo 2021

Giapponese, spagnolo, portoghese, cinese, arabo e swahili: tutti i corsi dell’associazione La Tenda di Abramo per imparare (da zero) una nuova lingua

 


L’Associazione culturale La Tenda di Abramo, in collaborazione con le Edizioni La Zisa, offre ben sei diversi corsi base per apprendere alcune delle lingue più parlate nel mondo. Attualmente sono aperte le iscrizioni per i corsi Banzai!, Hola, Saudade, Sulla via della seta, Salam! e Hakuna matata: rispettivamente corsi di giapponese, spagnolo, portoghese, cinese, arabo e swahili

 

Giapponese

Banzai! - Sushi, ma non solo, manga e anime, ma non solo. Il Giappone sorprende con la sua cultura così diversa dalla nostra. Dalle tradizioni alla cucina, passando per la religione, la moda, la vita quotidiana, i divertimenti, le relazioni personali e professionali. Il Giappone sorprende e meraviglia ad ogni istante. Il corso avrà luogo a partire da martedì 27 aprile, dalle 18,00 alle 20,00, e che avrà la durata di 10 ore (2 ore a settimana per 5 incontri, sempre di martedì). Le lezioni saranno tenute da un insegnante qualificato con certificazione JLPT (Japanese Language Proficiency Test) rilasciata dalla Japan Foundation and Japan Educational Exchanges and Services.

Il costo è di soli 90 euro (la quota comprende il materiale didattico).

 

Spagnolo

Hola! - Secondo uno studio del 2020, lo spagnolo è la seconda lingua madre al mondo (dopo il cinese) con 463 milioni di persone, mentre più di 538 milioni  sono coloro che lo parlano in tutto il mondo. A parte essere lingua ufficiale in innumerevoli organizzazioni internazionali, lo spagnolo è lingua ufficiale in 21 paesi, inclusi la Spagna e la gran parte dell'America latina e al giorno d'oggi, oltre 30 milioni di persone parlano spagnolo in casa - è oltre il 10% della popolazione degli USA.

A partire da mercoledì 28 aprile, alle ore 18.00, si terrà un corso base di lingua spagnola online, della  durata di 10 ore (2 ore a settimana per cinque incontri, sempre di mercoledì e sempre alle ore 18.00), su piattaforma Google meet, condotto da un’insegnante  madrelingua spagnola con più di 15 anni di esperienza nell’insegnamento dello spagnolo come lingua straniera 

Il costo? Solo 90 euro (materiale didattico incluso).

 

Portoghese

Saudade - Il portoghese è parlato da più di 200 milioni di persone, è la settima lingua più parlata nel mondopiù del tedesco (10º), del francese (11º) e dell’italiano (15º). È la lingua ufficiale di nove paesi del mondo – Brasile, Capo Verde, Portogallo, Angola, Mozambico, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, São Tomé e Príncipe e Timor-Leste – e la lingua non ufficiale in alcune regioni – Macau, Galiza, Goa, Damão e Diu, e di numerose minoranze linguistiche della Cina, India, Canada, Africa del Sud, Venezuela, Argentina e Giappone. Il corso base online, che avrà luogo a partire da giovedì 29 aprile, avrà la durata di 10 ore (2 ore a settimana per cinque incontri, sempre il giovedì, alle ore 18), sarà tenuto da un’insegnante qualificata madrelingua portoghese (brasiliana) e si svolgerà su piattaforma Google meet.

Il costo è di soli 90 euro (materiale didattico incluso).

 

Cinese

Sulla via della seta - La Cina è un grande Paese. La sua popolazione è varia: 56 gruppi etnici, di cui il gruppo etnico di maggioranza è quello Han. Ogni gruppo etnico ha la propria lingua, con tali differenze interne che gli stessi cinesi hanno difficoltà a comprendersi l'un l'altro da una città all'altra. Per far fronte a tale diversità, abbiamo bisogno di un linguaggio comune: il Mandarino, o anche detto, pǔtōnghuà, letteralmente linguaggio di comunicazione generale.

Il corso sarà tenuto in modalità online da un’insegnante qualificata e sarà articolato in una lezione a settimana (sempre alle ore 18 e sempre il venerdì), di due ore ciascuna, per un totale di 4 incontri (8 ore in tutto), a partire da venerdì 30 aprile.

Il costo? 70 euro (materiale didattico incluso).

 

Arabo

Salam! - L’arabo è non solo la lingua di quasi 2 miliardi di musulmani, ma è anche una delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite ed è parlata da più di 400 milioni di persone. Insomma, la quarta lingua più parlata del mondo. Una lingua sempre più necessaria anche nell’ambito lavorativo. Il corso base di lingua e cultura araba avrà luogo a partire da venerdì 30 aprile (dalle ore 18,00 alle ore 20,00) e che avrà la durata di 10 ore (2 ore a settimana per cinque incontri, sempre il venerdì) in modalità online utilizzando la piattaforma Google Meet. Le lezioni saranno tenute da un insegnante qualificato madrelingua araba. 

Il costo è di soli 90 euro (materiale didattico incluso).

 

Swahili

Hakuna matata - Diffuso in gran parte dell'Africa orientale, centrale e meridionale, e parlato da circa 150 milioni do persone, lo swahili o kiswahili (pronuncia: suahìli, chisuahìli) è la lingua nazionale di TanzaniaKenyaUgandaSud SudanRepubblica Democratica del Congo Ruanda, nonché una delle lingue ufficiali dell'Unione Africana. Inoltre, essendo lo swahili una lingua storicamente legata al commercio marittimo, ci sono comunità di lingua swahili in molte città portuali anche al di fuori dell'Africa. Data la sua grande diffusione, lo swahili svolge la funzione di lingua franca in gran parte dell'Africa subsahariana.

Il corso “Hakuna matata!”, che avrà luogo a partire da sabato 24 aprile, avrà la durata di 8 ore (2 ore a settimana per un totale di quattro incontri, sempre il sabato, dalle ore 9,00 alle ore 11,00), sarà tenuto da un’insegnante qualificata madrelingua swahili.

Il costo è di soli 70 euro (materiale didattico incluso). 

 

A richiesta, alla fine di ogni corso sarà rilasciato un attestato.

 

Per informazioni e iscrizioni: tel. 091 5509295; cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com


venerdì 26 marzo 2021

In libreria: Tatiana Fomina, “Ymani. Il virus che non cambiò il mondo”, collana Terre di mezzo, Edizioni La Zisa, pp. 182, euro 16,00

 



La creazione di un virus in laboratorio, frutto della follia di uno scienziato deluso dal fallimento del suo matrimonio, ha cambiato totalmente il destino dell’umanità. A ottant’anni dalla catastrofe un giovane ragazzo, Zac, in compagnia della sua amica Tati, intraprende un viaggio attraverso l’Europa per raggiungere Mosca, la città da dove tutto è iniziato. Il loro obiettivo è scoprire la verità su quanto è successo, cosa ha cambiato così radicalmente la società e se sia ancora possibile intervenire.

In seguito a una serie di imprevisti e incontri, Zac e altri compagni raggiungono l’istituto in cui dei giovani scienziati stanno cercando di porre rimedio al disastro orchestrato dal professor Zubov.

Nell’affrontare questa avventura i personaggi della storia saranno costretti a crescere, a cambiare le proprie convinzioni, in un confronto obbligato con se stessi e con gli altri, che li condurrà a scelte inaspettate e a nuove consapevolezze e a una nuova chiave di lettura della loro società.

L’autrice, attraverso un racconto avvincente e ricco di retroscena, mette a nudo la personalità di tutti i personaggi, mostrando le loro fragilità e i loro punti di forza, e intrecciando magistralmente bene e male, amore e odio, forza fisica e logica. Tutti sono mossi da una forte passione e da un incredibile coraggio e questo permetterà di dare vita a una nuova rinascita... non solo personale.


TATIANA FOMINA è nata in Bielorussia, dove ha vissuto per qualche anno finché suo padre si dovette spostare, con tutta la famiglia, per lavorare come specialista in una nuova fabbrica, aperta in Ucraina. Vive la sua infanzia e la difficile adolescenza nell’epoca comunista in un stato di infelicità e insoddisfazione; già allora mostrava d’essere una persona molto sensibile e profonda. I libri riempivano il suo mondo interiore e troppo presto si è separata dalla sua famiglia d’origine, lasciando il suo paese, per trasferirsi in Italia, dove attualmente vive. La sua curiosità sulle dinamiche relazionali delle diverse comunità l’ha portata ad approfondire lo studio del comportamento umano, i rapporti tra gli individui e la psicologia sociale. Ymani, è il primo libro della trilogia Sopravissuti ed è la sua prima opera pubblicata; l’autrice, lascia al lettore la possibilità di giudicare i personaggi e le loro azioni, di decidere cos’è bene e cosa non lo è.

Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus

giovedì 11 marzo 2021

"La Sicilia terra di eroi che fanno grande quest'isola" di Giuseppe Petralia

Grazie a Giuseppe Petralia per la bella recensione del volume di Alfio Di Costa, "La Sicilia in noi", pubblicato dalle Edizioni La Zisa, apparsa a sua firma su "La Sicilia" di Catania di martedì 9 marzo 2021.



martedì 23 febbraio 2021

Un nuovo titolo in libreria: Franco Marchese, "Buona domenica guagliù. Poesie", Edizioni La Zisa, pp. 160, euro 14,90

 

Buona domenica guagliù è un’opera semplice e genuina, una raccolta di rime che parlano al cuore di tutti. Si tratta di un invito alla vita, a non dimenticare le cose più importanti che, la maggior parte delle volte, sono proprio le cose più modeste, ma che rendono la nostra esistenza ricca, pura e sana.

Al centro di tutto l’Amore, per la propria famiglia, per i propri cari e per Dio. Ogni poesia rivela i pensieri e i sentimenti dell’uomo, molte volte intento ad accumulare ricchezze, a farsi domande sul perché della sofferenza, senza riuscire a godere di ciò che si possiede, con la conseguenza di non avere più la forza per ritrovare il sorriso.

In modo semplice, ma con parole dolci e piene di tenerezza, l’autore, analizzando anche la sua esperienza, vuole dare un messaggio chiaro agli uomini: essere forti e riconoscenti, non abbattersi durante le difficoltà e le situazioni inaspettate che possono accadere e stravolgere la nostra vita. Il vero punto fermo di tutto deve essere l’amore, prima di tutto verso i propri familiari, verso coloro che fanno parte della nostra quotidianità. Solo così, poi, saremo pronti ad amare gli altri essere umani e saremo in grado di provare sentimenti positivi e, soprattutto, di regalare emozioni vere e pure a tutti quelli che incontreremo lungo il nostro cammino.

  

FRANCESCO MARCHESE, meglio conosciuto come Franco, nasce a Gennaio del 1955. Quinto di sette figli, si trasferisce con la famiglia a Palermo all’età di due anni andando ad abitare dirimpetto Villa Giulia. Cresce tra i Carmelitani Scalzi di Santa Teresa alla Kalsa e sin da giovane aiuta con il volontariato, in chiesa con il doposcuola, i ragazzi più bisognosi. Negli anni ‘60 la Kalsa è uno dei quartieri poveri e più popolato di Palermo con grandissima presenza di pescatori. Crescendo s’impegna sempre più nel volontariato con l’Azione Cattolica e, non contento, inizia a lavorare come Educatore presso l’Opera Pia Solarium, poco distante dalla Kalsa, che raccoglie i bambini dei quartieri poveri della città. Si dà da fare anche con spettacoli parrocchiali e, in uno di questo, in difesa della Vita e contro il Referendum sull’aborto, conosce Paola che sposa nel 1983. Dal loro matrimonio nascono tre figli: Valentina, Vincenzo e Giovanni. Purtroppo nel luglio del 2000, dopo circa quattro anni di lotta contro il cancro al cervello che ha colpito la sua sposa, resta vedovo e con i figli da aiutare a crescere (il più piccolo non ha ancora compiuto 6 anni quando mamma muore). Dopo varie esperienze lavorative, negli ultimi diciotto mesi ricopre l’incarico di Funzionario Direttore dei Cimiteri Comunali. Ha già pubblicato presso la stessa casa editrice l’opera Residence Rotoli - Un racconto delle storie vissute all'interno del cimitero di Palermo.


In libreria: Caterina Viola Scimeca, “Spalliere di appartenenza”, Nota critica di Luciano Nanni, Edizioni La Zisa, pp. 62, euro 12,00


 

Spalliere di appartenenza è una raccolta in cui l’autrice con parole e versi cerca il suo posto nel mondo: spalliere solide di luce, che sappiano sorreggerla dal mormorio continuo del tempo che appare instabile e fragile.

Tutto è fugace, nelle mani del vento, niente riesce ad essere ben saldo, marmorizzato in echi di assoluto. È nella poesia, in questo scavarsi dentro nel silenzio, in echi lontani, in dolci assonanze di bellezze sopite, che l’autrice trova la sua sedia nel sole.

C’è in questa raccolta la voglia di un mondo migliore, da costruire con mani sapienti di neve, con sfolgorii di vita taciuti. Solo un sommesso travaglio interiore può allargarsi ed espandersi, rompendo confini e smagliature di attese; ponendo fine ad un circolo vizioso di violenze, che debbano trovare argine in nuovi circuiti di pace. È il mondo che ha bisogno di nuove spalliere, di un nuovo modo di vedere, di accorgersi.

È nelle piccole cose, come un filo d’erba, che Caterina Viola Scimeca cerca le grandi, perché solo soffermandosi su ogni minuzia si coglie l’incanto di quella immensa ragnatela di vita, in cui ognuno svolge il proprio lavoro, essenziale per il mantenimento di un sogno che non ha eguali: esistere.

 

CATERINA VIOLA SCIMECA è nata a Baucina, un piccolo paese in provincia di Palermo. Per anni ha insegnato nelle scuole elementari di Baucina e Misilmeri. Ha pubblicato due volumi di poesie in cofanetto, presso la casa editrice Seledizioni di Bologna: Breve Sosta e Tenerezze Perdute. Al proprio paese ha dedicato un libro Anfratti d’amore, in cui, con riflessioni e versi, ripercorre momenti intensi della sua vita. Nell’Aprile del 2009 pubblica presso la casa editrice Kimerik la raccolta di poesie Tra le fessure del silenzio. Noto il suo impegno per la difesa dei diritti degli animali, per una società più equa, in cui si dia risalto alla bellezza e alla grandiosità della vita, vista nella sua essenza più vera. Ultima sua pubblicazione In punta di luce, sempre presso la casa editrice Kimerik, nel 2007. Varie antologie e riviste letterarie hanno pubblicato i suoi testi poetici. Oggi si rimette in gioco con la pubblicazione di Spalliere di appartenenza.


lunedì 15 febbraio 2021

“La Sicilia in Noi. Conversazione con Antonio Fundarò” di Alfio Di Costa, edizione La Zisa è in libreria



Fundarò: «La Sicilia di Alfio Di Costa è la Sicilia di chi ha ancora occhi e cuore per sognare e per progettare un futuro sostenibile capace di valorizzare l’immenso patrimonio di cui, questa perla del Mediterraneo, dispone ancora»

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In libreria, da martedì 16 febbraio, edito per i tipi della casa editrice La Zisa di Palermo, il volume “La Sicilia in Noi. Conversazione con Antonio Fundarò” di Alfio Di Costa che festeggia il suo 62° genetliaco proprio in coincidenza del lancio di questo magnifico viaggio in Sicilia. La Sicilia, una regione da amare, da vivere, da esplorare. Ricca di luce, sole, arte, paesaggi meravigliosi. Una regione da migliorare, da innovare, da far risvegliare. Ricca di ombre, retaggi del passato, problemi e imperfezioni. Attraverso il dialogo tra Antonio Fundarò e Alfio Di Costa viene fuori un dibattito vivo e reale sulle capacità, sulle qualità, ma anche sulle problematicità di un’isola che ha svolto nei secoli un ruolo cruciale per il mondo. Culla del Mediterraneo, amata da tanti autori dell’antico e del recente passato, terra natìa di autori e artisti famosi in tutto il mondo.

L’opera, attuale e quanto mai sincera, intervallata da spezzoni di componimenti che l’hanno resa famosa e fantastica agli occhi del mondo esterno, mette in scena la vera Sicilia: quella che ha bisogno di uomini veri, per dirla come Sciascia, che sappiano prendersi le loro responsabilità per fare in modo che tutte le qualità naturali di questa regione possano venire fuori ed essere valorizzate affinché la vera grandezza di questa terra non sia solo nel cuore e nella mente dei tanti siciliani, che la abitano e non, ma davanti agli occhi di tutti. Particolarmente significativa l’iniziativa di devolvere parte del ricavato della vendita del volume al progetto umanitario “Missione Ilula in Tanzania”.

Il volume, inserito nella collana “La lanterna” delle edizioni La Zisa (ISBN 978-88-31990-78-3), accompagna i nuovi eroi di questa sofferta contemporaneità nella bellissima Sicilia delle contraddizioni con un testimone d’eccezione, l’ingegnere Alfio Di Costa, governatore del Distretto 2110 del Rotary International, un’icona della Sicilia che non si arrende mai e vuole cambiare. «Io credo – ribadisce l’ingegnere Alfio Di Costa - che gli eroi siano le persone normali che hanno grandi Valori e grande senso di responsabilità. Gli Eroi dei nostri tempi sono coloro che tutte le mattine affrontano le difficoltà malgrado tutto e tutti... Se l’Italia, la mia Sicilia, se l’Europa e il mondo, vanno avanti è soltanto grazie a questi milioni di eroi. Coloro che tutte le mattine, con umiltà si alzano per affrontare la vita, nonostante tutti i problemi e tutte le difficoltà e le incertezze… Coloro che con le lacrime nel cuore, hanno sempre un sorriso per gli altri. Coloro che credono ancora nei sogni e fanno di tutto per realizzarli. Coloro che prendono in mano la propria vita dandole un senso. Coloro che magari muoiono per andare a lavorare e per fare il loro dovere… per tutto, dunque, per ogni cosa, servono gli eroi del nostro tempo. Sono loro che dovrebbero accompagnare quanti credono nell’impegno a favore dell’umanità».

Come scrive Antonio Fundarò, coautore, docente di “Storia della filosofia contemporanea” nel Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche dell’Università di Palermo, nella sua introduzione «In questo itinerario intervista ci lasceremo accompagnare e trasportare in questa novella Sicilia dei siciliani, facendo leva sul suo vissuto umano, professionale e ideologico; Alfio Di Costa è capace di farci viaggiare, come lo fa, minuto dopo minuto, attraverso i suoi molteplici post, intersecando, in un rapporto d’interscambio culturale, i grandi della letteratura e del pensiero mondiale. Quasi nel tentativo di fortificare la consapevolezza d’essere unicità nel crogiolo di culture attraverso i grandi, anche siciliani, che l’hanno visitata, narrata, apprezzata ed esportata quale musa ispiratrice del loro canto armonioso, dai più antichi autori greci, come Omero, Pindaro e Tucidide, per passare da Johann Wolfgang Goethe, fino ad arrivare ai più recenti, Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino. Rispecchiarci in questa magmatica Sicilia, attraverso versi, opere teatrali, quadri e statue, reperti e siti archeologici, chiese e palazzi, riserve naturali, isole, mari, fiumi, laghi, vette innevate e vulcani ancora tuonanti.

Perché la Sicilia di Alfio Di Costa è la Sicilia di chi ha ancora occhi e cuore per sognare e per progettare un futuro sostenibile capace di valorizzare l’immenso patrimonio di cui, questa perla del Mediterraneo, dispone ancora». Un volume assolutamente coinvolgente che, come scrive Patrizia Ardizzone, permetterà a ciascun lettore di compiere «un viaggio attraverso la memoria, luoghi e accadimenti legati alla Sicilia, terra amatissima dal protagonista che ne vede il riscatto con atto di amore e speranza nel futuro. Scrittura agevole che cattura sapientemente il lettore trascinandolo nei meandri dei sentimenti primordiali».