La casa editrice La Zisa nasce nel 1988 a Palermo e in breve tempo si afferma nel settore dell'editoria di qualità proponendo classici ormai dimenticati e nuovi autori di talento.
giovedì 25 febbraio 2021
"L'Isola che c'è... e sogna di essere ancora più bella" Pierpaolo Maddalena (Gds)
martedì 23 febbraio 2021
Un nuovo titolo in libreria: Franco Marchese, "Buona domenica guagliù. Poesie", Edizioni La Zisa, pp. 160, euro 14,90
Buona
domenica guagliù è un’opera semplice
e genuina, una raccolta di rime che parlano al cuore di tutti. Si tratta di un
invito alla vita, a non dimenticare le cose più importanti che, la maggior
parte delle volte, sono proprio le cose più modeste, ma che rendono la nostra
esistenza ricca, pura e sana.
Al
centro di tutto l’Amore, per la propria famiglia, per i propri cari e per Dio.
Ogni poesia rivela i pensieri e i sentimenti dell’uomo, molte volte intento ad
accumulare ricchezze, a farsi domande sul perché della sofferenza, senza
riuscire a godere di ciò che si possiede, con la conseguenza di non avere più
la forza per ritrovare il sorriso.
In
modo semplice, ma con parole dolci e piene di tenerezza, l’autore, analizzando
anche la sua esperienza, vuole dare un messaggio chiaro agli uomini: essere
forti e riconoscenti, non abbattersi durante le difficoltà e le situazioni
inaspettate che possono accadere e stravolgere la nostra vita. Il vero punto
fermo di tutto deve essere l’amore, prima di tutto verso i propri familiari,
verso coloro che fanno parte della nostra quotidianità. Solo così, poi, saremo
pronti ad amare gli altri essere umani e saremo in grado di provare sentimenti
positivi e, soprattutto, di regalare emozioni vere e pure a tutti quelli che
incontreremo lungo il nostro cammino.
FRANCESCO MARCHESE, meglio conosciuto come Franco, nasce a Gennaio del 1955. Quinto di sette figli, si trasferisce con la famiglia a Palermo all’età di due anni andando ad abitare dirimpetto Villa Giulia. Cresce tra i Carmelitani Scalzi di Santa Teresa alla Kalsa e sin da giovane aiuta con il volontariato, in chiesa con il doposcuola, i ragazzi più bisognosi. Negli anni ‘60 la Kalsa è uno dei quartieri poveri e più popolato di Palermo con grandissima presenza di pescatori. Crescendo s’impegna sempre più nel volontariato con l’Azione Cattolica e, non contento, inizia a lavorare come Educatore presso l’Opera Pia Solarium, poco distante dalla Kalsa, che raccoglie i bambini dei quartieri poveri della città. Si dà da fare anche con spettacoli parrocchiali e, in uno di questo, in difesa della Vita e contro il Referendum sull’aborto, conosce Paola che sposa nel 1983. Dal loro matrimonio nascono tre figli: Valentina, Vincenzo e Giovanni. Purtroppo nel luglio del 2000, dopo circa quattro anni di lotta contro il cancro al cervello che ha colpito la sua sposa, resta vedovo e con i figli da aiutare a crescere (il più piccolo non ha ancora compiuto 6 anni quando mamma muore). Dopo varie esperienze lavorative, negli ultimi diciotto mesi ricopre l’incarico di Funzionario Direttore dei Cimiteri Comunali. Ha già pubblicato presso la stessa casa editrice l’opera Residence Rotoli - Un racconto delle storie vissute all'interno del cimitero di Palermo.
In libreria: Caterina Viola Scimeca, “Spalliere di appartenenza”, Nota critica di Luciano Nanni, Edizioni La Zisa, pp. 62, euro 12,00
Spalliere di appartenenza è una raccolta in cui l’autrice con parole e versi cerca il suo posto nel mondo: spalliere solide di luce, che sappiano sorreggerla dal mormorio continuo del tempo che appare instabile e fragile.
Tutto è fugace, nelle mani del vento, niente riesce ad essere ben saldo, marmorizzato in echi di assoluto. È nella poesia, in questo scavarsi dentro nel silenzio, in echi lontani, in dolci assonanze di bellezze sopite, che l’autrice trova la sua sedia nel sole.
C’è in questa raccolta la voglia di un mondo migliore, da costruire con mani sapienti di neve, con sfolgorii di vita taciuti. Solo un sommesso travaglio interiore può allargarsi ed espandersi, rompendo confini e smagliature di attese; ponendo fine ad un circolo vizioso di violenze, che debbano trovare argine in nuovi circuiti di pace. È il mondo che ha bisogno di nuove spalliere, di un nuovo modo di vedere, di accorgersi.
È nelle piccole cose, come un filo d’erba, che Caterina Viola Scimeca cerca le grandi, perché solo soffermandosi su ogni minuzia si coglie l’incanto di quella immensa ragnatela di vita, in cui ognuno svolge il proprio lavoro, essenziale per il mantenimento di un sogno che non ha eguali: esistere.
CATERINA VIOLA SCIMECA è nata a Baucina, un piccolo paese in provincia di Palermo. Per anni ha insegnato nelle scuole elementari di Baucina e Misilmeri. Ha pubblicato due volumi di poesie in cofanetto, presso la casa editrice Seledizioni di Bologna: Breve Sosta e Tenerezze Perdute. Al proprio paese ha dedicato un libro Anfratti d’amore, in cui, con riflessioni e versi, ripercorre momenti intensi della sua vita. Nell’Aprile del 2009 pubblica presso la casa editrice Kimerik la raccolta di poesie Tra le fessure del silenzio. Noto il suo impegno per la difesa dei diritti degli animali, per una società più equa, in cui si dia risalto alla bellezza e alla grandiosità della vita, vista nella sua essenza più vera. Ultima sua pubblicazione In punta di luce, sempre presso la casa editrice Kimerik, nel 2007. Varie antologie e riviste letterarie hanno pubblicato i suoi testi poetici. Oggi si rimette in gioco con la pubblicazione di Spalliere di appartenenza.
lunedì 15 febbraio 2021
“La Sicilia in Noi. Conversazione con Antonio Fundarò” di Alfio Di Costa, edizione La Zisa è in libreria
***
In
libreria, da martedì 16 febbraio, edito per i tipi della casa editrice La Zisa
di Palermo, il volume “La Sicilia in Noi. Conversazione con Antonio Fundarò” di
Alfio Di Costa che festeggia il suo 62° genetliaco proprio in coincidenza del
lancio di questo magnifico viaggio in Sicilia. La Sicilia, una regione da
amare, da vivere, da esplorare. Ricca di luce, sole, arte, paesaggi
meravigliosi. Una regione da migliorare, da innovare, da far risvegliare. Ricca
di ombre, retaggi del passato, problemi e imperfezioni. Attraverso il dialogo
tra Antonio Fundarò e Alfio Di Costa viene fuori un dibattito vivo e reale
sulle capacità, sulle qualità, ma anche sulle problematicità di un’isola che ha
svolto nei secoli un ruolo cruciale per il mondo. Culla del Mediterraneo, amata
da tanti autori dell’antico e del recente passato, terra natìa di autori e
artisti famosi in tutto il mondo.
L’opera,
attuale e quanto mai sincera, intervallata da spezzoni di componimenti che
l’hanno resa famosa e fantastica agli occhi del mondo esterno, mette in scena
la vera Sicilia: quella che ha bisogno di uomini veri, per dirla come Sciascia,
che sappiano prendersi le loro responsabilità per fare in modo che tutte le
qualità naturali di questa regione possano venire fuori ed essere valorizzate
affinché la vera grandezza di questa terra non sia solo nel cuore e nella mente
dei tanti siciliani, che la abitano e non, ma davanti agli occhi di tutti. Particolarmente
significativa l’iniziativa di devolvere parte del ricavato della vendita del
volume al progetto umanitario “Missione Ilula in Tanzania”.
Il
volume, inserito nella collana “La lanterna” delle edizioni La Zisa (ISBN
978-88-31990-78-3), accompagna i nuovi eroi di questa sofferta contemporaneità
nella bellissima Sicilia delle contraddizioni con un testimone d’eccezione,
l’ingegnere Alfio Di Costa, governatore del Distretto 2110 del Rotary
International, un’icona della Sicilia che non si arrende mai e vuole cambiare.
«Io credo – ribadisce l’ingegnere Alfio Di Costa - che gli eroi siano le
persone normali che hanno grandi Valori e grande senso di responsabilità. Gli
Eroi dei nostri tempi sono coloro che tutte le mattine affrontano le difficoltà
malgrado tutto e tutti... Se l’Italia, la mia Sicilia, se l’Europa e il mondo,
vanno avanti è soltanto grazie a questi milioni di eroi. Coloro che tutte le
mattine, con umiltà si alzano per affrontare la vita, nonostante tutti i
problemi e tutte le difficoltà e le incertezze… Coloro che con le lacrime nel
cuore, hanno sempre un sorriso per gli altri. Coloro che credono ancora nei
sogni e fanno di tutto per realizzarli. Coloro che prendono in mano la propria
vita dandole un senso. Coloro che magari muoiono per andare a lavorare e per
fare il loro dovere… per tutto, dunque, per ogni cosa, servono gli eroi del
nostro tempo. Sono loro che dovrebbero accompagnare quanti credono nell’impegno
a favore dell’umanità».
Come
scrive Antonio Fundarò, coautore, docente di “Storia della filosofia
contemporanea” nel Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche
dell’Università di Palermo, nella sua introduzione «In questo itinerario intervista ci lasceremo
accompagnare e trasportare in questa novella Sicilia dei siciliani, facendo
leva sul suo vissuto umano, professionale e ideologico; Alfio Di Costa è capace
di farci viaggiare, come lo fa, minuto dopo minuto, attraverso i suoi
molteplici post, intersecando, in un rapporto d’interscambio culturale, i
grandi della letteratura e del pensiero mondiale. Quasi nel tentativo di
fortificare la consapevolezza d’essere unicità nel crogiolo di culture
attraverso i grandi, anche siciliani, che l’hanno visitata, narrata, apprezzata
ed esportata quale musa ispiratrice del loro canto armonioso, dai più antichi
autori greci, come Omero, Pindaro e Tucidide, per passare da Johann Wolfgang
Goethe, fino ad arrivare ai più recenti, Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino.
Rispecchiarci in questa magmatica Sicilia, attraverso versi, opere teatrali,
quadri e statue, reperti e siti archeologici, chiese e palazzi, riserve
naturali, isole, mari, fiumi, laghi, vette innevate e vulcani ancora tuonanti.
Perché
la Sicilia di Alfio Di Costa è la Sicilia di chi ha ancora occhi e cuore per
sognare e per progettare un futuro sostenibile capace di valorizzare l’immenso
patrimonio di cui, questa perla del Mediterraneo, dispone ancora». Un volume assolutamente coinvolgente che, come
scrive Patrizia Ardizzone, permetterà a ciascun lettore di compiere «un viaggio attraverso la memoria, luoghi e
accadimenti legati alla Sicilia, terra amatissima dal protagonista che ne vede
il riscatto con atto di amore e speranza nel futuro. Scrittura agevole che
cattura sapientemente il lettore trascinandolo nei meandri dei sentimenti primordiali».
venerdì 12 febbraio 2021
L’Islam spiegato (online) ai miei amici
Di
Islam negli ultimi decenni si è parlato molto e si continua ancora a parlare,
spesso a sproposito, senza averne una vera conoscenza, anche di base.
L’associazione
culturale La Tenda di Abramo e la casa editrice La Zisa di Palermo hanno
così deciso di colmare questa lacuna organizzando il corso “L’Islam spiegato (online) ai miei amici”.
Questo
corso intende offrire allo studente una visione generale e obiettiva e una
conoscenza di base dell'Islam. Le lezioni, del numero di 5 e di 2 ore
accademiche ciascuna, saranno tenute dalla Prof.ssa della Pontificia
Università Gregoriana, Amal Hazeen,
attraverso la modalità online
(piattaforma Google meet) a partire
dal 15 marzo, ogni lunedì dalle ore 18,00 alle ore 20,00.
Il
costo? Solo 90 euro (materiale
didattico incluso)
Alla fine del corso, a richiesta, sarà rilasciato un
attestato di partecipazione.
Per info e iscrizioni: tel. 091 5509295; cell. 327
9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com
Programma: Breve
esposizione storica, socio-politica e religiosa della penisola arabica del VII
sec. d.C. - La Mecca pre-islamica - Il profeta Mohammad: nascita e infanzia
-Missione profetica - L’Egira a Medina - L’era di Medina - Gli sviluppi dopo la
morte del Profeta: i califfi ben guidati – I successivi califfati - Le diverse
confessioni islamiche - I dogmi dell’Islam - Il Corano - I pilastri - Le scuole islamiche giuridiche e
teologiche.
Che è
AMAL HAZEEN
Nata a Betlemme in Terra Santa e trasferitasi a Roma dopo la
maturità ove ha conseguito un PhD in Scienze dell’Educazione e della
Formazione, un Masters in Studi Arabi e d’Islamistica e
una Laurea come Educatrice dell’Infanzia e dell’Integrazione Sociale.
Ha collaborato per quasi un ventennio con la Sala Stampa della Santa Sede e ha
lavorato per diversi anni per il World Food Programme. Inoltre, a partire dal
2007, ha svolto l’attività di docenza in due università pontificie. Membro del
comitato editoriale della collana Interreligious
and Intercultural Investigations della Pontificia Università Gregoriana.
I suoi scritti:
Monografie:
- HAZEEN Amal, Ǧamāl al-Bannā. Una nuova
visione dell’Islam, Edizioni La Zisa, Palermo, 2014.
-
HAZEEN Amal, Il coraggio di cambiare la storia. Il dialogo ebraico-cristiano
dal Concilio a Giovanni Paolo II, EMI, Bologna, 2008.
Scritti in collaborazione:
-
HAZEEN Amal, Donne e Islam. Le Donne e la Shari’a, in
AA.VV., Le sfidedelle religioni oggi - 2018, GBP Pontificia Università
Gregoriana-Pontificio Istituto Biblico, Roma, 2019, pp. 71-83 .
- HAZEEN Amal, La crisi della famiglia
occidentale: promesse e limiti delle collaborazioni strategiche tra islam e
cristianesimo, in Stephan KAMPOWSKI (Ed.), Islam europeo e famiglia
occidentale: quale impatto e quali sinergie?, Cantagalli, Siena, 2018, pp.
67-90.
- HAZEEN Amal, L'arduo compito dell'educazione nel
quadro dei conflitti Mediorientali di oggi, in Damasco prisma di
speranze. Prospettive educative, attese e speranze del possibile ritorno alla
città simbolo di un conflitto esteso a tutto il Medio Oriente. Atti del
convegno di Roma at the Pontificio Istituto Orientale from 11 to 13 Novembre
2016, Edizioni Orientalia Christiana-Valore Italiano, Roma, 2018, pp. 121-144.
- HAZEEN Amal, Insegnare il dialogo, in L.
KARAMI (Ed.), Il protagonismo delle donne in terra d’islam. Appunti per una
lettura storico-politico, EDIESSE, Rome, 2015.
- HAZEEN Amal, Far festa… in Medio
Oriente, in G. COLASANTI et al., Popoli in festa. Percorsi didattici
interculturali tra le feste degli “altri”, Editrice Missionaria Italiana,
Bologna, 2000.
mercoledì 10 febbraio 2021
“Verso Timimoun 'La Rossa'. Cronaca di un viaggio in Algeria” di Sophia Mazzeo (Leggere:tutti 15 gennaio 2021)
di Sophia Mazzeo
L’autore del libro, nonché anche l’illustratore e scrittore emergente, è Pietro Nastasi e questo è il suo primo libro, all’interno del quale narra le esperienze vissute nei suoi viaggi, le sue sensazioni e i suoi pensieri; potremmo infatti considerarlo come un vero e proprio diario di viaggio.
Pietro Nastasi ha sempre sognato i suoi viaggi già dall’adolescenza e crescendo ha mostrato un interesse per le diverse culture del Mondo; ma è grazie alle esperienze road trip che si scopre appassionato della cultura sahariana e di fotografia.
E’ proprio dalla sua curiosità e da questo interesse per l’Africa che nascono i suoi viaggi; e inevitabilmente, proprio da questi viaggi, nasce il suo desiderio di raccontare ciò che sente, ciò che prova, e di descrivere a parole ciò che i suoi occhi vedono con stupore e meraviglia.
In questo suo libro, Pietro Nastasi racconta il suo ennesimo viaggio in Africa, descrivendo con passione la sua esperienza di viaggiatore tra oasi e infinite sabbie del Sahara, esperienza che gli permette di entrare in contatto con altre realtà locali e altri popoli, che vivono in luoghi molto spesso non raggiungibili dalla maggior parte degli esseri umani, e con tradizioni e abitudini decisamente diverse. E’ viaggiando attraverso Tunisia, Algeria e Libia che l’autore coglie ogni singolo dettaglio, in ogni singolo luogo e in ogni singolo momento, narrando dei lunghi tragitti percorsi con le jeep e delle varie difficoltà affrontate; descrivendo con minuziosi dettagli le dune del Sahara e le notti stellate, i tramonti ogni giorno diversi, le tempeste di sabbia, il rito del tè, l’ospitalità mai negata; parlando di un popolo che si accontenta di quello che ha e che davvero riesce ad essere felice con poco, affermazione che trova il suo punto di forza nella frase: “abbiamo regalato quattro penne al ragazzo, da queste parti sembra sempre essere un regalo graditissimo”.
Pietro Nastasi, Verso Timimoun, “La Rossa”. Cronaca di un viaggio in Algeria, La Zisa, 2020
venerdì 5 febbraio 2021
"Non scordiamo gli eroi dei diritti dei lavoratori". Pietro Scaglione intervista Dino Paternostro
Il libro: Dino Paternostro, “La
strage più lunga. Calendario della memoria dei dirigenti sindacali e degli
attivisti del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la
mafia (1893-1966)”, Edizioni La Zisa, pp. 336, euro 24,90
In Sicilia, dall’Unità d’Italia
alla metà degli anni Sessanta del ‘900, si è consumata “la strage più lunga”
della nostra storia. Una strage “al rallentatore”, potremmo definirla,
snodatasi nel corso di un secolo, il cui “filo rosso” è dato dalla pervicace
volontà con cui mafia, agrari e “pezzi” di politica han no colpito il movimento
contadino e bracciantile, guidato dal sindacato, che coraggiosamente
rivendicava lavoro, diritti, libertà. Sono tanti i caduti di questa lunga
strage, la maggior parte dimenticati. Questo libro recupera le loro storie e i
loro volti, rendendo a tutti almeno la giustizia della memoria. Raccolti in
questo “calendario”, voluto fortemente dalla Camera del lavoro di Palermo e
dalla Cgil siciliana, ci sono i nomi dei dirigenti sindacali e degli attivisti
del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la mafia. Di
questi personaggi Dino Paternostro racconta le storie, così come emergono dagli
archivi dello Stato e dagli archivi privati, dai documenti pubblici e privati,
dai giornali e dalle interviste dei familiari. Le verità che emergono
consentono una lettura aggiornata della nostra storia e del ruolo importante
del sindacato e dei suoi dirigenti che, a pugni nudi, hanno lottato contro la
mafia e per la costruzione di una Sicilia del lavoro, libera, giusta, civile e
democratica.
DINO PATERNOSTRO, laureato in
Filosofia, per anni segretario della Camera del lavoro “Placido Rizzotto” di
Corleone, è oggi responsabile del dipartimento legalità della Cgil di Palermo.
Giornalista pubblicista, dirige dal 1989 il giornale (adesso online) “Città
Nuove Corleone” (cittanuove-corleone.net). Ha scritto diversi saggi storici,
tra cui Placido Rizzotto e le lotte popolari a Corleone (Palermo, 1992),
Corleone, l’antimafia sconosciuta 1893-1993 (Palermo, 1994), Antologia di
un’epopea contadina (Palermo, 2011), Placido Rizzotto. I funerali di Stato
(Palermo, 2016), Pio La Torre e la Cgil. L’impegno sindacale a Palermo e in
Sicilia (Roma, 2018).
Parte del ricavato della
vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione
INSHUTI Italia-Rwanda onlus
martedì 2 febbraio 2021
Corso base online di lingua e cultura araba “Salam!”
L’arabo è non solo la lingua di
quasi 2 miliardi di musulmani, ma è anche una delle sei lingue ufficiali delle
Nazioni Unite ed è parlata da più di 400 milioni di persone. Insomma, la quarta
lingua più parlata del mondo. Una lingua sempre più necessaria anche
nell’ambito lavorativo.
Per questi motivi le Edizioni La Zisa, insieme all’associazione La Tenda di Abramo – culture e religioni in dialogo, hanno deciso di organizzare un corso base di lingua e cultura araba che avrà luogo a partire da venerdì 26 febbraio (dalle ore 18,00 alle ore 20,00) e che avrà la durata di 10 ore (2 ore a settimana per cinque incontri, sempre il venerdì) in modalità online utilizzando la piattaforma Google Meet.
Le lezioni saranno tenute da un insegnante qualificato madrelingua araba. Laureato in lingue straniere e traduzioni presso l’Università degli studi di Tunisi, risiede da diversi anni in Italia dove conduce da molto tempo corsi di lingua araba a diversi livelli.
Il costo è di soli 90 euro. A richiesta, al termine del corso verrà rilasciato un attestato.
Per informazioni e iscrizioni: tel. 091 5509295; cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com
Lezione 1:
- Alfabeto: ء،ا،ب،ت،و،ي،ث
- Vocali brevi e vocali lunghe, skun e shiadda (raddoppio).
- Argomento grammatica: "AL taarif" (l'articolo)
- Argomento culturale: I saluti e alcuni termini più popolari in arabo.
Lezione 2:
- Alfabeto: ج،ح،خ،د،ذ
- Argomento grammatica: Pronomi personali isolati e suffissi.
- Argomento culturale: La cucina araba (cibo, bevande e dolci tipici)
Lezione 3:
- Alfabeto:ر،ز،س،ش،ص،ض
- Argomento grammatica: Gli interrogativi, domande e risposte.
- Argomento culturale: Il matrimonio tradizionale.
Lezione 4:
- Alfabeto:ط،ظ،ع،غ،ف،ق
- Argomento grammatica: Le preposizioni.
- Argomento culturale: l'Islam, religione e cultura
Lezione 5:
- Alfabeto:ك،ل،م،ن،ه،و،ي
- Argomento grammatica: I dimostrativi e i luoghi (sopra, sotto, davanti, dietro, accanto.)
- Argomento culturale: La società (alcune usanze, rapporti famigliari, la donna.)
martedì 5 gennaio 2021
L'avvincente narrazione di un viaggio in Algeria nel libro di Pietro Nastasi
Pietro Nastasi, «Verso Verso Timimoun,“La
rossa”. Cronaca di un viaggio in Algeria», con foto dell’autore, Edizioni La
Zisa, pp. 72, euro 12,00 (Isbn 978-88-319-9074-5)
Chi
ha conosciuto il Deserto non può più farne a meno. È un luogo magico, che
conquista fin dal primo istante e che rimane dentro per sempre. Lo so bene, io
che ne ho attraversati sette da sola, e lo sa bene anche l’autore Pietro
Nastasi che descrive con passione la sua esperienza di viaggiatore tra oasi e
sabbie del Sahara, un percorso che lo porta a contatto con le realtà locali e
con la storia e le tradizioni di popoli, che da sempre abitano luoghi
inaccessibili per la maggior parte degli esseri umani.
Eccolo
viaggiare attraverso la Tunisia, l’Algeria, la Libia, percorrere con le jeep
recenti e antiche piste alla scoperta di luoghi indimenticabili ma soprattutto
alla scoperta della propria anima, come sempre succede a chi viaggia nel
Deserto. Tra dune mozzafiato e notti stellate, tra il sole implacabile, che
solo le tempeste di sabbia riescono a smorzare, Pietro Nastasi racconta il suo
viaggio, con semplicità, senza trascurare i dettagli che ben descrivono i ritmi
quotidiani là dove il tempo e lo spazio sembrano quasi irreali. Il rito del tè,
l’ospitalità mai ostentata, i silenzi pieni di pensieri e di gesti, gli sguardi
profondi di chi conosce e sa accettare le regole di una vita essenziale.
Viene
subito voglia di partire, di ritrovare colori, sapori ed emozioni che solo la
sabbia sa regalare. “Ciò che il Deserto vuole è del Deserto” recita un antico
proverbio Tuareg. E così deve essere, se si vuole davvero comprenderlo ed
amarlo.
(Carlo
Perrotti)
PIETRO
NASTASI nasce nel 1975 a Castelvetrano, un piccolo paese della Sicilia. Sogna i
suoi viaggi già dall’adolescenza e raggiunta la matura età si scopre
interessato e incuriosito dalle diverse culture del Mondo, ma è grazie alle
esperienze road trip che si scopre appassionato della cultura sahariana e di
fotografia. Le sue esperienze in Africa sono continuate negli anni, spesso in
compagnia anche del padre; ha partecipato in veste di pilota a diverse gare
automobilistiche di orienteering con buoni piazzamenti che gli hanno consentito
di approfondire sul campo le tracce storiche delle vecchie vie carovaniere.
Decide di scrivere il primo libro per raccontare le esperienze vissute durante
questi viaggi ma narra anche delle sue sensazioni, dei suoi pensieri che
corrono uno dopo l’altro, quasi confondendosi tra loro nell’immensità delle
serate trascorse nel deserto. Colpito già da ragazzo dalla malattia del “Mal
d’Africa”, ha letto di avventure, di storie, di romanzi ambientati in Africa e
mai si è stancato di conoscere e esplorare questa cultura.
Parte del
ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti
dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus
lunedì 16 novembre 2020
Novità in libreria: Dino Paternostro, “La strage più lunga. Calendario della memoria dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la mafia (1893-1966)”, Edizioni La Zisa, pp. 336, euro 24,90
In Sicilia, dall’Unità d’Italia alla metà degli anni Sessanta del ‘900, si è consumata “la strage più lunga” della nostra storia. Una strage “al rallentatore”, potremmo definirla, snodatasi nel corso di un secolo, il cui “filo rosso” è dato dalla pervicace volontà con cui mafia, agrari e “pezzi” di politica han no colpito il movimento contadino e bracciantile, guidato dal sindacato, che coraggiosamente rivendicava lavoro, diritti, libertà. Sono tanti i caduti di questa lunga strage, la maggior parte dimenticati. Questo libro recupera le loro storie e i loro volti, rendendo a tutti almeno la giustizia della memoria. Raccolti in questo “calendario”, voluto fortemente dalla Camera del lavoro di Palermo e dalla Cgil siciliana, ci sono i nomi dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino e bracciantile, caduti nella lotta contro la mafia. Di questi personaggi Dino Paternostro racconta le storie, così come emergono dagli archivi dello Stato e dagli archivi privati, dai documenti pubblici e privati, dai giornali e dalle interviste dei familiari. Le verità che emergono consentono una lettura aggiornata della nostra storia e del ruolo importante del sindacato e dei suoi dirigenti che, a pugni nudi, hanno lottato contro la mafia e per la costruzione di una Sicilia del lavoro, libera, giusta, civile e democratica.
DINO PATERNOSTRO, laureato in Filosofia, per anni segretario della
Camera del lavoro “Placido Rizzotto” di Corleone, è oggi responsabile del
dipartimento legalità della Cgil di Palermo. Giornalista pubblicista, dirige
dal 1989 il giornale (adesso online) “Città Nuove Corleone”
(cittanuove-corleone.net). Ha scritto diversi saggi storici, tra cui Placido Rizzotto e le lotte
popolari a Corleone (Palermo,
1992), Corleone,
l’antimafia sconosciuta 1893-1993 (Palermo,
1994), Antologia
di un’epopea contadina (Palermo,
2011), Placido
Rizzotto. I funerali di Stato (Palermo,
2016), Pio La
Torre e la Cgil. L’impegno sindacale a Palermo e in Sicilia (Roma, 2018).
Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus
lunedì 19 ottobre 2020
Arriva in libreria il romanzo storico di Vincenzo Crosio, “Storia di Eleonora de Esneider e del suo giovane amante Carlos de Oliviera”, Edizioni La Zisa, pp. 160, 13,90 € (ISBN: 978-88-319-9067-7)
Come un vero capitano, l’Autore
conduce con vigore e sagacia lungo un suggestivo e avvincente viaggio
fantastico nella Storia europea e americana di inizio Novecento. Avventure,
amori, passioni si intessono in un excursus narrativo che ravviva, commuove,
scava e riempie l’anima. Con ritmi intensi e imprevedibili. Eleonora, Carlos,
Oscar, Re e Governatori animano un’epoca ormai remota che, tuttavia,
attualizzano dinamiche sociali contraddittorie e mai risolte, inquietudini e
ingiustizie della condizione umana sempre vive. La vita stessa è una continua e
ardua lotta, ma i personaggi non la vivono affatto pavidamente sfiorandola o
ignorandola! Con ardore, ne percorrono i sentieri tortuosi e l’impregnano di
sentimenti e valori profondi, curandosi di «elaborare un’altra ragione e un altro
tempo» per gustarne il fascino e il mistero, renderla veramente più umana e
autentica. Un invito a condividere la necessità di saper «guardare l’altro e la
natura in modo incantato».
VINCENZO CROSIO, è nato a
Napoli il 2-2-1950. Si è occupato di letteratura, di epistemologia semantica
con Salomon Rauchenberg e Paul Davies; è pèoeta, scrittore, saggista. Ha
scritto Ferlinghetti bar Ælia Lælia; Napoli narrata per Agalev, Rap
poesia e comunicazione sempre per Agalev; Guardando le luci che scorrono
come in un quadro di Hopper. Poems songs, blues and ballads, Ed. alla
Biblioteca; Il Koan del Ramo spezzato; Storia e civiltà dei Campi
flegrei e della Campania antica, Vulcano wordpress. Con Mascia Marini, Vera
d’Atri, Erri De Luca, Habib Tiwuoni e la “No war band” ha fatto parte del
coordinamento nazionale e poi internazionale di “Poets against the war”. È
stato Redattore del Seminario teologico/politico di Fudenji, Salsomaggiore,
redattore della rivista Scienze e ricerche. Ha in preparazione per le
Edizioni della Biblioteca la sua ultima raccolta di poetica Idilli,
bozzetti per una cartografia semantica del nuovo mondo. Attiva Jazz Poetry e
reading nei luoghi aperti del pensiero libero e sociale.
Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà
destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus.
venerdì 18 settembre 2020
In libreria Corrada Biazzo Curry, “Pensieri fra due mondi. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp.138, euro 13,90
Pensieri fra due mondi è un viaggio interiore
fra due mondi: il sud rurale della Louisiana, terra incomprensibile e
ammaliante, dove la poetessa è emigrata; e il paese siciliano sacro delle sue
origini. La silloge nasce dal contrasto fra questo luogo remoto e selvaggio e
il calore dei focolari sacri e antichi, dai conflitti interiori maturati durante
questo periodo d’esilio, dall’inevitabile passaggio del tempo, e dalla memoria
come unica testimonianza di un vissuto.
Il libro nasce dalla crescente consapevolezza
d’appartenenza a un’isola magica, situata al di là dell’oceano, e a un paese di
artisti e di poeti, di dei e santi; dalla nostalgia e dai ricordi riemersi
dall’incontro fra passato e presente; dalle speranze e dai sogni che sono
maturati in suolo straniero; e infine dalla continua ricerca di una Terra
Immortale, senza più né tempo né dolore.
Alcune poesie sono dedicate “al paese sacro”,
visto come Terra Promessa; altre sottolineano il disagio sentito a causa
dell’impenetrabile segreto racchiuso in questa “terra strana e misteriosa”;
numerose liriche si concentrano infine sugli aspetti mistici e spirituali
dell’universo e sulla precarietà della vita, mettendo in evidenza la necessità
del sogno e del divino.
Questo
racconto poetico pone quindi diversi quesiti esistenziali, rilevando anche i
limiti della parola nel suo tentativo di interpretare la realtà che ci circonda
in maniera coerente.
CORRADA BIAZZO CURRY è nata a Noto (SR) nel 1958 ed è vissuta a Comiso (RG) fino al 1984. Subito dopo aver conseguito la Laurea, Corrada si è trasferita negli Stati Uniti e nel 1989 ha ottenuto un Dottorato in Letteratura Francese e Italiana alla Louisiana State University, (Baton Rouge, Lousiana) dove ha insegnato per 13 anni. Nel 1999, è ritornata in Italia ed ha insegnato Lingua e Letteratura Italiana e Francese in diverse Università americane a Roma.
Nel 2015, ha ottenuto una posizione
di docente di lingua e letteratura francese e italiana nuovamente alla
Louisiana State University e si è ristabilita in Louisiana, dove vive
attualmente insieme al marito americano. S’interessa molto alla critica
letteraria e alla traduzione ed ha pubblicato diversi articoli in italiano, inglese
e francese sulla letteratura dell’800 e del ‘900, libri di saggistica e
numerose traduzioni.
L’autrice ha
particolarmente dedicato tutta la sua vita alla poesia che è il suo più grande
amore. Corrada ha pubblicato quattro libri di poesia, di cui uno con Edizioni
La Zisa nel 2019, Il senso del
male, presentato e
discusso a Comiso il 24 maggio 2019 e a Palermo dalla stessa casa editrice il 3
gennaio 2020. Inoltre ha ricevuto un terzo premio per la silloge Preziosi Cimeli dall’Associazione culturale “Lettere
e Arti” di Palermo (2005).
Parte del ricavato della
vendita del presente volume sarà
destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus
Gabriella Cascio racconta il suo incontro con don Pino Puglisi
Gabriella Cascio
Ho incontrato padre Pino Puglisi
Prefazione di don Luigi Ciotti
Presentazione di don Calogero Cerami
Immagini di Marcella Ciraulo e Valentina Ghezzi
Edizioni La Zisa
pp. 138
euro 12,00
«Ho
incontrato padre Pino Puglisi. È stato un incontro ravvicinato
anche se avvenuto dopo la sua morte per mafia. L’ho incontrato nel marzo del
2016 e da allora il suo effetto su di me continua. Non è stato un incontro reale
ma ravvicinato sì, intenso e coinvolgente. L’ho incontrato per caso come
avvengono tanti incontri e tante conoscenze, ma non l’ho conosciuto di persona.
Ho compreso che era un piccolo grande uomo. Questo incontro l’ho fatto nel
territorio della sua ultima parrocchia dialogando con la gente che lo ha
conosciuto e lo ha amato; le interviste sul campo nel quartiere di Brancaccio
mi hanno fatto incontrare don Pino nella voce e nei ricordi della sua gente, la
cui anima ho scoperto recare un segno della passione che “3P” metteva nella sua
missione». È la sua, una figura affascinante, a motivo della sua testimonianza
di vita forte e semplice. Prima di essere un grande prete, Puglisi è stato un
grande uomo: è stato questo a far nascere in me la voglia di esplorare, di
sviscerare la sua figura e la sua identità. Sono state proprio la voce e le
parole delle persone di Brancaccio con i loro racconti, carichi ancora del
sentimento della sua presenza in mezzo a loro, a farmi riflettere su di lui.
Egli operò in un quartiere dove regnava la mafia e il nulla; laddove la Parola
di Gesù era da tempo scomparsa, oppure, se mai c’era stata, era sepolta sotto
la coltre della tradizione e dell’omertà mafiosa. Don Pino seminò una speranza
nuova. In quel luogo che sembrava ormai da troppo tempo abbandonato da Dio e
dagli uomini, il ministero pastorale di don Pino risuonò e si radicò con forza
travolgente. La figura di padre Puglisi è una figura religiosa di singolare
rilievo soprattutto oggi, in una società consumistica, una società liquida,
dove tutto scorre alla velocità della luce e non c’è più tempo per l’altro; in
cui domina il vuoto e si sente la mancanza di un modello esemplare di prete
quale fu padre Puglisi che di certo oggi sarebbe riuscito a ridare, a chi li ha
persi, la speranza, il sorriso, la voglia di cambiare.
GABRIELLA CASCIO, originaria di Isnello, vive a Palermo, dove nel
2016 ha conseguito la laurea magistrale in Scienze religiose. Ha costruito sul
campo questo saggio, confrontandosi con la gente di Brancaccio e riscoprendo la
figura di padre Pino Puglisi. Insegna Religione cattolica nelle scuole di
Palermo e provincia.
Parte del ricavato della vendita del
presente volume sarà destinato ai
progetti dell’Associazione INSHUTI
Italia-Rwanda onlus
In libreria tredici storie macabre di Federico Virzì
Federico Virzì
Perle
nere, tredici storie macabre
Racconti
Edizioni La Zisa
pp. 152
euro 14,90
Queste tredici Perle nere raccontano un viaggio dentro l’immaginario tenebroso, macabro e volutamente inquietante di menti che sconfinano dall’umano al mostruoso, dentro la rete della normalità. Un’intrigante sequenza di quotidiane azioni sociali fa da cornice a personaggi noir che prendono il posto delle nostre emozioni più profonde, dando voce alle paure, alla rabbia, al dolore, alla cattiveria, e a tutte le immagini che da esse derivano. Federico Virzì le analizza e le esorcizza a partire da un oggetto che diventa metafora del suo viaggio narrativo: la valigia; dentro, troviamo questi racconti che, come i sogni, ci appaiono vivere di regole proprie, tutte da scoprire.
FEDERICO VIRZÌ nasce a Palermo il 14 maggio del 2000. Sin da bambino dimostra una propensione alla lettura e alla scrittura, guidato dall’influsso del suo amato nonno, il poeta Giuseppe Forestieri. In seguito questa passione verrà approfondita nonché incentivata dagli studi classici intrapresi. Durante il percorso liceale scoprirà la propria propensione per il teatro e per i romanzi gotici facendo la conoscenza di autori come Poe, Lovecraft e King. Consegue il diploma di maturità classica e si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, di cui oggi è attuale studente. Nel 2018 pubblica Eccesso di creatività, il suo primo romanzo fantastico; l’anno seguente pubblica la silloge Vagando tra le poesie di mio nonno, in omaggio al poeta Giuseppe Forestieri.
Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus
Lo storico Michele Vilardo racconta la vita, la spiritualità e l’impegno sociale del vescovo mons. Nicolò Maria Audino
Michele
Vilardo
Sua Ecc. Rev.ma Mons. Nicolò Maria Audino da Vallelunga Pratameno α (1861) a Mazara del Vallo ω (1933). CATTOLICESIMO SOCIALE, SPIRITUALITÀ EUCARISTICA E MARIANA
Prefazione
di don Pietro Pisciotta
Passato
e Presente 13
Edizioni
La Zisa,
pp. 390 (con illustrazioni a colori)
euro 24,00
In I piaceri di Brancati si
legge che «Molte generazioni evitano di abbruttirsi solo perché uno dei loro
componenti ha il dovere di ricordare». Questa profonda verità si identifica con
le appassionate ricerche che per anni Michele Vilardo ha portato avanti,
condensando in queste pagine la storia del “viaggio” spirituale di Nicolò Maria
Audino, dal 1861 al 1933.
La culla che vede nascere e
accrescere le eccelse virtù sacerdotali del futuro vescovo Audino è la Chiesa
nissena, eretta da papa Gregorio XVI il 25 maggio 1844, “in un’area costellata
da un clero e laicato aperto alle nuove istanze religioso-sociali e dove per
primo emerse il legame con don Luigi Sturzo, amico e confidente delle famiglie
Audino e Criscuoli”.
Il momento di più alto
significato cattolico è quello che copre i trent’anni di episcopato a Mazara di
mons. Audino, incorniciato dall’autore in una brillante sintesi storico-sociale
che fa da sfondo ad una storia tutta da ricordare.
MICHELE GIUSEPPE VILARDO è nato a Vallelunga Pratameno (Cl) nel 1964. Ha compiuto gli studi liceali a Caltanissetta e ha conseguito
il Magistero in Scienze religiose presso la FA.TE.SI. San Giovanni Evangelista
di Palermo. È docente presso il Liceo scientifico Santi Savarino di Partinico.
Si occupa di studi etno-antropologici e in particolar modo delle forme della
pietà popolare in Sicilia, di storia locale ed è appassionato di fotografia. Ha
pubblicato i volumi: "Il lutto e la luce. La Settimana Santa nella Sicilia
centro occidentale. Pietà popolare quale teologia del popolo", Arti Grafiche
Abbate, dicembre 2016; "Giovanni Castrogiovanni di Vallelunga Pratameno. Un
educatore dimenticato del Risorgimento italiano" (in collaborazione con la
dott.ssa Michela D’Adamo), aprile 2018, Arti Grafiche Abbate; "Ippolito ed
Ignazio Santangelo Spoto di Vallelunga Pratameno. Il Fuoco e le Ceneri", gennaio
2019, Arti Grafiche Abbate; "Senza toccu di campani. La Memoria, la Storia, la
Nostalgia", giugno 2019, Arti Grafiche Abbate.
Parte del ricavato della vendita del presente volume sarà destinato ai progetti dell’Associazione INSHUTI Italia-Rwanda onlus