La casa editrice La Zisa nasce nel 1988 a Palermo e in breve tempo si afferma nel settore dell'editoria di qualità proponendo classici ormai dimenticati e nuovi autori di talento.
giovedì 4 maggio 2017
Primo Premio Internazionale di Poesia e Narrativa "Jorgos Seferis", ecco i vincitori!
Risultati del I Premio Internazionale di poesia e narrativa “Jorgos Seferis”
Αποτελέσματα του A’ Λογοτεχνικού Διαγωνισμού ποίησης και διηγήματος “Γιώργος Σεφέρης”
Pubblichiamo i risultati delle due sezioni (greco e italiano) del I Premio Internazionale di Letteratura Jorgos Seferis
Δημοσιεύουμε τα αποτελέσματα των δύο επιτροπών (ελληνική και ιταλική) του Πρώτου Παγκόσμιου Λογοτεχνικού Βραβείου Γιώργος Σεφέρης.
mercoledì 3 maggio 2017
Palermo 26 maggio, Si presenta “Francesco di Paola, un Santo dei nostri tempi. Vita in versi e in rima”
“Francesco di Paola, un
Santo dei nostri tempi. Vita in versi e in rima” di Grazia Giordano Alaimo,
Edizioni La Zisa, è il titolo del volume che verrà presentato venerdì 26
maggio, alle ore 17 e 30, presso la Libreria Sciuti di via Sciuti 91/F, a
Palermo. Insieme all’autrice, interverrà il giornalista Davide Romano.
Il libro: Grazia Giordano Alaimo, “Francesco di
Paola, un Santo dei nostri tempi. Vita in versi e in rima”, Edizioni La Zisa,
pp. 144, euro 12,00 (Isbn 978-88-9911-364-3)
La storia di San Francesco di Paola – grazie all’autrice che in versi la
ricostruisce basandosi su documenti certi, sulle fonti della vita dell’Anonimo
e dei Processi per la canonizzazione – si fa poesia e ci viene svelata,
raccontandoci di un uomo vissuto in un’epoca non priva di disagi, ma sempre pronto,
facendo penitenza, a operare per la pace. L’ascesi, l’amore verso Dio e verso
il prossimo, il silenzio orante, l’umiltà, la carità, la penitenza evangelica
furono in Francesco esigenza vissuta fin dalla più tenera età e oggi
costituiscono quella eredità che Egli ci ha lasciato. A distanza di sei secoli
Francesco si erge da anti a noi come un gigante di santità desideroso di
guidarci verso Cristo, proponendoci ancora oggi l’attualità del suo carisma,
strada sicura per giungere alla salvezza.
Grazia Giordano Alaimo è laureata in Giurisprudenza, nata a Canicattì (Ag), risiede a Palermo. Ha
pubblicato la raccolta Il dono e Il Vangelo di Luca in endecasillabi. Ha
composto in versi Le sette parole di Gesù sulla croce, dodici liriche dedicate
alla Madonna, la vita del Servo di Dio Padre Gioacchino da Canicattì e quella
di San Francesco di Paola. Vincitrice di numerosi concorsi poetici, collabora
con periodici di cultura.
mercoledì 26 aprile 2017
Arriva in libreria il romanzo storico di Silvano Messina, “Accadde all’alba. Nella Sicilia feudale del Seicento primi cenni di modernità”, Edizioni La Zisa, pp. 336, euro 16,00
Le vicende narrate in questo romanzo, frutto della fantasia
dell’autore, si riferiscono a un fatto realmente accaduto, uno dei tanti della
saga dei Del Carretto, Signori di Racalmuto, antico centro della Val di Mazara,
oggi in provincia di Agrigento. Lo spunto – come ben spiega lo stesso autore –
trae origine dalla scarna storia di Girolamo II Del Carretto, ucciso in giovane
età nel 1622 sul balcone della facciata principale del suo castello. Di questo
conte la storia, la storia vera, altro non dice. Da qui si dipana dunque una
intricata trama incentrata sull’indagine affidata al giudice Pedro Enriquez de
Guzman per portare alla luce il responsabile della misteriosa morte del conte. La
matassa, pagina dopo pagina, si mostrerà sempre più ingarbugliata agli occhi
del lettore, poiché chiunque a Rahalmuto può essere colpevole di quello e di
altri misfatti. Altri morti, altri segreti… tutti collegati a ciò che quel
lontano dì accadde
all’alba… all’alba di una nuova era.
Silvano Messina (Racalmuto, 1949), medico ospedaliero specialista in Cardiologia
e in Pneumologia ormai in quiescenza. Da tempo impegnato nel sociale, scrive
articoli su testate giornalistiche e su giornali telematici e organizza
convegni su discipline umanistiche e scientifiche. Per motivi di lavoro si è
dedicato alla scrittura dal 2012, anno di pubblicazione del suo primo romanzo, L’Ultima
Matriarca, a cui segue, nel 2015, la serie di
racconti Cronache
della Deriva per la quale è stato insignito del premio
nazionale “Libro dell’anno” – sezione Narrativa, nella 15esima mostra del libro
di tradizioni popolari e di cultura d’arte della Sicilia dal ’700 al ’900 con aggiornamenti al 2000. Nel marzo 2016 per i
nostri tipi ha pubblicato L’urlo e il vagito;
di recente è uscito anche il suo saggio Dica trentatré.
Torna in libreria “La regione nella nazione” di don Luigi Sturzo
Dal nostro
catalogo un saggio sempre attuale:
don Luigi
Sturzo, “La regione nella nazione”,
a cura di Pasquale Hamel, introduzione
di Eugenio Guccione, Edizioni La Zisa, pp. 212, euro 12,00 (ISBN: 978-88-8128-023-0)
"La regione è parte di un tutto organico rappresentato
dallo Stato. Essa, non staccandosi dall'insieme, tende a programmarsi e a
svolgere una propria vita autonoma in corrispondenza a situazioni e problemi
particolari di carattere socio-economico determinati dall'ambiente. Questa, in
sintesi, potrebbe essere la definizione sturziana di religione. Ma nel
riferimento specifico all'Italia, occorre aggiungere che essa "è un fatto
geografico, etnografico, economico e storico". Nella terminologia del
sociologo cattolico grande importanza assume quel tutto organico, di cui la
regione, anch'essa organica, nel suo modo di essere e di porsi, è parte
integrante.
La voce nel deserto del vecchio prete calatino contro la partitocrazia, lo statalismo e la pubblica immortalità sembra abbia preso corpo nella voce del popolo che, pur sconoscendo Sturzo, parla, in buona parte, il suo stesso linguaggio di protesta. Se il progetto sturziano di Regione si fosse realizzato in pieno, se il decentramento amministrativo si fosse effettivamente attuato, se le segreterie dei partiti avessero avuto meno potere e avessero, invece, avuto rispetto per le organizzazioni e per le situazioni locali, le Leghe, oggi, avrebbero avuto poco o nulla da chiedere e, molto probabilmente, non avrebbero avuto alcuna ragione di nascere e di riscuotere tanto successo".
La voce nel deserto del vecchio prete calatino contro la partitocrazia, lo statalismo e la pubblica immortalità sembra abbia preso corpo nella voce del popolo che, pur sconoscendo Sturzo, parla, in buona parte, il suo stesso linguaggio di protesta. Se il progetto sturziano di Regione si fosse realizzato in pieno, se il decentramento amministrativo si fosse effettivamente attuato, se le segreterie dei partiti avessero avuto meno potere e avessero, invece, avuto rispetto per le organizzazioni e per le situazioni locali, le Leghe, oggi, avrebbero avuto poco o nulla da chiedere e, molto probabilmente, non avrebbero avuto alcuna ragione di nascere e di riscuotere tanto successo".
Luigi Sturzo (1871-1959), sacerdote, uomo politico, studioso di
scienze sociali, fu tra i fondatori del Partito popolare italiano. Ideò e
diresse il periodico La Voce di Costantino. Tra le sue opere principali: Sintesi
sociali (1906), Popolarismo e fascismo (1924), La libertà in Italia (1925),
L'Italia e il nuovo ordine internazionale (1946), Chiesa e Stato (1958).
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